Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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75. MIGLIORARE LE CONFESSIONI E LE COMUNIONI

Meditazione alla Comunità delle Pie Discepole del Divin Maestro.
Alba, Casa Madre, 17 dicembre 19651

Ecco gli auguri: che abbiate, dal Signore, Gesù Bambino, molta grazia e progresso nella vita religiosa, vivendo la vita religiosa in fervore. E così si abbia da iniziare santamente l'anno successivo, se piacerà al Signore di darci. Occorre che noi ci prepariamo, quindi; la novena è per la preparazione al Natale. E questo tempo, poi, e la novena, e il Natale, e i giorni con cui si chiude l'anno, la preparazione per cominciare bene l'anno successivo: più santo, più santo. In particolare per la ragione che, col 1° di gennaio si inizia il tempo del Giubileo straordinario concesso dal Papa2.
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Ora, due mezzi per prepararsi bene al Natale e per prepararsi bene all'anno, il tempo, meglio, del Giubileo straordinario, due mezzi; e che siano, questi mezzi, veramente sentiti, capiti sempre meglio: migliorare le confessioni e migliorare le comunioni, ecco.
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[Primo:] migliorare le confessioni. La confessione che ha due effetti: prima, la purificazione del passato, cioè il perdono di quello che è stato fatto di male; e poi la grazia per cui abbiamo una forza maggiore per evitare, poi, i peccati, ecco. Quindi la confessione ha sempre quello che riguarda il passato e, nello stesso tempo, quel che riguarda il futuro; il che vuol dire: per il passato c'è il dolore, e per il futuro c'è il proposito. La sostanza della confessione sta lì: in quello che viene perdonato, e in quello che è necessario aver la grazia di non commettere mai più [peccati], anzi, di vivere meglio. E, se c'era stato la superbia, e ci stia, dopo, l'umiltà; così; se c'era un difetto, dopo, la virtù contraria al difetto.
Vedere se le confessioni sono veramente fatte bene. Si va con fede? cioè come a Gesù Cristo? Il sacerdote in quel momento riveste Gesù Cristo; e i suoi poteri, i poteri che Gesù Cristo ha dato al sacerdote. E la speranza, cioè la speranza che il Signore ci usi la sua misericordia, la misericordia nel perdono e la misericordia per migliorare. E poi, l'amore, il lancio dell'anima verso la vita religiosa sempre più perfetta.
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Questa vita religiosa è iniziata dalla Professione, anche temporanea, ma specialmente perpetua. È la nascita, allora, della vita religiosa. Noi siamo religiosi in quanto che, essendo nati nella vita religiosa, acquistata la vita religiosa con la Professione, se dopo stessimo fermi, è morire; oppure come se un bambino non crescesse mai, fosse sempre il piccolo nella culla, dopo anni ed anni. Questo, adesso, è difficile un po' a capirlo, ma la realtà è questa, che coloro che, dopo nati nella vita religiosa (quindi siete religiose quelle che hanno già fatto la Professione) questa vita è impegnata, da che cosa? Dal primo articolo delle Costituzioni, cioè: progredire, perfezionarsi. E se invece, o non si migliora o si va indietro, e dopo abbiam più difetti di prima, allora questa vita religiosa come si troverà? come si troverà? Perché il dovere e l'obbligo più grosso, più impegnativo è quello; come peccato: il non perfezionarsi. E bisogna confessarlo se non ci siamo perfezionati? Se non siamo cresciuti abbiamo bisogno di domandar perdono. E allora riprendere, riprendere per migliorare, progredire; migliorare e progredire.
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Questo può riguardare tutti noi e, in certo senso, anche per voi piccole. Essendo entrate, siete nella Famiglia qui. Allora si è venuti per crescere, crescere nella virtù, crescere nello studio, crescere nell'apostolato. Crescere. Quello che è il fervore, qual è? È il crescere nelle virtù, le virtù di chi è aspirante e, particolarmente, di chi è professa. Se non si progredisce bisogna confessarlo, questo. Non sarà subito un progresso, momento per momento, o giorno per giorno, ma nel complesso in una settimana, in un mese, quando si fa la confessione mensile o nell'anno, constatiamo che c'è stato un miglioramento, si è tolto qualche cosa di difetto e si è conquistato qualche cosa di maggior virtù. Chi non facesse nessun progresso - se poi ci sono i progressi che devono esserci nella vita cristiana - ma nella vita religiosa può diventare peccato grave il non progredire, e stare sempre allo stesso punto, anzi crescendo i difetti. Questo è stato fatto risaltare nel Concilio Ecumenico. Il Papa insiste che ci sia questo miglioramento, perché è il dovere essenziale. E bisogna trovar la causa quando... e la causa può essere la superbia, può essere la pigrizia, può essere altro.
Quanto saranno le confessioni migliorate? Se hanno queste due disposizioni principali: il dolore e il proposito. Così il sacramento della penitenza ci porta i frutti.
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Secondo: migliorare le comunioni, sì. Ma possiamo completare il senso: l'Eucaristia, come sacrificio, la consacrazione della Messa; e poi la comunione, come cibo, alimento dell'anima nostra; e poi la presenza reale di Gesù Cristo, con le Adorazioni. Le tre parti, cioè tre forme in cui noi dobbiamo vivere meglio la vita eucaristica: la consacrazione, cioè il rinnovamento della passione e morte di Gesù Cristo sugli altari, nella Messa, quando c'è la consacrazione; e poi l'alimentazione che viene dalla comunione; e poi l'onore, l'onorare Gesù Cristo, l'onore a Gesù Cristo; e andare in umiltà, in fede, in speranza. Eh! Sì le belle, sante Adorazioni. La grazia crescerà in noi.
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Pensare, nella consacrazione, pensare a Gesù crocifisso sul calvario quando, presente la madre, Maria, e Giovanni, l'apostolo. Come si sentiva allora, Maria, quando contemplava e pregava il Figlio.
E poi nutrirsi di questo cibo, di questo pane: «Questo il mio corpo, prendete e mangiate»1, che è l'alimentazione della grazia. Crescere la vita spirituale, la vita di grazia; progredire, crescere e crescere ogni giorno, in tutta la vita fino al momento che si riceverà il viatico, e fino al momento che si chiuderanno gli occhi.
Ma avete poi quella grazia delle Adorazioni, questo dono che è caratteristica nella vostra Congregazione; caratteristica, cioè, le Adorazioni. E che siano Adorazioni veramente; abbiano frutto. Gesù Cristo che è la Via, e Gesù Cristo che è la Vita, e Gesù Cristo che è la Verità. Sì, onorare Gesù, la prima parte, specialmente con la lettura spirituale; e poi, la seconda parte, come purificazione, perché c'è l'esame di coscienza, e fare i propositi; e poi la supplica, le preghiere perché aumenti in noi la grazia del Signore: rosario e altre orazioni, sì. Quindi l'Adorazione in quelle tre parti giuste.
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Oh! Se sapeste, se sapeste il dono, la grazia della vostra vocazione, ringraziereste dal mattino alla sera il Signore di questo gran dono della vocazione. E allora viverla in perfezione e in gioia, la vita religiosa, in gioia. E perché, chi può essere più contento di chi si sta santificando, purificandosi e santificandosi? Progredire per arrivare al più alto vicino posto in paradiso, vicino a Maria; contemplare Gesù Cristo Salvatore, Maestro, le tre [Persone della] Santissima Trinità, la Santissima Trinità.
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Sì, questo Gesù sta in noi sacramentalmente, cioè: corpo, sangue, anima, divinità; quando poi sono consumate le specie, allora Gesù continua a essere in noi. E quando vi è il Figlio di Dio, Gesù, c'è il Padre e lo Spirito Santo, perché le tre Persone non si separano mica. Allora abita in noi la Trinità. Siamo veramente così consacrati dalla presenza della Santissima Trinità, che uno dovrebbe sempre operare in bene: parlare in bene, pensare in bene, sforzarsi a fare il bene, progredire continuamente. Siamo il tabernacolo della Trinità. E: «Se mi amerete, verremo a voi»1 - dice Gesù nel Vangelo - «verremo a voi». Perché dice «verremo», il plurale? E perché è lui e il Padre e lo Spirito Santo; quindi Trinità.
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Oh! Allora, questo: migliorare le confessioni e migliorare le comunioni, sì. Questo è preparazione al Natale; questo è preparazione al tempo del Giubileo che comincia dal 1° gennaio fino alla Pentecoste; il tempo. E il Papa ha incaricato i vescovi perché in tutte le diocesi si risvegli un fervore nuovo. E che col Giubileo si tolga ciò che c'è stato di male e mettere tutto quello che è bene, quello che è di grazia, di santità, e quindi... Oh! Allora, avanti così, i due grandi sacramenti: l'uno per togliere il male, eh? la confessione; e l'altro, per avere tutto il bene: la comunione. E Gesù è bene infinito, noi prendiamo di questo bene, quel che abbiamo a disposizione. Gesù Cristo è infinito, ma noi prendiamo quello che riceviamo. Gesù lo offre tutto, ma ci son le disposizioni. Allora il frutto è in proporzione delle disposizioni, cioè della preparazione alla comunione. Ecco, così crescete in grazia e santità, così.
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E sempre, però, sotto lo sguardo di Maria. Sempre dove è stata Maria, nella sua vita, dovunque è stata, ha portato grazia. Per esempio il Vangelo di stamattina, quando Maria è andata alla casa di Elisabetta, che cosa avvenne? Santa Elisabetta fu illuminata dallo Spirito Santo; e il bambino, il Battista, è stato purificato1; e poi l'altro, il padre di Giovanni Battista, riebbe la parola (perché era restato muto)2. Dove entra Maria... per esempio alle nozze di Cana, non l'avevano neppur chiamata, ma essa ha indovinato il bisogno, e allora domandò il miracolo al suo Figlio, Gesù Cristo3. Sempre accompagnati da Maria. Così state liete e il Signore vi benedica sempre di più.
Il Signore sia con voi. Così, preghiamo a vicenda. E vi do la benedizione.
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1 Nastro 97/d (= cassetta 202/b). Per la datazione, cf PM: «Col 1° gennaio si inizia il tempo del Giubileo straordinario concesso dal Papa (cf la nota al numero marginale 803). «Il Vangelo di stamattina, quando Maria è andata alla casa di Elisabetta...» (Il Vangelo citato si leggeva al venerdì delle Quattro Tempora d'Avvento che nel 1965 cadeva al 17 dicembre). - In dAS, in data 16 dicembre 1965 si legge: «[il PM] parte per Torino...; andato in Alba e a Sanfre. Ritorna a Roma il 18, alle ore 8,30».

2 PAOLO VI, costituzione apostolica Mirificus eventus, per l'indizione del Giubileo straordinario, 7 dicembre 1965. - Testo italiano in Encicliche e Discorsi di Paolo VI, vol, VIII (Roma, EP, 1966) pp. 249-256. - Testo latino in AAS 57 (1965) 945-951.

1 Cf Mt 26,26.

1 Cf Gv 14,23.

1 Cf Lc 1,39-45.

2 Cf Lc 1,64.

3 Cf Gv 2,1-11.