Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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[ISTRUZIONE XXIV]
CONFERENZA

[200] Non badate a piccole chiacchiere, ma guardate al complesso, a quello che favorisce l'unione, la maggior diffusione. Non perdetevi nelle minime cose.
Vedete che buona impressione si lascia quando nell'Istituto tutti pensano e dicono allo stesso modo. Restano favorite le vocazioni e, se siamo molto uniti, si può fare assai di più.
Qualche volta ci sarà da fare qualche piccolo sacrificio, ma si faccia volentieri per il bene comune. I piccoli inconvenienti bisogna tollerarli; tuttavia è bene comunicarli al Centro. Ma non sempre ci ascoltano!. Si farà quel che si può per toglierli! Ci vuol pazienza anche se non vi rispondono subito. Soprattutto unità. Che cosa vale il vantaggio particolare se poi ne viene meno quello generale? In primo luogo guardare il bene generale e in secondo luogo ciò che favorisce una maggior diffusione delle edizioni che si stampano in Congregazione.
Fate le cose con spirito soprannaturale: tutto per Dio, per le anime. Fatevi dei meriti. | [201] Amate il Signore, amate le anime: amate e poi fate quello che volete1.
Fare le cose soprannaturalmente, in ordine alla vita eterna, per il Paradiso.
Mons. Pasetto2 ha raccomandato tanto questo spirito soprannaturale, tanto quando si sta nelle librerie, come quando si va nelle famiglie.
Io sono certo che quando fate tutto con retta intenzione e nel cuore portate Gesù e continuate ad avere quella cella intima in cui intrattenervi con lui, egli vi ispirerà tante cose per la vostra santificazione e per il vostro apostolato.
Portate sempre questo Gesù nel cuore e ritornate di tanto in tanto a parlare con lui, chiedendogli anche i minimi consigli.
Ora, andando alle vostre case, portate il buon ricordo della Casa di Roma e sappiate che qui vi vogliono tutti bene, che pregano
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per voi presso la tomba dell'Apostolo, che il Primo Maestro e la Prima Maestra vi benedicono e ogni mattina vi portano nel cuore e all'altare di Gesù. E speriamo di ritrovarci poi tutti insieme in Paradiso.
Nelle lettere, togliete tutto ciò che sa di aceto.
Pregate per quelle che si trovano in maggiori difficoltà e specialmente per quelle case più esposte ai pericoli della guerra. Offriamo al Signore anche i disagi di questo tempo, i piccoli spaventi. Non avrete nessun danno: state solo attente a mantenervi in grazia e sotto il | [202] patrocinio della Madonna e non vi accadrà nulla di grave.
E poi: amate molto le giovani; sappiate compatirle, sopportarle, specie nel primo anno dopo il noviziato quando hanno difficoltà particolari. Lasciate anche che scherzino un po': devono ancora dar saggio della loro giovinezza. Bisogna pensare che tutti abbiamo dei difetti e che alla perfezione si tende, ma nessuna ancora l'ha raggiunta. Voler bene alle giovani e aiutarle a conservare il frutto, il fervore del noviziato. Questo piacerà sicuro al Signore.
Ogni casa singola e tutta la Congregazione, avrà tanta efficacia nell'apostolato, in proporzione dello spirito eucaristico e dell'unione che regnerà tra i vari membri. Vi farete più meriti e avrete più pace. Promuovete la carità.
Ed ora vi lascio ricordandovi un piccolo episodio del Vangelo. Quando Gesù era al termine della sua missione e s'intratteneva cogli Apostoli nell'ultima cena, si alzò da tavola, si cinse con un asciugatoio, lavò i piedi a tutti gli Apostoli e glieli asciugò. Poi concluse il suo operato con queste parole: «Voi mi chiamate Maestro e Signore e dite bene: lo sono. Se dunque Io che sono Maestro e Signore v'ho lavato i piedi, anche voi dovete lavarvi vicendevolmente i piedi»3.
Gesù non voleva mica dire di fare la cosa materialmente, ma di praticare l'aiuto e la carità vicendevole. Voglio dire: chi è portato più in alto deve diventare servizievole. Le Maestre | [203] sono nelle case per servire ai bisogni di tutte. Più si è anziane, più si hanno uffici, incarichi, e più si ha l'obbligo di servire. Non facciamo invece il rovescio! Non che si debba ubbidire alle suddite, no, ma servirle, sì. Non ascoltare le ragazze, ma servirle!
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«Qui prior est in vobis, fiat sicut ministrator»4. La prima tra voi, sia la serva di tutte. Sono parole di Gesù.
Questo contribuirà sicuro a edificare le vostre sorelle e non diminuirà certo la vostra autorità. Gli altri comandino pure a bacchetta, ma voi no. Gesù è stato in mezzo a noi come uno che serve. Abbiano pazienza le Maestre: si presentino in atto di chi serve. Le giovani prenderanno tanto amore alla Congregazione: amore che non cadrà mai più.
E siccome Gesù, questo esempio di umiltà e carità l'ha dato come supremo ricordo ai discepoli, prima di partire, così è bene che anche voi, prima di partirvene nelle vostre case, abbiate lo stesso ricordo.
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1 Cf S. Agostino, Commento alla Prima Lettera di Giovanni7,8.

2 Pasetto Ermenegildo (1871-1953), segretario della Sacra Congregazione dei Religiosi.

3 Gv 13,13-14.

4 Lc 22,26 : «Chi è il più grande tra voi diventi come colui che serve».