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VOCAZIONE E APOSTOLATO
Il Papa Pio XII scrive: «Con quanta cura e materno affetto la Chiesa, madre provvida, si sia sforzata di rendere sempre più degni del loro celeste proposito ed angelica vocazione e di ordinare sapientemente la vita dei figli della sua predilezione, che, consacrando tutta la loro vita a Cristo Signore, liberamente lo seguono per l'ardua via dei consigli evangelici, lo attestano i frequentissimi documenti e monumenti dei Sommi Pontefici, dei Concili e dei Padri, e lo dimostrano abbondantemente tutto il corso della storia ecclesiastica ed il progressivo sviluppo della disciplina canonica fino ai nostri giorni». Cioè, in tutti i secoli vi sono state anime ardenti di amore di Dio e figli affezionati che amano la Chiesa di Gesù Cristo e le anime; e allora si sono dedicate a fare del bene e hanno convertito la loro vita in consacrazione a Dio, nell'osservanza dei consigli evangelici. Amare Gesù non soltanto come richiedono i comandamenti, ma amarlo di più, fino a consacrarsi totalmente a Lui, e amare le anime fino a dedicarsi ad esse in quegli ambienti e in quegli apostolati che sono difficili. Quindi il Papa dà la possibilità a queste anime che bruciano di amore di Dio e che vogliono compiere l'apostolato, di acquistare la perfezione nel mondo e avere gli stessi meriti della vita religiosa e nello stesso tempo i meriti dell'apostolato.
Quanto è preziosa questa disposizione del Papa! È per questo che nascono tanti Istituti Secolari secondo i bisogni della Chiesa e della società. Perciò il Papa dice che si predichi che il vivere in verginità, secondo i consigli evangelici, è maggior bene che passare al matrimonio e avere il compito di buone madri, di buoni padri di famiglia, perché è un tipo di vita che imita più da vicino la vita della Vergine Maria, di san Giuseppe, di Gesù.
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Il cristianesimo c'era tutto in quella minuscola sacra Famiglia, c'era il capo e c'erano i due più preziosi membri della Chiesa, cioè la Vergine benedetta e san Giuseppe. Erano vergini e tutti consacrati a Dio e alla redenzione della umanità. Il Signore si sceglie nel corso dei secoli tante anime generose. San Paolo, nelle sue Lettere e negli Atti degli Apostoli, ricorda una sessantina di suoi amici e collaboratori, tra cui una quantità di donne che avevano cooperato con lui alla predicazione del vangelo e alla assistenza dei primi cristiani nelle loro necessità. Perciò la verginità è superiore al matrimonio. San Paolo dice: «Colui che sposa la sua figlia fa bene, colui che invece la consacra a Dio, fa meglio» ( 1Cor 7,37-38). Chi prende la vita del matrimonio, perché quella sembra la sua strada fa bene, ma ha il cuore diviso. Conservare invece tutto il cuore a Dio è immensamente superiore.
Il Papa afferma che vi sono alcuni che pensano sia meglio lavorare nell'Azione Cattolica piuttosto che entrare negli Istituti e quindi consacrarsi a Dio. Nell'Azione Cattolica vi possono essere certamente dei membri che vivono in celibato; ma altro è vivere in celibato e operare nell'Azione Cattolica e altro è operare nell'Azione Cattolica ed essere membro di un Istituto Secolare, perché qui la pietà, la formazione, la spiritualità, è regolata, ordinata, riconosciuta dalla Chiesa. È mettersi cioè in uno stato particolare.
Gli stati sulla terra sono tre: lo stato coniugale, lo stato sacerdotale, lo stato religioso. I membri degli Istituti Secolari appartengono allo stato religioso. Quindi ecco ciò che è certo: il Sacerdote già fa bene, ma può fare un passo di più entrando ancora negli Istituti Secolari.
Il Papa inoltre dice che tutti i fedeli, tutti i membri dell'Azione Cattolica, tutti i sacerdoti devono appoggiare le vocazioni agli Istituti Secolari, scoprirle, aiutarle, condurle avanti, perché arrivino fino ad emettere i loro voti.
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E conclude esortando i membri delle associazioni cattoliche ad aiutare coloro che mostrano una certa vocazione perché entrino negli Istituti Secolari, se questa è la loro tendenza. I dirigenti poi, e gli assistenti dell'Azione Cattolica e delle altre associazioni di fedeli, nel cui seno si educano a vivere una vita tutta cristiana e si iniziano all'esercizio dell'apostolato un così gran numero di giovani eletti, i quali si sentono chiamati a una vocazione soprannaturale, siano questi aiutati a raggiungere una perfezione più alta negli Istituti Secolari o nelle Congregazioni Religiose, se la loro vocazione fosse tale. Abbiamo visto però che negli Istituti Secolari c'è una larghezza maggiore in quanto si possono accettare persone che hanno oltrepassato i 25 anni, cosa che ordinariamente non avviene nelle Congregazioni e negli Istituti Religiosi che accettano fino ai 25 anni; e, inoltre, si possono accettare anche persone che per vari motivi non starebbero bene nelle Congregazioni Religiose.
Vi sono persone che hanno un cuore tanto generoso, fino ad intraprendere opere nuove e non potrebbero essere vincolate in una regola ben precisa, in un orario; eppure vogliono operare del bene. Perciò l'Azione Cattolica e le varie associazioni di fedeli aiutino questi ad entrare negli Istituti Secolari. Nel Motu Proprio Primo Feliciter leggiamo: «Raccomandiamo con animo paterno di promuovere generosamente queste sante vocazioni», quelle cioè che sono inclinate verso questo genere di vita, e di offrire la loro collaborazione non solamente alle Congregazioni Religiose, ma anche a questi Istituti Secolari che sono provvidenziali, e di servirsi volentieri della loro attiva collaborazione, sempre però rispettando la disciplina interna dei medesimi. Perciò certi Istituti Religiosi, come i Salesiani, i Gesuiti e in generale gli Istituti più forti della Chiesa, organizzano, affiancandoseli, gli Istituti Secolari. Così è pure della Famiglia Paolina.
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Leggiamo ancora nel Primo Feliciter: «Lo Spirito Santo che ricrea e rinnova incessantemente la faccia della terra, desolata e deturpata ogni giorno più da tanti e così grandi mali, ha chiamati a sé con insigne e speciale grazia molti dilettissimi figli e figlie, che con grande affetto benediciamo nel Signore, affinché, raccolti e ordinati negli Istituti Secolari, per il mondo insulso e tenebroso, al quale non appartengono e in cui tuttavia, per divina disposizione, debbono rimanere, siano sale inesauribile che rinnovato per mezzo della vocazione, non diventa insipido; luce, che tra le tenebre del mondo, illumina e non si estingue; e modico ma efficace fermento, che operando sempre e dovunque e penetrando in tutte le classi sociali, dalle più basse alle più alte, si sforza con la parola, con l'esempio e con tutti i modi di raggiungere e permeare tutti e singoli, finché informi in tal modo la intera massa che fermenti tutta in Cristo».
Naturalmente ci vuole la vocazione. Che cos'è la vocazione? E una inclinazione, un desiderio di abbracciare un certo tipo di vita. In senso largo il termine vocazione si può applicare anche a quelli che abbracciano il matrimonio; ma in senso proprio si applica a quelli che hanno desiderio e vogliono abbracciare una vita di consacrazione e di esercitare l'apostolato. La vocazione comporta quindi un'inclinazione, un desiderio, un'affezione a una vita tutta spesa per il Signore e per le anime. Accanto a questi elementi è necessario poi che si abbia istruzione adeguata e salute sufficiente per fare certi apostolati; ma tutti hanno la salute necessaria, anche le malate, perché allora sono i membri cari a Gesù, le membra vive e sofferenti del corpo mistico della Chiesa.
Innanzi tutto quindi l'inclinazione e il desiderio. E per questo è naturale che ognuna faccia la domanda se intende entrare in un Istituto Secolare.
In tali Istituti vi è un fine generale che per tutti è la santificazione, e un fine particolare che è l'apostolato.
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Citiamo alcuni esempi di apostolato: le Missionarie degli infermi, che curano i malati; i Servi della Chiesa, che si impegnano di aiutare i Vescovi con ministeri apostolici; l'Opus Dei che ha per fine di perfezionarsi santificando il lavoro professionale e curando lo spirito cristiano tra le persone colte; l'Istituto di Nostra Signora del Lavoro, sorto quando Leone XIII emanò l'enciclica Rerum Novarum, per gli operai; l'Istituto è sorto perché si realizzasse quello che il Papa insegnava nella sua enciclica. Poi vi sono numerosi altri Istituti, che abbracciano dall'apostolato del buon esempio fino all'apostolato che porta al vero martirio.
Sulla terra, specialmente nelle nazioni d'Oriente, vi sono ancora 10 milioni di lebbrosi e vi è stata una iniziativa per aiutare questi lebbrosi che sono raccolti insieme, mandando loro soccorsi. Alcuni hanno poi voluto andare personalmente a servirli, ad aiutarli fino, qualche volta, a prendere lo stesso male: sono i martiri della carità. Vi sono tanti teologi, i quali asseriscono che morire per il prossimo è martirio; morire, per esempio, a servizio dei malati, dare la vita per riscattare gli schiavi come hanno fatto molti religiosi, dare la vita per le missioni, in opere di carità, eccetera. Dare la vita nei vari apostolati della parrocchia, della famiglia, dell'ambiente sociale in cui si vive, nella diocesi, nella Chiesa in generale, è carità. «Chi ama più di colui che dà la vita per il prossimo?», così ha detto Gesù.
Vi sono anche Istituti nei quali anzitutto si organizzano le adorazioni. Il giovedì sera verso le 11 un Istituto inizia l'adorazione in una nostra chiesa dell'Argentina. In un altro luogo, un giorno alla settimana vi è l'adorazione per soli uomini e la protraggono per tutta la notte. La mattina si chiude con la comunione generale. Ho distribuito la Comunione verso le 4 del mattino, e non si finiva più, tanto erano numerosi gli uomini che si erano confessati e venivano alla Comunione; la Messa fu ben lunga allora, eppure ero aiutato da altri sacerdoti a distribuire la Comunione.
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Vi sono persone che si impegnano di fare l'ora di adorazione e costituiscono dei gruppi; si impegnano per i tempi difficili della Chiesa, oppure per riparare la bestemmia, per allontanare la stampa cattiva, per allontanare le persone dal cinema scandaloso il quale, purtroppo, nelle nostre città porta tanto male, particolarmente alla gioventù. Dall'apostolato più semplice all'apostolato più elevato, secondo la salute di ognuno, le circostanze, l'ambiente.
Ora leggo alcuni apostolati che si possono esercitare: apostolato del cinema, cioè allontanare le persone dal cinema cattivo, procurare che non si diano scandali pubblici attraverso proiezioni immorali; apostolato della stampa, come scrittori, tecnici, propagandisti; apostolato della radio, apostolato della televisione, apostolato della scuola. Una può costituire le biblioteche parrocchiali e un'altra può fare la catechista. Ci è stato rivolto proprio in questi giorni un invito, perché costituissimo un gruppo per la formazione delle catechiste, offrendo la casa adatta allo scopo. Ma chi può andare a compiere questo apostolato? Bisogna sempre che ci siano anime generose. Le opere si fanno con le persone e se queste mancano le opere non si possono compiere.
Tra gli apostolati ricordare quelli delle anime vittime, cioè gruppi di anime che si offrono per la conversione dei peccatori e dei popoli lontani dalla Chiesa; l'apostolato tra le persone di servizio, che molte volte trovano la rovina là dove vanno a cercare un pezzo di pane; l'apostolato dell'Azione Cattolica, che è il più conosciuto; l'apostolato missionario. Vi sono gruppi di persone che tengono per sé solo il necessario per vivere e danno tutti i risparmi alle missioni, o aiutano giovani che si preparano per andare in terra di missione. Vi è poi l'apostolato liturgico, ad esempio, persone che si impegnano a eseguire bene il canto liturgico in chiesa. Più in alto c'è l'apostolato dell'arte cristiana. Vi è poi l'azione dei laici nel campo catechistico e nella vita parrocchiale, l'apostolato per la famiglia, per l'infanzia, per la gioventù, l'apostolato della donna, l'apostolato della scuola, l'apostolato nel mondo dello sport, l'apostolato fra gli intellettuali, l'apostolato nelle professioni liberali; e vi sono anche gruppi di avvocati, di medici; l'apostolato nel mondo del lavoro.
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Un operaio in un'industria si è fatto promotore per la costruzione della chiesa in quel complesso di fabbricati di cui si compone l'industria. E lì poi ha provveduto che alla domenica vi sia la Messa e chi insegna il catechismo.
Quest'oggi un sacerdote proveniente dalla Spagna mi ha detto che sono 5 i ministri iscritti negli Istituti Secolari e si adoperano affinché le leggi siano conformi allo spirito cristiano, affinché la scuola sia mantenuta nello spirito cristiano, la moralità pubblica sia tutelata, la stampa non offenda le cose sacre, il popolo possa avere il miglioramento morale e materiale necessario e conveniente.
C'è, inoltre, l'apostolato dell'assistenza alle varie categorie sociali; l'apostolato dei malati nell'ambiente sanitario. Proprio oggi è partito da Roma il pellegrinaggio del personale sanitario per andare a Lourdes: c'è stato chi ha preso l'iniziativa. L'apostolato dell'opinione pubblica, per i problemi dell'emigrazione, per i problemi della gioventù. Poi ci sono le organizzazioni internazionali. Voi conoscete certamente l'apostolato del mare, e cioè quello mediante il quale si procura che sulle navi vi sia il cappellano, e all'arrivo nei porti trovino la chiesa quelli che desiderano partecipare alla Messa e ricevere i sacramenti. Poi vi è l'apostolato degli aeroporti, che permette alle persone che arrivano all'aeroporto di partecipare alla Messa, ai sacerdoti di celebrare, mettendo a disposizione orari, cappella, eccetera. In vari aeroporti ho potuto celebrare la Messa tra l'arrivo di un aereo e la partenza dell'aereo seguente.
La protezione della giovane, le dame di carità di san Vincenzo, l'apostolato degli infermi e delle infermiere, l'assistenza medico-sociale, l'apostolato della preghiera, l' Armata Azzurra, la Legione di Maria, l'Unione dei Cooperatori Salesiani, l'Unione dei Cooperatori Paolini, l'Unione internazionale dei Piccoli Cantori, delle Figlie di Maria, dei farmacisti cattolici, i congressi internazionali di Cristo Re, sono alcune tra le tante istituzioni dove ognuna può trovare quello che le è più gradito, ciò in cui si sente di adoperare di più le sue forze.
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Possiamo concludere dicendo così: è la voce del Vicario di Cristo che ci invita, ci esorta, ci approva, ci loda e ci incoraggia. Allora chi si sente inclinata, chi ha vocazione, chi sente in sé un grande desiderio di amare il Signore e di aiutare le anime per la salvezza eterna, l'ascolti. E se tu avrai salvato un'anima, hai predestinato la tua. Salvando un'anima, assicuri la tua salvezza eterna. Non può andare all'inferno un'anima che ha mandato altre in Paradiso. Dio non lo permette.
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