Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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60. CONOSCERE MEGLIO GESÙ MAESTRO

Meditazione alla Comunità delle Pie Discepoie del Divin Maestro.
Roma, Via Portuense 739, 22 dicembre 19631

È prossimo il Natale. Poi il primo dell'anno 1964, se il Signore vorrà darcelo. E in queste occasioni si usa scambiare tra le persone che sono a conoscenza, che son care, gli auguri.
Gli auguri sono un atto di carità, in questo senso: che si esprime un desiderio di bene per le persone care. E il desiderio è sempre meritorio, il desiderio buono; se poi è accompagnato dalla preghiera, è atto più perfetto di carità; se poi si aggiungono opere, fatti, allora è del tutto perfetto; quando si promette, supponiamo, di obbedire, allora l'augurio è perfetto.
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E adesso devo farvi anch'io l'augurio. E l'augurio è questo: che nel 1964, in quanto il Signore vorrà concederlo:
Conoscere meglio Gesù Maestro, in primo luogo.
Perché, in fondo, è lo spirito dell'Istituto. Poiché siete le Pie Discepole di Gesù Maestro: conoscerlo.
In secondo luogo, si parte sempre dalla conoscenza per arrivare all'imitazione e all'amore, alla preghiera
Se domandiamo: perché creati? Creati, primo, per conoscere, poi per amare e seguire, cioè obbedire.
E perché fatti cristiani? Per conoscere Gesù Cristo e, dalla conoscenza, l'amore a Gesù Cristo; e, dalla vita pratica, l'imitazione.
E perché l'Istituto, in particolare l'Istituto delle Pie Discepole di Gesù Maestro? Perché avete questo ufficio di conoscere il Maestro Divino sotto l'aspetto del vostro apostolato e della vostra vita religiosa. Conoscerlo e poi vivere come egli, il Maestro Divino, ha vissuto e quindi seguirlo, amarlo, viverlo, Gesù.
Conoscere sotto questi due rispetti: della vita religiosa e dell'apostolato particolare. Conoscerlo. E in questo modo, penso che sia più facile per tutte, anche per quelle aspiranti che sono entrate anche da poco tempo: leggere tutti i giorni un tratto del Vangelo. Conoscerlo e quindi passare ad atti di fede.
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[Primo:] leggere un tratto del Vangelo ogni giorno.
Ecco, c'è il Vangelo ordinario, cioè il libro che contiene i quattro Vangeli di san Matteo, di san Marco, di san Luca, di san Giovanni. Meglio ancora, leggere il Vangelo concordato o il Vangelo quello degli adulti, ma in sostanza, il concordato con i commenti.
Che cosa significa leggere il Vangelo concordato? Vangelo ce n'è uno solo, ma gli scrittori del Vangelo cioè san Marco, san Luca, san Matteo, san Giovanni hanno scritto una parte del Vangelo; messi insieme, fusi insieme i quattro scritti del Vangelo, allora si forma un Vangelo unico.
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Ogni evangelista aveva un suo fine e quindi di Gesù ha narrato quello che sembrava utile che confermasse la tesi che voleva dimostrare.
Così san Matteo scriveva per gli Ebrei e quindi dimostra che in Gesù Cristo si sono realizzate le profezie che gli Ebrei conoscevano.
San Marco scriveva per i pagani e allora essi non conoscevan le profezie, ma erano sensibili ai miracoli di Gesù, quindi il Vangelo di san Marco abbonda soprattutto di miracoli operati da Gesù.
E poi gli altri che avevano pure il loro fine: san Luca per dimostrare la bontà di Gesù, la misericordia.
E san Giovanni per addestrarci a entrare nell'intimità e nella vita intima di Gesù Cristo.
Oh, ecco, ciascheduno aveva la sua parte. Se si fondono insieme, alla fine c'è una biografia di Gesù, cioè, c'è una vita di Gesù. Mai tutto si dirà quello che Gesù ha fatto, mai, perché anche san Giovanni nota alla fine del suo Vangelo che sarebbero da scriversi tanti libri per narrare tutto quel che Gesù aveva fatto1. Quindi tutto non si dirà.
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Ma per capire che cosa sia Vangelo concordato: se si promuove la causa di beatificazione di una persona la quale ha lasciato molti ricordi di virtù, si fanno i processi. E cioe, stabilito un tribunale, vengono a testimoniare coloro che credono d'aver qualche cosa da riferire della persona candidata alla beatificazione. E uno parlerà soprattutto della pietà; l'altro parlerà dei doveri quotidiani; uno dimostrerà com'era da fanciullo, bambino, quella persona, se ancora la si è conosciuta. E così, se ha dimostrato la fede, ha dimostrato la speranza, ha dimostrato la carità nella sua vita, quella persona candidata. E poi le virtù cardinali, e poi le opere fatte, e poi le grazie ottenute, ecc. Ogni testimone dice qualche cosa secondo che conosceva. E saranno 30, 40, 50, 60 testimoni. Dopo, queste testimonianze raccolte in un volume, sono la base su cui dopo si costruisce la biografia di quella persona candidata alla beatificazione. E si comincia dalla nascita e poi dalla fanciullezza, dalla gioventù e le opere che ha fatto, e le virtù che ha esercitate e come è passata all'eternità, come è stato l'ultimo tempo della sua vita, specialmente l'ultimo giorno, ecc.
Così è degli evangelisti. Ciascheduno ha scritto quel che intendeva per il suo fine. Messi insieme, ecco la biografia di Gesù. Quindi è sempre meglio leggere il Vangelo concordato. La prima volta servirà molto bene il Vangelo diviso nei quattro testi. Ma quando poi si sono letti i Vangeli separatamente, dà [il Vangelo concordato] un'istruzione e fa conoscere molto meglio Gesù Cristo e la sua dottrina e le sue opere. Oh, quindi, il Vangelo, di preferenza, almeno già dopo che si son letti i quattro testi del Vangelo, è meglio ricorrere al Vangelo concordato.
Oh, allora si può dividere il libro in 365 parti. Se il libro ha 365 pagine, la divisione è già fatta, e cioè, se ne leggerà una pagina al giorno. Se invece il volume è più grande perché ci sono molti commenti, delle note, e allora sarà anche più alto il numero delle pagine e si dividerà di nuovo per 365; sarà poi una pagina e mezza al giorno, sarà, forse, anche due.
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Secondo: leggerlo bene, ma leggerlo bene per arrivare a fare atti di fede. La fede in quei punti, in quei versetti, in quelle espressioni, in quelle parole sacre del Vangelo. E così, poco a poco, si viene a conoscere Gesù e si presentano i nostri atti di fede, e poi seguiranno gli atti di amore, le promesse, i propositi e i frutti pratici da ricavare, sì.
Un anno per una maggior conoscenza di Gesù, ecco.
In qualche Casa si fa la lettura (perché sono i ragazzi), si fa la lettura dal maestro, la lettura ai ragazzi. Però essi portano il libro, seguono la lettura fatta dal maestro o anche da un ragazzo; e poi l'invito a riflettere, fare atti di fede, e poi passare ai propositi.
Tanto noi sappiamo che la prima parte della Adorazione è sempre per la fede. E la fede nasce dalla conoscenza, dalla conoscenza di Dio, dalla conoscenza di Gesù Maestro. Oh, meglio se ognuna ha lo stesso libro. E conoscere sempre meglio il Maestro Divino. Un anno dedicato a questo.
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Come leggere il Vangelo?
Il Vangelo si legge con le stesse disposizioni che si hanno nell'andare alla comunione.
L'Imitazione [di Cristo]1 accenna appunto che il Signore ci ha dato due conforti per la vita terrena, e cioè: il primo conforto, l'Eucaristia; secondo conforto che è anche luce per il cammino, il Vangelo, messi uno daccanto all'altro. E voi mettete il Santissimo esposto sopra il tronetto o nel tabernacolo, e sotto, il Vangelo. [Nelle adunanze] del Concilio Ecumenico, [si celebra] la Messa, e quindi l'intronizzazione del Vangelo solennemente, con un grande Credo cantato da tutti i Padri del Concilio; generalmente si canta il Credo.
[1.] Con umiltà, metterci alla scuola di questo Maestro Divino. Entrare nel presepio con rispetto: ecco vado a scuola di Gesù. Il Maestro adesso si presenta come Bambino e non fa sentire la sua voce. Il suo insegnamento lo fa cantare dagli angioli, i due insegnamenti fondamentali della pietà: glorificar Dio e portare la grazia agli uomini, a noi e a tutti gli uomini, sotto il nome di pace2. Entrare con grande rispetto, e, particolarmente se la lettura si fa in chiesa, ecco: Maestro, insegnami. Io starò attento alla tua scuola, illumina la mia mente perché conosca quello che hai insegnato, e che io lo penetri e mi serva di guida per la vita: Lucerna pedibus meis verbum tuum3: la lucerna per i miei passi, la tua parola, o Signore.
2. Poi, oltre che l'umiltà e la docilità, occorre che noi passiamo, sì, agli atti di fede, ma anche agli atti di amore e anche ai propositi. Sì, amore e propositi. il Signore Verbum caro factum est et habitavit in nobis4.
Ecco, la Parola del Padre celeste che è il Verbo Divino. Dal Padre celeste, per via di generazione, procede un'idea altissima di se stesso, un'idea perfetta, il Padre celeste. Quest'idea è il Verbo, perfettamente uguale al Padre. E poi la corrente di amore che c'è tra il Padre e il Figlio, ecco lo Spirito Santo, per via di processione. Il Figlio, per via di generazione, lo Spirito Santo per via di processione da parte del Padre e del Figlio.
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Oh, il Signore, poi, Gesù, quando si ha questa fiducia, istruisce l'anima, suggerisce i pensieri, suggerisce le vie buone per tutto, sia per la vita religiosa pratica e sia per l'apostolato. Si vanno a cercare tante cose o di libri o di consigli! Tante volte si pensa e ripensa delle giornate e dei mesi e anche di più, degli anni, delle volte, per una cosa importante. Ma perché non vogliamo, invece, sentire, in primo luogo, il Maestro Divino? Sì, riflettere perché il Signore ci ha dato l'intelligenza. Ma vi sono cose soprannaturali che vengono ispirate direttamente dal Maestro Divino.
E avevo letto, tanto tempo fa, di un vescovo il quale si trovava, in qualche giornata, molto in angustie e non trovava ancora una soluzione per risolvere i problemi che si eran presentati in quelle giornate a lui; e cose gravi. E pensa, ripensa, e domanda consigli, ecc. Poi uscì di casa e camminando s'incontrò con una donnetta la quale egli conosceva:
"Dove siete stata, buona donna?".
"Sono stata a far l'adorazione in chiesa, a far la visita".
"Ebbene, che cosa vi ha detto Gesù?".
"Mi dice sempre delle cose buone, ma quest'oggi mi ha detto qualche cosa, io non ho capito".
"E cosa ti ha detto che non hai capito?".
"Mi ha detto che: 'Chiedono consigli a tutti e non vengono da me'".
Il vescovo capì che quella ispirazione riguardava il vescovo stesso, e cioè, che prima di chiedere tanti consigli e tante riflessioni, ricorrere al Maestro, egli è la Verità e la Sapienza stessa, ecco.
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Questo è l'augurio che vi faccio: di conoscer meglio Gesù Maestro. Certamente porterà una letizia, una gioia veramente.
E poi le Adorazioni saranno più nutrite di Gesù Cristo. Sì, più nutrite, perché vi sono i pensieri, vi sono i suggerimenti. E: «Io son la Verità»1, ma lui poi è anche la Vita, è anche la Via. E se vogliamo andare al pratico: «Beati i poveri, beati i miti, beati quei che han fame e sete della giustizia di Dio, ecc.»2.
Oh, questo è l'augurio che vi faccio: conoscere il vostro Maestro. Siete le pie, docili, del Divino Maestro. «Parlate, o Signore, che il vostro servo,la vostra discepola vi ascolta»3.
Sia lodato Gesù Cristo.
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1 Nastro 67/f =cassetta 150/b). Per la datazione, cf PM: «È prossimo il Natale. Poi, il 1° dell'anno 1964. E l'augurio è questo: che nel 1964... conoscere meglio Gesù Maestro». - dAS, 22/12/1963 «(domenica): - Andato [il PM] in via Portuense CG delle PD». - dAC, 22/12/1963: «Predica del PM in CG per gli auguri di Natale».

1 Cf Gv 21,25.

1 Imitazione di Cristo, libro IV, cap. XI.

2 Cf Lc 2,14.

3 Sal 118,105.

4 Gv 1,14.

1 Gv 14,6.

2 Mt 5,3ss.

3 Cf 1Sam 3,9.10.