Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

Effettua una ricerca

Ricerca Avanzata

7. RICONOSCENZA AL SIGNORE PER LA VOCAZIONE DI "PIA DISCEPOLA"

Meditazione alla Comunità delle Pie Discepole del Divin Maestro,
in occasione della chiusura dell'anno celebrativo del 40° di fondazione dell'Istituto.
Roma, Via Portuense 739, 11 febbraio 19651

Commemoriamo il giorno in cui si è fatto la prima vestizione di abito religioso: il giorno di santa Scolastica, e giorno dell'Immacolata Concezione2. Celebriamo quindi un doppio giorno. E siamo felici di celebrare questo ricordo per confermare tutto quello che il Signore vuole da voi e [per ottenere] l'aumento della grazia per compiere quello che il Signore vuole da voi. Egli accompagni sempre, per tutti i secoli, l'Istituto.
55
[Primo,] giorno di riconoscenza perché da molto tempo si pensava a questo Istituto, poi finalmente si è dato inizio, per la grazia di Dio, e poi poco a poco si è sviluppato l'Istituto, e oggi è nella situazione come voi conoscete.
Riconoscenza al Signore, perché vi è triplice fine nell'Istituto: in primo luogo, l'Adorazione, quindi l'apostolato eucaristico; e secondo, l'apostolato del servizio sacerdotale; in terzo luogo, il servizio liturgico alla Chiesa, nella Chiesa. Vedete in quale dignità e in quale posizione vi trovate. Da una parte, umiltà, e dall'altra parte, fede. Umiltà. L'umiltà di Maria e la fede di Maria.
56
L'umiltà di Maria quando è stato annunziato dall'arcangelo Gabriele come ella doveva diventare la Madre di Dio. Ecco, la conclusione del dialogo fra l'angelo e Maria è stata questa: «Ecco l'ancella del Signore, sia fatto di me secondo hai detto»1, cioè, secondo il volere di Dio. L'umiltà di Maria, la quale era ricchissima di grazie già, e questo prima della sua immacolata concezione, che ricordiamo anche oggi con le apparizioni di Lourdes, e poi quello che l'arcangelo le aveva annunziato: la dignità di Madre di Dio. Perché, noi abbiamo l'unione con Gesù Cristo, sì, ma fra Gesù Cristo e Maria vi è un'altra posizione, perché Maria è parentela di Gesù, quindi [vi è] una certa unione ipostatica per cui questo supera tutto e supera tutti i Santi, questa dignità, questa unione [con] il Figlio di Dio, con Dio stesso. E tuttavia Maria non disse altro: «Ecco l'ancella di Dio»: sono la serva di Dio.
57
Chiamate alla vostra vocazione, bisogna sentire la dignità di essere chiamate a questo Istituto. Ma questo non deve insuperbire affatto, è tutto di Dio. Che cosa c'è in noi che non sia di Dio?1. Tutto quello che ci ha dato il Padre celeste nella creazione, e il Figlio nella redenzione, e lo Spirito Santo nella santificazione dell'anima. Tutto. In nulla noi abbiamo meritato.
58
E, nello stesso tempo, la fede. La fede nella vocazione, nella chiamata, e la fede in quello che è lo spirito della Congregazione e quello che vi hanno immesso in una strada di ricchezze spirituali, di doni spirituali. Ringraziare il Signore. Giorno della riconoscenza. Riconoscenza dell'Istituto in generale, ma poi la riconoscenza di ognuna, chiamata da Dio: la consacrazione che le professe han già fatto, e la consacrazione che si spera di fare di coloro che sono aspiranti e sono nella via.
59
Secondo, giornata di preghiere. Giornata di preghiere è questa, sì.
1. perché ognuna capisca che cosa sia l'Istituto, il suo spirito e la missione che Dio ha dato a questa Congregazione. Capire. Non credersi perché si è arrivate alla vestizione, si è arrivate alla Professione, sì, ma [capire] il valore, la dignità, la preziosità di quello che è l'Istituto. La Congregazione in se stessa, nel suo spirito, questo non si finirà mai di capirlo del tutto e, più o meno, [si capirà] chiedendolo al Signore e dicendo anche: «Ecco l'ancella di Dio»1: sono la serva di Dio. È il Signore che ha fatto di me, sì, quello che ha fatto di voi e quello che il Signore vuol fare di ciascheduna di voi, sì, in tutti i particolari. Preghiera.
La preghiera, quindi, in primo luogo, è per domandare al Signore di capire sempre meglio l'Istituto, e lo spirito che lo domina, e i fini dell'Istituto stesso per apprezzarli e per compiere quello che è nei disegni di Dio.
60
2. preghiera [per] la santificazione di ognuna; i vari passi, sì, nella via che porta alla perfezione, ecco i vari passi fino al vivit vero in me Christus1, e poi tutto ordinato alla gloria di Dio. Le cose minime, alla gloria di Dio, e le cose principali; ma tutte le cose, anche minime, se sono ordinate alla gloria di Dio, hanno immenso valore come merito e dà gloria al Signore per cui siamo creati e per cui siamo stati arricchiti della nostra vocazione Ecco la santificazione. Perché, per due consegne bisogna noi aspirare, e cioè: che Gesù Cristo viva in noi, e che noi stiamo sul monte, sul monte cioè, quando si cerca soltanto Dio, la sua gloria. Non però si creda subito perché uno sa leggerlo o sa recitarlo, no, perché ci sia in realtà entro al nostro essere, che domini il nostro essere.
61
[3.] preghiera per tutte le grazie che l'Istituto deve ancora ricevere nella corrispondenza ai disegni di Dio. E in tutto questo che non entri mai il peccato nella Casa e in nessun'anima. E invece, al contrario, che noi sappiamo almeno entrare nello spirito: fede, speranza e carità. Dalle virtù teologali procedono tutte le altre virtù, ma se si arriva ad una fede profonda, a una speranza ferma ed a un amore intenso a Dio e intenso alle anime, ecco.
Quando si pensa di presentare una domanda, e cioè, se un'anima merita di esser considerata come veramente buona e santa, le domande sono sulle tre virtù teologali: fede, speranza e carità, perché quando c'è questo, vi è di conseguenza e le virtù cardinali e le virtù morali e le virtù religiose.
Giornata di preghiera per l'Istituto e [per] ciascheduna in particolare.
62
Terzo, poi, la giornata di propositi. I propositi siano questo:
[1.] entrate nello spirito delle Costituzioni, amare le Costituzioni come il direttorio dell'anima, il direttorio. Perché? E perché tutto quel che è scritto e tutto quello che è stato spiegato viene ancora spiegato? E tutto porta alla santità e assicura la santità. Non è cercare cose varie, o che si trovino dei libri diversi, o che si vada a cercare ad uno o ad un altro. No, la via della santità specifica, particolare vostra è nel libro delle Costituzioni. Saperle a memoria e guardarsi dal cercare prima altre cose o da libri o da persone. Aprire il libro delle Costituzioni. E il libro delle Costituzioni è il Vangelo applicato alla vita, alla santificazione, perché il Vangelo viene applicato a ogni Istituto particolare e quindi sia la direzione per ciaschedun'anima. Si cercano varie cose da tante persone, alle volte, o libri, ecc. Possedere il Vangelo e considerare come il Vangelo è applicato in particolare per voi. Ecco, il Vangelo, e l'applicazione è nelle Costituzioni. Ecco, domandare questa grazia.
63
2. che l'Istituto si sviluppi in vocazioni, in persone e in opere, cioè secondo sono le opere assegnate all'Istituto: comprenderle sempre meglio e compierle sempre meglio, sì. Che le opere si sviluppino bene, in umiltà, fiducia, in un progresso continuo; ogni giorno un piccolo passo e, se facciamo ogni giorno un piccolo passo, nei 365 giorni della strada se ne sarà fatta.
64
Poi le vocazioni. Le vocazioni, in primo luogo, siano scelte bene, siano veramente anime chiamate e anime che corrispondano, che abbiano le qualità, le doti che sono indicate dalle Costituzioni; e, dall'altra parte, che poi ci sia la formazione, lo sviluppo della grazia che il Signore ha infuso nelle chiamate; e nelle persone poi che, entrate, vengano formate bene. Si, le vocazioni. Il futuro dell'Istituto dipende dalla scelta delle vocazioni e dalla formazione delle vocazioni, sì. Quindi questa grande grazia fondamentale.
65
Poi chiedere: [primo], la grazia delle belle, sante Adorazioni; secondo, umile e accompagnato da fede, il servizio sacerdotale; e terzo, lo sviluppo dello spirito e dell'azione liturgica secondo la vostra condizione e secondo i fini dell'Istituto stesso. Non credersi mai di essere già arrivati, siam sempre per istrada, sia nella santificazione e sia negli apostolati. Non perdere il tempo e, tutto ciò che è nella giornata, sia fatto alla gloria di Dio e nello spirito della vocazione, sì: «Sia che mangiate, sia che dormiate, sia che beviate o qualunque altra cosa facciate, omnia in gloriam Dei facite1. Si offra anche il riposo della notte per mantenerci nel servizio di Dio e nell'apostolato. E si merita come si merita nel prendere il cibo necessario e il sollievo che è necessario. E poi tutto quel che abbiam da fare: omnia in gloriam Dei facite, sì. Bisogna però superare molto l'amor proprio, eh? per arrivare lì, bisogna proprio che sia vinto l'amor proprio, altrimenti l'amor di Dio non regna e non può esserci quindi la ricerca della gloria di Dio, sì. E si arriva un po' tardi, in generale, quando l'anima si è già consumata nel vincersi, voglio dire, ha già vinto del tutto l'amor proprio, il quale si nasconde sempre un po' sotto varie forme e vari pretesti, alle volte, e ragionamenti che non sono conformi ai princìpi della fede. Perciò:
66
[Primo], la giornata di riconoscenza. Quanto sarete riconoscenti nel giorno in cui entrerete in paradiso! Quale gloria canterete a Dio! Gloria in excelsis Deo1, allora.
67
Secondo, la giornata di preghiere, sì, preghiere umili e piene di fede, sì. Maria: «Sia fatto di me come vuole il Signore, come hai detto»1. Quello che è scritto nelle Costituzioni, vale; e quello che si dice nella Professione, vale: «E se sarai fedele, riceverai il centuplo di grazie»2. Avere questa fede del centuplo delle grazie. E poi la vita eterna che è già promessa. Allora, fede. Giorno di preghiera.
68
Terzo, propositi, ognuno. Non propositi grossi che alle volte sono ispirati un poco a una fiducia esagerata in noi. Propositi umili. Anche questo, propositi umili e, nello stesso tempo, decisione di compiere quello che veramente promettiamo. Che non diciamo delle bugie al Signore, sì. No, bisogna che facciamo i nostri piccoli propositi e poi praticarli. Propositi, quindi, nella giornata.
69
Oh, avanti in fede, sempre un po' in più, un piccolo passo ogni giorno. Ecco, allora la giornata vostra sia molto lieta, sia una giornata piena di fiducia, di fede, perché su questa Congregazione il Signore ha dei disegni e certamente ha preparato tutte le grazie, il Signore. Quando ha dei disegni, il Signore, dà quel che è necessario per raggiungere il fine. Fiducia, quindi, tanta fiducia. E i tre apostolati che avete daranno un frutto sempre maggiore nella Chiesa.
70
In questo tempo in cui le forze dell'inferno si organizzano tutte contro Dio e contro Gesù Cristo, mettiamoci tutti assieme a pregare perché il Signore vinca. E allora il cantare Gesù Cristo va bene. Però che noi otteniamo il frutto, e otteniamo la gloria di Dio - perché tutto è creato alla gloria di Dio - e perché Gesù Cristo sia glorificato, in particolar modo, nella Santissima Eucaristia.
Bisogna ancora fermarsi sopra quello che è l'insegnamento della Chiesa sull'Eucaristia, sì, sia sotto l'aspetto di sacrificio, sia l'aspetto di cibo eucaristico e sia l'aspetto di Gesù Cristo presente. È la vostra Adorazione. Ci sia la fede eucaristica nel mondo. Dio è con noi. Ma che questo Dio non venga dimenticato. Egli vuol vivere fra gli uomini e questi uomini pensino a lui. La vostra preghiera deve ottener molto, molto nei tempi attuali e anche perché il Concilio Ecumenico sia concluso secondo i disegni di Dio e secondo le grazie dello Spirito Santo.
Sia lodato Gesù Cristo.
71

1 Nastro 79/a (= cassetta 174/a). Per la datazione, cf PM: «Commemoriamo il giorno in cui si è fatta la prima vestizione di abito religioso, il giorno di s. Scolastica e giorno dell'Immacolata Concezione. - dAS, 11 febbraio 1965: «Andato [il PM] dalle PD, via Portuense, per la celebrazione e meditazione...». VV: «11 febbraio 1965, PM: "Umiltà e fede a chiusura del 40°"».

2 Prima vestizione religiosa delle Pie Discepole, ad Alba (Cuneo), il giorno 10 febbraio 1924; il giorno successivo, 11 febbraio 1924 si festeggiò il 66.mo anniversario della prima apparizione di Maria SS., a Lourdes, a s. Bernadetta Soubirous (+1879), canonizzata l'8 dicembre 1933.

1 Lc 1,38.

1 Cf 1Cor 4,7.

1 Lc 1,38.

1 Gal 2.20.

1 1Cor 10,31.

1 Cf Missale Romanum, Ordo Missae «Gloria»; cf anche Lc 2,14.

1 Lc 1,38.

2 Cf il Rituale della Professione religiosa delle Pie Discepole.