Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

Effettua una ricerca

Ricerca Avanzata

ISTRUZIONE IV
I MEZZI DI SANTIFICAZIONE
I sacramenti

[25] Il primo lavoro per la santificazione dell'anima è un lavoro negativo: togliere il male. Ma se si vuole che il terreno produca, è necessario seminarlo e seminarlo di piante buone che producano frutti abbondanti e preziosi.
Il lavoro positivo, cioè la semina, la piantagione e la coltivazione si deve continuare fino al giorno della raccolta, fino al nostro ingresso in Paradiso. Quaggiù, man mano che si va avanti nel bene, l'aumento della grazia; lassù l'aumento della gloria.
Sulla terra si possiede e non si gode, in cielo si possiede e si gode.
Due sono i principi di santificazione: Dio e l'anima. Dio che dà e l'anima che riceve e | [26] corrisponde mediante la lotta, il lavoro quotidiano: «Non ego, sed gratia Dei mecum»1. Dio manda lo Spirito Santo. Gesù lo promise e lo inviò non solo agli Apostoli, ma lo promette e lo manda ad ogni anima in particolare. Lo Spirito Santo riceve da Cristo i meriti della passione e li comunica e applica alle anime: «De meo accipiet et dabit vobis»2.
Prima fonte di santificazione è dunque lo Spirito Santo.
Il Padre è principio della grazia; il Figlio è la causa meritoria e lo Spirito Santo la comunica all'anima. In un'anima che riceve la grazia viene ad abitare la SS. Trinità: «Si quis diligit me, ad eum veniemus et mansionem apud eum faciemus»3.
Cosicché, tutte le anime che hanno la grazia sono abitazione e tabernacolo della SS. Trinità. Rispetto quindi al nostro corpo e vigilanza!
Lo Spirito Santo può abitare in un'anima in un modo più o meno perfetto. Così, in uno che riceve solo il Battesimo, abita in modo meno perfetto che in uno il quale riceva anche la Comunione. Se l'anima riceve spesso i sacramenti, lo Spirito Santo continua sempre ad abitare in lei, ma in un modo sempre più
~
perfetto. E prima dona la sola grazia santificante, poi l'accresce e porta i suoi doni. L'anima allora diventa deiforme, simile a Dio. Quell'uomo rimane sempre uomo: composto di anima e di corpo, ma con la grazia, egli si arricchisce di Dio.
[27] Quale fortuna è la nostra! Possedere la Santissima Trinità!
La prima parte della nostra santificazione dipende dunque, da Dio: non siamo noi che invitiamo Dio a venire in noi, ma è lui che viene ed opera. E lo constatiamo nel Battesimo. Un bambino non è capace di chiedere il Battesimo. La prima volta la comunicazione della grazia viene tutta da Dio. Ma successivamente, l'aumento di grazia dipende, in parte, da noi. Dobbiamo cooperare con Dio. La SS. Trinità tutti i giorni vuol prendere possesso dell'anima. Se noi la lasciassimo operare, quante meraviglie opererebbe!
Occorre togliere gli ostacoli e lavorare per aumentare la grazia. E come lavorare? Con la preghiera e con la fatica e cioè: col vincere le tentazioni e guadagnarsi dei meriti.
Qual è la preghiera che comunica maggior grazia? Sono i sacramenti, quindi le funzioni liturgiche e le preghiere comuni (rosario, meditazioni, orazioni, ecc.). Lavorare con Dio. Dio vuol mettere l'aumento della fede, della speranza, della carità e noi dobbiamo ricevere queste virtù infuse ed esercitarle.
La preghiera più efficace sono i sacramenti, perché in essi è Cristo stesso che interviene e Cristo ottiene sempre infallibilmente. «Io ti battezzo; io ti assolvo»; ma io in quanto sono rivestito di Cristo. «Petrus baptizat? Hic est qui baptizat: È Pietro che battezza? È questi, cioè | [28] Cristo, che battezza»4. Nei sacramenti è Cristo che opera direttamente; la sua opera è sicura e porta molta grazia.
I sacramenti sono i canali della grazia e, siccome in essi opera Cristo, essi producono sempre l'effetto, così se anche il Battesimo fosse amministrato da un peccatore, la grazia si ottiene ugualmente. Quindi: impegno massimo nel ricevere con assiduità e con le dovute disposizioni i sacramenti.
In che modo si darà importanza ai sacramenti? Ricevendoli quanto è possibile e ricevendoli bene, con la migliore preparazione.
~
Riceverli. Parlo dei sacramenti che si ricevono abitualmente: Penitenza ed Eucaristia. Zelo nel ricevere la Penitenza; zelo nel ricevere la SS. Eucaristia.
Molti santi si confessavano tutti i giorni, altri due volte alla settimana. Voi dovete confessarvi una volta alla settimana, secondo la prescrizione dei canoni5 e, essendo in comunità e in molte, non potete farlo più sovente. Ma dovete desiderarla la Confessione ed essere diligentissime a non mai trascurarla. Che nell'anno ci siano cinquantadue confessioni e non di meno.
Importanza alla Comunione sacramentale che potete fare una volta al giorno e importanza pure alla comunione spirituale che si può fare tante volte nel giorno. Non solo: l'Eucaristia è istituita a tre fini: come Comunione, come sacrificio e come presenza reale. Importanza quindi alla S. Messa, alla Visita al SS. Sacramento! | [29] Diligenza nell'ascoltare tutti i giorni la S. Messa come è prescritto per i religiosi. Unitevi spiritualmente a tutte le Messe che si celebrano e ne ricaverete un frutto stragrande.
Diligenza nella Visita al SS. Sacramento: che sia di un'ora e possibilmente sia fatta di seguito. E poi fare qualche visitina lungo il giorno, quando si presenta l'occasione, o anche mandare da lontano un saluto a Gesù.
In secondo luogo: ricevere i sacramenti bene. Bene la Confessione, bene la Comunione. Alla Confessione ci vuole preparazione. La persona che vuole ricavare frutto dalla Confessione comincia a prepararsi specialmente col dolore dei peccati, quindi con un esame diligente; poi riconferma i propositi, prega per mantenerli e ricorda la Confessione tutti i giorni della settimana rinnovandone le risoluzioni.
Prepararsi alla Comunione: preparazione prossima che si fa in chiesa prima di accostarsi all'altare e preparazione remota che si fa fin dalla sera antecedente. Così il ringraziamento prossimo e quello remoto che si fa colla diligenza nelle occupazioni della giornata avendo di mira la gloria di Dio.
Ho ricevuto Gesù, quindi non voglio offenderlo; ho ricevuto Gesù, quindi voglio far tutto quello che piace a lui.
Attingiamo a questa fonte inesauribile dei sacramenti e l'anima nostra riceverà in abbondanza la grazia che la SS. Trinità desidera comunicarle.
~

1 1Cor 15,10: «Non io però, ma la grazia di Dio che è con me».

2 Gv 16,14.15: «... prenderà del mio e ve l'annunzierà».

3 Gv 14,23: «Se uno mi ama, verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui».

4 Cf S. Agostino, Commento al Vangelo di S. Giovanni, Discorso VI, 7.

5 Cf Codice di Diritto Canonico (1917), can.595/1/3.