Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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32. CONOSCERE IMITARE PREGARE SAN PAOLO

Meditazione alla Comunità delle Pie Discepole del Divin Maestro.
Roma, Via Portuense 739, 22 giugno 19651

Mese di giugno, mese consacrato a san Paolo apostolo, e novena di san Paolo che è in corso. Allora: la divozione a Gesù Maestro, la divozione alla Regina Apostolorum, la divozione a san Paolo apostolo.
Ora, pensando a san Paolo, nostro protettore, protettore della Famiglia Paolina: conoscere san Paolo, primo luogo; secondo: imitare san Paolo; terzo: pregare san Paolo; e, quarto: imitare il suo apostolato in quanto a noi è possibile.
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Conoscere san Paolo nella sua vita e nei suoi insegnamenti; conoscere san Paolo dal momento in cui si è convertito sino al momento in cui, qui vicino a noi, alle Tre Fontane, dove è stato immolato: Cursum consummavi, fidem servavi, in reliquo reposita est mihi corona iustitiae1.
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Sempre abbiamo da ricordare quello che è nella coroncina. E il primo punto della coroncina ricorda la conversione, la grande misericordia che Gesù ha avuto per Saulo (prima il suo nome, Saulo; Paolo poi). Egli, uomo sempre religiosissimo fino dalla fanciullezza; e come aveva studiato la religione com'era allora, e cioè secondo la tradizione da Mosé; e quindi il culto a Dio e poi lo studio della religione; e aveva anche scelto quello che in quel tempo era il maestro più accreditato nell'insegnare la religione ebraica, mosaica. E come la osservava! E secondo lo spirito, bisognava perseguitare i cristiani, perché voleva rivendicare a Dio... come se i cristiani fossero stati degli ignoranti. E allora Gesù, che si era preparato in san Paolo (prima Saulo) colui che l'avrebbe predicato, e avrebbe predicato più di tutti nel mondo, quando egli, guidato da un gruppo di soldati si avvicinava a Damasco - circa tre chilometri prima della città - là il Signore lo attendeva. E sappiamo quello che è stato: «Chi sei?». «Sono quel Gesù che tu perseguiti». E allora: «Che cosa devo fare?». «Va' in Damasco e ti sarà detto quello che devi fare». E là ha ricevuto il battesimo e, appena fatto cristiano, cominciò a predicare1.
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Conoscere poi, tutto quel che è stato, e come ha fatto il suo noviziato, il suo noviziato di tre, quasi quattro anni nel deserto in attesa che il Signore si manifestasse. E quindi da Tarso, di dove era la sua famiglia, fu accompagnato ad Antiochia; poi dopo un po' di tempo, il Signore si manifestò: Lasciatemi a parte, ecc., perché è destinato a predicare1. E si rivolse, san Paolo, a tutta l'umanità che allora era conosciuta, e se non è potuto arrivare da per tutto, il limite della vita sua.
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Vi sono, nelle Lettere di san Paolo, due punti in cui egli narra le sue sofferenze, le sue sofferenze fino a un certo punto della sua vita; cioè, nella Lettera seconda ai Corinti, e poi nella Lettera ultima, quando era, san Paolo, nella seconda prigionia a Roma, scritta quella lettera ultima a san Timoteo.
Nella Lettera ai Corinti racconta le sue sofferenze intime, le lotte interiori; perché il Signore non gli volle togliere tutte le tentazioni; poi, ad esempio, cinque flagellazioni, 39 colpi per ciascheduna (perché era permesso fino a 39 colpi); e poi tutte le persecuzioni, alle volte fisiche e qualche volta morali, quando alcuni dei suoi convertiti tralignavano, poi.
E poi la seconda manifestazione delle sue sofferenze, come si confidò al suo figliuolo - come lo chiamava - san Timoteo, l'ultima lettera scritta da san Paolo, invitando Timoteo, quando egli già era [nella] seconda prigionia e prevedeva che fra poco sarebbe stato condannato, e narra le sue sofferenze, le ultime sue sofferenze. Ma egli dimostra tutta la sua preparazione: La mia vita sta per conchiudersi1, ecco. E prevedeva la condanna, perché la prima prigionia era stata di due anni in Roma e in quei due anni continuava a predicare, a Roma; perché c'era una certa libertà di conferire a chi voleva arrivare a lui; perché era tenuto legato dal soldato, ma aveva la libertà di parlare. E poi la condanna è... perché non c'era solamente quello che riguardava il cristianesimo, l'apostolato di san Paolo, ma c'era stata una persona la quale aveva convertito, e [la] conversione è stata l'occasione per la condanna.
Ecco, il 29 giugno, san Pietro crocifisso dove adesso è la grande basilica; e san Paolo, la grande basilica dedicata a san Paolo, e che conoscete.
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Conoscere san Paolo, leggere la vita; convertito, sì. E che noi domandiamo la grazia di esser docili alla grazia; e secondo, tutto ordinato alla gloria di Dio; e terzo, vivere in noi Gesù Cristo, il suo mistero, il mistero di Gesù Cristo in noi. E questo è particolarmente per il distacco dalla famiglia e dal mondo per consacrarsi a Dio.
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E poi ci sono i tre punti: povertà, castità e obbedienza, questi altri tre punti della coroncina perché si formi veramente l'anima religiosa: il vero distacco dalle cose della terra, esterne, e quindi lo spirito di povertà; e poi la delicatezza, la verginità, la castità; e poi l'obbedienza nel senso giusto. E vi sono delle tendenze oggi in cui l'obbedienza è tradita; perché l'obbedienza è la sottomissione ad una autorità esterna, non da quello che viene in noi, anche se volessimo fare qualche cosa che ci sembra migliore. Obbedienza.
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Il quinto punto, l'apostolato. Egli ha sacrificato tutta la sua vita; ed è morto, e fu martirizzato appunto per il suo ministero.
Allora, che noi impariamo a praticare, a seguire l'apostolato secondo i desideri e secondo ciascheduno ha il proprio apostolato, il vostro apostolato.
E se noi leggiamo bene le Lettere di san Paolo, allora conosciamo il suo spirito; sì, leggerle e rileggerle perché siamo figli di san Paolo. Conoscere il Padre, il protettore. Se si penetra un po' più profondamente la vita di san Paolo, in quanti luoghi ha stabilito la liturgia (allora non vi erano ancora mica i libri di liturgia) e tutto quello che egli ha ordinato... E dove andava, il battesimo; e come istruiva, e poi come celebrava la Messa; e come istruiva in riguardo agli altri stessi sacramenti, la penitenza, e poi sacramenti, in particolare, dell'estrema unzione, del matrimonio, dell'ordine. Ed egli che ha ordinato tanti, perché quando aveva stabilito la chiesa in una città, allora faceva le ordinazioni, e quando egli andava in altro posto, lasciava quelli che aveva ordinato vescovi, sacerdoti.
Oh, quindi, conoscere san Paolo e conoscere la sua vita.
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Oltre a conoscerlo, imitarlo. Anch'egli è andato soggetto a molte tentazioni. E quando aveva pregato il Signore perché lo liberasse, il Signore gli aveva risposto: Eh! no, ti basti la grazia1. E quindi, se tu mostri la tua debolezza, è con la grazia - voleva dire il Signore - che Dio mostra la sua potenza, la potenza della grazia; perché nonostante lotte, egli santificava la sua vita sempre meglio. Quindi imitare san Paolo.
Se si vuole anche dare un rilievo: la fede che egli aveva in Gesù Cristo; poi la fortezza davanti a tutte le difficoltà, davanti a tutte le persecuzioni, esponendosi veramente alle persecuzioni. E quante ne ha subìto in varie maniere; alle volte avevano un aspetto legale, e altre volte, invece, non avevano neppure questo aspetto legale. Persecuzioni.
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Oh, poi la preghiera. Oltre la coroncina, vi sono le altre preghiere che sono scritte nel Libro delle Preghiere1. E poi fare bene la novena ora, in questi giorni particolari, per celebrare poi solennemente la festa. Primo, san Pietro e san Paolo, e, in secondo luogo, commemorazione di san Paolo; quindi le solennità nella basilica dedicata a san Paolo.
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Poi l'apostolato. L'apostolato che è vostro, in modo particolare, che riguarda il servizio sacerdotale, il servizio eucaristico, e poi il servizio liturgico. In questi che sono i vostri particolari apostolati, vi è una tale elevazione che a un certo punto le anime vostre si rivolgono e si sentono, se c'è veramente spirito di fede, come una comunicazione già di coloro che son passati dalla nostra vita alla vita eterna, quello che sarà l'incontro dell'anima nostra con Gesù Cristo in cielo: «Mostraci, dopo questo esilio, Gesù».
Elevarsi, elevarsi! E considerare la vita presente proprio preziosa. Delle 24 ore, che non si perda un minuto che non sia consacrato a Dio; tutti i minuti della giornata, delle 24 ore. E pensare a spiritualizzarsi nelle intenzioni, nei desideri, in quello che è sofferenza, in quello che il Signore ci presenta per aumentare i meriti, per guadagnare un premio più elevato in cielo.
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E quali sono i pensieri di san Paolo nelle Lettere! E come viveva in Gesù Cristo, il mistero di Gesù Cristo in lui, fino a essere come, la sua personalità, sostituita dalla personalità di Gesù Cristo: Vivit vero in me Christus1. È la più alta spiritualità, il libro più grande, dopo il Vangelo; è il libro più grande di ascetica e di mistica. Ma leggere adagio e leggere meditando, particolarmente quei versetti che riguardano la vita interiore, e poi quelli che riguardano la vita di apostolato.
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Ah! È stato una vera ispirazione mettere la Famiglia [Paolina] sotto la protezione di san Paolo; in un istante; illuminazione.
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Allora ecco, seguire, seguire; conoscerlo, imitarlo, pregarlo e zelare il culto a san Paolo in quelle maniere che sono proprie e adatte per la vostra condizione. Quest'intimità della vita religiosa! Il distacco vero dalla famiglia nel senso giusto, e il distacco di tutto quel che sono i beni della terra e di quello che è la nostra volontà. Tutto, tutto il nostro essere a Dio, a Dio. E come se noi fossimo vicini già all'entrata in paradiso, che cosa vorremmo portare, e come noi ci saremmo preparati nella vita. Preparazione giorno per giorno, minuto per minuto. E la mente elevata al Signore, al paradiso. E la via: Gesù Cristo. Gesù Cristo è la via per arrivarci.
Perciò, bene la novena. E la divozione a san Paolo deve rimanere, quanti giorni? 365 giorni dell'anno, perché è il protettore.
Sia lodato Gesù Cristo.
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1 Nastro 80/f (= cassetta 184/b.1). Per la datazione, cf PM: «Mese di giugno, mese consecrato a san Paolo apostolo e novena di s. Paolo che è in corso». - dAS, 22 giugno 1965: «Andato [il PM] a tenere meditazione alle PD di via Portuense. - VV: «22 giugno 1965, PM: "Conoscere, imitare, amare s. Paolo"».

1 2Tm 4,7-8.

1 Cf At 9,1ss.

1 Cf At 13,2.

1 Cf 2Tm 4,6.

1 Cf 2Cor 12,9.

1 Le Preghiere della Famiglia Paolina, op. cit. (ed. 1962); Coroncina a s. Paolo (pp. 95-97); Canti (pp. 246-255); Preghiere varie (pp. 179-184).

1 Gal 2,20.