Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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38. FIDUCIA DI ESSERE ESAUDITI DAL SIGNORE
Vincere con la preghiera lo scoraggiamento e l’orgoglio
Esercizi Spirituali, 5° giorno, IV Istruzione, Castel Gandolfo, 10 agosto 19611

Dopo le Confessioni, soprattutto la fiducia nel Signore. Fiducia nel Signore per le grazie della perseveranza, le grazie della santificazione. Se il Signore vuole che domandiamo le grazie, vuole anche concedercele; diversamente, non ci esorterebbe a pregare. Come è chiara l’espressione del Maestro Divino: Se un figlio domanda a voi, a un padre, un pane, gli darà forse una pietra? E se domanda un pesce, gli darà forse uno scorpione? …e così di seguito. Dice Gesù: Se anche voi - rivolto ai padri - sapete dare dei beni, dei doni ai vostri figli, pur essendo cattivi voi, che cosa farà il Signore, che cosa non vi darà il Signore quando voi lo pregate? [cf Mt 7,7-11; Lc 11,9-13].
Pregare in generale: fateci santi. Ecco, questo comprende tutto, cioè comprende la vittoria sulle difficoltà e comprende la grazia di progredire: comprende tutto.
Quando non sappiamo quali preghiere fare, recitiamo dei Padre nostro, perché il Padre nostro contiene tutto quello di cui abbiamo bisogno, tutto quello che dobbiamo desiderare e sperare dal Signore, sì. Quelle sette domande comprendono tutti i nostri bisogni: le prime si riferiscono a Dio, le altre ai nostri bisogni, le prime riguardano noi nella gloria di Dio, le altre riguardano le necessità della nostra vita. Il Padre nostro! Perché sant’Agostino dice: Quando avrete detto
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bene il Padre nostro, che cosa vi resta ancora da domandare che non sia già compreso in quelle sette domande? Tutto è compreso!2. Preghiere… Son tante le preghiere, ma quella fatta da Gesù è la preghiera per eccellenza: se è fatta da Gesù, Gesù sapeva bene che cosa il Padre voleva che gli chiedessimo, e Gesù è il Figlio del Padre celeste; e sapeva bene la nostra miseria, le nostre necessità, e allora ci ha formulato questa preghiera del Padre nostro: Quando pregherete direte così… e poi lo recitò - in un evangelista manca una delle domande, ma si completa nell’altro, perché ogni evangelista aveva i suoi fini nello scrivere [cf Mt 6,9-13; Lc 11,2-4] -. Quindi, una preghiera che è universale; e se noi dopo la Comunione non sappiamo dir niente, se abbiamo dei tempi di aridità, dei tempi di maggiori tentazioni, pregare con il Padre nostro, recitare dei Padre nostro.
Oppure, vi sono anime che si confidano ancora di più con il Divino Maestro, più intimamente: «Anima Christi, sanctifica me, Corpus Christi, salva me»3, eccetera, anima di Gesù Cristo, santifica [me], corpo di Cristo, salvami, eccetera…
E vi sono anime che ricorrono più facilmente alla Madonna: e quando si vuole ricorrere alla Madonna, quale preghiera che riassuma meglio le nostre necessità? La Salve Regina: Rivolgi a noi quegli occhi tuoi misericordiosi; e prima diciamo: «Mater misericordiae», sei la Madre delle misericordie… guarda a noi che siamo in questa valle di lacrime… «Eia ergo, advocata nostra, illos tuos misericordes oculos ad nos converte». Come è toccante questa preghiera, come arriva al cuore della Madre celeste!
Altra preghiera che piace a molte anime è questa: Ricordate, o piissima Vergine Maria, che non si è mai udito al mondo che alcuno, ricorrendo a voi, eccetera…, sia stato da voi abbandonato. Incoraggiato da questa fiducia, a voi vengo, a voi ricorro, eccetera… e che conchiude con quel-
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le parole: Maria, ascoltami ed esaudiscimi4. Lì in mezzo si mette quel che si vuole, e cioè, vengo a voi… - supponiamo - per avere aumento di virtù, di forza, di luce. Oh! Quindi, preghiere belle.
Preghiere poi belle, accette a Dio sono le orazioni del mattino e della sera5. Le orazioni del mattino e della sera sono proposte dalla Chiesa stessa; e queste preghiere servono sia a lodare Dio, ringraziarlo, sia a offrire riparazione per le nostre mancanze, sia a chiedere le grazie che ci sono necessarie. E tuttavia bisogna dire questo: che se noi nelle preghiere intromettiamo6 anche… e alle preghiere aggiungiamo gli atti di fede, speranza e carità, ci stabiliremo meglio sulla virtù religiosa, anzi sulle virtù religiose, perché dalla fede viene l’obbedienza, dalla speranza viene la povertà, dalla carità viene la castità, sì. Quali sono le tentazioni più gravi per un’anima? Il diavolo che è il grosso nemico, la carne che portiamo sempre con noi, l’orgoglio che così facilmente trascina gli uomini…Quali sono le grazie che dobbiamo chiedere?
Non solo, ma di quali nemici dobbiamo temere noi? Dobbiamo temere da due nemici: e cioè lo scoraggiamento, quando il diavolo induce l’anima a lasciar la preghiera, perché la disarma - lasciar la preghiera è proprio mettersi in mano al nemico, sì, e se si va a combattere il nemico disarmati, si sarà vittime. O si va a combattere il nemico con una minima forza, minima forza, e l’altro è armato, il nemico, fino ai denti… ci vuole la preghiera, la fiducia in Dio! Allora anche a Davide senza armi, cioè senza le armi ordinarie dei guerrieri, gli bastò una fionda con cinque sassi per vincere Golia, armato così, tanto carico di armi che lì c’era anche uno a portargliele sempre d’accanto, perché potesse cambiare le armi e sempre essere pronto a combattere [1Sam 17,40-51]. Guai a chi lascia la
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preghiera! Infelice chi riduce la preghiera! Quella sarebbe una grande tentazione di Satana.
L’altro timore è l’orgoglio, superbia. Temere di noi stessi, del nostro io che ci inganna. Aver solo questa paura: paura di noi stessi… perché ci sono dentro le passioni, la carne, la superbia; e poi ci sono gli attaccamenti esterni: l’avarizia, i beni esterni. Aver paura del nostro io, che ci travolga.
Dunque due sono i nemici: tentazione di lasciar la preghiera, e orgoglio, superbia, egoismo insano7 in sostanza, in fondo.
Perciò, dopo le Confessioni tutta la nostra fiducia nella preghiera… e stasera, domani è giorno di pregare per il futuro; chiuso il passato, pensiamo al futuro: i propositi da presentarsi a Gesù… e corroborarli con molta grazia, mediante la molta preghiera… preghiera umile e fiduciosa: il Signore non aspetta altro che lo preghiamo, per esaudirci! E se lui ci comanda la preghiera, è segno che vuole ascoltarci: è sempre un Padre! Pensiamo cosa fa un buon padre rispetto a suo figlio!
Sia lodato Gesù Cristo.
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1 Nastro originale 102/61 (Nastro archivio 95b. Cassetta 95, lato 2. File audio AP 095b). Titolo Cassetta: “Fiducia in Dio”.

2 AGOSTINO DI IPPONA, Lettere, 130, 12 (22). Vedi anche Discorsi, 57-59.
3 Vedi Preghiere, Anima Christi, ed. 1957, pp. 266-267; ed. 1985, pp. 77-78.

4 Vedi Preghiere, Orazione di san Bernardo, ed. 1957, p. 145; ed. 1985, p. 209. PR, pp. 50-51.
5 Prima dell’estensione della Liturgia delle Ore a tutti i fedeli, era in uso nelle Congregazioni religiose l’utilizzo di orazioni comuni per la mattina e la sera. Vedi Preghiere, ed. 1957, pp. 11-22; ed. 1985, pp. 15-31.
6 Intende: introduciamo, inseriamo…

7 Parola incerta.