Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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Maria, Madre di Gesù, «et fratribus eius»3 [At 1,14], ecco: vi era Maria circondata dagli apostoli, le pie donne e i seguaci, i fratelli cioè: quelli che avevano seguito Gesù e che erano cugini di Gesù. La parola fratelli indica cugini, nel senso della lingua ebraica.
Così Maria compiva l’ufficio di Regina degli Apostoli. Non che essa avesse una autorità sopra gli apostoli: era la Madre, piuttosto; perché nella Chiesa l’autorità non c’è ex aequo4: è data a Pietro. La gerarchia è stata stabilita da Gesù: il Papa, i vescovi, il clero.
Oh! Allora Maria, però, facendo da Madre agli apostoli, con la sua preghiera, con la sua fede, con i suoi esempi, con le sue parole di incoraggiamento, infondeva animo agli apostoli, i quali nei primi momenti, nei primi giorni della loro predicazione, erano perseguitati perché predicavano Gesù; e i farisei avevano comandato di non parlare, di non più nominare questo nome. Ma essi, ripieni di Spirito Santo, confortati da Maria, rispondevano: Dobbiamo prima obbedire a Dio che agli uomini. E anche quando furono flagellati a sangue, perché avevano continuato a predicare, erano lieti perché finalmente erano stati fatti degni di soffrire qualche cosa per Gesù [cf At 4,1-20; 5,40-41].
Noi non capiamo del tutto questo comportamento alle volte, ma diventar degni di soffrir qualche cosa, vuol dire aver una grazia molto grande. Mentre che nel mondo si usa, purtroppo, a lagnarsi delle pene, e qualche volta lo facciamo anche un po’ noi, quasi per dare uno sfogo perché c’è qualche cosa da soffrire, qualche cosa di contrario, perché c’è una tentazione, perché c’è una prova, perché c’è qualche persona la quale sembra a noi che non abbia buon carattere, eccetera… non sappiamo sopportare tante cose per Gesù, ma diventar degni di soffrire qualche cosa per Gesù è grazia grande! Quando il celebrante si veste per la Messa, dice quella preghiera del manipolo: Fammi degno, o Signore, di
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soffrire, ecco… la preghiera è così: «Merear, Domine, portare manipulum fletus et doloris»5, nel pianto e nel dolore. Quando invece alle volte vi è una piccola prova, eccoci qui… soffriamo6, e restiamo magari sotto l’incubo di qualche piccolo torto ricevuto, di qualche sgarbo, eccetera. Come siamo ancora indietro e come poco siamo degni della grazia di Dio! Perché non ci disponiamo abbastanza a sopportare qualche cosa per Gesù.
Ma quest’oggi è giorno di festa. Festa per voi in modo particolare, essendo il vostro Istituto quello che porta propriamente il nome Regina Apostolorum. È la festa esterna; poi tra nove giorni ci sarà la festa liturgica… sabato anzi […] la festa liturgica; ma la festa esterna è celebrata oggi per concessione della Santa Sede7.
Che cosa ricavare e quali pensieri tenere nella giornata?
Primo, anche noi domandiamo che Gesù ci metta nelle mani di Maria: Donna, ecco tuo figlio [Gv 19,26], dice Gesù a Maria. E Gesù raccomanda a Maria ciascheduno di noi: e possiamo sostituire al nome di Giovanni il nostro! Bene. Quindi, un giorno in cui noi eleggiamo Maria per nostra Madre, Maestra e Regina.
Secondo: amare l’apostolato, amare l’apostolato come lo ha amato Maria: è lei Regina degli Apostoli e degli apostolati. Il vostro è compreso negli apostolati fra i migliori: quello che corrisponde ai maggiori bisogni della Chiesa. Perciò, che questo apostolato si sviluppi e arrivi a portare in alto i frutti.
Intanto per l’autunno prossimo, il mese di settembre, si dovrà fare la prima Mostra delle Vocazioni, sotto la direzio-
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ne di don Panebianco8, il quale ha già avuto conoscenza di queste cose, e la prima Mostra sarà in Alba9.
Voi avrete della collaborazione, come primo esperimento; poi farete voi stesse la direzione negli anni seguenti, in altre diocesi. Intanto incominciate oggi a pregare perché riesca e porti vantaggio, affinché alla Mostra intervengano i fanciulli, i geni[tori], i padri di famiglia, le madri di famiglia da cui si sperano le vocazioni… E il vescovo […] il giorno più solenne farà le ordinazioni sacerdotali, affinché si impressioni santamente chi assiste, e quindi pensi ciascheduno dei genitori e dei cooperatori a favorire le vocazioni.
Oh! Allora collaborare umilmente; e, secondo, che anche in questi giorni in cui10 si deve cominciare, fissare qualche preghiera perché la cosa riesca di gloria a Dio e di vantaggio alle anime e di vantaggio per le vocazioni. Deve essere un giorno in cui molte anime sentiranno la ispirazione di Dio, sentiranno la chiamata di Dio: questo dipende tanto dalla vostra preghiera. Perciò, fin d’oggi fissate le vostre adorazioni per questo e ugualmente ripetete nella giornata la preghiera che siete solite a recitare all’offertorio per le vocazioni11.
La vostra preghiera dovrà essere esposta [alla Mostra] in un grande quadro, affinché si conosca il vostro spirito, si conosca quello che è il vostro apostolato12; e d’altra parte questa preghiera venga distribuita affinché molte anime, specialmente della gioventù maschile e femminile, senta[no] la vocazione o senta[no] almeno l’ispirazione ad aiutare le vocazioni; e non solo la gioventù, ma i genitori, i padri e le
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madri: che si ritengano fortunati di dare al Signore un giglio, dare al Signore un poco della loro casa, della loro famiglia.
Ora, in primo luogo, sentite un’altra Messa a questo scopo, per il buon frutto della bella celebrazione di quella Mostra che sarà fatta nel Seminario di Alba, dove abbiamo - diciamo - più convenienza a cominciare, perché là è cominciata sempre la Famiglia Paolina: così la Mostra.
Vi dò la benedizione, perché queste cose entrino nelle vostre anime e orientino in benedizione i vostri cuori verso quella meta. E sarà, tra mesi13, la prima manifestazione solenne della vostra vocazione e dello spirito del vostro Istituto.
Iesu Magister, Via, Veritas et Vita
Miserere nobis.
Regina Apostolorum
Ora pro nobis.
Sancte Paule Apostole
Ora pro nobis.
Benedictio Dei omnipotentis,
Patris, et Filii, et Spiritus Sancti
descendat super vos, et maneat semper.

Sia lodato Gesù Cristo.
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3 «E con i fratelli di lui».
4 Locuzione avverbiale latina che significa: equamente, alla pari…

5 «Che io sia degno, Signore, di portare il manipolo del pianto e del dolore». Questa preghiera veniva recitata dal sacerdote nel momento in cui indossava il manipolo, uno dei paramenti liturgici della Messa, oggi non più in uso. Era uguale alla stola, ma di dimensioni più piccole, e veniva tenuto dal ministro sacro sull’avambraccio sinistro.
6 Parola incerta.
7 La festa liturgica, che ricorreva il sabato dopo l’Ascensione, si sarebbe celebrata il giorno 13 maggio. Vedi AP 1959, p. 88, nota 4.

8 Vedi pp. 6, 10.
9 La Mostra delle Vocazioni ebbe luogo dal 10 al 17 settembre 1961 nel Seminario di Alba. Cf l’introduzione a questo volume, pp. 9-12; e pp. 284, 304-305, 307-308.
10 Il PM dice: giorni che.
11 Si tratta dell’Offertorio Vocazionale, anche detto Preghiera di Offerta per le vocazioni o Padre nostro vocazionale, che veniva appunto pregato durante la Messa al momento dell’Offertorio. Preghiere, ed. 1985, p. 43. Per una breve introduzione, PR, pp. 92-93.
12 Effettivamente, le Suore Apostoline realizzarono per questa Mostra alcuni pannelli che presentavano l’Istituto; uno di questi, più grande il doppio degli altri, conteneva appunto il testo dell’Offertorio Vocazionale che era stato trascritto su 10 strisce, applicate in rilievo sul pannello, ricoperto interamente da spighe vere.

13 Espressione incerta.