Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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34. LA BUONA VOLONTÀ *

Siamo ancora nell'ottava del Natale, abbiamo ancora con noi Gesù Bambino che è venuto a portarci i suoi doni abbondanti e specialmente quello più importante: «Pace agli uomini di buona volontà»1. Prima disposizione, quindi, per avere tanti doni è la buona volontà. Oggi ci mettiamo nelle mani della santa Madonna per avere dal Signore, con la sua intercessione, la grazia della buona volontà.
Ma che cos'è questa buona volontà? È necessaria la buona volontà? Come procurarci la buona volontà? Ecco i tre punti che vedremo.

1. Sappiamo che nel mondo ci sono anche uomini di cattiva volontà, quelli che sono in peccato e non vogliono uscirne, forse per qualche momento pare che vogliano riconciliarsi col Signore, sia per rimorso di coscienza o per un momentaneo timore del castigo, ma dura un minuto, poi non ci pensano più. Ci sono poi uomini di nessuna volontà: pensano solo alla vita presente, pare che siano fatti solo per la terra, mai pensano al cielo, vogliono avere comodità e piaceri. Vi sono invece uomini di buona volontà e sono quelli che con cuore puro vogliono, sanno servire Dio, vogliono procurarsi il maggior bene per l'anima, per la vita futura, mirano all'eternità.
Giovani di buona volontà sono quelli che dicono di cuore, ma proprio di cuore, con tutto il cuore, la coroncina del mattino e della sera: Vergine Maria, madre di Gesù, fateci santi. In queste parole: … fateci santi, è espressa la loro volontà, ecco tutto. Il beato Cottolengo volle che nella sua casa si recitasse la coroncina tre volte al giorno. Chi va là in quelle ore sente ripetere in tutte le parti della casa, dai giovani e dai vecchi, dalle suore e dai bambini, la stessa invocazione: … fateci santi. Come potrà il Signore negare la sua grazia, il suo spirito a chi glielo chiede con tanta
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insistenza e tanto calore? È veramente una cosa che fa venir le lacrime agli occhi a chi va a visitare quella casa per la prima volta, il sentire quella invocazione ripetuta in ogni angolo della casa, nella stessa ora.
Lo stesso beato Cottolengo, quand'era bambino, scriveva sui margini dei quaderni e dei libri questo proposito: Voglio farmi santo. E un'altra anima santa2 diceva: Voglio farmi santa, presto santa, grande santa. Ecco la buona volontà! Vi è la buona volontà quando ci sono queste disposizioni veramente sentite nel cuore e si mira al paradiso, si vuole il Signore soltanto, si odia il peccato, si ha gran paura di offendere il Signore e non si cerca l'esteriore, [basta] che le cose siano accomodate alla meglio. Se però vi è qualche difetto, quasi ne viene un eccesso di dispiacere, pensando che ancora vi è qualche cosa che dispiace al Signore e si fa di tutto per toglierlo.
La buona volontà si dimostra al confessionale, quando si fanno confessioni dolorose e si tirano fuori i veri peccati, come sono, non [si fa] la copertura di essi, non un intrigo di cui non si capisce nulla.

2. La buona volontà, per essere vera, bisogna che sia sentita nel cuore. Vi sono tanti che cercano di poter trascorrere i loro giorni senza troppi fastidi, e vi sono giovani che, con la testa ancora piena di ciò che sentivano dire in famiglia, mirano solo a farsi una posizione, a procurarsi il pane, come si dice comunemente nel mondo.
Vedete, bisogna mirare a farsi santi, una volta che si mira a questo, il resto viene da sé: «Cercate il regno di Dio e la sua giustizia, il resto vi sarà dato per soprappiù»3. Abbiate buona volontà e state sicuri che la scienza, la posizione, la stima degli altri verrà da sé, ma se cercate in primo luogo quello che è per giunta, perderete tutto: e la scienza, e il posto, e la stima, e di più non avrete neanche la beatitudine eterna.
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Figliuoli, mirate al paradiso. Cercate voi il Signore? Gesù fece di quel buon servo questo elogio: «Verus Israelita in quo non est dolus»4: senza inganno. Ecco, un bell'elogio!
La buona volontà inoltre dev'essere costante. Molti giovani hanno buona volontà un giorno, altri per due giorni quando vanno a confessarsi, altri una settimana per il ritiro fatto, altri hanno buona volontà finché va loro tutto bene, finché tutto è di loro gusto, ma se qualche cosa li contraria, se viene una nuvola in cielo, non ci sono già più, sono sconfortati e abbandonano le pratiche e sono già per terra spiritualmente. Ma vi sono di quelli così forti, così di carattere, così calmi e riflessivi che possono dire: Qualunque cosa succeda, io devo servire il Signore. Per essi le stesse tentazioni, lo scoraggiamento, sono occasioni per farsi dei meriti, per dar prova della loro costanza.

3. Come ottenere dal Signore la buona volontà?
1) Migliorare la Comunione. Ora ce n'è proprio bisogno, si fa un po' troppo in fretta, un po' alla leggera, pochi sono capaci a far bene il ringraziamento, la preparazione alla Comunione, anche mentre si dicono le preghiere.
Non tante preghiere lette, in chiesa bisogna invece pregare di più di quello che si legge. Riteniamo quel che dice un santo: Una volta meditavo molto e leggevo molto, ora leggo di meno e prego di più, perché mi raccomando addirittura al Signore, così pregando di meno, prego di più.
Teniamo a mente gli esempi dei santi, ciò che è servito loro per arrivare in alto; essi hanno fatto esperienza, a noi tocca servircene. Oltre a migliorare la Comunione, migliorate anche la recita della coroncina: Vergine Maria... Questa coroncina bisogna che la diciate con molto cuore, non importa gridar forte, ditela in modo che vi senta il vicino almeno, ma soprattutto sia detta con lo spirito del beato Cottolengo. Come negherà le sue grazie il Signore a chi mira a farsi santo?
2) Il secondo mezzo è la buona volontà, e questa la chiediamo specialmente per l'anno nuovo. Purifichiamo il cuore: il cuore puro è la migliore disposizione e per purificarlo oggi faremo una giornata di riparazione. Io offrirò la Messa, offrendo il sangue
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preziosissimo di Gesù per pagare i debiti e le responsabilità contratte in quest'anno; e se fosse possibile mettervi tali disposizioni da poter cancellare anche tutto il purgatorio. Oggi farete il ritiro mensile, così con l'animo purificato comincerete l'anno nuovo; non portate nessuna macchia all'anno nuovo, vi raccomando.
3) Questa Messa che ascolterete ora è offerta allo Spirito Santo per le mani della Madonna, perché ci ottenga la buona volontà. Ora, orazioni brevi, ma Comunione straordinaria, fervorosa, eccezionale. Canterete il Veni Creator.
Io vi auguro di terminare l'anno nella grazia, nel fervore, nella buona volontà e così comincerete bene l'anno nuovo che si chiama anno santo5 e [mi auguro che] sia santo per tutti noi. Prima del termine della Messa reciterete tutti insieme la coroncina: Vergine Maria...; abbiamo tanto bisogno della grazia di farci santi e quindi ci uniremo insieme per avere più forza presso il Cuore di Gesù. Abbiamo tanto bisogno di questa grazia della buona volontà e di farci santi, chiediamola al Bambino Gesù che è venuto carico di doni, ce ne dia tanti, abbondantissimi a tutti.
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* Meditazione, in ciclostilato, fogli 2 (22,2x35), tenuta ad Alba il 31.12.1932. Il titolo dell'originale è: “Meditazione del Primo Sig. Maestro”.

1 Cf Lc 2,14.

2 Si allude a S. Bartolomea Capitanio (1807-1833), fondatrice con S. Vincenza Gerosa dell'Istituto delle Suore della Carità di Lovere (Bergamo), conosciute come Suore di Maria Bambina.

3 Cf Mt 6,33.

4 Cf Gv 1,47: «Ecco davvero un Israelita, in cui non c'è falsità».

5 Anno santo straordinario 1933: per ricordare il XIX centenario della Redenzione, indetto da Pio XI con la Bolla Quod nuper del 6 gennaio 1933 (cf AAS, 25 [1933] 5-10).