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VITA EUCARISTICA - VISITA
Gesù si trovava agli ultimi giorni della sua vita terrena, quella che era già l'inizio della settimana santa. Il mondo ebraico diceva di lui: «Non lo vogliamo». E Gesù diceva invece: «Io lo voglio»; e cioè: «Io sarò con voi tutti i giorni fino alla fine dei secoli» (Mt 28,20). Gli uomini lo volevano cacciare dal mondo ed Egli cosa ha fatto? Ha stabilito di rimanere tra gli uomini per sempre, fino alla fine dei secoli. Quelli che gridavano: «Non vogliamo che regni su di noi» sono passati, e Gesù è ancora qui: è nel Tabernacolo. Il Signore Gesù celebrò l'ultima sua cena: la cena mosaica in primo luogo, e poi, dopo la cena mosaica, Egli istituì la SS. Eucarestia: «Prendete e mangiate, questo è il mio corpo».
Allora tre sono le parti e tre i nostri doveri eucaristici: 1) La Messa, quanto più si può frequentare, seguendo il ministro di Dio che celebra, secondo la liturgia del giorno. 2) L'Eucarestia, che è cibo dell'anima nostra, e quindi il nutrimento spirituale nostro, il cibo che nutre, che cosa? Il corpo? No! Nutre la mente: la fede; nutre la volontà: la perfezione, la santità; e poi l'amore intenso, fino al «vivit vero in me Christus», fino a quando Gesù Cristo vive in me. 3) Dopo la Messa e la Comunione, vi è l'Adorazione a Gesù, il quale rimane sempre nelle nostre chiese, negli altari. E quante volte è abbandonato; ha appena una lampada che sta accanto all'altare e che vuole rappresentare i nostri cuori accesi di amore! Quante volte Gesù rimane solo nella giornata! Ora, tutta la santità dipende dalla grazia di Gesù: «Io sono la vita». Quindi diamo la massima importanza alla Visita al SS. Sacramento.
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La nostra Famiglia Paolina, di cui siete parte, è nata dall'Eucarestia la notte del 1900, la notte tra il secolo precedente e il secolo nuovo, cioè il secolo attuale. E ora tutta la vita paolina è fondata sull'Eucarestia e sulla Bibbia, nell'interpretazione che ne dà la Chiesa. Perché l'Imitazione di Cristo dice che il Signore ha voluto dare a noi un duplice aiuto: una luce che è la Bibbia, il Vangelo e l'Eucarestia che è il cibo, il pane che sostenta. Così dobbiamo vivere: la parola di Dio e Gesù Cristo incarnato, Figlio di Dio, che rimane nelle nostre chiese, nel tabernacolo.
La reale presenza di Gesù! Il Papa, andando in India, a Bombay, e andando a Pisa, (nella prima c'era il Congresso Eucaristico Internazionale, e a Pisa quello nazionale), è andato per riaffermare la presenza reale di Gesù Cristo nel santo tabernacolo, nell'Ostia. È una presenza continua per chi vuole fare la comunione extra Missam, per il malato che ha bisogno del Viatico, e particolarmente perché Gesù ha voluto rimanere con noi: «Io sono con voi fino alla consumazione dei secoli». L'ultimo atto del mondo sarà ancora una consacrazione, una Messa, una Comunione. Gesù ha voluto rimanere con noi.
Allora se si va e si ascolta bene la Messa, vi si partecipa bene e si fa bene la Comunione, si deve fare bene anche il nostro dovere eucaristico, ossia la Visita al SS. Sacramento. Con quali fini? Primo, per presentare il nostro omaggio di adorazione. È il Figlio di Dio incarnato che è presente sotto le specie di pane e di vino! Diceva il santo Cafasso: «Io non trovo altra ora nel giorno o nell'anno più importante che intrattenermi in chiesa davanti al SS. Sacramento; io parlo con Lui, dico a Lui e ascolto la sua parola».
Cos'è la Visita? La Visita è andare a vedere il nostro Maestro e ascoltare le sue ispirazioni. Egli ci farà penetrare sempre meglio quello che insegna nel Vangelo; Gesù ci conforta nelle difficoltà, perché viviamo di Lui, non più del mondo. Sì, la nostra conversazione con Gesù Cristo! Come è stata la conversazione, per esempio, di Nicodemo che era un dottore ebreo?
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Andò a trovare Gesù di notte, un po' per rispetto umano, perché non voleva farsi vedere. È stata la sua luce, per cui rimase fedele fino a quando Gesù spirò sulla croce. Anche lui era là e attendeva che si deponesse la salma del Salvatore (Cfr. Gv 3,1 e ss.). La nostra conversazione con Gesù è come quella della Samaritana che era peccatrice. Gesù stava proprio ad attenderla, si era seduto sul margine del pozzo e l'aspettava. La conversazione è stata tra Gesù che si è manifestato e la Samaritana che ha ammesso tutti i peccati che aveva commessi. Il risultato non è stato solo una conversione, ma essa è diventata apostola, invitando al bene tutti gli abitanti del paese. Ecco allora il riconoscimento del Messia! (Cfr. Gv 4,1 e ss.). E quando Gesù è stato nella casa di Marta e Maria, come si è trovato? C'era il fratello Lazzaro e le sue sorelle; e quali erano le premure in quel momento quando Gesù è arrivato! Maria che voleva parlare intimamente a Gesù e Marta tutta indaffarata per preparare il cibo a Gesù e agli Apostoli che lo accompagnavano (Cfr. Lc 10,38 e ss.).
Le conversazioni! Parlare, esprimersi con Gesù, leggere il Vangelo; se non sappiamo parlare, leggere le sue parole, leggere le beatitudini, il discorso della montagna; leggere in particolare i Vangeli di san Luca e di san Giovanni.
Ora bisogna che noi ci ricordiamo che non vogliamo i piaceri del mondo; come diceva Gesù: «Io non sono del mondo», avete rinunciato ai piaceri del mondo. Ma allora non c'è altra consolazione che possa sostituire quello che ci potrebbe essere di piacere nella famiglia, nel mondo? È Gesù! È l'amante, il quale ci ama all'infinito; non ci ama solamente per il tempo presente, ma verrà a consolarci nel viatico, vicino alla morte, e poi «Veni Sponsa Christi», e poi il gaudio, il Paradiso eterno. Occorre che noi sentiamo questo gran dono, questa specie di provvidenza per cui noi troviamo nel Tabernacolo le massime consolazioni, e troviamo la maggior luce per capire come dobbiamo operare, poi il suo amore che si scambia, e il merito.
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E se noi abbiamo la sua presenza e il suo amore, ecco allora il Paradiso, l'eterno gaudio.
Come fare la Visita? Si può fare in una maniera e si può fare in un'altra. Quando cominciai a predicare, un'anima venne a dirmi: «Per me è tanto consolante che s. Giovanni, l'apostolo più giovane, abbia voluto posare il capo sul petto adorabile di Gesù; per me la Visita è questo: mettere il capo sul petto adorabile di Gesù». Quanto poi al modo di fare la Visita, generalmente è utile dividerla in tre parti: il primo punto per eccitarci alla fede, il secondo punto per eccitarci alla santità, e il terzo punto per eccitarci ancora all'amore di Dio e all'amore del prossimo.
La prima parte: esercizio di fede. Fare la lettura di un tratto del Vangelo, quello che si preferisce, poi esercitare la nostra fede su quei punti che si sono letti. La fede! Che crediamo alla sua Parola!
Seconda parte: l'esame di coscienza, metterci noi a confronto di Gesù. Com'era la sua umiltà, e la mia com'è? Come pregava Gesù, e come prego io? Com'era la pazienza di Gesù, anche coi carnefici; e noi abbiamo un po' di pazienza? eccetera. Paragoniamoci a Gesù. In quali cose sembriamo già a Lui? E in quali cose invece non sembriamo a Lui? Quanta pazienza in Gesù che veniva inchiodato! Noi abbiamo questa pazienza? Ecco come Gesù ha operato nella sua vita privata: l'obbedienza, il progresso: «Cresceva in sapienza, età e grazia» (Lc 2,52); e lo zelo di Gesù nella vita pubblica. E voi siete veramente orientate nell' apostolato? E come noi vogliamo partecipare alla passione di Gesù Cristo? Se Gesù Cristo ha sofferto molto per noi sulla croce, anche noi dobbiamo dare un contributo, e cioè anche noi partecipiamo ai dolori e alle pene di Gesù per la salvezza degli uomini. Perché l'apostolato principale è la sofferenza per coloro che sono lontani da Dio; la redenzione è là, sulla croce, e la nostra parte e il nostro contributo alla salvezza degli uomini, in primo luogo, è la pazienza e la sofferenza.
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Ecco, la Visita può essere fatta in tre parti: esercizio di fede, esercizio che riguarda la speranza e, cioè, l'esame di coscienza e poi gli atti di amore. Quindi la Comunione spirituale; chi ha fatto i voti li rinnova; chi invece preferisce, reciti il Rosario, scegliendo i misteri secondo la giornata.
La Visita si può anche dividere in quattro parti: 1) Adorare Gesù Uomo-Dio. 2) Riconoscenza e ringraziamento per tutto ciò che abbiamo avuto da Gesù Cristo: il Vangelo, l'Eucarestia, la Chiesa, lo stato religioso, Maria come Madre, tutti i sacramenti e tutti gli altri doni. Quindi il secondo punto sarebbe la riconoscenza, riconoscenza a Dio che ci ha creati; perché abbiamo avuto la vita spirituale per mezzo del Battesimo; e poi avanti a ringraziare dei doni avuti e in particolare della vocazione che avete per essere Annunziatine. La chiamata, che dono! Che preferenza è rispetto alla maggioranza dei fedeli, la vostra! Quale preferenza avete avuto da Dio! 3) Poi, l'esame e il proposito, cioè domandare perdono per le nostre mancanze e fare i nostri propositi per evitare e riparare le mancanze. 4) Chiedere le grazie. Quindi: 1) adorazione, 2) ringraziamento, 3) soddisfazione e 4) supplica. Possiamo enumerare le grazie che ci stanno più a cuore: la nostra santità, la conversione dei peccatori, la vita della Chiesa che tutti gli uomini conoscano Dio e Gesù Cristo salvatore; poi tutte le altre grazie che ognuno ha da chiedere. Quindi la visita può essere di tre parti o di quattro parti. Ma poi vi sono anime che non seguono un sistema: si aprono a Gesù con intimità, qualche volta non parlano, ma hanno una conversazione intima con Gesù.
Il Santo Curato d'Ars stava parecchie ore in Chiesa, specialmente in principio quando era parroco ad Ars. Vedeva ogni giorno un certo contadino, il quale posava gli strumenti da lavoro lì davanti alla chiesa, entrava in chiesa e si fermava per un certo tempo; e non muoveva le labbra, ma guardava solo il tabernacolo. Allora gli domandò: «Ma che cosa dici al Signore?». «Io guardo Lui, Lui guarda me: faccio questo».
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Ecco, il cuore di Gesù e il cuore di quel contadino si intendevano fra di loro! Sì, sono anime che hanno già avuto grandi grazie e doni!
Che noi possiamo impegnarci tutti i giorni alla Visita, per quanto ci è possibile. E se qualche volta si è tanto lontani dalla chiesa, si fa allora l'adorazione anche davanti al Crocifisso, in casa. Sì, se c'è qualche impedimento.
Domani è la grande festa di Maria Assunta, il grande dogma definito da Pio XII. Bisogna che prendiamo l'esempio da Maria nel giorno dell'apparizione dell'Arcangelo, quando il Figlio di Dio si è incarnato nel suo seno: «Et Verbum caro factum est». Da quel momento Maria ha accompagnato Gesù, e non si è distaccata da Lui fino a quando Gesù è spirato sulla croce. E quindi, Maria là al presepio che adorava il Bambino, e lo nutriva e lo portava con sé e nello stesso tempo lo riconosceva come Figlio di Dio. Stava come madre e come adoratrice. E poi sempre con Gesù tutta la vita privata, fino a quando il Bambino aveva dodici anni, fino a quando si era sviluppato e aveva vent'anni, fino a quando è arrivato a trent'anni. Maria e Gesù sempre assieme! Abbiamo questo desiderio? Poi Gesù cominciò il suo ministero pubblico. E là c'è Gesù e c'è Maria, ed è Lei che ottiene il miracolo da Gesù: «Non hanno più vino» (Gv 2,3). Poi Maria seguiva Gesù, in quanto le era possibile, nei tre anni. Poi quando Gesù è stato condannato, Maria si è sollecitata a prendere la strada e ad incontrare Gesù lungo il Calvario, assisterlo nella crocifissione, nelle tre ore di agonia, fino al momento in cui spirò, fino a ricevere il cadavere di Gesù nelle braccia; poi lo accompagnò con altri devoti al sepolcro.
Ecco, fino all'ultimo! Avere questo desiderio! Questo desiderio e questa vita eucaristica! Stare con Gesù, quanto più ci è possibile, vivere con Gesù. Ci può essere anche apostolato, come ho trovato in qualche luogo, dove si promuovono le adorazioni al SS. Sacramento. Vanno succedendosi a turno perché tutta la giornata ci sia qualcuno che adori Gesù; oppure si fanno adorazioni, supponiamo, al venerdì; oppure in altro giorno, secondo le circostanze; poi quando vi sono speciali solennità.
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Ecco, zelare e promuovere le adorazioni. Quando si curano le adorazioni seguono le belle e sante Messe e le belle e sante comunioni. Fare dei piccoli gruppi e se non ci sono, almeno quando si può, avvicinare qualche persona e invitarla all' adorazione.
Se noi vogliamo le grazie bisogna che abbiamo la grazia da Gesù; se vogliamo la santificazione bisogna che andiamo da Gesù; se vogliamo in punto di morte ricevere il viatico, rivolgiamoci a Gesù. Prima tu andavi in chiesa e ricevevi Gesù, andavi ad adorare; ma in quel momento all'estremo della vita, è Gesù che viene da te. Ci viene in forma di viatico, cioè di quello che ci deve accompagnare nel viaggio all'eternità. E poi: «Dopo questo esilio mostraci Gesù». Ecco l'ingresso in Paradiso. Questo vostro amore, per cui vi siete consacrate o volete consacrarvi a Dio, è questo che si alimenta con l'adorazione. È un amore eterno e sempre più vivo, che va crescendo fino al momento finale della vita; poi i gaudi eterni in Paradiso, per l'eternità.
Quindi la devozione centrale è nell'Eucarestia; il Sacramento più grande è l'Eucarestia. Sempre noi dobbiamo concentrarci in questa devozione eucaristica, per avere anche le consolazioni; perché abbiamo proprio Dio con noi e sempre, Egli sta per ascoltare e per distribuire le sue grazie e le sue benedizioni. Dove si troverà una consolazione e un conforto come quello di andare alla Messa, alla Comunione, alla Visita al SS. Sacramento? L'anima eucaristica ha già un gaudio sulla terra, una gioia continua sulla terra, e quella gioia è intima, perché c'è intimità di confidenza con Gesù, tra l'anima e il Maestro Divino Eucaristico.
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