Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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l’agonia, la sepoltura, e i nemici che sembravano trionfare. Tutte cose gaudiose? No. Sempre si mescolarono, perché il Signore è buono, è molto buono il Signore. Non ci dà solo sofferenze, ma anche consolazioni, e se non sono esteriori, ci possono essere le interiori. Gesù vuole che noi diamo prova di amarlo davvero accettando anche le croci, lavorando, rinnegando noi stessi, gli occhi, l’udito, la lingua, e i sentimenti del cuore, ecc. In tutto siamo lavorati da Dio. Mentre cerchiamo di lavorare la nostra corona gloriosa, non ci accorgiamo che chi più lavora non siamo noi, è Iddio. Al mattino si mette con noi Gesù, lavora alla nostra corona tutto il giorno, aggiungendo gemme preziose nelle nostre condizioni e circostanze. E tra le varie vicende della giornata i nostri cuori siano fissi lassù dove sono i veri gaudi, gli eterni gaudi. Questo è il frutto generale del rosario.
Avanti, dunque, là sulla porta del paradiso si farà la professione eterna, interminabile, tra l’anima nostra e Gesù. Il Signore ci benedica. Il mese di ottobre porti veramente molte grazie, ma particolarmente quelle che sono fondamentali. Poi, paradiso eterno! Uniamoci sempre di più a Maria e Maria ci metterà nella mente pensieri sempre più santi, pensieri più alti.


I
IL BUON ESEMPIO1



Solo una parola a tutte. Qui in Messico vi è molta divozione a Maria. Questa divozione ci dà tanta speranza, speranza in primo luogo perché siano numerose le vocazioni, poi che le vocazioni corrispondano alla cura diligente che hanno le Maestre, poi che ognuna sia più santa, tema di più il peccato e desideri di più la vita paolina vissuta bene e l’apostolato compiuto sotto la protezione di Maria. Le visite che si fanno alle nostre case non hanno ancora il carattere di visite canoniche propriamente dette, perché nelle visite canoniche propriamente
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dette si va a base di canoni e di costituzioni. Noi, invece, nelle nostre visite usiamo ancora quella forma familiare, fraterna, e abbiamo sempre trovato un’intima comunicazione tra le maestre e le aspiranti e le novizie e abbiamo sempre trovato che le esortazioni sono state messe in pratica senza che vengano i canoni del Diritto Canonico a imporsi, [canoni] che potrebbero esseresenza calore interno. È il calore interno, la volontà di farsi santi che dobbiamo cercare, e allora la conclusione è questa: prendete tutto quanto vi è stato detto in questi giorni dalla Prima Maestra. Conservatelo come un tesoro, praticatelo in pace, con fortezza, giorno per giorno, ma sempre meglio, e così sarete sicure di camminare bene. Certamente vi sono dei difetti, ma tutte devono avere l’impegno di allontanare sempre i difetti e il peccato. Il peccato è il diavolo in casa. Quindi essere rigorosi con il peccato. Bisogna cacciarlo ad ogni costo, perché fare dei peccati e dare cattivo esempio, scandalo, è peggio che dar fuoco alla casa. Invece quando si dà buon esempio, si prega e tutte insieme si è unite per il progresso, per l’apostolato, allora si costruisce la casa, perché le nostre case non sono solo di mattoni... Le case sono costituite quando la vita religiosa [è ben vissuta]: allora c’è la casa. Secondo il Diritto Canonico2 ci sono case formate e case non formate. Le case formate per me sono anche quelle di due membri quando questi sono proprio in pieno accordo e animati dalla stessa volontà di progredire. E se fossero case anche di dieci persone dove una tira a destra e una a sinistra e qualcuna non vuol essere spinta, allora non sono case ben formate, voglio dire case formate secondo lo spirito. Le case sono [quindi] costituite da membri di buona volontà, allora c’è la gioia, si progredisce tutti i giorni e aumenta la volontà di essere veramente e totalmente di Dio. Poi, paradiso! Bisogna sempre ricordare di dare buon esempio e avere in mente il paradiso.
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1 Le seguenti sei meditazioni sono state tenute in Messico.

2 “Una casa religiosa si dice formata quando comprende almeno sei religiosiprofessi” (cf Codice di diritto canonico 1917, can. 488,5°).