Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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16. PROFESSIONE RELIGIOSA: IMPEGNO DI SANTIFICAZIONE

Predica alle neo-professe e neo-professe perpetue,
Pie Discepole del Divin Maestro, durante la Santa Messa.
Roma, Via Portuense 739, 25 marzo 19651

Questa è la grande giornata per le Pie Discepole di Gesù Maestro. E questo giorno si commemora ogni anno e, questa volta, ha avuto una speciale solennità. E ieri si è fatto la vigilia per la festa, e cioè, ieri sono entrate nel noviziato le aspiranti e oggi abbiamo ascoltato le Professioni annuali, perpetue e temporanee, biennali. Grande giorno questo. E certamente gli angeli del cielo vi guardano e rispondono gli altri angeli che vi accompagnano nella vita. Tutto una gioia, tutto una gloria. Questo, è vero, è giorno grande.
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Ma le Pie Discepole hanno sempre un ricordo, e cioè, questo giorno è consacrato all'Annunziazione di Maria Santissima, ed è il momento in cui Verbum caro factum est1. E così il Figlio di Dio si è incarnato in Maria. Allora, perché sempre ci sia la memoria di questo grande giorno e di questo impegno coi voti per la vita, tre volte al giorno dovrete ricordare i voti. Perché? Perché si recita l'Angelus, l'Angelus Domini nuntiavit Mariae: al mattino alzandosi; a metà della giornata, a mezzodì; e alla chiusura della giornata. Questo è sempre come una campana che richiami gli impegni che avete preso oggi qui davanti all'altare.
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La vita religiosa è duplice, e cioè, una vita di purificazione e una vita di santificazione.
[Primo:] di purificazione. E cioè purificarci di quei residui che ha lasciato in noi - nonostante che abbiam già ricevuto il battesimo, e che più tardi si sono ricevuti i sacramenti: confessione, cresima, poi la comunione tante volte che si è fatta, ripetuta anche ogni giorno - tuttavia il nostro padre Adamo ci ha lasciato un certo ricordo e una eredità che non è quella che noi vorremmo. Ma purtroppo sempre siamo soggetti alle debolezze, alle miserie, ecco. Purificazione sempre affinché non ci siano dei ricordi o, meglio, che non ci siano impedimenti per l'ingresso immediato in paradiso dopo che l'anima si sarà separata dal corpo. Questo è quel che vi auguro, cioè, che appena l'anima si sarà separata dal corpo, entri immediatamente in cielo. Questa la preghiera che stavo dicendo tra di me, nell'intimo, mentre che voi ripetevate la [formula della] Professione; e [auguro] anche [a] quelle che l'han fatta.
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Secondo: la santificazione. Gesù Cristo è il nuovo Adamo. Quello, ci ha danneggiato, e Gesù Cristo ha preso la rivincita; e cioè, Adamo ha perduto tanto, ma in Gesù Cristo abbiamo più ricchezze ancora di quanto aveva Adamo prima ancora del peccato originale. Che ricchezze? È la ricchezza principale che voi sempre più amate: l'Eucaristia. Cioè, il Figlio di Dio che si è fatto uomo e ha voluto vivere tra gli uomini, e ha voluto pagare i debiti per tutti gli uomini, ed ha aperto il paradiso per tutti gli uomini che vogliono corrispondere.
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Allora la santificazione: Gesù Cristo come Via e come Verità e come Vita. E cioè: santificare la mente, santificar la volontà, santificare il cuore. Allora oggi si allarghi il cuore perché voi, in particolare, dopo [eserciterete] l'apostolato eucaristico, l'apostolato liturgico; e l'apostolato liturgico e l'apostolato eucaristico operano sopra i cuori, su di voi e sul mondo. Per la liturgia, e quello che è la comunione, allora tutti gli uomini sono più invitati all'amore a Dio, e così più facilmente, se c'è questo amore, se c'è l'amore specialmente alla liturgia, allora cresce la fede e cresce anche la volontà di vivere bene.
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Ecco, ora pensate che siete state preparate a questo grande giorno, questo felice giorno, [da] i vostri genitori, i vostri parroci, i confessori, i predicatori; e poi, entrate [nell'Istituto,] tutte le maestre, le Madri che si sono occupate di voi, e così avete una giornata così felice per la quale avete da rendere grazie, non soltanto a Dio, ma a tutte le persone che hanno preparato a voi questo santissimo e lietissimo giorno.
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Allora adesso, l'esposizione del Santissimo Sacramento. E che la benedizione discenda sulle famiglie e discenda sulle parrocchie e discenda sulla Congregazione tutta. E pensando che in questo momento, noi siamo qui, in varie nazioni le Pie Discepole disperse un po' nel mondo, oggi, tante hanno anch'esse fatto la medesima Professione, e rinnovata, dove c'era bisogno, la Professione o temporanea o perpetua. Dio sia benedetto! E beneditelo sempre il Signore in omni tempore1, sì. E che allora le parrocchie possano avere più grazie.
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E che voi avrete in paradiso l'incontro felice coi vostri genitori e con le persone che vi hanno tanto aiutato. Ecco, tutti poi avete delle grazie particolari da chiedere e, quindi, raccogliendosi, ognuno di voi, ciascheduno pensi ai bisogni suoi e li presenti a Gesù, quel Gesù al quale si presentavano tante miserie e tanti infermi. Egli si commoveva et sanabat omnes1: e sanava tutti. E così stando in questo momento davanti a Gesù: sanabat omnes, e cioè, le grazie che voi aspettate.
Sia lodato Gesù Cristo.
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1 Nastro 79/f (= cassetta 177/b.1). Per la datazione, cf PM: «Ieri sono entrate nel noviziato le aspiranti e oggi abbiamo ascoltato le Professioni...». - dAS, 25 marzo 1965: «Verso le 9 è andato [il PM] in via Portuense per le Professioni temporanee e perpetue (due ore di funzione)».

1 Gv 1,14.

1 Sal 33,2.

1 Lc 6,19.