Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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2.
APOSTOLATO E VOTI

Il Signore vi ha già concesso una grande grazia nel darvi quella luce per cui siete arrivate a questa vita di pietà e di apostolato che state compiendo. Entrando però nell'Istituto Maria SS. Annunziata, si ha un vantaggio superiore, e cioè quello di appartenere a un Istituto approvato dalla Chiesa, di avere una direzione spirituale regolata e nello stesso tempo di rendere più efficace il vostro apostolato, in quanto vi è l'unione.
Le condizioni che si richiedono sono due: 1) un grande amore al Signore, che si coltiva, si accende per mezzo della preghiera, delle comunioni, delle confessioni, delle messe e delle adorazioni al SS. Sacramento; 2) amore alla Chiesa volendo, nel modo e nel luogo dove si è, portare alle anime tutto quell'aiuto che ci è possibile.
Alle volte il bene si fa verso i piccoli, alle volte verso i grandi, alle volte verso un ceto di persone, per esempio operando tra le persone di servizio. Questa unione si sta formando e un bel gruppo è già costituito nella regione delle Marche.
Si può operare, ad esempio, nella parrocchia facendo il catechismo, impegnandosi nell'Azione Cattolica, contribuendo a tenera pulita la chiesa, facendo cioè tutto quello che è possibile nella condizione della donna e nella condizione di un'anima consacrata a Dio. Si usa molto in Germania, nelle parrocchie, che il Parroco abbia come una segretaria che compie tanti uffici che altrimenti dovrebbe compiere lui. Uffici come l'archivio, o il canto sacro, o i catechismi, eccetera. Diversamente il Parroco dovrebbe aver un altro Sacerdote, che si fatica a trovare.
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Questo uso sta già allargandosi anche in altre nazioni.
Vi può essere un altro apostolato, quello delle anime vittime che si offrono per i peccatori; si offrono, per esempio, per il Papa, affinché la sua parola sia ascoltata.
Vi sono anime che si consacrano e offrono tutta la loro vita per le Missioni, alle volte anche col lavoro, oppure con le loro intenzioni, con le loro preghiere, e anche con quelle offerte che sono loro possibili. Questo è organizzato abbastanza bene ugualmente nelle Marche.
Altre persone poi organizzano l'adorazione al SS. Sacramento.
Altre ancora si dedichino a formare le catechiste per le Parrocchie, e anche esse stesse si applicano all'insegnamento del catechismo.
Vi sono persone poi che curano le vocazioni, cercando di indirizzare agli Istituti religiosi o al Seminario giovani che mostrano inclinazione al sacerdozio. Altre aiutano i chierici o i ragazzi poveri che vogliono tendere al sacerdozio. Vi sono persone che si adoperano in altre maniere. C'è un Istituto di signorine le quali, durante le vacanze, tengono nelle loro case i ragazzi che mostrano qualche tendenza allo stato sacerdotale o alla vita religiosa; fanno loro le istruzioni e li fanno pregare per aiutarli a capire se hanno davvero vocazione. Questo stesso Istituto, poi, ogni anno organizza corsi di esercizi per Sacerdoti, naturalmente invitando predicatori che operano secondo la loro missione, nello spirito del loro Istituto.
Così il bene si può moltiplicare all'infinito. A Parigi vi sono persone che si dedicano alla propaganda del Vangelo. Nella stessa città vi sono gruppi di signore, le quali, siccome le parrocchie sono molto grandi e il Parroco non arriva a tutto, e tante volte non viene neppure a conoscere i malati, poiché sono parrocchie di trentamila, quarantamila, fino a cinquantamila abitanti, tali persone cercano di sapere quali sono i malati della Parrocchia e li avvicinano. Se è necessario fanno dei servizi anche corporali, ma più di tutto li preparano ai Sacramenti e invitano il Parroco.
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Eventualmente non volessero accogliere il Sacerdote, queste persone cercano almeno di far fare loro qualche atto di dolore perché possano morire nell'amicizia di Dio.
Vi sono quindi molti Istituti con tante forme, con tante tendenze e tanti apostolati. Ognuna nel nostro Istituto può fare l'apostolato che già ha; e se non l'ha ancora, l'Istituto darà un suo apostolato, che sarà particolarmente impegnato per il cinema, per la stampa buona. Una persona per esempio potrà tenere la biblioteca popolare a nome del Parroco; un'altra ogni anno raccoglierà tutti gli abbonamenti ai periodici sani, ai giornali cattolici e cercherà di allontanate le persone dalle letture cattive.
Poi vi sono persone che fanno la statistica della Parrocchia visitando le famiglie; e attraverso queste vengono a conoscenza dei fanciulli e delle fanciulle obbligati a intervenire al catechismo. Se il Parroco dice che frequentano o hanno frequentato, bene; altrimenti vanno a casa, li invitano, insistono con i genitori onde si preparino alla Prima Comunione, alla Cresima e poi continuino nell'istruzione religiosa
Vi è un'iniziativa nelle Puglie per organizzare alcune giovani, le quali tengono un laboratorio per lavorare gli arredi sacri: pianete, camici, eccetera. Questi arredi sacri possono essere destinati alle chiese povere dell'Italia, oppure possono essere destinati alle Missioni, secondo i casi.
In sostanza il numero degli apostolati che si aprono alla nostra considerazione è immenso. Allora per quanto sembri di far poco, si fa sempre molto, perché c'è l'esempio buono. Quella persona che è sempre retta, che parla sempre bene, che compie il suo dovere con coscienza, di quanto buon esempio è! Magari, qualche volta, per leggerezza gli altri la derideranno anche; ma in cuore, in fondo in fondo, sentono che è una persona migliore di loro, una persona retta e ne hanno una impressione buona. Presto o tardi quella buona impressione produrrà forse un atto di pentimento, forse un nuovo orientamento della vita.
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Quindi, il fine speciale è servire la Chiesa dando all'umanità Gesù Cristo Maestro Via Verità e Vita e diffondendo il pensiero cristiano e tutto quello che può contribuire alla salvezza delle anime.
Vi sono delle persone che hanno da santificare la propria famiglia soltanto. Conosco una famiglia in cui ci sono 13 figli; questa famiglia si può dire che deve tutto alla sorella maggiore. Quei 13 figli si sono formati bene, ma l'esempio, l'aiuto, le correzioni e l'istruzione religiosa l'hanno avuta tutti da una sorella maggiore. Un'altra famiglia di 9 figli i quali avevano perso i genitori, molto presto, tra questi figli diversi erano anche piccoli, sono stati tutti educati pure dalla sorella maggiore, la quale non solamente ha avuto cura che avessero il necessario alla vita, ma ancora che si formassero bene alla vita cristiana. Due di quei figli sono diventati uno Sacerdote e l'altro missionario.
Nell'Istituto c'è una specie di vita comune, ancorché ognuno stia a casa propria. In che cosa consiste? Ogni anno tutte passeranno nell'Istituto qualche giorno. Qui si dice almeno un mese, ma può essere anche soltanto 5 giorni, 3 giorni per gli esercizi.
Un altro modo di stare unite è il medesimo libro di pratiche di pietà che vi sarà dato o mandato a casa.
«Accetteranno in obbedienza l'ufficio loro assegnato», e cioè se si vive in comune viene dato qualche cosa da fare; se si vive in casa, invece, si approverà quello che ognuna deve fare in casa e si darà a questo lavoro la benedizione perché sia compiuto bene, in spirito di amor di Dio e produce i frutti di santità e di merito. Dopo, per quelle che vivranno nell'Istituto, presto o tardi vi sarà naturalmente una vita più comune. «In tutto, però, sia nel vestito sia nell'abitazione si conformano a modestia e decoro». Quindi i vestiti, come ho detto stamattina, siano secondo il ceto sociale a cui ognuna appartiene.
Qui si dice «Si accettano fino a 35 anni le aspiranti, fino ai 40 e anche più a giudizio tuttavia delle superiore», perché alle volte ci sono ragioni speciali.
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Come si osserveranno poi i santi voti?
Quanto alla povertà i membri dell'Istituto continuano a ritenere i beni che hanno; devono procurare di amministrarli saggiamente, santamente; devono pensare anche al loro futuro, perché bisogna pure ricordarsi che si può diventare malati e si potrà diventare vecchi, come si augura. Riguardo a questo ogni persona ha dei casi particolari. L'Istituto non vuole che i membri, quando saranno in età avanzata, dopo aver fatto tanto bene si trovino male, o in casa, o fuori casa. L'Istituto dà degli indirizzi, spiega i mezzi da usarsi, e poi se ci sarà bisogno provvederà in qualche maniera, come si potrà, secondo le condizioni di ognuna. Potrete parlare a chi guida l'Istituto, durante gli esercizi e si vedrà di sistemare le cose in maniera che sia assicurata anche una vecchiaia serena e un passaggio all'eternità nella pietà e nella pace, e che anche dopo la morte ci siano le preghiere di suffragio. L'Istituto si impegna ad assicurare preghiere e suffragi per tutti i membri che passeranno all'eternità. La misura di questi suffragi dipende da varie cose, ma quando se ne parlerà nel corso degli esercizi, si prenderà nota di quello che conviene e di quello che si deve fare per una persona o per un'altra, secondo le varie circostanze.
Tuttavia per la povertà ricordiamoci della povertà di Gesù nel presepio, della povertà di Gesù morto in croce, privo anche dei suoi abiti e abbeverato di fiele e mirra. Lo spirito di carità per chi possiede, suggerirà qualche cosa in più, e per chi non possiede, sarà una grande carità pregare per i moribondi, per la Chiesa, per le anime del purgatorio e poi por tutti quelli che si dedicano a qualche apostolato.
Quanto al voto di obbedienza negli esercizi si parla di quello che deve fate ciascuna. Chi tiene gli esercizi benedice il lavoro di ognuno, il quale se viene fatto secondo la volontà di Dio, acquista doppio merito, proprio in quanto membro dell'Istituto.
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Tutto quello che si farà dopo, sia nello spirito di obbedienza, sia nel conservare la castità, sia nell'esercizio di povertà, sia nella pratica di altre virtù, tutto avrà il frutto del merito raddoppiato.
Quanto alla castità ognuno sa che la castità si osserva quando vi sono due condizioni: «Vigilate et orate». Vigilate, cioè fuggire le occasioni, mortificarsi, e orate, perché nessuno può assicurare la pratica, l'esercizio di questa virtù senza che abbia una grazia speciale dal Signore.
Il Papa nel parlare alle giovani di Azione Cattolica, nella celebrazione del loro quarantennio, ha detto: «Tra di voi vi saranno delle vergini». La Chiesa vede tanti figli che camminano per vie storte, per le vie del peccato, ma vede anche tanti gigli. La grazia di Dio fa sorgere qua e là delle anime così belle, così care a Dio che, possiamo dire, placano la giustizia di Dio per tante bestemmie, per tanto male che si fa nel mondo. Il Cuore di Gesù è consolato da queste anime belle, le quali amano Gesù, particolarmente sentono l'amore di Gesù dopo la Comunione, l'amano anche per quelli che non l'amano. Consolano Gesù e consolano la Chiesa.
Sono contento e vi ringrazio di essere intervenute.
Adesso riceviamo la benedizione: sulle vostre anime, sui vostri propositi, sopra le vostre famiglie, sopra il vostro apostolato, affinché siate perseveranti nel bene. In punto di morte sarete ben contente di aver realizzato la vostra consacrazione a Dio in questo Istituto e di aver compiuto il vostro apostolato.
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