5. IN OCCASIONE DELLA VESTIZIONE *
La predica è abbastanza chiara [se consideriamo] S. Giuseppe: egli ci insegna la fedeltà, e come lui fu fedele alla sua vocazione, noi pure dobbiamo chiedergli la grazia di essere fedeli alla nostra.
S. Giuseppe parlava poco e faceva molto. Questo è un gran segreto di amore, non parlar mai e far sempre la volontà di Dio; un gran segreto di merito, non parlar mai e far sempre la volontà di Dio; è un gran segreto di pace e di tranquillità, non parlar mai e far sempre la volontà di Dio.
Domandiamo di essere fedeli nei buoni propositi di oggi; fedeli nel portare bene l'abito fino alla morte, nel non sporcarlo mai con i peccati e non lacerarlo con parole vane o contrarie alla carità. Un giorno a S. Martino1 apparve Gesù tutto strappato e gli disse: Così mi hanno ridotto le parole vane degli uomini. Mai quindi parole contro la fede, la speranza, la carità, ecc.
Le parole più saranno brevi e più saranno sante, più saranno sante e più onoreranno Gesù. Cerchiamo di rendere Gesù splendente, non di lacerarlo! Portiamo bene l'abito fino alla fine ed allora ci faranno un'altra vestizione e ci metteranno l'abito sacro per la sepoltura. Sarà una funzione diversa da questa, ma facciamo in modo che allora il nostro abito ci sia testimonio di amore e di fedeltà.
~
*Breve esortazione, in dattiloscritto, fogli 1 (22,5x30), tenuta dal Primo Maestro ad Alba il 19.03.1932.
1 Martino di Tours (315ca.-397), soldato francese, poi monaco. Divenuto vescovo si prodigò per l'evangelizzazione della Gallia occidentale.