Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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ESERCIZI SPIRITUALI - SETTEMBRE 1941

Il corso di Esercizi tenuto a Roma nei giorni 10-19 settembre 1941, si compone di una introduzione e quindici istruzioni1. È stato stampato nel volume Haec Meditare II/2, insieme al corso di marzo 1942 e quindi dopo il corso di ottobre 1941. Dall 'esame del testo si ricava che le partecipanti sono professe della comunità di Roma e anche superiore di alcune case.
Il tema di fondo è il progresso spirituale, in obbedienza alla linea indicata per il 1941: «Facciamo quest'anno gli Esercizi spirituali dedicandoli alla riforma ed al miglioramento della nostra vita religiosa»2.
C 'è un certo parallelismo tra il corso di settembre e quello di ottobre. Alcuni passi delle istruzioni X e XIII sono ripetuti alla lettera nelle istruzioni XIX e XVI nel corso di ottobre, mentre le istruzioni: Le scuole dell'amore, Obbligo di tendere alla perfezione sono stampate senza alcuna variante nel corso di settembre (XIV, XV) e in quello di ottobre (XX, XXI). Con probabilità il Fondatore ha trattato il tema in entrambi i corsi, ma è stata fatta una sola elaborazione. Lasciamo in questo corso l'istruzione XIV, perché si riscontra continuità di discorso ed è conclusiva degli Esercizi. L'istruzione XV resta nel corso di ottobre (XXI), per il riferimento a Cristo Re, la cui solennità si celebrava proprio il 26 di ottobre durante gli esercizi. Ci permettiamo un 'ipotesi che presentiamo nell Introduzione al corso di ottobre, in cui facciamo un parallelo tra i due corsi.
Lo schema è preciso e le meditazioni ben elaborate. Sviluppa il cammino spirituale in quattro tappe ben riconoscibili: 1) elementi essenziali per un cammino spirituale: togliere il male, lotta al peccato, custodia del cuore (0, I, II, III), mezzi per la santificazione o per il cammino spirituale (IV-VII); le tre tappe del cammino spirituale (VIII-X). Frutti del cammino spirituale
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(XI-XIII). Concludono le due istruzioni: Scuole dell 'amore , «Obbligo di tendere alla perfezione».
Come sempre don Alberione si ispira al patrimonio spirituale della Chiesa, ma in modo molto libero, preoccupato non di citazioni precise, ma di far crescere la sua Famiglia nella santità apostolica. Resta il riferimento a san Francesco di Sales e all 'operetta settecentesca di scuola alfonsiana,
Diario spirituale (cf p. 22), ma è più evidente l'influsso di altre opere pertinenti al tema. Attinge a manuali, quali: Tanquerey: Compendio di Teologia ascetica e mistica; l'abate Chautard: L'anima di ogni apostolato3, già precedentemente consigliato in lettura (cf CVV 97). Deve allo Chautard soprattutto l'Istruzione II: La custodia del cuore . Si avverte la rilettura del Teotimo o Trattato dell'amore di Dio di san Francesco di Sales che le FSP stanno traducendo e che, a mano a mano, gli sottomettono. Le risonanze salesiane sono ad ogni passo.
Sono particolarmente significative le istruzioni in cui il cammino spirituale classico è applicato alla vita paolina, come quella sulla preghiera (V), sull 'adempimento dei doveri (VI), sul lavoro dei perfetti (XI), sull'apostolato, sull'amore e le scuole dell'amore (XIII-XIV).
Si può tuttavia riscontrare un filo conduttore: l'amore. È l'amore che custodisce il cuore (cf II, 19), che «dà valore a ogni opera» (VI, 39). È necessario progredire nell'amore (VI, 42), nella purezza del cuore; la «retta intenzione non è altro che amore» (VII, 45); assecondare «l'attrattiva di amore» (IX, 53). Nello stato di perfezione, domina solo l'amore (cf X, 60), che ha il suo punto alto nella contemplazione eucaristica (cf X, 62). La vita spirituale si semplifica perché tutto è concentrato nell 'amore (X, 64) che si unisce al sacrificio (XII, 72).

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1 L'istruzione XV è omessa perché identica all'istruzione XXI, in EM, 176-183, pp.357-361.

2 SP, Maggio 1941, riportato in CISP, p. 117.

3 G.B. Chautard, L'anima di ogni apostolato, ed. cit. Il capitolo della “custodia del cuore” doveva piacere molto al Fondatore. L' 1 novembre ne scrive al Giaccardo in questi termini: «Ritiro mensile: La custodia del cuore, raccomanda tanto, come spiegata nell'Anima di ogni apostolato, in fine. Io non ho più forte desiderio in riguardo ai fratelli che quello di avere tra essi dei Santi».