Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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50. L'APOSTOLATO DELLA PIA DISCEPOLA NELLA CASA DEGLI ESERCIZI SPIRITUALI

Meditazione alla Comunità delle Pie Discepole del Divin Maestro.
Ariccia, Casa Divin Maestro, 17 agosto 19651

Il pensiero di questa mattina: come il comportamento in questa Casa? Questa Casa, spiritualmente, è principale in quanto vi sono le anime che arrivano per unirsi con Dio. Primo, purificazione, perché gli Esercizi son sempre, come prima parte, la purificazione; e secondo, la parte della santificazione; in preghiera, poi; perché la perfezione sta sempre dalla purificazione del cuore alla santificazione del cuore. Sempre queste due parti.
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Vengono tante persone e possono trovarsi in condizioni varie, spiritualmente. Anime che già seguono la via della santità, decisamente [orientate] alla santità. E vi sono anime che han bisogno di illuminazione, di riflessione, di rivedere il passato della vita e di orientare la vita verso Dio, verso il cielo, e proprio qui, dove l'azione dello Spirito Santo opera più abbondantemente secondo lo stato delle anime che vengono per sentire le voci di Dio, e pregare perché la vita sia sempre più perfetta, e sia una preparazione alla morte e all'ingresso in cielo.
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Questo servizio si può paragonare al servizio che Maria ha fatto sempre al primo Sacerdote, Gesù. Maria ha servito Gesù bambino, Gesù fanciulletto, Gesù giovane, Gesù uomo adulto fino al tempo della vita pubblica, e tuttavia anche lì Maria seguiva. E poi Maria che accompagnò Gesù al calvario, assistette alla crocifissione, all'agonia, alla morte e sino all'accompagnamento della salma, Gesù, al sepolcro nuovo, e in attesa della risurrezione. E poi Maria servì gli Apostoli in quei giorni in cui gli Apostoli si sono radunati per potere pregare e attendere la discesa dello Spirito Santo1 secondo era stato detto, disposto da Gesù2.
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Oh, allora occorre portare le disposizioni che sono necessarie; le disposizioni.
Il primo pensiero è da considerarsi la grandezza di questo ufficio che fate qui; questo servizio specialmente, in primo luogo, ai sacerdoti, ai religiosi, alle religiose e anche ai fedeli, secondo sono i corsi di Esercizi Spirituali. Avere una grande stima e sentirsi umili, proprio umili.
Perché, quando fu celebrata l'ultima Pasqua da Gesù con i discepoli, coi suoi Apostoli, che cosa fece? Si alzò, si cinse con un lenzuolo al fianco, si fece portare una brocca d'acqua e poi s'inginocchiò davanti a ciascheduno dei discepoli, degli Apostoli e quindi lavò i piedi, e li asciugò, e li baciò. Eh! Sì, anche davanti a Giuda si è inginocchiato, ha lavato i piedi e li ha baciati. Queste disposizioni di Gesù. Perché poi ha detto di far così: «Come io ho fatto, così che facciate anche voi»1.
E non è, questa, una specie di preferenza che fa il Signore per voi? E tuttavia il servizio non è così umiliante come è stato umiliante il servizio che ha fatto Gesù lavandoli, i piedi, agli Apostoli, e baciandoli, i piedi. Occorre che ci sia questa disposizione: l'imitazione del Maestro Divino: «Come io ho fatto così facciate»2. Non vogliamo seguire il Maestro Divino? Sì, che volete seguire. E quanto più [c'è] la disposizione interiore, tanto più è prezioso il servizio, e più grande quanto a merito. Occorre questa disposizione interiore. Guadagnare, allora, il massimo dei meriti. Alle volte viene considerato come una cosa materiale. E quando un'anima, quando fosse, ma spero che non ci sia, quando un'anima, consacrata a Dio, e non sente dentro che questa è una grazia: fare servizio alle anime, specialmente quando si tratta di sacerdoti, di religiosi, di religiose e di anime che si vogliono consacrare a Dio, supponiamo, alle Annunziatine (domani alcune fanno la Professione perpetua, altre fanno la Professione temporanea e altre la prima Professione)... Ora, arriviamo bene [ad] avere i sentimenti stessi di Gesù quando ha fatto questo servizio agli Apostoli? «Come io ho fatto così facciate anche voi». Quemadmodum ego feci [vobis], ita et vos faciatis2. Sì, oh!
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In secondo luogo, cercare di compiere, quanto meglio è possibile, questo servizio. Come lo ha fatto bene quel lavoro - diciamo - quel servizio Gesù agli Apostoli: e si preparò l'asciugamano, e si fece portare l'acqua, e poi li lavò bene, e poi li asciugò bene, e poi li baciò in riverenza e rispetto. E quando Pietro protestò: «Signore, tu lavi i piedi a me? Non mi laverai mai i piedi, disse a Gesù. Ma Gesù si mostrò deciso: Se non ti lavo i piedi, non avrai parte con me. E allora Pietro si arrese, e cioè: allora, per avere parte con te, son disposto a essere lavato anche la faccia. Ma il Signore disse: bastano i piedi2. E allora l'umiliazione, l'atto di umiltà di Gesù.
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E da qualche tempo noi rivediamo quello che ha fatto Gesù. I Papi ultimi hanno lavato i piedi ai poveri o ai fanciulli, secondo Pio XII, secondo Giovanni XXIII, secondo Paolo VI. E anche gli altri Papi antecedenti; tuttavia ricordiamo in particolare questi ultimi.
Ora, volendo fare compiutamente, perfettamente [il servizio], affinché sia fatto bene... se il cibo viene fatto bene, si digerisce e si sente di poter digerire bene e di essere riposati; e in qualche maniera, accogliere, accoglienti; allora sono anche più disposti coloro che vengono a fare gli Esercizi, sono più disposti perché gli Esercizi vengono fatti con facilità e poi con maggiore frutto; e avranno anche riconoscenza e pregheranno per il servizio che fate, sì. Quindi farlo bene: soprannaturalmente e rettamente e in ordine al premio eterno.
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Ecco, tutti bisogna che ci consideriamo servi. Che cosa facciamo quando predichiamo, quando confessiamo, quando istruiamo, quando conduciamo la disciplina, quando c'è l'amministrazione economica? È tutto servizio, è tutto servizio. E chi fa entro la casa e chi fa attorno alla casa. Servizio. Servus servorum Dei1. Il Papa si sottoscrive: «Servo dei servi», in tanti documenti. Servo dei servi, cioè di coloro che son servitori di Dio, cioè di noi. Tutti servi di Dio, ecco. Oh! Far bene, con quella attenzione e quella delicatezza... D'altra parte, eh! non si viene per riposare o per trovarsi alcuni giorni in condizioni migliori, no, si viene per la santificazione.
Quindi, quella norma giusta, regola prudente. Pensare come operava Maria riguardo a Gesù: e ai 12 anni e poi fino a 30 anni e poi fino a compiere il suo ufficio sul calvario. Oh, allora, pensare e conservare i pensieri e i sentimenti di Maria, meditando.
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Poi, oltre a questo: pregare perché lo Spirito Santo discenda e penetri nelle anime che stanno esercitandosi, e in che cosa? In riflessi, in preghiere, in un esame di coscienza. E allora si esercitano in queste pratiche, poi porteranno dei frutti. Oh, aiutarli nella preghiera, tutte queste anime. Che lo Spirito Santo penetri in queste anime! Vi saranno vari stati nelle anime che si trovano nel corso di Esercizi, e condizioni e situazioni spirituali molto diversi tra l'uno e l'altro. Pregare.
Queste Messe, queste Adorazioni, questo lavoro di servizio, tutto è preghiera nelle 24 ore, cioè tutto offrire per mantenerci nel servizio di Dio e nell'apostolato, che è servizio. Perché, tre uffici avete: eucaristico, sacerdotale, liturgico. Il secondo, sacerdotale, che è migliore del servizio liturgico. Perché, servizio liturgico? E ci saranno le pianete e ci saranno le statue e ci saranno gli altri servizi secondo le necessità. Oh! Questo, riguarda un servizio liturgico. Ma la distanza che c'è tra il fare delle pianete e fare il sacerdote, la distanza è immensa. Perché? E perché lui, il sacerdote: consacra, lui che assolve, lui che battezza; e quindi la distanza è immensa tra il servizio sacerdotale rispetto al servizio liturgico. Oh! Certo, nel servizio liturgico la parte principale è di preparare il vino e l'ostie. Ma questa è una preparazione della materia, ma Sacerdos alter Christus1. Il sacerdote opera come Cristo ha operato all'ultima cena: «Questo è il mio corpo: prendete e mangiate»2.
Con questi pensieri potete tirare delle conclusioni e fare dei propositi.
Sia lodato Gesù Cristo.
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1 Nastro 170/a (= cassetta 192/a.1). Per la datazione, cf PM: «Domani alcune [Annunziatine] fanno la Professione perpetua, altre la Professione temporanea e altre la prima Professione» (cf dAS in c582) - dAS (cf c468).

1 Cf At 1,14.

2 Cf Mt 28.7.

1 Cf Gv 13,2-15.

2 Gv 13,15.

1 Cf Gv 13,4-10.

1 Qualifica usata dai Sommi Pontefici, allusiva al comando di Gesù Cristo Mt 20,27.

1 Cf S. PIO X, Lettera enciclica E supremi apostolatus, 4 ottobre 1903. - ASS 36, pp. 129-139.

2 Cf Mt 26,26.