Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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ESERCIZI SPIRITUALI - OTTOBRE 1941

Il volume si compone di una introduzione, ventitré istruzioni1, una conferenza. Raccoglie la predicazione del corso di Esercizi voluto espressamente dal Fondatore. Con lettera del 9 agosto 1941 ne richiese la convocazione alla Prima Maestra: «Vi ho consigliato parecchie volte di chiedere al Signore un grado più intimo di preghiera e maggior semplicità spirituale di vita. Ora pare mio dovere destinare a questo fine speciale un buon corso di Esercizi SS. Ho da comunicare ciò che vuole il Signore per la Sua gloria e per il vostro profitto spirituale. Sarà bene che mi diciate quale è il corso in cui interverranno specialmente le Suore che devono poi guidare e consigliare le Sorelle; sianvi anche alcune Pie Discepole e qualche Pastorina, (specialmente però Figlie). Mi pare che ora per lo spirito parecchie sono ferme, e altre pestano solo il terreno; e lavorano! ma non camminano. .. Ora bisogna andare alla Divina Unione, svelte e liete. Sarà possibile ? In Autunno? In Primavera? Deo gratias!» (LMT 61).
Maestra Tecla accolse subito la proposta, e fissò l'inizio del corso al 18 ottobre 1941. Nell 'annunciarlo, diede ad esso particolare importanza: «Questi Esercizi sono proprio per il nostro maggior progresso spirituale, quindi van fatti con maggior raccoglimento del solito. Prepariamoci fin d'ora con la preghiera onde raccogliere i frutti che il Signore e il Primo Sig. Maestro aspettano da noi» (cf VPC 71). Il corso, in un certo senso, era già stato preparato dal Ritiro del 10 luglio, tenuto alle medesime responsabili dei tre settori di apostolato (cf Introduzione).
Le istruzioni, tenute dal Fondatore, furono subito stampate. Sul frontespizio è indicato: Esercizi alle Maestre. Ottobre 1941. Riservato. Le Maestre sono le superiore e le incaricate dei tre apostolati. Il riservato fa pensare ai problemi del momento che rendevano difficoltosi i rapporti interni, e al linguaggio, piuttosto forte, usato dal Fondatore.
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Come si è già detto, tra il corso di ottobre e quello di settembre corre un 'unica linea tematica. Mettendo i due corsi in parallelo e tenendo come punto di riferimento quello di ottobre, appaiono titoli uguali e due istruzioni duplicate. Dall 'esame interno inoltre, si riscontrano paragrafi uguali anche in altre istruzioni. Nel seguente specchietto sono evidenziati con il corsivo i testi che hanno passi uguali e con il neretto quelli che sono duplicati.

Settembre 1941 Ottobre 1941
Orgoglio I Orgoglio I
Il peccato grave II
Il peccato veniale III
In che cosa consiste la santità IV
La retta intenzione VII
Gli incipienti VIII La purificazione dell'anima V
Lotta contro il peccato VI
Mezzi di santificazione: Mezzi per aumentare la grazia:
I Sacramenti IV Sacramenti, Sacramentali, Orazione VII
Sacramentali, Orazione V
Adempimento fedele dei doveri VI Le opere buone VIII
Il lavoro dei proficienti IX Il lavoro dei proficienti IX
(virtù teologali, cardinali, voti) La fede X
La speranza XI
La carità fraterna XII
L'apostolato XI L'apostolato XIII
La prudenza e la giustizia XIV
La fortezza e la temperanza XV
L'amore e il sacrificio XII
L'amore XIII L'amore di Dio XVI
La formazione delle vocazioni XVII
I doni dello Spirito Santo XVIII
Il lavoro dei perfetti La via unitiva XIX
Le scuole dell amore XIV Le scuole dell'amore XX
Obbligo di tendere alla perfez. XV Obbligo di tendere alla perfez. XXI

Dal confronto dei due testi si può avanzare la seguente ipotesi: la curatrice potrebbe aver trascritto e preparato per la stampa gli appunti del corso di settembre che ha consegnato al Fondatore. Con probabilità, predicando il corso di ottobre, a volte, egli li ha valorizzati nel trattare gli stessi argomenti. Ci fa optare per questa ipotesi il fatto che il corso di settembre ha una sua

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unità sul tema dell 'amore, cosa non altrettanto chiara per il corso di ottobre. L'istruzione XXI di ottobre = XV di settembre si apre con una riflessione su Cristo Re, quindi appartiene al corso di ottobre, perché la festa di Cristo Re ricorreva allora nell 'ultima domenica di ottobre. Avendo l'istruzione XX un carattere conclusivo, si è optato di lasciarla nel corso di settembre.
Potremmo definire il corso di ottobre con le parole dei Proverbi, riportate nella lettera agli Ebrei: «Il Signore corregge colui che egli ama e sferza chiunque riconosce come figlio» (Eb 12,6). La durezza del linguaggio di alcune istruzioni va colta alla luce di questo amore paterno che corregge e sente la responsabilità dei figli.
Tre sono le tematiche di fondo annunciate nell 'introduzione degli Esercizi:
1) Conoscere lo stato attuale2: da intendere non tanto a livello personale, quanto di Congregazione nelle sue tre sezioni di apostolato: dottrinale, liturgico, pastorale, e nel rapporto con la SSP. I malintesi e le difficoltà di rapporto tra i vari gruppi vengono corretti con forza (cf 0, I, II, III). Il filo conduttore di tutte le istruzioni è l'unità dei tre gruppi e di tutta la Famiglia Paolina. Le situazioni che fanno soffrire non devono bloccare l'unità (XI, 95); «siamo tutte figlie dello stesso grande apostolo S. Paolo» (XII, 104). «La comunità, composta delle Figlie, delle Pastorelle e delle Pie Discepole, dev 'essere la vera immagine di Cristo, del suo corpo mistico. Perciò deve circolar tra di voi una carità intima. Dire: fra tutte riproduciamo il Cristo. E quanto più si darà perfettamente, alle anime, la verità, l'opera e la grazia, tanto più si riproduce perfettamente Gesù Cristo. È quindi un attentato contro la comunità mantenere dei dissapori tra i vari gruppi. È un guastare l'opera di Cristo» (XII, 107). L'invito pressante è quello di lasciar trionfare l'amore (cf XVI, 138).
2) Camminare spiritualmente. Situazione concreta e identità apostolica sono il terreno in cui si radica l'energica spinta a progredire nelle vie di Dio in umiltà e semplicità, a «prendere risolutamente la decisione di andare avanti» (0, 12) fino a mettere tutta la vita in Dio (0, 16). In questa prospettiva le istruzioni
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IV-XII, XIV-XVI, XVIII-XIX, XX-XXIII costituiscono il corpo degli Esercizi e tracciano un vero itinerario spirituale.
Tra il grado dei pro ficienti e dei perfetti vengono inserite le meditazioni sulle virtù teologali (X, XI, XII, XIII), sulle virtù cardinali (XIV, XV).
3) L'apostolato: è il modo paolino di esercitare «la carità verso il prossimo» (XIII, 111). Il Fondatore ripresenta gli apostolati dei tre gruppi femminili in rapporto con la SSP. Per lui la FP è come una parrocchia, in cui i vari ministeri femminili sono in aiuto al parroco che, nel caso nostro, è rappresentato dalla SSP (XVIII, 154). Insiste quindi di «prendere la via che favorisce di più l'unità» (XIII, 117), secondo la sua visione del sacerdozio nella Chiesa. Ripeterà più volte: «separazione sì, divisi no» (XIII, 115).
Il manuale ispiratore che don Alberione segue è quello del Tanquerey, Compendio di teologia ascetica e mistica, spesso citato alla lettera. Ma non mancano forti risonanze salesiane, ad esempio l'istruzione XVI dal titolo: «L'amore di Dio». Don Alberione però si scosta nei contenuti dalle fonti ispiratrici, preoccupato non di trasmettere una dottrina ma di indicare la meta della santità nello spirito proprio della vocazione specifica. Egli parla di incipienti, proficienti, perfetti, ma mira a far crescere i membri in Cristo Maestro Via, Verità e Vita secondo un preciso discepolato paolino (cf Introduzione).
Significativa è la dimensione trinitaria: «La santità sta nella piena inabitazione della SS. Trinità nell'anima, nella incorporazione perfetta a Cristo, nella completa effusione dello Spirito Santo» (IV, 45).
La problematica particolare, legata al momento storico, viene così ampiamente superata. Il Fondatore apre alle FSP orizzonti di maggiore interiorità, in cui Gesù appare come il Maestro interiore che attraverso lo Spirito sintonizza l'apostola con i suoi sentimenti.
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1 Nella presente edizione è stata omessa l'istruzione XX perché duplicato di HM II/2, XIV, pp. 243-247.

2 Per informazioni più ampie vedi l'epistolario di don Alberione a M. Tecla e le circolari nelle rispettive raccolte: Considerate la vostra vocazione (CVV), Carissimi in San Paolo (CISP), Vi porto nel cuore (VPC).