Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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22. LA SACRA SCRITTURA E LA FEDE *

Faremo l'ora di adorazione per invocare dallo Spirito Santo la grazia di poter comprendere le divine Scritture, la sacra Bibbia, [specialmente] il santo Vangelo, le sante Lettere degli Apostoli. Lo Spirito Santo ha ispirato i profeti e gli scrittori sacri perché scrivessero tutto quello che egli voleva e così tutto ciò che è scritto è parola dello Spirito Santo. Ma lo stesso Spirito Santo vigila, illumina la Chiesa perché intenda la spiegazione della Scrittura secondo lo Spirito di Dio e la insegni a noi. Non basta tuttavia che abbia ispirato e illumini, bisogna che faccia ancora una terza cosa: che ispiri gli uomini a leggere, ispiri gli uomini a capire, ispiri gli uomini a praticare la sacra Scrittura. Diceva l'eunuco della regina Candace: «Come vuoi che io capisca le parole del profeta, se nessuno me le spiega?»1. Non basta che ci sia la Scrittura, ci vuole la luce dello Spirito Santo che illumini: non basta la luce elettrica, nemmeno la luce solare, ci vuole la luce spirituale, quel lume interiore che rischiari la mente. Cantate il Veni Creator perché lo Spirito Santo ci illumini anche nelle domeniche successive in cui ci riuniremo per lo stesso scopo.
Ora [recitiamo] un bell'Atto di dolore, perché anche noi abbiamo [tra mano] tanti libri, tanti periodici, e [ascoltiamo] tanti discorsi che sono degli uomini, mentre ai libri divini, alla parola del Signore abbiamo dato poca importanza.
Vi sono donne che resisterebbero quattro ore a parlare con l'amica, ma quando comincia la predica già sbadigliano, si annoiano. Ah, siamo proprio così! La parola del Signore ci annoia, lo stare dieci minuti alla presenza del santissimo Sacramento ci stanca, siamo così stolti che la parola di Dio ci tedia.
Ebbene chiediamo perdono e guardiamo al libro della Verità posto ai piedi di Gesù Maestro, egli ce lo offre. La conversazione con Dio non ha amarezze.
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I. Che cosa è la Bibbia.
La Bibbia o sacra Scrittura è un libro diverso dagli altri, un libro diverso perché ha per autore Dio. È il Signore che l'ha scritto servendosi degli uomini, i quali materialmente hanno adoperato la penna e hanno scritto sotto sua dettatura. È un libro diverso dagli altri, perché non ci parla di uomini o di cose della terra, ma di Gesù Cristo, di Dio, dell'anima, del nostro principio, del nostro fine, della nostra caduta e della redenzione, del beato paradiso: diverso quindi per l'oggetto. Diverso ancora, perché scritto in modo infallibile e interpretato dalla Chiesa in modo infallibile, e le sue verità non si comunicano tanto per intelligenza, ma per grazia, e Dio dà intelligenza e manifesta le sue verità ai piccoli: Confiteor tibi, Pater,... quia abscondisti haec a sapientibus et prudentibus, et revelasti ea parvulis2.
Questo libro è scritto in modo diverso dagli altri e si compone di 72 libri: 45 del Vecchio Testamento e 27 del Nuovo. Il primo è di Mosè, l'ultimo è l'Apocalisse di S. Giovanni apostolo, ma tutti insieme ne formano uno solo e trattano un unico argomento: Gesù Cristo, la venuta, la preparazione e lo sviluppo della redenzione e della sua dottrina. È tutto un accordo mirabile!
Questo libro non fu dato ad una casa editrice o ad un'altra, ma a un unico editore: la Chiesa cattolica che lo custodisce, lo interpreta e vigila sulla stampa. Questo libro è la lettera del Padre ai suoi figli, ed è diretto a tutti gli uomini per insegnare loro la via del cielo. Ne consegue quindi che nessuno dovrebbe farne senza, e chi non si degna di leggere la lettera del Padre è un figliuol prodigo, ma ben lontano da lui. Dobbiamo ottenere di avere la Bibbia, di amarla, stamparla e diffonderla, per fare leggere a tutti gli uomini la lettera del Padre. Vi sono dei Canoni della Chiesa che riguardano la Bibbia. Ripetete con me quanto afferma il Concilio di Trento: Io credo che il Signore Dio, Padre, ha dato agli uomini, un libro il quale è chiamato col nome di Bibbia, sacra Scrittura; esso è la lettera mandata dal Padre ai suoi figli; credo che ogni parte di questo libro è ispirato dal Signore; credo che è stato scritto da alcuni agiografi, ma mossi e ispirati dallo Spirito Santo; credo che quei libri sono stati consegnati
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al popolo ebraico e in seguito affidati alla Chiesa, unica, infallibile interprete, che ha la missione di farli conoscere a tutti gli uomini; credo che la stampa di questi libri va fatta secondo le regole date dai Sommi Pontefici. Protesto di ricevere questo libro con riconoscenza e amore, come se ricevessi da mio padre la lettera più cara e interessante; credo e desidero di darla a tutti i miei fratelli che sono sulla terra.
Cantate: In principio erat Verbum, affinché dopo aver ricevuto la parola di Dio Padre che ci ha in seguito mandato il Figlio suo a confermarla e a spiegarla, e lo Spirito Santo ad illuminarci, ci dia la grazia di amarla e diffonderla, e farla amare. [Recitate]: l'Atto di fede.

II. La lettura della Bibbia aumenta la nostra fede.
La lettura della Bibbia ci dà l'aumento della prima tra le virtù teologali: la fede, particolarmente nei misteri che riguardano nostro Signore Gesù Cristo, oggetto centrale della Bibbia.
La Bibbia parla sempre di Gesù Cristo: che deve venire, per preparargli la via; per annunziarlo, per preparargli i cuori; di Gesù Cristo venuto; di Gesù Cristo che estende la Chiesa, la quale muove i primi passi fra le nazioni. Oggetto centrale quindi è l'adorabilissima persona di Gesù Cristo.
I 72 libri sono come tanti raggi del centro: Gesù Cristo. Nei 45 libri dell'Antico Testamento abbiamo le profezie e le figure che riguardano nostro Signore Gesù Cristo ed è data una Legge, la legge della natura che prepara alla legge della grazia. Poi finalmente il Figlio di Dio viene nel mondo, ed ecco come dice S. Paolo: «In molti modi Dio ha parlato agli uomini nel Vecchio Testamento, ma ora è venuto a parlare direttamente per bocca del suo divin Figliuolo»3. E Gesù nasce povero, vive povero e nascosto a Nazaret per trent'anni, predica, istruisce, guarisce, converte, è catturato, flagellato, crocifisso, muore per noi, risuscita, ascende al cielo e ci manda lo Spirito Santo che guida e assiste la Chiesa, ed ispira ancora [gli autori] degli ultimi libri per le varie necessità della società. Ecco, il centro è Gesù Cristo, tutto si appoggia a lui. Coloro che leggono la Scrittura accrescono la loro fede; coloro che pregando tengono frequentemente fra
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le mani questo libro e ne fanno il loro cibo divino, quotidiano, a poco a poco diventano soprannaturali nei pensieri, soprannaturali nei raziocini, soprannaturali nei giudizi ed aspirazioni e diventano uomini, come dice lo Spirito Santo stesso: «Justus ex fide vivit»4.
Sono ben diversi gli uomini che leggono la sacra Scrittura da quelli che leggono cose mondane! Provatevi a leggere un tratto del Vangelo, un passo della Sapienza e cambierete pensieri, avrete cominciato come uomini a leggere, e finirete come dei, con pensieri divini. Che ti dirò, o uomo? - dice S. Agostino - Se ami la terra sei terra, se ami Dio sei celeste.
Un giorno il divin Maestro, presi con sé tre dei suoi Apostoli, ascese al monte ed ivi, alla loro presenza, si trasfigurò ed apparvero ai suoi lati Mosè ed Elia. Mosè rappresentava la legge, Elia le profezie, Gesù, splendente quasi sole, in mezzo ad essi, al centro. Ai suoi piedi i tre Apostoli, la nuova legge, la Chiesa nascente; ecco quindi il Vecchio Testamento, il Nuovo Testamento e nel centro Gesù, oggetto di ambedue. Chi - domanda S. Bernardo - devi cercare nella sacra Scrittura? A che cosa devi guardare mentre leggi Mosè o S. Giovanni Apostolo? Quale persona vai cercando? Giuseppe e Maria cercavano Gesù; e tu, cerca anche Gesù!. In tutti i libri della sacra Scrittura cercate sempre Gesù.
Cantate ora: O Via, Vita, Veritas e reciteremo il 3° mistero glorioso per poter intendere meglio la Scrittura.

III. Per evangelica dicta deleantur nostra delicta5.
Questa è una preghiera che il sacerdote ripete spesso, è breve, ma di molto senso. La lettura della Bibbia cancella i peccati? Sì, li cancella in tre modi: 1) perché è un sacramentale. Come facendo il segno di croce con fede e con l'acqua benedetta vengono cancellati i peccati veniali, allo stesso modo chi legge il Vangelo ottiene il perdono dei peccati veniali.
2) Cancella molti peccati, perché è un atto di amore. L'anima accetta, gradisce, prende fra le mani la parola di Dio, si inginocchia
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ai piedi di suo Padre [e dice]: «Parla, o Signore, che il tuo figlio ti ascolta»6. Si bacia il Vangelo e per questo atto di amore si ottiene la remissione dei peccati veniali. Ah! Quando si ama la parola di Dio, come l'amavano gli ebrei, i quali: «Manicabant ad eum in templo audire eum»7, e quelle turbe si buttavano addosso a Gesù, per udirne la parola più da vicino. Maria invece, senza fare tanto chiasso, raccoglieva dalla bocca del Maestro tutte le parole e: «conservabat omnia verba haec conferens in corde suo: Tutto serbava e meditava nel suo cuore»8. A chi fa così si possono applicare le parole del Vangelo: «Ti sono rimessi molti peccati, perché molto hai amato»9. Non c'è nessuno che ami di più Dio, di chi vuol intenderlo, penetrarne le parole e [quindi] lo legge. Va', o anima, prendi quelle sante parole, leggile, meditale e forse qualche lacrima scenderà dai tuoi occhi a purificare l'anima tua, e sarà gradita a Dio, e la tua anima si sentirà rinnovata, bianca, lavata in quel bagno salutare, perché quelle lacrime sono amore e dolore insieme.
3) La lettura della Bibbia è preghiera mentale e dispone al perdono, perché chi legge la parola di Dio, presto o tardi cambia e si distacca dalla terra e dal peccato. S. Agostino era ancora immerso nel fango, sentiva tutta la bruttezza del peccato, eppure non poteva lasciarlo e ripeteva al Signore: Lasciami fare ancora questo, poi vengo e continuava a peccare, pur sentendone tutta la malizia, ma un giorno in cui se ne stava piangente ai piedi di un albero, perché sentiva la sua debolezza, voleva liberarsi dal peccato e non sapeva uscirne, udì accanto a sé una voce che lo invitava: «Tolle et lege»10. Guardò attorno, ma non vide nessuno; eppure la stessa voce si faceva più insistente, finché abbassati gli occhi vide per terra, alle radici dell'albero un libro: era la lettera di S. Paolo in cui si trovano queste parole: «È tempo di lasciare il peccato e di risorgere; è tempo di vivere di spirito»11. S. Agostino prese quelle parole come un avviso del cielo, pianse amaramente la sua vita passata, rientrò in casa e disse a sua madre:
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Basta con i peccati, una vita nuova incomincia per me. Si fece santo e qual santo!
La lettura della Bibbia non solo cancella i peccati, ma trasforma: da peccatori trasforma in santi.
Provatevi a leggere la Bibbia frequentemente e sentirete l'orrore del peccato, il desiderio di avvicinarvi sempre di più al Signore, avrete pensieri alti, celesti, cercherete solo il paradiso e basta.
Ora reciteremo un mistero di rosario perché possiamo far nostre le parole del sacerdote: «Per evangelica dicta deleantur nostra delicta», 1° mistero gaudioso e Adoro Te devote12.
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* Ora di adorazione, alla Famiglia Paolina, in ciclostilato, fogli 3 (22,5x35), tenuta ad Alba il 13.11.1932, dal Primo Maestro. Il titolo originale è: “Le Sacre Scritture”.

1 Cf At 8,31.

2 Cf Mt 11,25: «Ti benedico, o Padre... perché hai tenute nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli».

3 Cf Eb 1,1-2.

4 Cf Rm 1,17: «Il giusto vivrà mediante la fede».

5 Invocazione usata nella liturgia: «Per le parole del Vangelo siano cancellati i nostri peccati».

6 Cf 1Sam 3,9.

7 Cf Lc 21,38: «Venivano a lui nel tempio per ascoltarlo».

8 Cf Lc 2,19.

9 Cf Lc 7,47.

10 «Prendi e leggi». Cf S. Agostino, Le Confessioni VIII, 12.

11 Cf Rm 13,11-14.

12 «Ti adoro devotamente», inno eucaristico composto da S. Tommaso.