Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

Effettua una ricerca

Ricerca Avanzata

21. QUALI FRUTTI RICAVARE DAL ROSARIO

Meditazione alla Comunità delle Pie Discepole del Divin Maestro.
Roma, Via Portuense 739, 27 aprile 19651

Siamo nel corso della novena a Maria, Regina Apostolorum. E, in questi prossimi giorni, l'inizio del mese di maggio. E allora una breve riflessione sopra il mese di maggio, e cioè, come santificarlo e come ottenere e disporre i nostri cuori alle grazie che ci sono necessarie.
209
Il culto a Maria è sempre più sentito, e, quindi, passando i tempi i fedeli hanno sentito il bisogno di dedicare un mese alla divozione a Maria, tempo addietro. E poi successivamente ancora si consacra a Maria il mese di ottobre, specialmente per lo zelo del papa Leone XIII che ha scritto undici Lettere sopra il rosario invitando i fedeli perché il rosario si reciti nelle famiglie, si reciti individualmente, si reciti in chiesa e in altre circostanze1. Il rosario, tante volte, sostituisce il Vespro; il rosario si recita quando si celebrano le sepolture, si porta la salma al camposanto; e se è un malato grave, si dice il rosario; e, se defunto, si dice il rosario per il riposo eterno. E così nelle avversità e nelle condizioni più gravi, sia gli individui e siano, invece, le necessità pubbliche, si ricorre a Maria.
L'organizzazione del rosario si deve a san Domenico2, e quindi: i 15 misteri, e poi il Pater, le dieci Ave Marie e il Gloria. La divozione del rosario.
210
Il papa Giovanni XXIII ha scritto quella Lettera apostolica in quel momento in cui la pace era in pericolo. Egli aveva radunato ad Albano (era allora, in quei giorni si trovava ad Albano) molti cardinali e i rappresentanti un po' di tutte le nazioni, e celebrò la Messa solenne, e fece la esortazione a ricorrere a Maria perché sì conservasse la pace e la letizia, il rispetto tra le nazioni; non solo fra gli individui, ma fra le nazioni, sì1.
211
D'altra parte la storia ci ricorda la vittoria di san Domenico e dei suoi religiosi sopra gli Albigesi, eretici e ribelli contro la Chiesa e contro lo Stato; e poi contro i Turchi, prima a Lepanto, vittoria miracolosa, e così l'altra vittoria in Austria, quando i Turchi minacciavano di arrivare in Italia e come volevano prendere Roma e, avversari com'erano dei cattolici, intendevano di portare i loro cavalli nella chiesa di san Pietro e farne una stalla. Così era il loro programma. Ma quanti rosari, secondo l'esempio e l'esortazione di san Pio V! Ed ebbe anche una rivelazione quando i cristiani, che erano uno contro cinque, i cristiani ebbero vittoria1.
212
Oh! Quindi, nel mese di maggio, particolarmente il rosario. Ci sono tante divozioni verso Maria, per esempio la coroncina che recitate; ma in particolar modo richiamarsi al rosario, come ha commentato proprio Giovanni XXIII in quella lettera che ha seguito all'esortazione fatta alla Lettera apostolica. E come egli si esprime? Che nei misteri:
- si considerino le verità che il mistero annuncia;
- e poi l'esempio e la vita pratica che si deve ricavare dalla considerazione del mistero;
- e poi la domanda delle grazie.
E quindi, egli, il Papa, dice che c'è prima la riflessione mistica, e poi c'è quello che riguarda la vita intima, e poi le grazie che son necessarie. Così il rosario non è solo una ripetizione; il rosario è meditazione, è riflessione ed applicazione, ed è una domanda, ripetuta continuamente nei vari misteri, delle grazie che ci son necessarie come individui; o se il rosario è in famiglia, o se il rosario è nella comunità, pensare alle grazie necessarie. E poi le grazie di cui ha bisogno la Chiesa, le grazie di cui ha bisogno l'umanità per la conservazione della pace, che è sempre un po' ancora in pericolo. E poi perché il Vangelo arrivi a tutte le nazioni. E quindi dare grande importanza al rosario.
Perché Giovanni XXIII nella sua Lettera dice così: Vi sono tante pratiche di pietà, di divozione; ma per gli ecclesiastici: primo è la Messa, secondo è il Breviario, e terzo viene il rosario. E per quelli che non sono ecclesiastici, e cioè i fedeli: partecipazione ai sacramenti, particolarmente la comunione, e la confessione; e, in terzo luogo, viene anche per i fedeli, come terza divozione, come terza pratica di pietà e di culto, il rosario. Così il papa Giovanni XXIII. E poi spiega le ragioni1.
213
Oh, quando un'anima è disorientata e incerta; quando un'anima si trova in difficoltà particolari: il rosario, pensando, ciascheduno di noi, per i propri bisogni. Il rosario serve per tutto, ecco. Sempre mettere l'intercessione di Maria, intercessione presso Gesù, presso il Padre celeste. Maria ha come un certo dominio sul cuore di Gesù. Eh! Gesù è il suo figlio, e il suo potere, potere di Maria, è tanto grande lassù in cielo.
214
Poi ricordare questo: che celebrando la festa Regina Apostolorum, pensare che ci sia in noi la fede, ci sia in noi la virtù, in sostanza, per la santificazione, primo; ma secondo, per l'apostolato. L'apostolato che sia santificato: l'apostolato eucaristico, l'apostolato del servizio sacerdotale, l'apostolato della liturgia. L'apostolato, ecco. Per questo si è preferita questa divozione alla Regina Apostolorum.
215
E adesso, man mano che passano gli anni, vengono sempre più pubblicazioni che riguardano l'apostolato di Maria, Regina Apostolorum, perché essa ha fatto il massimo apostolato, cioè: di dare Gesù Cristo al mondo. E tutti gli altri, e i Papi e i vescovi e i sacerdoti e tutti quei che lavorano per la Chiesa e per le anime, e tutti: è per dare Gesù Cristo al mondo.
Ella lo ha dato, presentandolo, in primo luogo, ai pastori al presepio1, ai Magi2. E poi dopo, quando Gesù è stato condotto al tempio3. E poi Maria ha come dato il via all'apostolato di Gesù alle nozze di Cana, quando ha fatto accelerare l'ora, Maria4. E poi là, sul calvario offrendo Gesù Cristo, suo Figlio, vittima, offrendolo per la salvezza delle anime. E così ebbe anche questa grazia: «Donna, ecco il tuo figlio»5, indicando Giovanni. E in Giovanni erano rappresentati tutti gli uomini, cioè gli Apostoli, e poi tutti coloro che avrebbero seguito Gesù. Ecco, perché gratia plena,6 come aveva detto l'angelo. E come Maria aveva esercitato questo ufficio, sia quando ha portato la grazia al Battista, quando è andata a visitare Elisabetta7; poi quando ha mostrato il suo potere, la sua missione, sembrava che Gesù negasse a Maria l'esaudimento là, alle nozze di Cana, ma Maria era sicura - ché ella è dispensiera delle grazie - che suo Figlio niente nega, quando è necessario. Allora si trattava di confermare gli Apostoli che erano ancora un po' incerti. Ella, sicura, e disse ai servitori: «Fate quello che il Figlio vi dirà»8. E il Figlio fece la trasformazione, allora, dell'acqua in vino.
216
Perché sempre meglio si dica il rosario, meditare, quindi, i misteri con ricavare una verità. Supponiamo il primo mistero: e lì è la rivelazione della Trinità che non si conosceva, e cioè, il potere di Dio Padre e l'infusione dello Spirito Santo, per cui nacque il Figlio. Poi l'umiltà di Maria, la fede; e poi ottenere la grazia di potere questo: vivere sempre in noi Gesù Cristo.
217
Ma in generale, per passare il mese di maggio bene, che sia fruttuoso (il mese di maggio serve per fare un passo avanti in quanto alla divozione a Maria):
[1.] conoscere sempre meglio Maria: qualche lettura buona quotidiana, lettura spirituale. Conoscere Maria. E dei libri ce ne sono tanti, ma scegliere il meglio, e fra quelli che ci sono, quelli da indicare: sant'Alfonso e san Luigi Grignion de Montfort. I santi capiscono sempre di più le cose del Vangelo e tanto più in certi momenti, in alcuni punti che han rilevato, hanno penetrato e hanno spiegato agli altri. Quindi, in primo luogo, conoscere Maria.
218
2. Le virtù. Ogni mistero insegna una virtù da praticare: Del resto, nel libro delle preghiere c'è una guida. E sarebbe bene leggere ancora quel che aveva scritto Giovanni XXIII; è stampato a parte.
3. Domandare le grazie che ci sono necessarie. E la grazia che dobbiamo chiedere è in relazione, di nuovo, al mistero. Quindi da ogni mistero...
219
Ora, conoscere Maria, imitare Maria, pregare Maria. Ma ci vuole ancora un'aggiunta per chi ha un apostolato come li avete voi, tre; e cioè ancora: fare conoscere Maria, ecco; far conoscere Maria, diffondere la divozione a Maria. Quindi, i fedeli ordinari: conoscere, imitare e pregare Maria. Ma per chi ha degli apostolati, specialmente se si tratta di religiosi e di religiose, come noi abbiamo gli apostolati, aggiungere: l'apostolato mariano. E lo potete esercitare in molte maniere; prima con la preghiera, e poi con tutto quello che preparate per il maggio, che voi preparate e poi viene fatto conoscere in particolare nei Centri che avete. E allora, l'onore a Maria, completo, e cioè: conoscere Maria, imitare Maria, pregare Maria, e aggiungere, perché sia completa la divozione: l'apostolato, quarto. Dai rosari si ricavano questi frutti.
220
Poi nei tempi così pericolosi dell'Italia, è il tempo di preparare una crociata di rosari, come è stato fatto al tempo degli Albigesi, e le eresie così si sono sciolte. E quando i protestanti dal Nord cercavano di entrare in Italia, han fatto poco breccia, ma c'è stato allora il fermo di Maria, perché in quel tempo la divozione al rosario si è manifestata più ampiamente. Adesso è la lotta del comunismo contro la Chiesa. Occorre la vittoria. Quindi una crociata di rosari negli Istituti, negli individui, nelle famiglie, nella società, in chiesa, ovunque. Crociata di rosari.
Sia lodato Gesù Cristo.
221

1 Nastro 80/a (= cassetta 179/b). Per la datazione, cf PM: «in questi prossimi giorni, l'inizio del mese di maggio». - dAS, 27 aprile 1965: «m.s. Andato [il PM] alle ore 6 per la meditazione alle PD di via Portuense». - VV: «27 aprile 1965, PM: "Crociata del rosario"».

1 LEONE XIII, Sommo Pontefice dal 20 febbraio 1878 al 20 luglio 1903. Le sue encicliche sul Rosario si trovano nel volume Le encicliche mariane, a cura di mons. Amleto Tondini, II edizione, Roma, A. Belardetti, 1954.

2 S. DOMENICO (1170-1221), fondatore dell'Ordine dei Frati Predicatori, detti comunemente Domenicani.

1 GIOVANNI XXIII, Epistola enciclica Grata recordatio, 26 settembre 1959, sulla recita del S. Rosario; in Discorsi, Messaggi, Colloqui del Santo Padre Govanni XXIII. Volume I (Tipografia Poliglotta Vaticana, 1960) pp. 873-879.

1 Le vittorie riportate sulle eresie dai Domenicani e dal papa S. Pio V (Papa dal 7 gennaio 1566 al 1° magglo 1572) sono elencate nelle diverse Storie della Chiesa.

1 GIOVANNI XXIII, Lettera apostolica all'Episcopato, al clero, ai fedeli, Il religioso convegno, 29 settembre 1961; in Discorsi, Messaggi, Colloqui, op. cit. vol. 3, pp. 753-761. Segue una Elevazione sui quindici Misteri dell'aurea Corona (pp. 762-772).

1 Cf Lc 2,15ss.

2 Mt 2,11.

3 Cf Lc 2,41ss.

4 Cf Gv 2,11.

5 Gv 19,26.

6 Lc 1,28.

7 Cf Lc 1,40ss.

8 Cf Gv 2,5.