Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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1.
ISTITUTI SECOLARI

Tutti noi siamo sulla terra perché abbiamo da guadagnare il Paradiso. Il Signore crea l'anima e la manda sulla terra per dargli prova di fede, di amore e di obbedienza, cioè perché si osservino i comandamenti. Ma il Signore non vuole tutti sulla stessa strada. Alcuni, e sono la maggioranza, sono chiamati per una via ordinaria, che è la via della famiglia. Formandosi una famiglia devono impegnarsi a preparare delle anime per il cielo. Altri invece hanno una chiamata migliore: ad essere interamente di Dio senza intermezzi, direttamente di Dio in una vita più perfetta, come per voi. Vi è una vita più perfetta, che si vive in una comunità religiosa; e vi è una vita invece che si conduce nel mondo, ma anche quest'ultima è nello stato di perfezione, cioè di santificazione. Ed è quella che avete abbracciato voi.
Se questa vita si conduce isolatamente, sotto la direzione di un buon sacerdote, è già un gran merito; e così avete fatto finora. Se invece questa vita si conduce in un Istituto approvato dalla Chiesa, in cui voi potete avere un indirizzo spirituale sempre costante e regolare, allora passate ad uno stato più perfetto. Avete tutto da guadagnare, perché gli impegni o voti, le promesse che avevate di essere totalmente di Dio, essendo riconosciuti dalla Chiesa hanno più merito. Molte persone appunto per questo fanno i voti di povertà, castità e obbedienza in questi Istituti Secolari. Ma oltre a questo, c'è l'apostolato. La vita vostra nel mondo per osservare i santi voti, per vivere consacrate a Dio, è una vita che richiede tanto lavoro spirituale, tanta pietà e tanta vigilanza per non cadere nelle tentazioni.
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Poi, unita a questa vita di santificazione che fate, se si accetta l'apostolato, il merito aumenta ancora, perché: «Chi avrà osservato i comandamenti, dice il Vangelo, e avrà insegnato a osservarli, sarà chiamato grande nel regno dei cieli» (Mt 5,19). Quindi mentre adesso avete camminato sempre in una vita di santificazione individuale, potrete entrare in una vita di santificazione sociale, perché in questi Istituti, dopo una certa prova, si possono fare dei voti che si chiamano semi-pubblici o sociali, approvati e guidati dalla Chiesa, dalla Santa Sede, cioè dalla Congregazioni dei Religiosi, a Roma.
Quindi un primo merito è di entrare in questi Istituti. Un secondo è quello di impiegare la vostra vita nel fare del bene. Può essere un bene che si fa con la preghiera, cioè l'apostolato della preghiera; un bene che si fa col buon esempio; un bene che si fa con la vita di sofferenza e di pazienza unita alle sofferenze del Divin Salvatore Gesù che mori sulla Croce per le anime. E può essere, come avete fatto in gran parte voi, apostolato missionario nella parrocchia, nella fabbrica, nell'ufficio, nella società, in una scuola, per la gioventù o per i malati, oppure per l'Azione Cattolica, oppure per le opere di beneficenza. Gli apostolati sono innumerevoli, secondo che a ciascuna il Signore dà le grazie e secondo l'ambiente in cui ciascuna di voi può trovarsi.
Una volta vi erano solamente i religiosi strettamente detti, gli Ordini di clausura in generale, per esempio i Benedettini, i Basiliani, gli Agostiniani, i Francescani, ecc. Dopo sono venuti gli Ordini o le Congregazioni che si dedicano anche all'apostolato. I primi si dedicavano soltanto a santificare se stessi. I secondi si dedicano anche agli altri, come per esempio, le Domenicane che fanno anche scuola, le Salesiane che hanno la cura della gioventù, le Paoline, le Pie Discepole, le quali fanno un vero apostolato a favore delle anime.
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Ma il Papa Pio XII ha voluto che quelle persone che vivono nel mondo santamente e che vogliono osservare di più povertà, castità, obbedienza, si organizzassero e avessero una guida sicura; che aumentassero quindi i loro meriti e nello stesso tempo nel loro ambiente facessero tutto il bene che è possibile. Così è nata questa forma di vita, quella che si chiama degli Istituti Secolari. Questo è il nome che ha dato Pio XII a queste associazioni. Perché? Perché vi sono tante persone che non potrebbero entrare negli Istituti totalmente religiosi, come sarebbero le Congregazioni religiose. Vi è un discreto numero di figliole che desiderano consacrarsi al Signore in una vita di maggior perfezione e dedicarsi nello stesso tempo ad un apostolato per la salvezza delle anime, ma non vogliono l'abito religioso; alcune altre hanno uffici in società che non è conveniente, abbandonare. Vi sono, ad esempio, insegnanti di alto grado, come l'università, e vi sono delle persone che nella società fanno tanto del bene, e non conviene che lo lascino per entrare nell'Istituto religioso. Vi sono persone che non possono vivere in comunità, perché non hanno salute adatta ad una vita pienamente comune, o vorrebbero un apostolato più moderno e corrispondente ai bisogni attuali. Oggi il bisogno attuale è tanto l'aiuto in parrocchia, il servizio della Diocesi, l'Azione Cattolica, la scuola. Queste persone vorrebbero una vita ben diretta, non l'incertezza spirituale di avere un po' un confessore, un po' un altro, un po' uno spirito e un po' un altro; vorrebbero avere una vita diretta nel senso di ricevere istruzioni ogni mese, di avere quanto è approvato dalla Santa Sede, cioè dal Papa, quindi di camminare sicure sapendo di essere in una vita di maggior merito. Questo rende tanta pace alle anime. Una vita ben diretta, ma anche libertà di iniziativa. Una può fare un bene, l'altra un altro. Vi sono persone che non possono più farsi suore perché hanno servito i genitori finché sono stati vecchi, finché il Signore li ha loro lasciati. Adesso per entrare in un Istituto religioso non possono perché è passata l'età. Vi sono persone che hanno ancora degli impegni di famiglia. Poi vorrebbero essere un po' agili nelle necessità nuove dei tempi, pur sempre vivendo sotto l'ubbidienza, per guadagnare il merito di tale virtù.
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Vi sono persone in gran numero che vorrebbero santificarsi e salvare anime, aiutare anime. Queste non potevano entrare negli Istituti Religiosi, nelle Congregazioni Religiose con l'abito e vita comune, ed ecco che la Chiesa ha provveduto. Sì: state nel mondo e fatevi sante; date buon esempio, vivete la vostra vita pienamente cristiana, consacratevi a Dio e operate nell'apostolato che vi è possibile, che si presenta a voi
La Chiesa con gli Istituti Secolari riceve tutte queste figliole, tutti questi figlioli sotto una sua guida particolare perché raggiungano la santità e perché operino nella società il maggior bene possibile.
Ora anche tra queste persone che aderiscono agli Istituti Secolari può essere che qualcuna viva del tutto in comunità, perché non può stare in famiglia, oppure perché ha finito il suo dovere in famiglia, per esempio ha assistito la mamma fino all'ultimo. Ora il Signore l'ha presa in Paradiso, e allora? Allora molte vorrebbero entrare in questi Istituti, anche in una età più avanzata, 30, 35, 40 anni, secondo il bisogno.
Questi Istituti sono organizzati. Parliamo solamente di quello che io propongo a voi, cioè dell'Istituto Maria SS. Annunziata. La maggior parte dei membri vive nella propria famiglia, o anche da solo, ma sempre nel suo ambiente sociale, là dove il Signore l'ha messo. Soltanto, volendosi consacrare al Signore, tali persone s'impegnano ad osservare la povertà, la castità, l'obbedienza e poi a fare l'apostolato. Che cosa vuol dire questo? Vuol dire che il Signore ha delle anime a cui riserva grazie speciali. Ci vuole una luce celeste, la luce di Dio, per comprendere bene questo dono che il Signore offre anche a voi. Vedo che siete già abbastanza preparate, tuttavia occorre un aumento di luce, un aumento di grazia, un amore più intenso, più forte a Gesù, e un amore più vivo per le anime.
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Il Papa dice: «Il benignissimo Signore, il quale senza accettazione di persone più e più volte invitò i fedeli di ogni luogo a seguire e a praticare la perfezione, con ammirabile consiglio della Sua provvidenza, dispose che anche nel secolo, cioè nel mondo, pur depravato per tanti vizi, specialmente ai nostri giorni, fiorissero ed ancora fioriscano folte schiere di anime elette, le quali non solo brucino dal desiderio di santificarsi, ma, rimanendo nel mondo per speciale vocazione di Dio, possano trovare nuove ottime forme di associazioni perfettamente rispondenti alle necessità dei tempi, nelle quali possano condurre una vita particolarmente adatta all'acquisto della perfezione, e intanto lavorino per la salvezza delle anime» (Provida Mater).
Tali forme sono gli Istituti Secolari in cui si vivono i consigli evangelici e si consacra la propria vita a fare del bene nel mondo.
Quanti sono questi Istituti? Sono già molti nella Chiesa di Dio, e si può dire che hanno un secolo e mezzo di vita, anche un po' di più. I membri sono veri religiosi che hanno i loro uffici, vivono nella loro famiglia, vanno in fabbrica, insegnano nelle scuole; vi sono alcune consacrate a Dio negli Istituti Secolari che hanno avuto i voti come deputati; vi sono uomini che sono anche dei ministri. Accanto all'Istituto maschile ci sono gli Istituti femminili. Sono già un buon numero.
Queste persone però all'esterno non manifestano niente di particolare, sono vestite come le altre e secondo la condizione e l'ambiente sociale in cui vivono, il grado che hanno in società. Altra è il tenore di vita di una persona del popolo, altro quello di una che deve insegnare nella scuola; ma in ogni modo si conserva una certa segretezza e l'abito secolare in qualche modo la tutela.
Quali sono i caratteri di questi Istituti? Alla base c'è la consacrazione totale a Dio, cioè il donarsi a Dio, chiudersi una via che prima poteva essere aperta, di formare cioè una famiglia, e aprire l'altra, però totalmente a Dio.
In secondo luogo le persone sono secolari. Supponiamo le condizioni della Polonia: le religiose sono perseguitate e sono private di parte dei loro beni.
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A questi Istituti non giungono le persecuzioni, perché non sono conosciute le persone che vi appartengono; e poi se volessero anche prendere i beni, questi non sono di un Istituto, ma sono di membri: infatti negli Istituti Secolari non si rinuncia ai beni propri. Inoltre l'apostolato che fanno nelle parrocchie, nel loro ambiente, è un apostolato capillare, cioè aderisce ai bisogni della società e a svolgerlo possono essere persone di molti Istituti. L'Istituto più sviluppato ha membri non solo in Italia, in Spagna, ma nelle Americhe; e del resto anche l'Istituto che vi propongo ha già delle persone che non sono dell'Italia, ma anche dell'estero: Francia, Portogallo, eccetera.
Caratteristica di questi Istituti è anche la segretezza, come ho detto; non c'è bisogno di manifestarsi agli altri. Vi possono essere persone fra i membri che si conoscono tra di loro, ma non conviene, in generale, che questo sia noto agli altri.
I vantaggi sono quelli di portare la vita di perfezione, di santità, non solo nei conventi, ma nelle case, negli uffici, nelle fabbriche, nelle famiglie, nelle scuole, cioè in tutti gli ambienti. La vita di perfezione è quella che ha insegnato Gesù nel Vangelo. Inoltre, anime che prima non potevano attendere alla maggior perfezione nella pratica dei tre voti, quello di castità, di obbedienza e di povertà, adesso hanno un loro modo di vivere che è confermato dalla Chiesa, che viene ben diretto, e in un Istituto bene organizzato. Poi vi sono Istituti, i quali hanno molte opere che non possono fare, perché la religiosa non può andare dappertutto, il Sacerdote non può andare dappertutto; ecco allora che i membri di questi Istituti vengono in aiuto. Come potrebbe la suora con facilità guidare il cinema? Come potrebbe la suora occuparsi di certe cose nelle fabbriche? Invece i membri di questi Istituti possono entrare e portarvi il bene che è necessario.
Il volere espresso dalla Chiesa è che tutta la vita dei membri consacrati a Dio negli Istituti Secolari sia per l'apostolato.
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Dunque è proposto a voi un passaggio da una vita buona ad una vita migliore, e da una vita non sempre guidata dal medesimo spirito, nella medesima spiritualità, ad una vita regolare spirituale, in cui si ricevono istruzioni e si riceve guida. Poi, nello stesso tempo, bisogna abbracciare l'apostolato: prima quello che già fate e, se non avete ancora abbracciato un apostolato, vi verrà proposto singolarmente. Per questo c'è l'iscrizione, c'è un noviziato e poi c'è la Professione; tutto si può fare in famiglia, ma ricevendo le istruzioni mese per mese dalla direzione.
Si farà, perché si possa decidere meglio, un triduo di esercizi spirituali, particolarmente a Torino, e credo che l'organizzeremo anche a Milano per maggior comodità di quelle che stanno nella Lombardia e nel Veneto. Poi ogni mese si riceve a casa la circolate che dà un indirizzo. Potete sempre scrivere alla direzione per sottoporre i problemi spirituali. Si arriverà a decidere se si intendono fare i voti dopo una lunga esperienza, perché ci sia tutta la libertà, la conoscenza delle cose, e perché si sappia bene quello che si abbraccia e quello che si lascia, quello che poi si avrà da praticate come apostolato. Solo dopo questa consapevolezza si fanno i voti. Entrando nell'Istituto si esprime la volontà di conoscerlo per aderire, se piacerà. Dopo qualche anno si giunge alla entrata vera, la quale consiste nella Professione.
Vi sono certamente delle difficoltà, quelle che riguardano a volte lo stato spirituale di un'anima; bisogna già amare il Signore, bisogna già vivere veramente la vita cristiana. Ci vuole come condizione l'osservanza dei comandamenti e che si voglia ancora aggiungere qualche cosa di più, Un giovane domandava a Gesù: «Che cosa devo fare per salvarmi?» E Gesù rispose: «Osserva i comandamenti». E i comandamenti sapete quali sono, e Gesù li ricordò a quel giovane. Il giovane disse: «Ma questo l'ho sempre fatto». Allora Gesù guardò quel giovane con amore e gli disse: «Se vuoi essere perfetto lascia tutto...» (Mt 19,16 e ss.). Questo è un invito a vivere in castità, povertà, obbedienza.
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Il Signore allora chiama ad uno stato di maggior perfezione, ma bisogna sentire questo desiderio di santificarsi di più, di vivere una vita spirituale regolata e sentire tanto amore per le anime da volersi dedicare alla loro salvezza.
Adesso, siccome ognuna di voi può avere delle cose da domandare, ho detto a due suore che intervenissero perché più facilmente chiediate spiegazioni a loro. Del resto chi vuole può chiedete spiegazioni sia a don Stella, che è molto addentro alle cose, sia a me. Cercherò di rispondere alle vostre domande che potete rivolgermi tanto a voce come per iscritto. L'opuscolo che vi do porta alla fine l'indirizzo per rivolgersi a Roma, per lettera, quando e come credete. Poi nel pomeriggio, dopo che avrete parlato un po' fra di voi e capito meglio la cosa, faremo ancora un'adunanza, poi ci sarà la benedizione di Gesù Sacramentato e ritornerete nelle vostre case. Se intendete conoscere di più l'Istituto e fare un triduo di ritiro spirituale potete prenotarvi, così manderemo il programma.
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