38.
MESSA DELLE PROFESSIONI
È il momento di cantare un solenne Magnificat per la grande grazia che avete ricevuto di entrare in noviziato o di emettere la Professione per la prima volta, o di rinnovare la Professione già fatta. Cantare il Magnificat con Maria. Quando ella, divenuta madre di Gesù, visitò santa Elisabetta, in quella casa portò tante benedizioni. Così è dell'anima consacrata al Signore, della vita delle Annunziatine. Prima essere interamente di Gesù, tener sempre Gesù nel cuore, e poi esercitare l'apostolato.
Maria, «Verbum caro factum est et habitavit in nobis»; «Ecce ancilla Domini». Dopo le parole: «Io sono la serva del Signore», il Verbo di Dio si fece carne nel suo seno. Ella lo portò come in una comunione di nove mesi e lo portò sempre spiritualmente nel suo cuore per tutta quanta la vita successiva. Così voi vi siete interamente unite a Gesù; così volete che siano i vostri pensieri, pensieri di cielo; così volete che siano i vostri cuori, cuori conformati al cuore di Gesù; così volete la vostra vita, vita conformata a quella di Maria, vita conformata a quella di san Paolo.
Poi l'apostolato. Maria entrando nella casa di Elisabetta, fece il primo e il più grande apostolato. In quella famiglia vi era la madre, Elisabetta. Entrando Maria, Elisabetta fu investita di Spirito Santo e pronunciò come una cosa occulta, una profezia, conoscendo in quel momento il mistero che si era compiuto nel seno di Maria Santissima. «E come mai mi è concesso che la Madre del mio Signore venga presso di me?» (Lc 1,43). Elisabetta fu piena di Spirito Santo. Inoltre in quella famiglia stava per nascere il Battista.
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In quel momento il bimbo fu purificato dalla colpa originale ed esultò nel seno della madre Elisabetta, perché in quel momento si incontrava il Battista nascituro, con il Verbo di Dio incarnato, il Maestro nascituro. In quella famiglia c'era Zaccaria, il quale era restato muto perché aveva mostrato un certo dubbio sulle promesse fattegli dall'Arcangelo; ma in quel momento fu anch'egli investito dallo Spirito Santo e quando nacque il Battista, per quest'azione dello Spirito Santo, esultò e pronunciò il suo cantico: «Benedictus Dominus Deus Israel, quia visitavit et fecit redemptionem»: Benedetto il Signore Dio d'Israele, perché è venuto dal cielo a visitare il popolo e a portare la redenzione al mondo (Lc 1,68).
Quindi i due compiti della nostra vita: santificazione e apostolato. Che cosa avete fatto aderendo all'Istituto Secolare Maria SS. Annunziata? Vi siete messe nell'anticamera del Paradiso. Voi avete sentito le parole che si dicono a chi fa la Professione: «E se sarai fedele, ti prometto, a nome del Signore, che riceverai il centuplo e possederai la vita eterna». Allora, che grande cosa! Riceverai il centuplo di grazie sulla terra. Lo volete il centuplo? Volete essere arricchite di questo cento volte tanto di grazia, di lumi, di sentimenti, di amore, eccetera? Ecco, consacrandovi a Dio, donandovi totalmente a Dio, perché finalmente avete messo come un muro di divisione tra voi e il mondo, tutto il vostro essere è donato a Lui. «Tutto vi offro, dono, consacro», sono le parole che si pronunciano emettendo i voti. E chi aspira ai voti, nel suo cuore già si dona a Dio; e chi li ha fatti già in precedenza, conferma il suo dono a Dio.
Il centuplo è promesso, ma quello che consola di più è: «Possederai la vita eterna»: «Centuplum accipietis et vitam aeternam possidebitis» (Cfr. Mt 19,27-29). Siamo messi proprio sulla strada diretta del Paradiso, cosicché vi è come una predestinazione di salvezza eterna, vi è come un impegno e, nello stesso tempo, una facilitazione e una assicurazione del Paradiso.
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Chi non possederebbe un giorno il Paradiso, dal momento che si è consacrato a Dio, dal momento che si vuol donare a Dio? Solo un atto contrario (io non lo voglio più), altrimenti è già lì, nell'anticamera. Però non lo vediamo ancora. Sarà solo la morte che spingerà la porta per introdurci in quel bel Paradiso; ma siamo già nell'anticamera. Se non si fa un atto di volontà contrario, non si aspetta altro che entrarvi per l'eternità.
Allora quanto si deve ringraziare il Signore, e soprattutto amarlo! Sentite quanto vi ha amato? Sentite quanto vi ha preferito? Sentite quanti sentimenti buoni, buone risoluzioni fatte in questi giorni? Sentite che Gesù vi è più dentro, che ha aumentato la comunicazione intima fra Lui e voi? E sentite che avete una maggior sicurezza di salvezza eterna? Certo, voi lo sentite. E allora il ringraziamento al Signore per mezzo di Maria: «Magnificat anima mea Mariam». Cosa si tratta di fare? Far bene il Noviziato, vivere bene la Professione: ecco tutto.
Siccome voi volete anche l'apostolato, perché non vi contentate di salvare voi stesse, ma volete tante compagne, tante anime con voi in Paradiso, ecco fate tanto apostolato. Portare Gesù al mondo. Voi dovete essere come il sale in mezzo a questo mondo tanto guasto, a questo mondo che ha tanto bisogno di voi. Allora l'apostolato, le anime! Prima l'apostolato vocazionario, secondo l'apostolato parrocchiale, terzo l'apostolato della vita interiore, che può anche essere messo per primo, quarto il buon esempio, quinto l'apostolato della sofferenza, sesto l'apostolato della preghiera, e poi tutti i vostri apostolati.
Una cosa però è qui da stabilire ed è questa: l'amore all'Istituto di Maria SS. Annunziata. Amarlo come se fosse la vostra nave che va in Paradiso, la vostra nave che attraversa il mare burrascoso del mondo mentre voi ci siete dentro, e che è diretta al cielo. Allora amare questa nave che il Signore Gesù vi ha offerto e in cui siete entrate; amare la nave che vi porta al porto eterno della felicità, al Paradiso.
Adesso vi do anche un incarico che voi accetterete volentieri.
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La donna è aiuto all'uomo. «Facciamo un essere, una creatura simile a lui», disse il Signore dopo aver creato Adamo e dopo aver visto che era solo. La donna è un aiuto, in adiutorium all'uomo. Questo si può attuare nel matrimonio; ma vi è un amore molto più alto. L'uomo può dimenticare un po' la terra, ma l'aiuto della donna all'uomo è specialmente aiuto spirituale. Procurateci dei Gabrielini per l'Istituto san Gabriele, procurateci dei sacerdoti per l'Istituto Gesù Sacerdote. La donna aiuto dell'uomo! L'uomo aiuto alla donna per altre cose; per esempio, il sacerdote aiuta voi predicando, confessando, dandovi Gesù nell'Eucarestia. Ma voi dovete dare aiuto al sacerdote stesso, lavorando, pregando per l'incremento dell'Istituto Gesù Sacerdote. Se volete, vi raccomando anche le vocazioni adulte, e cioè giovani che non hanno ancora potuto avviarsi al sacerdozio e magari hanno già raggiunto i 20, 24, 25 anni, e si trovano lontani dal sacerdozio perché hanno da terminare gli studi; ma il loro spirito è già vicino al sacerdozio perché vuole quello. Se nelle vostre conoscenze potete scoprire una vocazione adulta al sacerdozio, notificatecelo. Le relazioni poi le cureremo noi per conoscere se si tratta davvero di una vocazione.
Inoltre, quando si vedono giovani già un po' avanti negli anni, che hanno già deciso la loro vita, si sono già formati una vita in qualche maniera, o stanno formandosela, se il Signore li ispirasse di consacrarsi a Lui, ecco c'è l'Istituto san Gabriele. Orientateli. Tra le Annunziatine e i Gabrielini vi è un'intima connessione, perché san Gabriele porta l'annuncio a Maria e l'Annunziata riceve il saluto e crede alle parole che le vengono dette dall'Arcangelo. Ecco, vi è come un'unione. Cominciò allora l'opera di santificazione dell'umanità, l'opera della redenzione: Gabriele Maria.
Poi ci sono i sacerdoti che formano il nostro terzo Istituto Secolare che si propone di portare a maggior santità il sacerdote e a uno sviluppo sempre più ampio e più profondo dell'apostolato. Quante anime saranno meglio dirette spiritualmente allora!
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Quante anime potranno predicare con più calore la parola di Dio! Quante anime potranno ricevere più frequentemente la comunione, assistere più frequentemente alla Messa! Se voi li aiutate, avete il merito anche delle loro preghiere, del bene che fanno, e specialmente voi potete suffragarli dopo la morte. E queste anime sacerdotali, dall'altra vita potranno pensare a noi, pregare per noi.
Allora tutti in Paradiso a cantare il Magnificat con la Madonna! Pensatela la Madonna assunta in cielo, là dove ella, circondata da tutto il Paradiso (Santi, Martiri, Confessori, Vergini, tutti i Cherubini, Serafini, eccetera), là in quel coro immenso, innanzi alla SS. Trinità, a Gesù benedetto, intona il «Magnificat anima mea Dominum», e tutto il Paradiso la segue.
E adesso voi lo cantate e Gesù vi benedirà.
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