Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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21.
CARATTERISTICHE DEGLI ISTITUTI SECOLARI

Credo sia utile dare ancora qualche nozione generale riguardo all'Istituto Maria SS. Annunziata.
Questi Istituti hanno lo scopo di portare le anime alla maggiore santità. Il primo fine è la consacrazione a Dio. Poi hanno lo scopo di ottenere che vi siano nuovi apostoli in mezzo alla società. La diversità tra gli Istituti Religiosi e gli Istituti Secolari consiste nel fatto che questi ultimi portano la santità, la vita di perfezione negli ambienti sociali, cioè nella famiglia, nella scuola, negli uffici e in tutte le altre attività che svolgono. Chi è operaio, chi è impiegato, chi fa scuola, chi svolge l'attività politica, in tutte le varie professioni, ovunque portare la testimonianza di vita di perfezione. Come il sale viene immesso nelle vivande e condisce tutte le parti, così fanno le anime consacrate, che sono come il sale della terra, della società. Il sale condisce e preserva dalla corruzione.
I membri di questi Istituti vivono in vita comune o vita libera? Il concetto del papa Pio XII, che ha istituito gli Istituti Secolari, è che i membri vivano piuttosto in vita libera: famiglia, impieghi, professioni, attività commerciali, attività di altro genere; ma sempre, quando si può, vita in società. Tuttavia vi è un minimo di vita comune che consiste nel trascorrere insieme qualche tempo dell'anno, un po' più o un po' meno, secondo le possibilità. Vi sono persone che potranno trascorrere soltanto cinque giorni, persone che potranno trascorrerne dieci; ma in generale si consiglia piuttosto la vita libera. Tuttavia vi sono alcune che potrebbero dedicarsi a vivere sempre la vita comune.
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Questo, in generale, si riserva a poche persone; ma quelle che per giusti motivi lo chiedono, possono anche ottenerlo. Inoltre, in vita comune ci sono coloro che devono dirigere l'Istituto.
I caratteri della spiritualità negli Istituti Secolari sono: in primo luogo, la totale e definitiva consacrazione al Signore. Perciò in generale non avere molto fretta nella scelta; bisogna già avere risolto il problema della scelta di stato prima di abbracciare l'Istituto Secolare. È vero che si può entrare come aspirante, postulante, si può anche entrare come novizia; ma alla fine, prima di fare la consacrazione a Dio, che sia definitivamente risolto il problema della scelta di stato.
In secondo luogo c'è l'apostolato da esercitarsi. Può essere vario, molto vario. Gli apostolati sono tanti quante, diciamo così, sono le attività della Chiesa. Vi possono essere gli apostolati individuali. L'apostolato della preghiera si può esercitare sia in un'organizzazione sia privatamente; l'apostolato della sofferenza è un apostolato che si può esercitare sia come individui, sia come membri di un' organizzazione; l'apostolato del buon esempio, in generale, è individuale; poi vi è l'apostolato della parola e vi sono gli apostolati organizzati, sociali. Questi apostolati sono per esempio: l'Azione Cattolica, i maestri cattolici, l'attività democristiana, le opere sociali per la tutela della gioventù. Queste attività possono essere di tante specie quante sono le necessità dei tempi. Ognuno si sceglie il suo apostolato. Non avviene come negli Istituti Religiosi dove l'apostolato è già determinato e tutti i membri vengono incanalati in quell'apostolato che è specifico dell'Istituto. Invece qui ciascuno può scegliersi il suo apostolato in conformità alle sue attitudini, ai bisogni dell'ambiente dove vive, secondo anche le circostanze, cioè a seconda se uno viene richiesto o dalle autorità ecclesiastiche, o da persone private, o da altri che stanno compiendo nella società delle opere buone.
Tuttavia per coloro che non hanno ancora scelto un apostolato, L'Istituto Secolare può consigliarne dei propri.
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Consigliamo molto facilmente, si capisce, l'apostolato della stampa, ad esempio, le librerie, le biblioteche, la diffusione dei giornali cattolici; poi consigliamo il lavoro dell'apostolato del cinema e inoltre, specialmente nelle altre Nazioni, l'apostolato della radio. In Italia la radio non è libera, è governativa, mentre in quasi tutte le altre Nazioni dipende dalle organizzazioni private che non sono statali, ma sul tipo delle organizzazioni commerciali. Poi vi è la televisione che completa il cinema e la radio. Consigliamo questi apostolati. Spesso però si presentano altre necessità, per esempio, vi sono organizzazioni che si curano dei malati al fine di portare sollievo materiale, corporale, ma soprattutto per portare sollievo spirituale, affinché i malati prima di passare all'eterno riposo si riconcilino con Dio. Vi sono persone che organizzano le lavoratrici della casa e così la domenica e anche gli altri giorni liberi le riuniscono, cercando di aiutarle moralmente, tenendole, in primo luogo, lontane dai pericoli e dando anche loro quell'aiuto materiale possibile secondo le circostanze in cui vengono a trovarsi. Si può fare anche l'apostolato vocazionale favorendo le vocazioni, aiutandole per mezzo di consigli, di preghiere e per chi ha condizioni un po' agiate, anche per mezzo di aiuti materiali. Gli apostolati sono innumerevoli. Sceglierselo e, se non lo si sceglie, allora si può domandare consiglio e si potranno considerare tutte le possibilità per una scelta buona, adatta.
Generalmente in questi Istituti Secolari si conserva il segreto, in modo che coloro che non appartengono all'Istituto non ne vengano, in generale, a conoscenza. Non vi è assoluta proibizione; ma sta a noi capire se conviene farlo conoscere a persone giudiziose; se vi è motivo; ma in generale conviene tenere il segreto, perché così tante volte si facilita l'apostolato.
Il Papa Pio XII ha tanto insistito su questi Istituti e noi comprendiamo. Se la società attuale è travagliata da tanti mali, occorrono cuori generosi che mettano un argine a questi mali; se la società attuale ha tanto bisogno di nuove iniziative, di nuovi beni adatti ai tempi, occorrono persone generose le quali si dedichino con amore.
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I vantaggi quali sono? In primo luogo la consacrazione a Dio porta i meriti della vita religiosa, quindi per l'eternità, e questo è il maggior vantaggio per ognuno. Il secondo vantaggio è sociale. Gesù nel Vangelo dice che il regno dei cieli è simile ad un poco di lievito che una donna prende e immette in una massa di farina affinché tutta la pasta sia lievitata. Queste anime consacrate a Dio, che sono di buon esempio, che seminano solo del bene, sono come il lievito nella massa sociale. Occorre un apostolato laico oggi. Sempre l'apostolato laico è stato stimato nella Chiesa, ma oggi di più. Noi vediamo le necessità, un po' in superficie; ma il Papa, che aveva rapporti da tutta l'umanità, da tutta la cristianità, conosceva assai meglio i bisogni della società. L'ultima statistica dà come cifra un numero di uomini di due miliardi e ottocento milioni; sulla terra ogni minuto secondo nascono ottantacinque bambini; l'umanità cresce di 45 milioni all'anno. Chi provvede a questo crescere vertiginoso dell'umanità? Se sono 45 milioni ogni anno le persone che aumentano la popolazione totale del mondo, occorrerebbero ogni anno 45 mila preti in più, oltre le suore, oltre l'Azione Cattolica, oltre le attività già conosciute. Eppure il clero in questi ultimi anni non è aumentato che di pochi elementi, soltanto pochi, e le attività cattoliche hanno avuto qualche incremento, ma sono ancora molto inferiori a quello che occorrerebbe. Le popolazioni aumentano, particolarmente in Asia, in Africa e anche nell'America, meno in Europa; ma son proprio quelle le regioni dove manca il clero, mancano gli apostoli. D'altra parte, la Chiesa è perseguitata in varie Nazioni e quando il clero può far meno perché è incarcerato, o è tenuto d'occhio perché non faccia proselitismo, allora occorre l'apostolato dei laici, dei secolari. Particolarmente adesso, nelle regioni oltre la cosiddetta cortina di ferro, l'apostolato dei laici è utilissimo, perché meno possono fare i sacerdoti e più possono fare i laici.
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Il fine generale dei due Istituti, delle Annunziatine e dei Gabrielini, è di portare Gesù Cristo nella società, Gesù Cristo Via, Verità e Vita. Gesù Cristo in quanto è Verità, quindi l'apostolato d'insegnamento civile e specialmente religioso; Gesù Cristo è Via e allora ci vuole la pratica dei comandamenti, delle virtù che Gesù Cristo ha insegnato e praticato. Allora dare tutta la morale, curare tutta l'educazione, particolarmente della gioventù; Gesù Cristo è Vita e quindi dare la grazia; e chi non può dare la grazia, dia i mezzi della grazia, che sono la preghiera sia liturgica che privata, ma in primo luogo quella liturgica.
Adesso, posto che questa condizione degli Istituti Secolari eleva così la persona, la innesta nella Chiesa e in Cristo, quali sono i passi che si possono fare? Il primo passo sarebbe quello di aver già risolto (o in parte o totalmente) il problema della vita; secondo, vi è un postulato, cioè un tempo nel quale la persona cerca di istruirsi di più sugli Istituti Secolari, e tenendosi in relazione con la direzione dell'Istituto può avere sempre le delucidazioni di cui ha bisogno. Poi vi è il noviziato al quale sono assegnate le varie pratiche di pietà che son già state spiegate. D'altra parte, c'è la circolare che si spedisce dal centro. Vi è una certa libertà nel mandare le relazioni mensili, affinché ogni persona possa confidarsi con serenità. Poi viene la professione, la quale è fatta in determinate epoche dell'anno.
Al centro vi è l'organizzazione, vi è come un archivio dove tutto è notato e per ogni persona si sanno le particolarità e si può mandare sempre l'indirizzo. Quanto poi alla vita nell'Istituto non bisogna, da una parte, pretendere troppo dalla direzione, ma neppure considerarsi come abbandonati. Occorre che si faccia come in una famiglia, dove tutti sanno le notizie che riguardano l'andamento della famiglia, quelle che riguardano le persone che la compongono. Però qui è necessaria la prudenza perché non si scoprano i segreti che devono essere mantenuti, quindi ci sono limitazioni prudenti.
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E mandare sempre lettere personali quando si scrivono cose confidenziali, lettere cioè che vanno dirette alla persona a cui sono indirizzate.
Come Istituto poi vi sono pure delle spese per le quali sarà bene che ognuno dei membri pensi a dare il suo contributo. Non c'è cosa determinata, né si esige in un modo assoluto, tuttavia se si è membri di una famiglia tutti concorrono, per quanto possono, alle necessità della famiglia stessa.
I requisiti necessari sono innanzitutto la volontà decisa di attendere alla santificazione in una vita di consacrazione e di attendere all'apostolato nello spirito dell'Istituto; poi occorrono le necessarie qualità fisiche, morali, intellettuali, psicologiche, sociali. I membri devono essere persone sufficientemente intelligenti, di una buona fama, per quanto si può istruite in cose religiose, e quanto più una persona ha relazioni sociali che può elevare, tanto più farà del bene nella sua professione. Il Papa dice: Maria è costituita Madre e Regina dell'apostolato. Perciò noi la chiamiamo Regina Apostolorum. Il Papa aggiunge che Gesù designò altri settantadue discepoli, oltre i 12 Apostoli, e li mandò a due a due innanzi a sé in ogni città e luogo dove Egli stesso intendeva recarsi e disse loro: «La messe è molta, ma gli operai sono pochi; pregate dunque il padrone della messe perché mandi operai nella sua messe». «Andate, ecco io vi mando come agnelli in mezzo ai lupi. In qualunque casa entriate prima dite: Pace a questa casa; e se lì vi è un figlio della pace questa si poserà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Chi ascolta voi ascolta me».
Abbiamo in una nazione un'Annunziatina la quale lavora con tutte le attività di cui può disporre, nonostante sia impiegata al Ministero e quindi abbia le ore abbastanza limitate, anzi qualche volta molto limitate. Già si è formata intorno a sé un gruppo di Annunziatine e il superiore della Pia Società San Paolo è andato a benedire la loro prima casa dove si radunano, fanno le scuole, trattano delle opere di apostolato che possono promuovere.
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Non solamente queste si occupano d'estendere l'organizzazione delle Annunziatine, ma parlano molto favorevolmente ai sacerdoti perché i giovani possano essere illuminati circa l'Istituto dei Gabrielini. Il mese scorso queste figliole Annunziatine hanno fatto tre esposizioni che sono state lodate dai Vescovi: esposizioni liturgiche, esposizioni di edizioni, di stampa.
Ora devono tutte farsi Annunziatine? Ci vuole la vocazione. Quindi uno non può dire, perché una cosa è bella e santa, che sia fatta per lui. Bisogna vedere se ci sono i segni di vocazione e se realmente il suo desiderio viene approvato dal confessore. Certo, una volta che si è Annunziatine si può avere una direzione dal centro, una direzione spirituale non minutissima, cioè che entri nelle cose particolari, perché altrimenti sarebbe un po' coartata la libertà d'iniziativa, ma una direzione discreta e tuttavia pia, efficace, praticamente efficace.
La vocazione è la chiamata di Dio. Vi fu fino ad un certo tempo questa persuasione: o religiosa o coniugata. C'è una terza via, ed è quella che il Papa Pio XII con tanta cura ha voluto non solo approvare, ma regolare con delle leggi proprie. Essa consiste nella consacrazione a Dio, nell'apostolato, senza la vita comune e senza l'abito comune. Ringraziamo il Signore che ha provveduto alle necessità dei tempi.
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