Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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I
VALORIZZARE GLI ESERCIZI

[91] Dovrei parlarvi degli Esercizi e dirvi di farli volentieri, ma non mi fermo su questo, perché siete venute apposta e tutte volentieri, quindi sarebbe come dire, quando andate a tavola: Mangia con buon appetito. Ciò è superfluo! Ora mi fermerò a parlare del modo pratico di fare utilmente gli Esercizi.

I. Cosa sono gli Esercizi. Quale idea averne.
Voi dovete considerarvi come figlie di Dio. Lassù in cielo avete il più buon Padre che si possa mai pensare; un Padre che ha il più bel cuore che si possa mai immaginare. Quel buon Padre vi ha create, fatte cristiane, vi ha dato quindi il beneficio di entrare nella Chiesa. Vi ha amate tanto, che a preferenza di tante altre compagne, anche più buone di voi, vi ha chiamate ad uno stato di intimità, di perfezione, e tutti i giorni vi sollecita al cielo: Ricordatevi che [92] | sono tra gli splendori del paradiso e aspetto voi, o anime; io sono come un buon Padre assiso a mensa, mi rivolgo a guardare a destra e a sinistra e vedo la tavola quasi deserta, aspetto voi, perché veniate a sedere alla tavola del vostro buon Padre.
Quel buon Padre che vi aspetta lassù, che cosa fa in questi giorni per voi? Vi chiama vicine: Vieni, o anima, ho da dirti qualche cosa; tu hai delle pene sulla coscienza, dei bisogni per la tua anima; io lo so, tu volevi farti santa, hai avuto anche buona volontà, ma sei stata debole. In questi giorni entrerai in intimità con me; io ti parlerò al cuore, ti farò conoscere gli sbagli che hai fatto; non pensare più al passato, i tuoi debiti li salderò io, i crediti so pagarli bene, però ti voglio più santa; voglio dirti che strada devi prendere, cosa voglio ancora da te, cosa ti manca ancora per essere santa. La tua anima ha ancora delle cose che non vanno bene, ed io ho ancora dei segreti, delle cose da dirti; ti voglio più santa; vieni, ti parlerò al cuore. So che sei stanca, scoraggiata, ti vedo incerta, so che la tua fede è illanguidita, confusa la speranza, so che il tuo amore è ora acceso, ora presso a spegnersi, ti voglio accesa, tu spesse volte sei stata lontana ed io ti voglio vicina. Le stesse grazie che ho dato a S. Teresina, a
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S. Agnese, a tante altre sante, le voglio dare a te; vieni, uscirai da questi giorni purificata, con molte grazie in più, con molta buona volontà in più di farti santa.
Ecco cosa sono gli Esercizi spirituali, un [93] | invito ad accostarsi a Gesù, ad entrare in un'intimità particolare, a mettere il capo sul Tabernacolo per intendere i palpiti di quel cuore che vi pulsa dentro. Gli Esercizi sono giorni di intimità, di forza, di luce, principio di una santità nuova, perché qualcuna che non è contenta del suo passato, rientra in se stessa e piange, cominciando così una vita nuova. Nessuna settimana che potrete passare nell'anno sarà come questa, perché anche se ne passerete delle altre, nessuna avrà le grazie ed il merito che ha questa.
Gli Esercizi sono giorni in cui Dio istruisce l'anima; sono giorni: 1) di fede; 2) di virtù; 3) di grazia.

1. Di fede. In questi giorni Gesù istruisce l'anima mediante le istruzioni, le diverse prediche, con le letture buone; con le istruzioni da parte di chi guida lo spirito. Chiedete consiglio in tutto: sullo spirito, l'apostolato, gli uffici che avete, le relazioni particolari. Sarebbe utile che molte di voi cambiassero idea riguardo all'amor di Dio, che in pratica consiste nel far gli uffici con precisione, esattezza, spirito di responsabilità, docilità alla volontà del Signore.
Vi è poi Gesù che vuol parlarvi e dire all'anima tante cose, come un buon padre che da anni non vede sua figlia, nell'incontrarla, quante cose ha da chiederle, quante esortazioni, quanti consigli! Così è Gesù! Voi direte che siete state vicine a Gesù ogni giorno, sì, ma nel trambusto delle occupazioni non si dà tanto ascolto alla voce di Gesù, invece adesso nel raccoglimento, [94] | o figliuole, quante cose vi dirà Gesù! Ditegli dunque: Parlami, perché sono pronta ad ascoltarti. Mostrategli la vostra generosità, senza far nessuna eccezione. Vi sono delle figlie che entrano negli Esercizi e cominciano a chiudere la bocca a Gesù. Chi dice: Su questo punto è inutile pensarci, tanto non riesco.... Ecco, voglio far bene gli Esercizi, ma rinunziare a quella compagna, no!. Oppure: Lasciarmi comandare da quella sorella proprio no!. Ecco che comincia a mettere ostacoli alla volontà di Gesù. Siate generose negli Esercizi, dite così: Costi quel che vuole, di' quel che ti piace, o Gesù, io voglio farlo.
La passione predominante è fatta così: Mi tocchino dappertutto,
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mi chiedano quel che vogliono, mi tolgano quel che credono, ma toccarmi su questo punto, no. Quando un'anima fa così, il frutto degli Esercizi è scancellato, può anche lasciare di farli. Quando un'anima invece dice: Gesù busserà su quel punto là; io lo so, ma voglio aprirgli; ho fatto la sorda, non volevo cedere, ma stavolta mi arrendo, faccio gli Esercizi per questo. Qui gli Esercizi sono già fatti, perché vi è già il proposito fermo, ed il proposito è la prima cosa da fare, proposito particolare, non generico: Voglio farmi un po' più buona! questo è troppo vago; di' invece: Voglio tagliarmi un mezzo metro di lingua, perché è sempre qui che cado, e riuscirai.
Perché fai gli Esercizi? Perché è tanto che resisto al Signore; lui vuole che ceda ed io no, [95] | ed ora invece voglio ascoltare la voce di Dio che mi chiama insistentemente. Egli mi dice: Figliola, tu devi essere mia, perché tardi? Perché ti ostini? Perché resisti alla grazia? «Saulo, Saulo - disse Gesù lungo la via di Damasco, al suo persecutore - ti è duro recalcitrare contro la grazia»1. Paolo si arrese completamente: «Signore, che vuoi ch'io faccia?»2. E Paolo fece tutto quel che il Signore voleva da lui. L'anima che si arrende così, fin dal principio ha finito gli Esercizi, e la continuazione di essi le serve solo per pregare ed ottenere sempre più grazia.
A volte il Signore dice: Vedi, tu sei mia, finché ti piace quel che ti chiedo, finché la mia volontà è la tua; se non avessi quel punto là in cui non ti vinci, faresti gran progresso nella virtù. Può essere che una figlia non abbia mancanze gravi, ma una pigrizia ostinata nell'esame di coscienza, una certa libertà di sguardo, un'invidiuzza non ancor repressa e vinta; ciò capita alle figlie che entrano e sulla soglia della vita religiosa si fermano, vogliono il Signore e non vogliono rinnegare se stesse, ma io e Dio non possono stare assieme: io è tenebre, Dio è il sole e sole e tenebre contemporaneamente non possono stare assieme.

2. Gli Esercizi sono giorni di virtù, sono giorni di pentimento, di dolore vero dei peccati, di penitenza, perché bisogna far tacere la lingua, star raccolte, forse anche un po' penare. Sono giorni di virtù speciali, per l'amore alla povertà, all'obbedienza, all'osservanza
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delle piccole cose, [96] | l'amore allo spirito di mortificazione, alla preghiera. Sono tutte virtù molto importanti e particolarmente quella di segregarsi, raccogliersi. Bisogna che ciascuna si faccia come una cella nel suo cuore, quasi non veda nemmeno le sorelle che stanno vicine, e in quella cella star raccolta e trovarsi sola con Gesù solo. Badate che il diavolo è furbo e si serve di tutto per disturbare e far perdere il raccoglimento necessario.

3. Sono giorni di preghiera, di grazie; pregate molto; bisogna in questi giorni far le Comunioni, ascoltar le Messe, recitare il rosario con molto fervore, per prendere poi l'abitudine che deve durare tutto l'anno. Dite tanti rosari, non contateli, ditene più che potete, è necessario però pregar bene in questo tempo, perché diventi un'abitudine la preghiera ben fatta.

II. Come far bene gli Esercizi spirituali.
In primo luogo cominciare dall'esame di coscienza, in maniera da togliere tutto il fastidio che c'è per il passato. Se si vuol fare la confessione annuale bisogna partire da tutta l'annata scorsa, e se questo vi procura un po' di fastidio, dite dei rosari, perché il primo giorno può portare degli scoraggiamenti. Se trovate dei punti oscuri e non riuscite a vederci chiaro, dite subito un rosario e la Madonna porterà la luce. La Madonna viene sempre incontro alle figlie che si sentono smarrite ed incerte, come la mamma va incontro al suo bambino che non riesce ad andare avanti, perché la strada è difficile, oscura ed il bimbo teme. [97] | Se vi mettete lì a risolvere e a pensare, e a cercare, e non trovate e non pregate, vi verrà lo scoraggiamento, ma se chiamate la Madonna, se pregate, ella farà come la mamma che si prende fra le braccia il suo bambino e se lo porta. Quante volte fa così la Madonna con noi! Dite tanti rosari, la Madonna rende tutto facile.
Nell'esame di coscienza si può avere un certo ordine: i doveri del proprio stato, o si può cominciare dalle virtù, ma soprattutto pensare a due cose, ad esaminare la passione che principalmente ci domina e lo spirito di preghiera.
Sulla passione che ci domina: Voglio risolvere quel punto lì. Voglio mettere in chiaro, mi dà fastidio questo.
Vedere poi lo spirito di preghiera e se nell'anno si sono fatte
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bene le pratiche di pietà. Le ragioni possono essere tante, ma quella principale è che si è pregato bene.
«Recte novit vivere, qui recte novit orare: Seppe vivere rettamente chi seppe pregar bene»3, dice S. Agostino. Cerca subito di toccare il polso della tua anima; il polso di essa è l'orazione; se, mettendo la mano sul polso, lo senti battere, è segno che vi è lo spirito di preghiera, è segno che non ci sono sbagli o, se ci sono, sono soltanto involontari; se invece non lo senti pulsare, e sospetti che ci siano molti sbagli, esamina bene a fondo: molti sbagli sono segno di poca preghiera e molta malizia.
Altro mezzo per far bene gli Esercizi è confidare molto nella misericordia di Dio. Bisogna [98] | disporsi così: vedere che abbiamo da fare con un Gesù che non sta lì ad aspettarci, ma è lui medesimo che ci viene incontro, che va a cercare la pecorella smarrita, e fa lunga strada, camminando per i dirupi, discendendo negli abissi, vagando per le selve. Chi vi ha chiamate qui? Sono state le creature? No, è Gesù che vi ama e si serve di tutti per chiamarvi a sé; gli uomini giungono fino alle orecchie, ma Gesù muove il cuore.
Confidate tanto nella sua misericordia, perché Gesù vi vuol chiamare ad una perfezione più alta, vi vuol dare ben altro; ha infinite grazie da darvi, per togliere non solo il peccato, ma per portarvi più avanti nella perfezione. Non affannatevi però, ma non crediate nemmeno di aver già fatto abbastanza. Gesù vi vuol preparare e dare altre grazie, attendetene molte, e specialmente questa: una gran confidenza in Gesù. Nessuna dica: È troppo tardi, ho perso troppo tempo; ormai... Ammettiamo pure che si siano commessi molti sbagli, ma il figlio prodigo non era andato agli estremi? Finché siamo su questa terra, Gesù è sempre pronto ad usarci misericordia purché noi pentiti ci umiliamo dinanzi a lui.
Nel mondo non andiamo al tribunale della giustizia, ma a quello della penitenza e del perdono. Quando uno si arrende fra le braccia di Gesù, non c'è limite alla misericordia: è una fonte inesauribile il cuore di Gesù! Aprite il vostro cuore alla speranza, alla fiducia, non siate di cuore piccolo, non lasciatevi prendere dal diavolo dello scoraggiamento. Quanto è mai [99] | brutto
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questo diavolaccio nero! La misericordia di Gesù è infinita e supera infinitamente la debolezza e miseria nostra, la nostra iniquità.
Se Gesù vi ha chiamate a fare gli Esercizi, non è perché voleva darvi tante grazie? Solo questo pensiero dovrebbe aprire il vostro animo alla fiducia di tutto ricevere e tutto cancellare del passato, per la grande misericordia di quel Cuore che vi ha chiamate.
Altra disposizione è questa: fissare bene il punto a cui si vuole arrivare. Che cosa volete fare? Togliere quell'occasione? Maggior obbedienza o umiltà? Sciogliere il punto della vocazione? Mettervi con generosità nel noviziato? Fare i voti? Ciascuna fissi bene il suo fine particolare, perché le grazie da ricevere sono molte, ma ciascuna chiederà in particolare quella più urgente. Nella cesta del pane ci sono tante pagnotte, ma ognuna ne prende una per sé, piccola o grossa, non va a prenderle tutte, ché non potrebbe mangiarle e non ne avrebbe profitto.
Le figlie ordinate ripensano subito al proposito dell'anno scorso e riflettono: L'ho praticato? Che cosa ho da riformare quest'anno?
Diciamo un Atto di dolore per tutti i peccati che possono ostacolare il buon frutto degli Esercizi. Domandiamo perdono al cuore di Gesù, di averlo tanto offeso, disgustato, di avergli tante volte piantato le spine nel cuore, diciamo con convinzione: Il mio Padre celeste mi ha tanto amato ed io non ho fatto che ricambiarlo con ingratitudine e peccati; se avessi fatto queste [100] | offese ai miei genitori, ai miei fratelli, mi avrebbero scacciata da casa. Sono stata proprio una ingrata. Chiediamo alla Madonna la sua assistenza, che ci faccia da mamma, e a S. Paolo che ci tenga la sua mano sul capo.
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1 Cf At 26,14.

2 Cf At 22,10.

3 Cf S. Agostino, Esposizione sui Salmi 37,14.