Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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3. MARIA MEDIATRICE E DISTRIBUTRICE
DI GRAZIA1



Altra ragione per cui è utile pregare per l’apostolato del cinematografo è questa: che mentre l’apostolato della stampa ha progredito già abbastanza e soprattutto mentre la qualità e la diffusione nel mondo della stampa va alquanto abbassandosi, invece la diffusione del cinema, dell’uso del cinema, e la produzione e il numero degli spettatori va gradatamente aumentando. Questo non sempre viene subito notato, ma le statistiche lo assicurano, perciò [mettere] l’intenzione perché i produttori, i tecnici e gli spettatori del cinema operino con coscienza, sapendo quali riflessi il cinema esercita sulla educazione dei giovani e su ogni classe sociale.
Questa mattina ci rivolgiamo a Maria e la invochiamo come mediatrice e distributrice di grazia2. Due uffici questi che si collegano, si fondono sotto un certo aspetto così da formare una cosa sola: Maria è mediatrice della grazia. Dice S. Paolo che il nostro mediatore è uno, Gesù Cristo3. E questo è chiaro. Però se Gesù è mediatore assoluto, Maria è mediatrice in dipendenza e in unione con il mediatore Gesù.
Che cosa significa mediazione? Mediazione significa mettere d’accordo due che si trovano in
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disaccordo: da una parte Iddio offeso e dall’altra parte l’uomo colpevole che aveva offeso Dio. Allora, ecco che Gesù si è messo come in mezzo. Il mediatore deve essere gradito all’offeso e, d’altra parte, deve essere gradito all’offensore. Gesù è gradito all’offeso, l’offeso è Dio ed egli, Gesù Cristo, è Dio, la seconda persona della santissima Trinità. E Gesù è pure uomo: egli unì alla natura divina la natura umana, ecco che noi abbiamo un’unica persona, la seconda persona della santissima Trinità.
Ora, Maria è gradita a Dio ed è anche gradita agli uomini, perciò anche lei è come in mezzo. Da una parte è gradita a Dio perché è la Madre di Dio, per quella ragione che abbiamo già considerato, che in Gesù vi sono due nature, ma un’unica persona, ed ella quindi è la Madre del Figlio di Dio. D’altra parte Maria è creatura umana, perciò ecco che ella è gradita al Figlio suo come Madre, ed è gradita agli uomini in quanto amano Maria, e la venerano come la loro madre, madre spirituale. Maria poi ha una grande influenza. In qualche modo i meriti del Figlio le appartengono. Poiché i meriti del Figlio dipendono da questo: egli come uomo ha meritato e come Dio ha dato ai suoi meriti un valore infinito. Perciò Maria ha un potere grande. E se Gesù è il fonte della grazia, Maria ne è partecipe e ne ha la pienezza, pienezza per la sua santità, pienezza per distribuirla a noi.
Perciò dice Pio X4: «Maria, avendo partecipato ai dolori del Figlio, meritò di distribuire agli uomini le grazie acquistate da Gesù Cristo con la sua passione e morte»5.
La mediazione di Maria è qui: ella prese parte alla redenzione. Ella soffrì con Gesù per la salute degli uomini. E allora, da una parte questa
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sua sofferenza contribuì a conciliare l’uomo offensore con Dio e, d’altra parte, servì a meritare la grazia per gli uomini. Dice Leone XIII che è chiaro ed esplicito il volere di Dio, il quale vuole che ogni grazia, agli uomini discenda attraverso Maria6. Ecco quindi, che noi facciamo al 31 maggio la festa diMaria mediatrice e distributrice della grazia. È il sentimento della Chiesa, è l’insegnamento dei teologi, è il pensiero di tutto il popolo cristiano che ha tanta fiducia in Maria.
Maria distributrice di grazia, e perché? Ecco qualche ragione generale. Primo: Gesù Cristo è la grazia, la fonte della grazia. E chi ha dato al mondo Gesù Cristo? Maria. Ogni grazia è nella fonte, è nel cuore di Gesù. Ogni grazia dipende dalla croce di Gesù Cristo. E chi ha dato al mondo Gesù Cristo? E con Gesù Cristo tutti quei beni che egli ha voluto dare all’umanità? Ecco Maria. Da lei dipende la grazia stessa.
Secondo: Maria si dimostrò subito mediatrice di grazia. Dopo l’annunciazione ella andò a trovare Elisabetta sua parente e arrivando santificò il Battista per mezzo di Gesù suo divino Figlio: «Exultavit in gaudio infans in utero meo»7. Poi Maria si mostrò potente presso Dio a ottenere ogni grazia. Alle nozze di Cana sembrava che Gesù desse quasi una risposta negativa alla domanda di Maria: «Vinum non habent»8, quando disse: «Non è ancora venuta la mia ora»9. Ma Maria fece suonare l’ora e ottenne il miracolo. «Disse quindi ai servitori: Fate tutto quello che egli vi dirà»10. E l’acqua fu cambiata in vino. Fu questo il principio dei prodigi di Gesù, prodigi con cui Gesù manifestò la sua gloria. Così nel cenacolo, eccola guidare gli apostoli nella
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preghiera; Maria prega con gli apostoli, e lo Spirito Santo discende dal cielo, la Chiesa nasce e comincia la sua vita e il suo cammino attraverso i secoli conquistando ogni anima a Gesù Cristo.
Ma quando diciamo: Maria distributrice di grazia noi intendiamo più ordinariamente l’opera che Maria compie dal cielo dopo la sua assunzione11. E là, accanto al Figlio in paradiso, Maria prende la grazia e la dà agli uomini: distributrice di grazia! Dice S. Bernardo: «Se volete, rivolgetevi a Maria, poiché è volontà di Dio che tutto passi per mezzo suo»12. Così la grazia che si riceve nei sacramenti, le grazie che il Signore distribuisce a ogni anima in particolare, le grazie che sono concesse alla Chiesa, all’umanità passano per le mani di Maria.
Che cosa è la grazia? La grazia in sé è un dono soprannaturale di Dio per cui l’anima nostra viene santificata, fatta figlia di Dio, resa capace di acquistare meriti per la vita eterna e fatta erede di Dio. Ogni remissione dei peccati, ogni aumento di grazia che noi riceviamo discende dalle mani di Maria.
Poi, oltre questa grazia santificante, ci sono le grazie attuali. Si tratta di vincere una tentazione? Se invochiamo Maria, abbiamo la forza di cacciare la tentazione. Si tratta di ottenere grazie materiali? Se è volontà di Dio, Maria ce le distribuisce queste grazie. Si tratta della santità? Sicuramente Maria ce la dà se noi la chiediamo con umiltà, con fede e con perseveranza fino alla fine. Non solo chiediamo che Maria preghi per noi adesso, ma anche nell’ora della nostra morte. Allora è giusta l’espressione di Dante, il quale dice: Chi vuole grazia e non si rivolge a Maria è come
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un uccello che desidera di volare, tenta di volare, senza avere le ali13. Noi qualche volta abbiamo un po’ di timore a presentarci a Gesù. Lo abbiamo disgustato e offeso tante volte. Quindi entra in noi una certa sfiducia, ci ricordiamo dei nostri peccati e che Gesù è anche giudice. Maria però non ha da fare giudizio agli uomini, ella è solamente ministra di misericordia. Allora andiamo con fiducia a questa madre, ella penserà a riconciliarci con il Padre nostro celeste, disgustato e offeso da noi, quindi a rimetterci in grazia. Prima di confessarsi ognuno reciti almeno una Salve Regina : «…rivolgi a noi quegli occhi tuoi misericordiosi».
Inoltre andiamo a Maria con fiducia, perché conosce le nostre necessità. Una buona mamma pensa a tutti i suoi figli e alle loro necessità e le mamme buone pensano specialmente ai figli che sono più deboli, ai più piccoli, a quelli che sono infermi o traviati. Se maggiori sono le nostre necessità, dobbiamo essere più sicuri che Maria dal paradiso si occupa di noi. Un santo la chiama la «faccendiera del paradiso», in quanto Maria ha sempre i suoi occhi sopra ognuno di noi e a ognuno di noi pensa e provvede.
Allora ci sono grazie che noi possiamo ottenere sicuramente da Maria, quelle che riguardano la nostra santificazione, quelle che riguardano la corrispondenza alla nostra vocazione e quelle che riguardano l’apostolato. Possiamo ottenerle sicuramente se preghiamo con umiltà, con fiducia, con perseveranza fino sul letto di morte.
Poi vi sono le grazie temporali. Queste Maria le concede secondo il volere di Dio e secondo il nostro maggior bene. Però siamo certi che se noi
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preghiamo Maria anche per le nostre necessità materiali, quando non sia volontà di Dio che veniamo favoriti in quella speciale domanda, Maria ci ottiene altre grazie più importanti. Maria non lascia cadere la nostra domanda, la cambia, la migliora, sempre a nostro vantaggio. Oh, come è bello dire di Maria: Maria, mater gratiae, mater misericordiae ! Con tanta fiducia dobbiamo ricorrere a questa madre: Ad te suspiramus gementes et flentes in hac lacrimarum valle14.
Anime scoraggiate, rivolgetevi a Maria! Peccatori che sentite tutta la vostra umiliazione, rivolgetevi a Maria. Nei dubbi, nelle tentazioni, nelle difficoltà che si incontrano ogni giorno, nella sfiducia: ecco [ricorrere] sempre a Maria. Chiama Maria in ogni occasione, rivolgiti a Maria15 come un bambino debole che è sicuro di avere una madre buona, una madre che penserà a lui.
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1 Meditazione tenuta a Roma, nella cripta del santuario Regina Apostolorum, il 13 gennaio 1955.

2 Don Alberione presentò al Concilio Vaticano II la proposta per la “Definizione del dogma di Maria mediatrice universale delle grazie”. Cf Damino A., Don Alberione al Concilio Vaticano II , ed. EAS, Roma 1994, nn. 9, 10, 83ss, 87ss. Cf Lumen gentium , cap. VIII, n. 62.

3 Cf 1Tm 2,5.

4 San Pio X, Giuseppe Sarto (1835-1914), nato a Riese (Treviso), papa dal 1903.

5 Cf Lettera enciclica Ad diem illum , 2 febbraio 1904, cf Acta, vo1. 1, pp.147-166, in Enchiridion delle Encicliche, vol. 4, EDB – 1998, n. 26.

6 Leone XIII, Vincenzo Gioacchino dei conti Pecci (1810-1903), papa dal 1878. Promulgò numerose encicliche di carattere sociale, ascetico, mariano. Dedicòben tredici encicliche alla recita del rosario, che additò come rimedio efficace per affrontare i gravi problemi del suo tempo. Cf Lettera enciclica Iucunda semper. Il rosario mariano , 8 settembre 1894, cf Acta, vol. XIV, pp. 305-316, in Enchiridion delle Encicliche, vol. 3, EDB – 1999, n. 1192.

7 Cf Lc 1,44: «Il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo».

8 Cf Gv 2,3: «Non hanno più vino».

9 Cf Gv 2,4.

10 Cf Gv 2,5.

11 Originale: ascensione .

12 Bernardo di Chiaravalle (1090-1153), monaco cistercense. Fu spesso chiamato ad occuparsi di questioni politiche e religiose. Fu guida spirituale e scrissesermoni, lettere e vari trattati. Coltivò un devoto affetto all’umanità di Cristo e alla Vergine Maria. Cf S. Bernardo, Nella natività di Maria, n. 7, in SBO, V.

13 Alighieri D., La Divina Commedia, Paradiso, XXXIII,13: «…Che, qual vuol grazia e a te non ricorre, sua disianza vuol volar senz’ali».

14 Maria, madre della grazia, madre di misericordia! …A te sospiriamo, gementi e piangenti in questa valle di lacrime .

15 Esortazioni del Fondatore che si ispirano a S. Bernardo, Lode della Vergine Madre, Omelia 2, n. 17, in SBO, IV.