Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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ESERCIZI SPIRITUALI - LUGLIO 1932

Gli Esercizi spirituali di luglio, tenuti da Don Alberione, comprendono quindici istruzioni pubblicate in Haec Meditare, II, 4, pp. 5-87. L'invito che il Fondatore rivolge alle partecipanti: «Guardate di tanto in tanto quel luogo benedetto dove S. Paolo ha versato il suo sangue» (VI), ossia presso le Acque Salvie alle Tre Fontane, è una chiara indicazione che il corso ha avuto luogo a Roma.

Nella istruzione introduttiva è indicata la finalità degli Esercizi: «la perfezione religiosa della mente, della volontà, del cuore» (I). Il primo passo da compiere è la purificazione, ossia l'impegno di conoscere se stesse (II), mediante un accurato esame di coscienza (III, IV) che prepari alla confessione sacramentale (V), accompagnata da un sincero dolore dei peccati (VI). Don Alberione passa poi a parlare dell'amor di Dio e afferma che «è virtù fondamentale», «non c'è metodo: si ama, si fa quel che piace all'amato». Frutto dell'amore è la retta intenzione che «non cerca questo o quello, ma la volontà di Dio», si riconosce «dall'amore alle anime, dall'amore alle pratiche di pietà», dall'accettazione dei sacrifici e delle difficoltà che s'incontrano lungo il cammino (VII).
Nella seguente istruzione si evidenzia l'impegno richiesto per corrispondere alla propria vocazione, per vivere i voti, le devozioni e compiere l'apostolato nello spirito della Congregazione (VIII). È inoltre raccomandata l'umiltà di Congregazione perché «voi avete un tesoro infinito da dare agli altri: il Vangelo; ma che merito ne avete? Non date roba vostra». Perché l'opera della stampa possa compiere la sua missione di evangelizzazione nel mondo, occorre ancora preghiera, collaborazione, lavoro. In questo clima di umiltà e carità sarà più facile ricevere molte vocazioni (X).
Nelle istruzioni IX e XI è esposto come fare la meditazione e la Visita al santissimo Sacramento secondo il metodo paolino:
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nella prima parte si onora Gesù Via, nella seconda Gesù Verità, nella terza Gesù Vita. Il Fondatore poi esprime la certezza che «coloro che si consumano per l'apostolato», nella risurrezione «porteranno scritto su di sé tutto il bene operato in vita» (XII); sottolinea inoltre la vigilanza per la purezza e indica i mezzi per conservarla (XIII); ribadisce la necessità dell'umiltà, come ottenerla da Dio e viverla (XIV).
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