Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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24. RICONOSCI IL TEMPO IN CUI DIO TI HA VISITATA!
I momenti di maggiore grazia
Domenica IX dopo Pentecoste, Meditazione, Castel Gandolfo, 23 luglio 19611

Il Vangelo [è] di san Luca, capo XIX.
Perché gli scrittori del Vangelo sono quattro: san Matteo, san Marco, san Luca e san Giovanni. Ognuno ha narrato una parte secondo il suo fine, quel che voleva farci capire; e san Luca specialmente voleva farci capire la misericordia di Gesù, la sua bontà.
Egli era venuto a cercare gli uomini, e cioè portare la salute2, aprire il paradiso, portar la sua dottrina, la sua grazia… e quanti la rigettarono, non gli diedero retta, anzi finirono con il crocifiggerlo, e quanti invece hanno corrisposto: prima corrispondenza fu quella di Maria, san Giuseppe, gli apostoli e tante anime.
«Gesù, arrivato vicino a Gerusalemme, nel guardare la città, non riuscì a contenere le lacrime e disse: Oh, se conoscessi anche tu, e proprio in questo giorno, quello che giova alla tua pace! Ora invece sei accecata dai tuoi peccati. Verranno i giorni in cui i nemici ti circonderanno di trincee, ti assedieranno e ti stringeranno da ogni parte, distruggeranno te e gli abitanti che si trovano entro le tue mura e le tue case; non lasceranno pietra su pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui Dio ti ha visitata.
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Poi Gesù andò al tempio e si mise a cacciare i venditori e i compratori, dicendo: Sta scritto: La mia casa è casa di preghiera, ma voi ne avete fatto un covo di ladri. E nei giorni seguenti Gesù insegnava nel tempio»3.

Perché Gesù non poté contenere le lacrime guardando Gerusalemme? Presso Gerusalemme vi è un’altura da cui si contemplava la città, come da Albano si può contemplare Roma… E piange sulla città, Gesù, e perché? Perché si ostinavano: nonostante i miracoli di Gesù, nonostante la sua santa dottrina, i suoi santi esempi, essi non vollero accoglierlo, gli abitanti di Gerusalemme in massima parte, in massima parte; e perciò lo accusavano e perciò chiesero a Pilato che lo condannasse a morte, che lo crocifiggesse. E quindi dice Gesù: Non hai riconosciuto il tempo in cui Dio ti ha visitata… ed era proprio allora: il Figlio di Dio incarnato che visitava Gerusalemme. Chi occorreva ancora che venisse a predicare? Più degno di Gesù, più santo di Gesù, più sapiente di Gesù, più taumaturgo di Gesù, avendo operato innumerevoli miracoli? Ma furono sordi quegli abitanti… e Gesù visitava proprio in quel giorno Gerusalemme, poiché Gesù stava allora arrivando a Gerusalemme da lontano, e stava per entrare nel tempio e cacciare i profanatori, e stava per mettersi nel tempio a predicare, come fece: Nei giorni seguenti insegnava nel tempio, dice il Vangelo.
Oh! La grazia! Il Signore a tutte le anime offre la sua grazia e in ogni vita di un uomo, in ogni vita di una persona, vi è un tempo in cui la grazia è maggiore, un tempo in cui il Signore si fa sentire, chiama alla santità, chiama alla santità, chiama a far meglio, ad amarlo di più… un tempo. Non che le grazie siano riservate tutte a solo un punto della vita: no! Vi sono sempre le grazie sufficienti, ma vi sono dei momenti che sono più preziosi, come era qui per Gerusalemme; erano già venuti dei profeti, ma questo era il momento più grande e cioè: venuto il Figlio di Dio stesso, fatto uomo, e neppure
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lo accolsero; e quindi Gerusalemme si ostinò, fu distrutta e gli Ebrei andarono ancora raminghi per tutto il mondo - degli Ebrei ce ne sono sparsi in tutto il mondo e non fanno più una nazione4 -. E allora avvenne quel grande disastro, non rimase pietra su pietra, che significa: tutto fu bruciato e distrutto, anche il tempio5.
Oh! Che cosa dobbiamo pensare? Pensare che il Signore dà le sue grazie e che vi sono dei momenti di maggiori grazie, e allora si può dire che Gesù visita l’anima; uno di questi momenti è certamente il tempo degli Esercizi Spirituali, però nella giornata vi sono anche sempre dei momenti più preziosi: la Messa, il momento dopo la Comunione, la Visita al Santissimo Sacramento, certi istanti in cui sembra proprio che Gesù stia vicino e metta la mano sul capo o sulla spalla: Figliolo, figliola, dammi il tuo cuore!. Aspetta, Gesù… e vuole la risposta: chi lo ama lo segue, lo sente, lo compiace, Gesù. Allora la nostra vita è una continuità di grazia, ma bisogna giorno per giorno corrispondere, perché quando corrispondiamo, per esempio oggi, domani avremo più grazia. Se si corrisponde al mattino bene, con la meditazione, l’esame di coscienza, la Messa, la Comunione ben fatta, allora nella giornata c’è più grazia. Gesù aggiunge grazia a grazia se hai avuto la grazia di far bene le pratiche di pietà del mattino: Messa, meditazione, esame di coscienza, Comunione… e avrai più grazia nella giornata: aggiunge grazia a grazia il Signore. Chi è che si fa santo? Si fa santo colui che corrisponde alla grazia, chi accetta la grazia. Vi sono persone che non l’accettano mai e si ostinano; anzi, se un prete predica, lo prendono in odio, come [quando] Gesù predicava e ricordava i loro peccati, e cioè egli ricordava che certe cose non si dovevano fare e si dovevano invece fare le cose sante, belle: e allora più venivano esortati, più venivan ricordati i loro difetti e più si ostinavano. Persone che non vogliono esser corrette, ecco,
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e allora continuano nella loro strada non buona; e magari aggiungono poi difetto a difetto. Che cosa bisogna fare? Corrispondere alla grazia! Allora se corrispondiamo all’aumento di grazia, la vita finisce con l’essere tutto un continuo aumento di grazia, un continuo accrescere di meriti… e poi paradiso eterno.
Oh! Adesso riflettiamo un po’: quale fu la nostra corrispondenza alla grazia? E quale incorrispondenza, quando la corrispondenza è mancata6? Allora chiediamo perdono, preghiamo Gesù che ci compatisca, che non ci tolga le grazie e che ci dia anche la grazia di corrispondere alle ispirazioni, corrispondere ai suoi inviti; non solo che abbiamo l’invito ad esser santi, ma che abbiamo anche la grazia di corrispondere all’invito. Perché ricordiamo bene che quelli che erano invitati alle nozze si scusarono, e uno andò di qua, l’altro di là e nessuno ci andò a prendere parte al convito di nozze; e allora vennero altri - cioè i poveri, gli infelici, gli storpi - e presero il posto a coloro che non erano voluti venire [cf Mt 22,1-14]; e siccome la maggior parte degli Ebrei non accettarono la grazia di Dio, che cosa avvenne? Che gli apostoli si sparsero per il mondo e predicarono ai gentili e ai pagani, vennero fino a Roma. Gesù l’aveva predetto: verranno dall’oriente e dall’occidente i figli di Dio e occuperanno il cielo; e voi invece, no, voi che siete i figli del regno, cioè che eravate destinati per i primi ad entrare nel regno di Dio [cf Mt 8,11-12]. Dio riempirà il suo paradiso7. Infelici sono solamente quei che non corrispondono alla grazia.
Quanto più poi un’anima ha di grazia, specialmente in certi tempi, e tuttavia si fa sorda, tanto più le grazie vengono limitate, ridotte, finché a un certo punto una persona non sentirà più; e se qualche momento ancora entra in se stessa, avrà forse meno forza.
La nostra vita passa… come vogliamo trovarci in punto di morte? Persone che si avvicinano al paradiso ricche di me-
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meriti… Persone che si avvicinano all’eternità con rimorsi, perché? Non hanno corrisposto alle grazie ricevute, non hanno guadagnato i meriti che potevano guadagnare e dovranno esclamare: Oh, tempo perduto! Oh, quanto poco ti ho amato, Gesù, che sei lo stesso Amore e che tanto mi hai amato e sei morto per me sulla croce!.
Anime generose cerca Gesù! Pronte ad amarlo generosamente come egli fu generoso con noi: ci diede l’ultima goccia del suo sangue quando la lancia trapassò il suo costato! Sì, oggi lo promettiamo a Gesù che vogliamo ascoltare le sue ispirazioni, approfittare di tutte le occasioni di aumentare i meriti, così da accumularne tanti… poi il paradiso eterno e ognuno riceverà il premio a misura della sua corrispondenza, perché al di là non tutti avranno la stessa misura di premio, tutti avranno il premio se passano all’eternità con la grazia, ma vi sarà chi avrà un maggiore premio perché corrispose al maggior numero delle grazie.
Sia lodato Gesù Cristo.
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1 Nastro originale 92/61 (Nastro archivio 90b. Cassetta 90, lato 2. File audio AP 090b). Titolo Cassetta: “Gesù piange su Gerusalemme”.
2 Sta per: salvezza.

3 Vangelo: Lc 19,41-47. Il brano viene citato liberamente dal PM all’interno della meditazione.

4 Lo Stato di Israele era nato ufficialmente nel 1948, ma non fu riconosciuto dai Paesi Arabi e da altre nazioni. Da allora, i molti conflitti che si sono succeduti, hanno portato grande instabilità in tutto il Medio Oriente, fino ad oggi.
5 Vedi AP 1958/1, p. 184, nota 5.

6 Espressioni incerte.
7 Vedi AP 1959, p. 139, nota 4.