«Alla ora nona si fece gran buio sulla terra. E verso l’ora nona Gesù gridò con gran voce: Eli, Eli, lamma sabactani? Cioè: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? E alcuni dei circostanti, udito ciò, dicevano: Costui chiama Elia. E subito uno di loro corse ad inzuppare una spugna nell’aceto e, postala in cima d’una canna, gli dava da bere. Ma gli altri dicevano: Lascia, vediamo se viene Elia a liberarlo. E Gesù, dopo aver di nuovo gridato con voce, rese lo spirito.
Ed ecco, il velo del tempio si squarciò in due parti, da capo a fondo; e la terra tremò, e le pietre si spezzarono; e le tombe si aprirono: molti corpi dei santi che dormivano il sonno della morte risuscitarono; e, usciti dai loro sepolcri, dopo la risurrezione di Gesù, entrarono nella santa città e apparvero a molti.
E il centurione e quelli che con lui facevano la guardia a Gesù, veduto il terremoto e le cose che accadevano, ebbero gran timore, e dissero: Costui era davvero figlio di Dio. Vi eran pure a distanza molte donne che avevano seguito Gesù dalla Galilea per assisterlo; tra le quali era Maria Maddalena e Maria madre di Giacomo e di Giuseppe e la madre dei figli di Zebedeo. E fattosi sera venne un uomo ricco di Arimatea, chiamato Giuseppe, che era anche lui discepolo di Gesù. Costui, presentatosi a Pilato,
gli chiese il corpo di Gesù. Allora Pilato comandò che gli fosse consegnato il corpo. E Giuseppe, preso il corpo, lo avvolse in una bianca sindone, e lo pose nella sua tomba nuova che aveva scavata nel masso; e, ribaltata una gran pietra all’ingresso della tomba, si ritirò»2.
1 Nastro originale 92/61 (Nastro archivio 86b. Cassetta 86, lato 2. File audio AP 086b). Titolo Cassetta: “La passione di Gesù”.
2 Come il PM ha detto sopra, egli legge l’ultima parte del Passio della Messa delle Palme: Mt 27,45-60.
3 Il PM dice: vi è.
4 Cf la lettera del vescovo Severo di Milevi (nell’attuale Algeria) a sant’Agostino: AGOSTINO DI IPPONA, Lettere, CIX, 2: «Nell’amore di Dio non ci è fissato alcun limite, dato che la misura di amare Dio è proprio quella d’amarlo senza misura (In quo iam nullus nobis amandi modus imponitur, quando ipse ibi modus est sine modo amare)»; BERNARDO DI CHIARAVALLE, Il dovere di amare Dio, I, 1; VI, 16: «La misura di amare Dio è amarlo senza misura (modum esse diligendi Deum, sine modo diligere)».
5 Parola incerta.