Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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VIII
LA VOCAZIONE

[52] La vocazione è un'attrattiva del Signore, è una chiamata di lui ad una vita più perfetta. Il Signore si è degnato di chiamarvi lontano da molti pericoli, in un luogo dove siete confortate da tanti aiuti, da tanti buoni esempi, illuminate, sorrette, guidate.
Oh, ditelo: «Il Signore mi ha amato da tutta l'eternità»1. Che merito, che bene io avevo fatto? Una gioventù forse dissipata, peccati commessi molto per tempo, innocenza sprecata: ecco ciò che avevo io. Che grande grazia è la vocazione!
La vocazione è un'attrattiva verso Gesù. Dovete intrattenervi familiarmente con lui. Siete chiamate a vivere con Gesù, in vita comune con lui, con la Madonna, che fu invocata prima di tutto come Madre, Regina, Maestra degli Apostoli.
[53] | Voi siete andate nel centro delle divozioni. Quando la lampada ha luce molto potente, manda forti sprazzi, così se voi avete molta divozione al divin Maestro, alla Regina degli Apostoli, a S. Paolo, farete un gran bene. Nello spirito avete i mezzi più potenti per farvi dei meriti, nell'apostolato avete pure il mezzo più potente per far del bene. Siete come quelle donne che aiutarono S. Paolo nell'apostolato2. Il Signore vi ha preparato un mistero di grazia, voi prendete la parola di Dio e la spandete dappertutto. Contro il bene vi sono mille difficoltà, ne incontrava anche Gesù, ma intanto il bene si fa. Quel Vangelo venuto dal cielo, quello che contiene la dottrina del divin Maestro di cui il Padre celeste disse: «Ascoltatelo»3, lo diffondete voi.
Bisogna fare più silenzio, pregare meglio, e si diffonderà di più per mezzo vostro il regno di Dio. Fate silenzio, siate più umili, farete maggior bene. Non importa il fare una cosa o l'altra: ciascuna faccia il suo dovere, nell'obbedienza perfetta. Siete chiamate alla perfetta castità, alla povertà di Gesù. Le osservate queste virtù? Siete chiamate ad un gran merito; avete le divozioni
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più belle, il genere di vita più perfetto, avete in mano il mezzo più potente per far del bene. Il Signore vi ha dato il meglio, vi ha chiamate alla vita mista4, che è la più perfetta.
Se non vi fate sante, il giudizio per voi sarà rigoroso: chi non ascolta l'amore deve temere la giustizia. Seguire la vocazione non è l'entrare soltanto in Congregazione, ma prendere bene lo [54] | spirito di essa, riguardo alle sue divozioni, ai voti, all'apostolato. È necessario seguire la vocazione, Dio ce ne chiederà conto, in un giudizio senza misericordia, perché ci fu dato molto.
Seguendo la vocazione avrete una gran pace.
È necessario seguire la vocazione, perché così salvate molte anime, e se non le salvate, Dio ve ne chiederà conto.
Come seguire la vocazione? Anzitutto con coraggio. Grandi sacrifici non ci sono; non è il molto che conta, ma è la continuità dei piccoli sacrifici che conferisce ad essi un gran merito. Bisogna rinunziare continuamente alla volontà propria e questo richiede un gran coraggio.
Seguirla con umiltà. La superbia porta via tutti i meriti. Fanno pena quelli che lavorano anche molto, ma senza umiltà, perché sono come quelli che mettono dei tesori in un sacco bucato. Verrà il giudizio, e il Signore dirà: «Jam recepisti mercedem tuam»5.
Chi guadagna più meriti? Chi si riconosce più indegno! Il vero distintivo di un'anima santa è sempre l'umiltà, non un vestito speciale. Bisogna stimarci quali siamo; abbiamo tanto bisogno della misericordia di Dio, egli sa come ci comportiamo ovunque. Le cose che ora luccicano e piacciono, in morte forse faranno paura, perché prive affatto di amor di Dio.
Il frumento per fruttificare dev'essere nascosto sotto terra, così noi bisogna che agiamo nel nascondimento. Siamo così portati a fare le cose per farci vedere! Invece bisogna che abbiamo un [55] | profondo spirito di umiltà, che come Gesù, cresciamo in virtù, sapienza e grazia6, ma nel nascondimento della casa di Nazaret, della nostra Congregazione.
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Per seguire la vocazione poi occorre molta preghiera. Anche quando ci pare di essere già stati molto fedeli, dobbiamo ancora sempre temere per l'avvenire. Preghiamo il Signore che ci dia la perseveranza: beato chi fu sempre fedele! Per il passato lo sa il Signore se abbiamo corrisposto o no alle sue grazie, intanto pensiamo a far bene per l'avvenire. Come faremo? Corrisponderemo? Aumenteremo nell'amor di Dio, cresceremo nelle virtù? Sì, se pregheremo. Chi prega si salva, chi non prega si danna7. Abbiamo un prezioso tesoro: la vocazione, in un vaso fragile. Solo la preghiera ci salvaguarderà da tanti pericoli che la minacciano e farà fruttificare il dono di Dio.
Abbiamo proprio da pregare il Signore perché ci apra gli occhi, ci dia grazia, ci usi misericordia. Siamo sulla strada buona, ma vi resteremo? È di fede che per perseverare nella buona strada ci vuole una grazia speciale. Fino sul letto di morte potremmo ancora mancare. Avremo ancora molti anni? Anche qui si muore. Il difetto di essere giovani si corregge tutti i giorni un pochino, la morte ci aspetta.
Attaccatevi bene a Gesù, alla vostra vocazione! Così la morte vi sarà dolce, Gesù verrà ad incontrarvi ed il vostro seggio in cielo sarà molto glorioso. Fedeli fino alla fine! Dio benedica la vostra buona volontà!
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1 Cf Ger 31,3.

2 Cf Rm 16; At 16,14; 18,2-3.

3 Mt 17,5.

4 Vita mista è quella vita che, nel linguaggio canonico del tempo, sintetizzava la vita contemplativa e attiva. L'attuale teologia della vita consacrata, riferendosi soprattutto all'esempio di Gesù, evita ogni dualismo e parla di “consacrazione apostolica”.

5 Cf Mt 6,2.5: «Hai già ricevuto la tua ricompensa».

6 Cf Lc 2,52.

7 S. Alfonso M. de' Liguori, Del gran mezzo della preghiera, I, 1.