Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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70.
SANTIFICARE L'INIZIO DELLA GIORNATA

L'argomento che vi invito a meditare è questo: santificare l'inizio della giornata. Al mattino, quando il cielo si presenta sereno, si aspetta una bella giornata. Così nell'intimo nostro: al mattino, ci sia la serenità ricevendo dalla grazia del Signore una giornata nuova e la grazia di poterla riempire di meriti. Sera per sera portate lassù i meriti fatti nella giornata. Molti negozianti non guadagnano magari nella giornata; ma voi facendo bene tutto quello che c'è da fare nella giornata, ogni sera mandate lassù il complesso dei meriti della giornata.
Bisogna anche dire che non è solamente la giornata che serve a meritare per l'eternità, ma anche la notte. Come noi prendiamo il cibo per mantenerci nel servizio di Dio, ugualmente c'è l'obbligo di dormire e riposarci. E come si dice: «Date, o Signore, la benedizione a noi e al cibo che prendiamo...» così cominciando, oppure essendo già a letto: «per mantenerci nel servizio di Dio», ecco. Come si dice del cibo così si dice del riposo. Prendere il cibo che è necessario per la vita è merito, e prendere il riposo necessario per la vita è merito. E Gesù prendeva il suo cibo, Gesù prendeva il suo riposo, il suo sonno. C'è scritto nel Vangelo. Però offrirlo al Signore, così diviene un merito. Perciò non solo pensare a offrire al Signore i meriti fatti nella giornata, ma anche lo stesso riposo. Offrire tutto al Signore, le ventiquattr'ore, in sostanza, totalmente spese per Lui.
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Come dobbiamo ringraziare il Signore che tutte queste ore della giornata meritano e arricchiscono l'anima di meriti sempre più grandi! Quando l'anima è orientata più perfettamente verso Dio, con un amore sempre più intenso, allora ogni cosa diviene più preziosa: quello che riguarda gli amici che avete, la preghiera e tutta l'attività della giornata.
Cominciare bene la giornata, è un sacrificio che si ha da fare. Altri riposano oltre la misura. Ora, per regolare la nostra vita, alla sera si vada presto a letto e al mattino levarsi presto. Sì, nella misura giusta, perché se la giornata non è cominciata bene, non arricchisce l'anima come dovrebbe arricchirla. Dopo aver preso il riposo, compiere i doveri della pietà, della preghiera, dal momento in cui noi offriamo la giornata svegliandoci, fino alle altre pratiche di pietà.
Il segreto della giornata è il principio della giornata; il segreto, cioè la chiave. E che cosa fare? La Messa, la meditazione, la comunione, quando si può; e poi quelle altre pratiche di pietà, o preghiere che siete abituate a fare. Cominciare la giornata col Signore. Allora si parte con le grazie di Dio per il viaggio della giornata. Se si ha da fare un viaggio un po' lungo, ci riforniamo del necessario, almeno del denaro e del cibo per la giornata. Così per le ventiquattr'ore dobbiamo prepararci e avere con noi le grazie del Signore, perché non sappiamo quello che sarà la giornata, quali tentazioni incontreremo, quali difficoltà potremo avere, eccetera. Fornirsi del necessario per il cammino della giornata.
Quello che assicura la giornata buona, santa, è la preghiera. Allora parliamo in primo luogo della Messa. Nella vostra condizione se potete ascoltarla ogni giorno, bene! Seguire e partecipare. La Messa è la preghiera maggiore, del massimo valore, e quindi alla Messa diamo sempre somma importanza.
Che cosa è la Messa, cioè il sacrificio compiuto da nostro Signore Gesù Cristo sul Calvario?
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Prima vi è la parte della Messa che si chiama liturgia della parola, la quale parola ci serve come argomento di meditazione. Si può fare la meditazione a parte, come generalmente si fa. Nella prima parte della Messa, vi è la liturgia della parola, dall'inizio sino al Credo compreso, quando il Credo viene recitato secondo la liturgia. Abbiamo da considerare bene le parole dell'introito, l'Epistola, il Vangelo e i versetti che sono compresi. Meditarli bene, capirli sempre meglio, sentire che il Signore vuole che la nostra mente si elevi a pensieri divini. L'introito e lo stesso oremus, l'Epistola, i versetti e il Vangelo, servono a rinforzarci e a vivere con pensieri divini, con pensieri della Sacra Scrittura.
Sarebbe un gran merito leggere il Vangelo, le Epistole e, se si può, anche la Scrittura interamente. Tuttavia se non vi è sempre il tempo, leggere almeno quelle parti delle Scritture che sono riportate nel messale. Quelle parti sono le principali, quindi considerarle, leggerle attentamente, non soltanto, ma approfondirle queste parole dell'Epistola e del Vangelo che quotidianamente noi sentiamo leggere nella Messa. La parola di Dio non è la parola dell'uomo, non è di un santo soltanto, ma è la parola di Dio. Per quanto un uomo sia sapiente la parola della Scrittura è di un valore immensamente superiore. Quindi seguire il messalino leggendolo anche prima.
Però la Messa non dispensa dalle preghiere comuni, cominciando dall'Angelus. Ancorché le preghiere siano brevi, non devono mancare e si riferiscono, tali preghiere, ai bisogni della giornata. E se non si può ascoltare la Messa per qualche ragione, almeno che le preghiere si recitino con attenzione, con fede, con umiltà. Sì, per cominciare santamente la giornata!
La seconda parte riguarda la liturgia eucaristica e quindi il sacrificio compiuto sul Calvario, l'offerta di Gesù, l'offerta della sua vita al Padre Celeste. Ecco, Gesù! Giova assistere al sacrificio della Messa anche con Maria.
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Come Maria era ai piedi della croce e come ha assistito, come ha veduto, quando il Figlio di Dio incarnato è spirato sulla croce; se ci accompagniamo con Lei abbiamo più grazia, più intimità, maggiore comprensione del Sacrificio della Messa, il quale è per adorazione al Padre Celeste, ringraziamento al Padre Celeste, soddisfazione dei peccati al Padre Celeste e supplica delle grazie al Padre Celeste. I quattro fini che ha la Messa.
Seguire bene la liturgia come presentata oggi, secondo il Concilio Vaticano II, che conoscete molto bene. Ed è bene, se si vuole, almeno se si può, anche completare quello che è il Sacrificio, cioè ricevere l'ostia santa. Allora abbiamo il viatico della giornata, che ci serve per compiere le cose più santamente, e in mezzo a molte difficoltà e anche a sofferenze, Gesù è con noi e noi siamo con Gesù e viviamo uniti a Lui. Quindi, per quanto grandi siano le difficoltà della giornata, siamo con Gesù. Io sono con Gesù e Gesù è con me: questo ci consola sempre. E quando arriva qualche sgomento, o sconforto, o difficoltà, siamo con Gesù e Gesù è con noi.
Poi la meditazione, che può essere più breve o più lunga. Penso però che sia già stato spiegato tante volte che cosa è la meditazione. Non è tanto facile fare la meditazione. È una preghiera in cui dobbiamo operare, e cioè mettere in moto il nostro essere e quindi la mente, la volontà, il cuore; è tutto l'essere che viene mosso in ordine alla santificazione della giornata. Non è una semplice lettura; altro è la lettura spirituale e altro è la meditazione. Può darsi che si cominci con la lettura, e generalmente si comincia leggendo qualche tratto di un libro adatto; ma la parte principale della meditazione è riflettere, considerare, fare nostre quelle verità che sono state lette. Segue poi l'esame di coscienza per vedere se abbiamo fatto quello che nel libro viene consigliato; poi i propositi e la preghiera per mantenerli. Dopo le riflessioni e i propositi, abbondare nella preghiera. Molti consigliano di dedicare metà tempo per la lettura e le riflessioni, e l'altra metà per la preghiera; perché noi possiamo fare tanti propositi, ma se non c'è il conforto e la grazia del Signore, nella giornata sbaglieremo tante volte.
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Allora pregare. Ma io sono distratto! dice quel tale. E allora se sei distratto, cerca il raccoglimento, e se ti è difficile il raccoglimento, puoi recitare il Rosario che occupi una parte del tempo o tutto il tempo della meditazione.
Al mattino con la meditazione organizzare la giornata: cosa farò, come lo farò? Questo, quell'altro, questo sacrificio, quella difficoltà che mi aspetta, il lavoro che mi attende, le sofferenze o le cose che sono di conforto. In sostanza prevedere le condizioni e l'andamento della giornata, quello insomma che ciascuno può prevedere gli possa capitare. Generalmente si conduce una vita ordinaria, quella di ieri, quella di oggi e quella di domani, quindi possiamo stabilire e fare un programma della giornata. E come farlo? Ecco: pensare ai vari doveri, programmare di adempierli bene, e poi pregare per riuscirci: in tal modo la giornata avrà buon esito. Questo insieme che vuol dire? E come un esame preventivo. Alla sera si fa l'esame consuntivo della giornata, ma al mattino le anime di vita interiore fanno un esame preventivo; dovrò fare questo, dovrò fare quello; se c'è una difficoltà devo prendere questo mezzo, quell'altro... Allora fare l'esame preventivo: come fare le cose della giornata, una per una, come disporle in maniera che non si perda il tempo. E nella giornata i meriti crescono.
Quante persone perdono del tempo! Non perdiamoci in cose inutili, ma santifichiamo ogni minuto; diciamo: ogni minuto. Si devono fare quelle cose che servono per la convivenza sociale certamente, e per sociale intendiamo sia in famiglia, sia nella parrocchia, sia nella società in generale. Sì, tutto bisogna disporre bene, come siete, nelle circostanze in cui vi trovate. Certo, bisogna mettere sempre un aumento di fede. Voglio dire cioè che per voi, che siete nel mondo, ci vuole una grazia più abbondante di coloro che conducono una vita claustrale. Queste persone hanno tutto ordinato e sanno già bene come le cose della giornata si presentano; nella vostra vita invece si presentano anche improvvisamente.
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Per voi vi sono più virtù da praticare, rispetto alla vita claustrale. Sì, grande merito a vivere secondo l'obbedienza, secondo le disposizioni, secondo le regole degli Istituti regolari. Ma ora che, secondo il Concilio, siete anche voi Istituto regolare religioso, per voi la pratica della povertà, della castità, dell'obbedienza è più difficile; quindi al mattino bisogna prevedere la giornata e stabilire come operare. Perché, pensando, per esempio, all'osservanza della povertà, quante circostanze diverse tra una persona e l'altra! Perciò è utile prevedere al mattino. Prevedere poi come vivere castamente, delicatamente e come fare l'obbedienza.
È necessario inoltre che nella preghiera si chieda al Signore la grazia di osservare quei voti che si sono emessi: povertà, castità, obbedienza; ma nella giornata, minutamente; sì, nelle circostanze varie. Alle volte si può praticare con perfezione. Vi sono persone che sono veramente edificanti e danno buona impressione. Sono come persone che diffondono l'odore religioso, santo, il profumo della grazia che c'è nell'intimo. Abbiamo da considerare le difficoltà, ma chiedere l'aumento di grazia più di coloro che fanno la vita claustrale. Dire al Signore che abbiamo bisogno di grazie più ampie, più grandi, perché la giornata sia santificata. Tanto più poi che c'è molta libertà di scelta in tante cose; allora che ci sia la luce che ci guidi, che non ci sia mai il capriccio. Molte volte si preferisce fare una cosa più semplice rispetto ad un'altra più difficile, ma destinata a portare frutti maggiori. Occorre che ci sia una preghiera particolare per voi, nel senso di chiedere le grazie particolari per voi, per la giornata.
Quando ci siamo ben forniti di ciò che è necessario per fare bene il viaggio della giornata, allora iniziamo la giornata col lavoro, con le opere a cui siamo chiamati. Sì, per vivere veramente nella vostra condizione di Istituto religioso laicale. Questo vi ha messo in un ordine di vita di grande ricchezza di grazie e di meriti al punto di morte. Oh, come sarete allora contente di avere abbracciato tale vita e di averla praticata bene!
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Quale ricchezza di meriti, e quindi di premio. Vivete in mezzo al mondo; sembra che ci viviate come gli altri, ma vi è una diversità molto importante tra la vita cristiana e la vita consacrata, c'è una differenza grande, profonda. E voi superate la vita cristiana, ancorché vi siano delle anime che sono veramente praticanti della vita cristiana. Ma nelle circostanze vostre, la vostra vita si arricchisce di meriti immensi, superiori.
Ora certamente farete i buoni propositi in questo tempo del corso attuale.
Tutti insieme, uniti insieme, preghiamo tutti per il progresso: che questi giorni abbiano da portare un grande bene e una grande letizia per ognuna di voi. Dal giorno in cui seppi la data in cui sarebbe stato fatto il corso di esercizi, vi ho sempre ricordato nella Messa. E così pregare tutti insieme, considerarsi uniti, per fare tutti insieme forza presso Dio, per ottenere abbondanza e ricchezza di doni, di grazia e di consolazione.
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