«Queste cose dice il Signore: L’anima che ha peccato, quella morrà, e il figlio non porterà l’iniquità del padre, né il padre quella del figlio: sul capo del giusto sarà la giustizia e su quello dell’empio l’empietà».
E «infatti, quando un giusto - cioè colui che è buono -, allontanandosi dalla sua giustizia, peccherà e morrà nel peccato, morrà a causa dell’ingiustizia da lui commessa; così, quando l’empio, allontanatosi dall’empietà e dal peccato da lui commesso, praticherà l’equità e la giustizia, egli renderà la vita all’anima sua».
«In quel tempo, essendo una festa dei Giudei, Gesù andò a Gerusalemme - i Giudei avevano specialmente tre grandi solennità nell’anno; allora andavano a Gerusalemme -. Ora in Gerusalemme vi era una piscina probatica (in lingua ebraica si dice Betsaida), la quale aveva cinque portici. In questi portici giaceva gran quantità di infermi, ciechi, zoppi, paralitici ad aspettare il moto dell’acqua, perché di tanto in tanto veniva dal cielo un angelo, muoveva l’acqua e il primo infermo che si fosse buttato nell’acqua restava risanato. Un angelo del Signore, infatti, scendeva ogni tanto nella piscina e l’acqua ne veniva agitata; e chi per primo vi si tuffava, dopo il moto dell’acqua, guariva all’istante da qualunque malattia fosse oppresso. Fra quei malati, vi stava un uomo che era infermo da trentotto anni. Gesù, vistolo giacere e sapendo che da molto tempo si trovava in quella condizione, gli disse: Vuoi essere guarito? Signore, rispose l’infermo, io non ho nessuno che mi metta nella vasca quando l’acqua è agitata; perciò quando mi accosto io, un altro vi è già disceso prima di me - il poveretto non poteva muoversi e non aveva chi lo aiutasse e gli altri lo precedevano -. Gesù gli disse: Alzati, prendi il tuo letto, il tuo letticciolo, e cammina. Nell’istante l’uomo guarì e, preso il letticciolo, cominciò a camminare.
Ora quello era un giorno di sabato. E quindi i Giudei - farisei ipocriti - dicevano al risanato: È sabato, non ti è lecito portare il tuo letticciolo - come [se] di sabato non si potessero fare le cose necessarie: in giorno di festa si fa ben sempre il pranzo, si fa ben sempre la pulizia […]! -. Ma quell’uomo rispose a loro: Colui che mi ha guarito, mi ha detto: Prendi il tuo lettuccio e cammina. Gli domandarono allora: Chi è quell’uomo che ti ha detto: Prendi il tuo lettuccio e cammina? Ma il guarito non sapeva chi fosse, perché intanto Gesù si era allontanato dalla folla che era in quel luogo. Poco dopo Gesù lo trovò nel tempio e gli disse: Ecco, sei guarito; non peccare più, perché non ti accada di peggio. E colui andò a riferire ai Giudei che era Gesù colui che lo aveva guarito».
1 Nastro originale 89/61 (Nastro archivio 84c. Cassetta 84bis, lato 1. File audio AP 084c). Titolo Cassetta: “Il paralitico guarito”. Le Quattro Tempora cadevano sempre nei giorni di mercoledì, venerdì e sabato in quattro momenti dell’anno: la III settimana del Tempo di Avvento, la I di Quaresima; la settimana di Pentecoste; e dopo la festa dell’Esaltazione della Santa Croce (il 14 settembre). Vedi AP 1958/2, p. 150, nota 8.
2 Epistola: Ez 18,20-28; Vangelo: Gv 5,1-15. Dell’Epistola, il PM legge e commenta di seguito i primi versetti e più avanti gli ultimi. Il Vangelo lo proclama per intero più avanti e lo commenta.
3 Il giorno precedente, Giovedì della I settimana di Quaresima, il brano dell’Epistola era: Ez 18,1-9.
4 Dal verbo latino reviviscere: rivivere, rinascere.
5 Parola incerta.
6 Il PM dice: in attesa che.
7 Il PM dice: non offendere più avvertitamente mai il Signore.
8 Parola incerta.