55. I NOVE GRADI DELL'ORAZIONE
Meditazione alla Comunità delle Pie Discepole del Divin Maestro.
Roma, Via Portuense 739, 2 settembre 19651
La preghiera deve accompagnare la vita, e la vita buona dipende da una preghiera veramente buona.
La preghiera ha due parti, secondo san Tommaso2, e cioè: la lode di Dio, e la supplica per noi, quello che è necessario per la salvezza e santificazione nostra.
La preghiera è di necessità, necessità di mezzo e necessità di precetto. Di mezzo, in quanto che, se non domandiamo le grazie, allora non arriviamo alla salvezza eterna. Cominciando dal battesimo, il battesimo non siamo stati noi a domandarlo, ma sono stati i genitori, i padrini, e allora il sacramento del battesimo, grande preghiera, preghiera sacramentale. E poi ci sono le preghiere di precetto, quelle che sono stabilite nell'Istituto.
Oh! Domandare, adesso, fra le molte grazie, domandare al Signore di perfezionare la nostra pietà, migliorare la nostra preghiera, ecco. Perché, migliorando la preghiera, migliora la vita, e poi, migliorando la vita, migliora ancora la preghiera; sono elementi che devono camminare assieme: pietà e vita.
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Quanto a migliorare la preghiera, ricordiamo i nove gradi di preghiera, di orazione: la preghiera vocale; la preghiera meditazione; la preghiera orazione affettiva; orazione di semplicità. Questi quattro punti, queste forme di preghiera sono parte dell'ascetica, l'ascetica in cui prevale lo sforzo nostro, l'attività nostra.
Poi gli altri cinque gradi è maggiormente l'azione dello Spirito Santo in noi, e in questi cinque gradi: il raccoglimento infuso, la quiete, l'unione semplice e l'unione estatica e l'unione trasformante. In questi cinque punti, l'azione prevalentemente è divina in noi. Tuttavia non si può mai dire che sia preghiera ascetica o preghiera mistica, c'è sempre qualche cosa che prevale, o l'una o l'altra, sì; preghiera che prevale quando dobbiamo operare noi e, tuttavia, anche in questo entra, tante volte, parte mistica; e quando c'è la parte mistica, gli altri punti, generalmente entrerà anche qualche parte di ascetica. Mirare, almeno, ai sei punti o, almeno, alle quattro forme di orazione.
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La preghiera vocale. La preghiera vocale è fatta anche con la voce; non che sia solamente una voce, ma che deve partire dall'intimo e tuttavia si manifesta con la voce e si chiama preghiera vocale. Preghiera vocale il canto, il suono; e poi può essere che ci siano insieme le tre parti. Quanto a preghiera vocale, si capisce che la liturgia, i canti, gli inni, i salmi, ecc., sono preghiera vocale; e sono preghiera vocale le orazioni del mattino e della sera, e poi tutte le preghiere che si fanno o in due adoratrici oppure in più adoratrici o anche tutte; allora vi è la preghiera vocale. Questa preghiera vocale, quindi, può essere individuale quando la persona, supponiamo, fa la preghiera che il confessore ha fissato come penitenza, supponiamo tre Pater; e poi la preghiera vocale in comune. E allora diviene preghiera vocale individuale e, preghiera fatta insieme, preghiera vocale sociale.
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Poi la meditazione. La meditazione è l'applicazione in modo particolare della mente, preghiera la quale ha tre punti, e cioè: primo, ricordare qualche verità o qualche fatto. Qualche verità, supponiamo la risurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo; il paradiso; oppure un fatto: la crocifissione e morte di Gesù in croce o un altro fatto; e tutto quello che riguarda la vita santissima di Gesù, di Maria. Dopo aver ricordato una verità o un fatto, deve lavorare la nostra mente, lavorare sopra questo punto, su questa verità, su questo fatto, e si ragiona. E viene chiamato, questo, preghiera discorsiva in quanto si passa da un pensiero all'altro, si penetra quella verità o si considera più profondamente un fatto. E allora la nostra mente resta convinta. E poi dopo, segue l'altra parte che è principale: l'esame di coscienza: come si è fatto, come si è vissute; e poi eccitarsi al pentimento, eccitarsi per fortificare la volontà, e i propositi e ripeterli; e poi la supplica perché possiamo mantenere. Questo, la meditazione.
E sentire la predica o leggere un tratto, non è la meditazione, quella è una parte della meditazione; ma la parte principale è quella che segue, cioè: riflettere, e poi applicare a noi per quello che è stato il passato e per quello che vogliamo fare per il futuro.
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Segue poi l'altra preghiera che è chiamata orazione affettiva. Affettiva, quando prevale l'affetto. Vi sono molte persone che si sentono sufficienti dopo aver sentito una parola, letto un piccolo tratto di libro o ricordato un fatto, ecc., ma poi passano subito ai propositi, ai sentimenti: si chiama affettiva in quanto che vogliamo fare - c'è l'affetto - il proposito per cui entra la volontà, e poi il sentimento, la preghiera e i sentimenti di amore, di desiderio; l'amore che ci porta all'unione con Dio, alle intenzioni di Gesù, all'imitazione di Gesù. Si chiama preghiera affettiva in cui c'è una parte della meditazione, ma soprattutto prevale quello che è il proposito della vita, e i desideri e la preghiera perché la nostra vita migliori.
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La quarta, quarto punto o, meglio, quarta orazione: orazione di semplicità. Una semplice visione o sguardo o attenzione a qualche verità o a qualche oggetto o mistero o virtù. È un guardare ed amare quel fatto, quella verità, è un miglioramento di tutto l'essere. L'orazione di semplicità non segue la parte discorsiva, la parte intellettuale, ma si ferma, l'anima, sopra quel punto, sopra quella verità, sopra quel fatto; è già illuminata e si mette sotto l'azione di Dio, sotto l'azione dello Spirito Santo, e allora tutto l'esser resta impressionato da pensieri fondamentali. Basta un pensiero: [Gesù] nacque nella grotta di Betlemme. Contemplare. E allora si è subito impressionati e l'anima si ferma e si sente illuminata e aiutata dalla grazia e dalla luce dello Spirito Santo. Quando si è già arrivati ai propositi così, se l'anima resta così impressionata ne ha bene la mente, il cuore e anche il fisico, così che si arriva a una certa meditazione. Quando si è arrivati a questo punto, si è impressionati in tutta la giornata; in tutto quel che facciamo sentiamo, per esempio, la presenza di Dio. Oppure ricordare il presepio o ricordare il calvario o ricordare la discesa dello Spirito Santo; ecco, è un fermarsi su un fatto o su una verità. E questo quando già avviene una luce particolare, un'impressione dello Spirito Santo. Quindi sembrerebbe quasi oziosità, e, difatti, per qualche persona diviene oziosità, non si fa la meditazione poi, non si fa né una cosa né l'altra. Allora, se non sentiamo quella impressione dopo una verità ricordata o un fatto, ecc., allora si segue la meditazione ordinaria.
Queste forme di preghiera si chiamano preghiera ispirata dalla virtù ascetica in cui deve lavorare di più l'anima.
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Poi ricordiamo quello che sono le altre forme di preghiera; ma almeno due ricordarne, perché poi arrivare alle tre forme occorre che si sia fatto un certo progresso nella preghiera, e molte anime non arrivano; arrivano quando c'è insieme la vita e la preghiera, quando si migliora giorno per giorno la vita nell'obbedienza, nella carità, nello spirito di fede, nell'impegno di progredire, ecc. Allora l'azione dello Spirito Santo si fa sentire in quei cinque punti. Ma almeno i due: raccoglimento infuso e preghiera di quiete.
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Raccoglimento infuso: è caratterizzato dall'unione dell'intelletto, della mente, cioè, con Dio, quando intervengono i doni intellettuali: scienza, consiglio, intelligenza. È un'azione divina, è un atto, quasi un colpo di Dio che entra nell'intimo e l'anima si sente in un mondo superiore, investita da Dio, dove risplendono le ineffabili meraviglie divine; si eleva un po' sopra a tutto questo mondo; tutto questo mondo, non solo quel che è il mondo con cui si convive, ma nel mondo stesso che abbiamo in noi medesimi, tutto questo lavorìo di fantasia, di memoria, di pensieri, di sentimenti, di vedute, ecc. Allora Dio illumina la mente e infonde lo Spirito Santo coi tre doni: la scienza, il consiglio, l'intelligenza per cui l'anima lavora speditamente intellettualmente. Ma non lavora tanto, ma è l'azione dello Spirito Santo; l'anima si trova sotto l'azione dello Spirito Santo, di illuminazione; i tre doni dello Spirito Santo.
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Quanto poi all'altro [grado], la preghiera di quiete, invece che la parte intellettuale, c'è la parte sentimentale. Consiste in un sentimento intimo della presenza di Dio che assorbe la volontà e riempie l'anima ed il corpo stesso di soavità e diletto ineffabile. Il sentimento e la volontà sono assorbiti in Dio. Mentre che il raccoglimento infuso è la comunicazione dei tre doni intellettuali, qui invece è la infusione della grazia nei sentimenti, degli altri doni dello Spirito Santo, gli altri quattro doni dello Spirito Santo. E allora, che cosa avviene? Avviene che, passando a questo grado, tutta l'anima - non solo l'intelletto che viene dalla quinta forma di preghiera - passando al sesto grado, allora è tutta la persona che è presa, non soltanto il pensiero, ma anche la volontà e il cuore; tutto.
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Questo, dobbiamo proprio volerlo? Noi impegniamoci nei quattro gradi di preghiera che sono preghiera, così detta, ascetica; passando a questa che è la mistica, allora è già, è l'azione di Dio.
E vi sono anime che arrivano molto presto; anime che non arrivano e lavorano per tutta la vita con i quattro gradi di ascetica; ma poi più tardi, quasi al termine, alla chiusura della vita, lo Spirito Santo interviene più abbondantemente se l'anima è stata fedele nella vita religiosa. E allora vi è già qualche pregustazione di cielo - se si arriva - soavità e diletto ineffabile di tutto l'essere.
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Oh! Quale è il risultato e quale è il proposito per oggi? Chiedere continuamente miglioramento della pietà, miglioramento della preghiera. E questo per voi è così semplice da fare nell'Adorazione, sì. Vi saranno anche le preghiere vocali, le preghiere vocali che possono essere non solo individuali, ma anche comunitarie in quanto ci sono due che pregano assieme o che pregano più persone. Ma già chiedere che il Signore ci conceda questo dono, questi doni, lo Spirito Santo, i doni dello Spirito Santo, i doni intellettuali e i doni sentimentali, e cioè che riguardano la volontà e riguardano il nostro sentimento, il nostro cuore.
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Se voi vivete, come abbiamo meditato giorni fa, che la vostra vita è per metà claustrale1, allora questi doni, queste grazie, che sono quelle già dette, e le altre che non ho detto: il settimo, l'ottavo e il nono, si arriva poco a poco a quella disposizione per cui trova l'anima disposta all'azione particolare della grazia, luce, e, nello stesso tempo, aumento di grazia, unione con Dio. Ora, tutto l'Istituto insieme, mirare a questo.
Quando poi si migliora la preghiera, si migliora la vita, l'osservanza di tutte le Costituzioni, cioè degli articoli delle Costituzioni; e poi di quello che viene disposto, e quello che riguarda l'apostolato; le cose più umili, quando sono più umili, supponiamo che si deve fare la pulizia o si deve fare la cucina, è ancora più disposta l'anima che non da fare uffici... E anche che vi sono varie impressioni e anche quello che assorbisce l'intelletto nel complesso. Quindi ricordare l'azione dello Spirito Santo.
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Pensare san Giuseppe, non ha fatto cose particolari, ha compiuto la sua missione sempre in silenzio, e sempre al lavoro e alla preghiera; e nella sua umiltà, ecco, il più gran santo dopo la Vergine santissima.
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Oh! [La vostra vita] è semi-clausura e, in questo, seguite quello che viene applicato, spiegato, sì, e allora si potrà salire nei vari gradi di orazione. Questi poi, questi altri tre gradi: unione semplice, unione estatica e unione trasformante, dovrà seguire. Ma quel che importa cominciare bene le quattro forme di preghiere in cui dobbiamo lavorare di più noi: vocale, meditazione, orazione affettiva e orazione di semplicità. Preghiamo insieme.
E questa è una preparazione all'ingresso in cielo. E qui, si gode già Dio secondo la fede; e poi si godrà Dio secondo la visione in cielo. Allora il gaudio eterno. E quindi? E quindi si darà maggior gloria a Dio, e con la maggior gloria di Dio, c'è la maggior felicità in cielo, il premio.
Sia lodato Gesù Cristo.
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1 Nastro 83/b (= cassetta 194/a). Per la datazione, cf PM: «Se voi vivete, come abbiamo meditato giorni fa, che la vostra vita è per metà claustrale» (cf PM in c521). - dAS: 2 settembre 1965: «Andato [il PM] in via Portuense a tenere una meditazione alle PD». - VV: «2 settembre 1965, PM: "I nove gradi dell'orazione"».
2 S. TOMMASO D'AQUINO, dà definizioni varie della preghiera, cf In IV Sent., dist. XV, q. IV, a.1, sol.1 - In Sum. Theol, 2a 2ae q. 83; 3a, q 21, A.1.
1 Cf la meditazione n. 45, dell'11 agosto, numero marginale 340.