Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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38. IL DIAVOLO MERIDIANO
(Chiusura degli Esercizi Spirituali)

Esercizi Spirituali (27 giugno-4 luglio 1965) alle Pie Discepole del
Divin Maestro.
Ariccia, Casa Divin Maestro, 4 luglio 19651

Nell'Adorazione si deve congiungere all'ossequio che noi facciamo a Dio - riconoscendo la sua infinita Maestà, Dio, l'Essere, Tutto - aggiungere assieme la riconoscenza; cioè: contemplare Dio in se stesso, e contemplare Dio nella sua Bontà, nelle grazie che egli ci ha concesso nella nostra vita. E alle grazie che avete ricevuto nella vita, si è aggiunta questa, cioè il corso di Esercizi Spirituali. Riconoscenza perché, qualunque cosa che guardiamo attorno a quello che consideriamo in noi e nel passato e nel presente, abbiam sempre, solo da dire: Deo gratias. Ringraziamento. Grati estote2 - conchiude san Paolo -. Siate riconoscenti. L'ingratitudine tra gli uomini amareggia. E pensare quanto sarebbe di dispiacere al Signore che noi non avessimo la riconoscenza, la gratitudine. E questa grazia nuova del corso di Esercizi Spirituali, primo pensiero.
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Secondo, questo: noi conosciamo alquanto la storia della Chiesa da quando essa è nata, e quando Gesù lo ha annunziato: «Sopra questa pietra edificherò la mia Chiesa»1. Sulla pietra, Pietro. Ora son 19 secoli, siamo verso i 20 secoli. Vi sono stati periodi felici della Chiesa e vi sono stati periodi molto difficili e, tra i momenti difficili, il secolo XIV, forse anche il secolo IV, tra il IV e il V; dopo, il XIV e anche un poco, dopo, il XVI, sì. In questo momento la Chiesa è tra i momenti più difficili per tanti motivi, e questi si manifestano e nel Concilio e attorno al Concilio. E poi, quello che rende il mondo indifferente.
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Questo è il secolo dell'ateismo; il gran peccato del mondo è, in questo secolo, il peccato dell'ateismo: non si riconosce più Dio, l'uomo si è riversato su se stesso, riposato su se stesso e ha creduto di essere una divinità. Questo era già stato nel periodo della Rivoluzione Francese, quando avevano eretto in piazza un monumento alla 'dea ragione'. Non più Dio, ma l'uomo che ha voluto esaltare l'uomo come una divinità. Oh!
Ora, in questo periodo occorre che le preghiere si orientino verso quello che noi intendiamo: Dio, conoscere Iddio; e, secondo, conoscere la Chiesa, e che la Chiesa sia riconosciuta nella sua missione, nel suo potere di salvezza delle anime. Quindi pensare che le Adorazioni siano fatte in umiltà pensando che sono bisogni straordinari di questi tempi.
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E due, tre giorni fa, ho avuto la notizia che la CEI, cioè la "Conferenza Episcopale Italiana", intende di lanciare una Crociata di rosari per il tempo così difficile. Questa Crociata sarebbe da iniziarsi al primo giorno di ottobre, mese del rosario. Questo, sì.
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Quanto poi, a quello che riguarda voi, avete seguito bene gli Esercizi, avete scelto i vostri propositi e poi avete pregato tanto perché questi propositi vengano osservati. E voi avete guardato nell'avvenire: la santificazione. Un anno di santificazione. E quindi considerare come l'inizio dell'annata spirituale, cioè, quella che parte dal primo giorno, questa annata, fino all'ultimo giorno, quando sarete di nuovo chiamate agli Esercizi Spirituali. Che sia un anno fruttuoso spiritualmente.
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Ora, c'è da vigilare sopra un punto che risulta dal Salmo. Vi sono tentazioni di ogni tempo: e per la fanciullezza, e per la gioventù, e per la virilità, e per la vecchiaia. A ogni tempo occorrono grazie particolari. Perché? Perché in ogni tempo vi sono difficoltà. Tra le difficoltà, cioè, quello che riguarda le difficoltà della fanciullezza, della gioventù: il demonio meridiano, come dice il Salmo1. E quando è il demonio meridiano? Voi pensate che adesso è tardi, dopo mezzogiorno? È la metà della vita. Perché, generalmente, è stato facile per voi vivere del fervore della gioventù, poi il fervore del periodo sia di noviziato e sia di Professione temporanea; allora generalmente il fervore vi ha sostenuto. Ma poi bisogna ricordarsi che vi è un demonio che arriva più tardi, eh? A daemonio meridiano, si dice nel Salmo2. Signore, difendici dal demonio meridiano. Dopo sei, sette anni circa, o un po' di più, un po' di meno, ecco il diavolo meridiano arriva. E non credo che sia una novità questa. Però è espressa in una maniera diversa, sì, quando la persona già crede di trovarsi su una linea, in una posizione buona e che sia sufficiente; come uno si fermasse e quindi che non ci sia bisogno di camminare: "E, son già sulla via, la via buona, la via che è passabile, la mia vita". Ora, a poco a poco, anche psicologicamente, e anche per le varie circostanze, e anche per i vari uffici, si è tentati di star come fermi. Ma nella vita non [ci] si ferma. Bisognerebbe fissare l'orologio che non vada avanti e che si fosse sempre alla medesima età, al medesimo giorno, alla medesima ora. Non possiamo arrenderci a questo. "Ma al fin dei conti, sono già nella posizione in cui non merito delle osservazioni importanti, e poi [ho] le mie abitudini, e poi, i miei piccoli desideri e le piccole tentazioni". Ecco, così il diavolo meridiano lavora, ecco. Sempre vigilare! Dipende, questo, da molte ragioni, molti motivi. Ma fra i motivi per cui si può cadere come vittime del demonio meridiano, la trascuranza della meditazione.
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La meditazione è la pratica che ci consolida nella vita; conferma, la meditazione, conferma su tutti i propositi; conferma tutto quello che si era progettato o che si era meditato e quelli che erano i propositi di camminare. Senza la meditazione, o la meditazione un po' vaga, un po' incerta, allora va scadendo la personalità religiosa, va scadendo, sì, e quindi si finisce con una condizione di vero... Tiepidezza, tiepidezza. Ora, la meditazione non porta un'istruzione, ma lavora sulla volontà, per fortificare la volontà e quindi continuare il cammino, ecco. "Che non mi metta sulla strada, e adesso la strada è un po' ripida". Oppure, c'è lì una pianta che fa l'ombra e si va facilmente all'ombra. E in sostanza, non si cammina, si rimane in una posizione come un periodo di stasi. Ma lo stasi, il fermarsi non è sufficiente. Se morissimo a quel punto lì, [di fervore,] ecco siamo a quel punto lì e quindi pronti per il paradiso. Se invece noi ci fermiamo, tutto quel tempo lì, tra il periodo del fervore e poi il periodo che porta all'avvicinarsi alla morte...
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Quello è il tempo più prezioso, quanto a meriti. Prima si viveva molto di entusiasmi, di incoraggiamento, di esser sostenute, aver bisogno del confessore e di sentire sovente le maestre; e poi Esercizi che scuotono un po', ecc. Ma poi dev'esserci già una robustezza; non è più una pianta la quale per stare in piedi ha bisogno di un bastone a cui legare, che la pianta venga legata a una pertica, a un bastone perché stia in piedi. Quello, fino dopo alcuni anni dalla Professione. Ma dopo non c'è più bisogno della pertica che deva tener sù, dev'essere già la pianta forte, e poi non basta forte, ma produca i frutti, i frutti più belli, i meriti più belli, allora. Perché [c'è] già il complesso della grazia che si è accumulato, ecco un motivo per cui...
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Quando c'è già un capitale di grazia e si fa un'opera buona, altre opere buone quotidianamente, questo capitale si moltiplica per mezzo della giornata migliorata, di una giornata migliorata, di una settimana migliorata, di un anno migliorato, sì. Perché l'opera buona risponde a due esigenze: la grazia, e quanto già di merito si è acquistato; e viene la moltiplicazione. Non che si aggiunga, l'addizione soltanto, si fa la moltiplicazione; addizionare: 2+2 fan 4; ma se due volte 4, sono 8; cioè, bisogna considerare che è una moltiplicazione. Quale immenso [valore] di grazia!
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In Maria si è accumulata la grazia dopo che essa, concepita senza peccato originale, e con tanta grazia, e come ogni momento la grazia è aumentata nel suo intimo. Questo potreste seguire nel padre Ségneri che ha scritto di Maria e spiega bene questo pensiero1.
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La meditazione fortifica la persona, la persona non si fermerà. Vivere, quindi, in quello che si chiama fervore.
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Tre cose adesso: primo, rinnovare i voti battesimali, quando noi siamo stati fatti cristiani (vuoi darmi un libro delle Preghiere?). Rinnovare i voti battesimali, quando, per la grazia di Dio, noi siamo stati fatti cristiani. Adesso ci confermiamo coi propositi del battesimo; [secondo], rinnovare i voti [religiosi]; e presentare a Gesù, in terzo luogo, i propositi che avete scritto nei taccuini. Adesso quindi (a pag. 33, in questa edizione). Rinnoviamo i propositi per vivere perfettamente la vita cristiana (leggo e rispondete):
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Oh, poi ci sono i voti religiosi, perché dopo la grazia della vita cristiana, ora la grazia della vita religiosa. E nel vostro intimo rinnovare i santi propositi, ma questo nell'intimo, ma è anche utile che sia rinnovata la Professione da tutte assieme. Ricordate il giorno in cui avete emessa la prima Professione, quale era allora il fervore; e la professione perpetua nelle disposizioni che avevate allora. E adesso è cresciuto quel fervore del giorno in cui si emessa la Professione? Sia giorno veramente felice! Adesso tutte assieme...
E così, Gesù è venuto a voi nella comunione, e adesso voi vi date a Gesù in maniera di costituire un'intimità sempre più profonda di tutto il vostro essere con Gesù.
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Terzo, i propositi, i propositi. Lascio due minuti per ciascheduna che li rinnovi adesso dando prima uno sguardo al tabernacolo e pensando che si parla con Gesù. Allora ciascheduna ricordi e rinnovi i propositi già fatti stamattina e negli altri giorni di questi Esercizi. Ciascheduna, per due minuti.
Sia lodato Gesù Cristo.
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1 Nastro 81/c (= cassetta 187/a). Per la datazione, cf PM: «due, tre giorni fa ho avuto la notizia che la CEI intende di lanciare una Crociata di Rosari... che sarebbe da iniziarsi al 1° giorno di ottobre». - dAS (cf c433). - VV (cf c379).

2 Col 3,15.

1 Mt 16 28.

1 Cf Sal 90,6.

2 Cf Sal 90,6.

1 PAOLO SEGNERI (1624-1694), sacerdote, gesuita, oratore sacro. Si tratta qui del suo libro: Il divoto di Maria Vergine... edito la prima volta a Bologna nel 1677.