Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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37. GESÙ INSEGNA DALLA BARCA DI SIMONE
(Domenica IV dopo Pentecoste)

Meditazione alla Comunità delle Pie Discepole del Divin Maestro.
Roma, Via A. Severo 56, 4 luglio 19651

Lettura del santo Vangelo secondo Luca, capitolo V.
In quel tempo: Gesù si trovava sulla riva del lago di Genezaret attorniato da una gran folla che voleva sentire la parola di Dio. Vedendo due barche tirate a riva, perché i pescatori erano scesi a lavare le reti, salì in una di quelle barche, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un po' dalla sponda. Allora si sedette sulla barca e cominciò a predicare alla folla. Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e buttate le vostre reti per la pesca». Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla, però, se me lo dici tu, getterò le reti». E fatto, presero tanta quantità di pesci che la loro rete si rompeva. Allora fecero segno ai compagni dell'altra barca di venire ad aiutarli. Arrivati, riempirono tutte e due le barche tanto da farle quasi affondare. Vedendo questo, Simon Pietro si gettò ai piedi di Gesù dicendo: «Signore, allontanati da me perché sono un peccatore». Difatti, Pietro e i suoi compagni erano rimasti sbalorditi per la pesca che avevano fatta. Così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere, d'ora innanzi tu sarai pescatore di uomini». Ed essi, tirate a riva le barche, abbandonarono ogni cosa e seguirono Gesù2.
Nell'Epistola si ricorda che noi siamo fatti figli di Dio quando viviamo in grazia di Dio; perché se noi siamo in grazia di Dio abbiamo la stessa grazia di Gesù, la grazia che è vita: vita di Gesù in noi. E allora: egli, Gesù, il Figlio naturale del Padre celeste; e noi, figli adottivi per la vita della grazia3.
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Questo Vangelo è indicativo della missione di san Pietro, a suo tempo. Si trovavano, dunque, alla pesca Simone con Giacomo e Giovanni, figliuoli di Zebedeo, i quali erano associati, erano come i garzoni di Simone. Ecco, c'era una gran turba che aveva seguito e volevano sentire la parola di Dio, e la turba era tanta che lo spingevano quasi nell'acqua. E allora Gesù chiamò Simone perché l'avvicinasse, [la barca,] alla riva e così Gesù entrò su quella barca che era di Pietro, cominciò a predicare alle turbe che erano sparse come quasi in circolo sulla riva. Bisogna notare che erano due le barche, ma quella che scelse Gesù era la barca di Pietro, per indicare che un giorno Pietro sarebbe stato il maestro nella Chiesa, lui che avrebbe predicato il Vangelo.
E cosi, il Papa è infallibile, è, quindi, il grande Maestro. E indicava questo, che se Gesù aveva predicato e predicava, un giorno Simone, allora, avrebbe insegnato al popolo, sì. Perché nella Chiesa tutti siamo insegnanti, fino a un certo punto; poi i sacerdoti e i vescovi, ma sopra tutti, il Papa, colui che rappresenta il Maestro Divino, Gesù Cristo.
Oh! e così «salì in una di quelle barche, quella che era di Simone e lo pregò di scostarsi un po' dalla sponda». Ed è sempre Gesù che nella Chiesa insegna, e insegna per mezzo di Simone, cioè di Pietro.
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"Quando ebbe finito di parlare Gesù disse a Simone: Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca». Oh, allora Simone Pietro fece la sua obiezione: «Abbiamo lavorato tutta la notte e non abbiamo preso nulla». La pesca era stata inutile, senza risultato. E allora: «se me lo dici tu, getterò le reti». Fu fatto, e «presero tanta quantità di pesci che la loro rete si rompeva». E questo indica che sotto la guida di Pietro, Simone, tante anime hanno aderito a Gesù Cristo, alla Chiesa, sotto la guida di Simone, Pietro. E allora Simone chiamò quelli che erano nell'altra barca ché venissero in aiuto, tanta era la quantità di pesci presa nella barca, vicino alla barca di Simone.
E il Papa deve sempre chiamare vocazioni, vocazioni che partecipino al ministero della predicazione, sì, istruire la gente perché non basta solamente il Papa, bisogna che, guardando l'immensità di uomini che sono sulla terra, bisogna che ci siano i predicatori in dipendenza ed in aiuto al Papa: tutte le missioni, tutti i predicatori, gli insegnanti, o per mezzo della parola o per mezzo dello scritto, cioè: la stampa, la radio e televisione, cinema, dischi, tutti.
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"Vedendo questo, Simon Pietro si gettò ai piedi di Gesù dicendo: Signore, allontanati da me perché sono un peccatore». Non era perfetta questa preghiera, ma indicava quello che pensava: «Signore, allontanati da me». Sentendosi peccatore doveva lui allontanarsi da Gesù; ma voleva dire che lui non era degno di stare vicino a Gesù.
«Pietro e i suoi compagni erano rimasti sbalorditi per la pesca che avevano fatto, così Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo», che erano associati nel lavoro della pesca. Gesù si rivolse a Simone: «Non temere, d'ora innanzi tu sarai pescatore di uomini». Non più i pesci materiali, ma i pesci che indicano le anime, gli uomini: «d'ora in poi tu sarai pescatore di uomini». E allora, cosa successe? Dopo questo prodigio, Pietro, come gli altri che erano con lui, seguirono Gesù e lasciarono il padre, lasciarono la famiglia per dedicarsi...
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Ecco com'è la Chiesa. La Chiesa è la società dei veri cristiani, cioè dei battezzati che professano la fede e la dottrina di Gesù Cristo, partecipano ai suoi sacramenti, e obbediscono ai pastori stabiliti da lui. Fu fondata da Gesù Cristo che la sottopose a san Pietro come a suo vicario e capo visibile, e agli Apostoli1.
Allora, guardando la quantità di uomini che sono sulla terra e che crescono continuamente, ecco è tutto questo mondo da arrivare ad istruire e a guidare tutti gli uomini verso la salvezza eterna. Tutti a Gesù. E Gesù Cristo ha stabilito la Chiesa com'è, e allora la Chiesa ha l'incarico di istruire il mondo e di compiere le tre missioni: andate e insegnate; e poi guidate le anime per la salvezza; e poi battezzate2, cioè conferite la grazia della salvezza eterna. Così, la salvezza eterna. Così il Figlio di Dio si è incarnato, ha portato la salvezza con la sua dottrina e con la sua passione e morte e risurrezione. Ecco, Gesù salì al cielo, ma lasciò la Chiesa a rappresentarlo. E la Chiesa è il corpo mistico di Gesù Cristo.
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Conclusione, adesso. La festa del Papa è sempre da celebrarsi, ogni anno. E in questa festa noi pensiamo alla persona del Papa, ma specialmente a colui che è rappresentato nella persona del Papa; cioè, noi onoriamo il Fondatore della Chiesa e colui che è sempre il capo della Chiesa: e il Papa e gli altri rappresentanti di Gesù Cristo. Ma Gesù Cristo [è] in cielo ed è sempre Gesù Cristo il capo del corpo mistico che è la Chiesa.
Non considerarsi mai soltanto come individui, non [pensare] soltanto per le grazie personali, non soltanto pensare al progresso spirituale, ma pensando che siamo una società e, [a] questa società, dobbiamo contribuire con la preghiera, col buon esempio, con la parola e con quello che è a nostra disposizione; specialmente il buon esempio. Edificare le persone con cui abbiamo relazioni.
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Oh, conclusione. In primo luogo: una grande fede: «Io credo la Chiesa cattolica unam, sanctam, catholicam et apostolicam»1. Non sette, cioè sette protestanti e tante sette varie che non vogliono sottomettersi al vicario di Gesù Cristo, sì. E noi aumentiamo la fede, che il Signore, cioè, illumini talmente che, queste varie persone, queste sette si arrendano e si uniscano e ci sia un solo Pastore con un solo gregge2. Questa fede! Persone che fanno solo preghiera. Primo luogo bisogna che ci sia la fede: come è costituita la Chiesa e come è costituito tutto quello che riguarda la salvezza degli uomini.
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E secondo, bisogna che noi abbiamo la fiducia, sperando nella grazia di Dio. Sì, la speranza, la misericordia di Dio, i meriti di Gesù Cristo, ecco. La nostra speranza è proprio nei meriti di Gesù. E noi sempre dobbiamo pregare per la Chiesa: per Christum Dominum nostrum; per eumdem Dominum nostrum Iesum Christum. E la nostra preghiera è un buon sentimento, ma il valore e la forza della preghiera sta nei meriti di Gesù Cristo. Anime che hanno fiducia in se stesse perché dicono qualche preghiera o un po' di preghiere. Ma il valore della preghiera dipende dalla speranza in Gesù Cristo, e cioè, Gesù Cristo che ci applica i suoi meriti. Il suo grande potere presso il Padre celeste.
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In terzo luogo, poi, l'amore a tutte le anime. Cercare la gloria di Dio, l'amore a Dio; ma tutti gli uomini sono immagini di Dio, tutti; e dobbiamo amare tutti perché sono immagini di Dio; e il desiderio che tutti arrivino alla salvezza eterna. Il gran giorno in cui si chiuderà il mondo vi saranno solamente due posti: il cielo dei beati, l'inferno dei dannati.
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La vita religiosa deve portare a un allargamento del cuore, e cioè, amare Dio, sì, ma amare insieme tutte le anime. Perché nella vita religiosa c'è una missione: non soltanto per la propria santificazione, ma per la salvezza e santificazione del mondo. Quindi, la consacrazione nostra al Signore è una grande preghiera, ed è uno stato in cui sempre noi dobbiamo ricordare tutti gli uomini, tener presenti tutti gli uomini. Qualche volta giova tener presente proprio il numero degli uomini e le nazioni e i continenti, specialmente quelli che son distaccati dalla Chiesa e quelli che non hanno ancora avuto la grazia di entrare nella Chiesa.
Sia lodato Gesù Cristo.
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1 Nastro 128/d (= cassetta 186/b). Voce incisa: "Domenica IV dopo Pentecoste: meditazione del PM". In PM, nessun accenno cronologico (cf nostra nota in c347. - dAS, 4 luglio 1965 (domenica): «Celebra [il PM] verso le ore 5,15 e dopo tiene meditazione alle PD di CGSSP. Rimane a casa: prepara una circolare per i Superiori dei vocazionari per quanto riguarda la 'Crociata del Rosario' per il prossimo ottobre, voluta dal Papa (cf PM in c443).

2 Lc 5,1-11.

3 Cf Rm 8,18-23.

1 Cf Catechismo della Dottrina Cristiana... op. cit. (ed. 1961), domande e risposte nn. 105, 106, 107.

2 Cf Mt 28,19.

1 Simbolo niceno-costantinopolitano (DS 150).

2 Cf Gv 10,16.