Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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29. SANTIFICAZIONE E APOSTOLATO

Meditazione alla Comunità delle Pie Discepole del Divin Maestro.
Santiago (Cile), 7 giugno 19631

Ringraziamo il Signore per questa grazia dell'incontro qui. Quando son venuto l'ultima volta in Cile, allora era una cosa minuscola. Ora c'è stato uno sviluppo che il Signore ha voluto darvi. E in questa nazione raccoglierete vocazioni, e farete il vostro apostolato, potete farvi sante. E lo volete? E quindi, servizio alle anime, servizio alla Chiesa .
Ricordiamo, in primo luogo, la santificazione; in secondo luogo, l'apostolato vostro.
La santificazione. Quest'anno è particolarmente dedicato alla santificazione.

Tutta la vita dev'essere santificazione, ma quest'anno le preghiere e la volontà tutta diretta a purificarci e unirci di più al Signore. Purificarci nella mente, nel cuore, nella volontà .
Che cosa significa: anno di "particolare" santificazione? Perché "particolare"? La ragione è qui, e cioè: santificazione interiore: della mente e del cuore e della volontà. Santificazione interiore. Perché è facile, relativamente facile stare agli orari, portar l'abito religioso, compiere quelle opere esterne di apostolato. D'altra parte, se uno sbaglia viene corretto, si vede. Ma quello che il Signore cerca di più da noi è la santificazione interiore; ed è la vera santità questa: l'unione di mente con Gesù; l'unione di cuore, il cuore di Gesù; la nostra volontà, la docilità ai voleri di Dio, all'abbandono nelle mani di Dio. Proprio interiore questo. La santità.
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Santità della mente è crescer nella fede; studiare il catechismo; leggere le cose che istruiscono, ascoltare le prediche, le letture buone, particolarmente il Vangelo e il catechismo, non solamente quello più semplice, ma, man mano che passano gli anni, catechismo più sviluppato. Eh, si può arrivare fino alla teologia, perché la teologia è il catechismo più sviluppato. E il piccolo catechismo è già una piccola teologia. Approfondire bene il catechismo sia nella parte dottrinale, e sia nella parte morale, e sia nella parte liturgica, sì.
Santificar la mente. Star raccolte in preghiera; la mente che sia a posto, eh? "Vuoi scappare?" Vivere raccolte anche nelle altre cose. E che cosa significa? Applicare la mente a far bene le cose che si han da fare, quella è unione con Dio, sì, unione della mente con Dio, la santificazione della mente. Applicar la mente a imparar tutto ciò che viene insegnato, quello è amore a Dio, è amore al Signore perché, in primo luogo, egli è la Verità, Gesù Cristo: «Io son la Verità»1. Tutto quel che viene insegnato, non solamente perché si fan delle scuole, delle spiegazioni, ma proprio imparare a fare le cose con l'applicazione della mente, cosicché domani si faran le cose meglio di oggi, perché applicando la mente s'impara a migliorare sempre più le cose.
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Santificazione del cuore. E il cuore che sia tutto di Dio. L'amore a Dio: «Vi amo con tutto il cuore e sopra ogni cosa, Voi, bene infinito, eterna felicità»1. Sì, il cuore a Dio, il cuore rivolto al paradiso. La vita religiosa è questo: cercare in tutto Dio, direttamente, e cioè, realizzare il primo precetto: vi amo con tutto il cuore, con tutta la mente, con tutte le forze, con tutta l'anima2. Distinguere bene che cosa sia cercar Dio da quello che è diverso, che cercano altre giovani. Cercar Dio, voler Dio.
E poi, la carità verso il prossimo. E qui sta poi l'apostolato in modo particolare. Ma la carità quotidiana nella vita di famiglia, cioè nel corso della giornata. Volersi bene, rispettarsi vicendevolmente per dare il buon esempio, ed esser servizievoli. Carità.
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E poi in pace interiore, l'obbedienza, cioè la docilità della nostra volontà.
Vedete, l'obbedienza ha tre particolari punti: obbedienza per quel che viene disposto nella giornata; quel che c'è disposto nelle Costituzioni; quello che già è scritto nelle circolari da Roma, dalla Casa Generalizia.
Poi, oltre l'obbedienza, docilità, cioè pronte, accettar tutto per Dio sapendo che si obbedisce al Signore, che quando è disposta una cosa, è volere di Dio.
È quando c'è l'abbandono in Dio che è più perfetto, cioè: "Signore, disponete di me come e quando e in ciò che volete; adoperatemi in una cosa, adoperatemi in un'altra; fate che io viva in salute, e se vi piace che io abbia degli incomodi di salute, ecc.". Abbandono in Dio.
E ho visto, sentito la sorella vostra, Suor. Margherita1, negli ultimi giorni. Quali belle disposizioni, sante disposizioni per accettare la morte e, fino all'ultimo momento, il suo abbandono nel volere di Dio. L'avete suffragata? Sì? Suor. Margherita? Come? sì. E questo, il giorno in cui si chiudevano gli Esercizi straordinari (...) funerali.
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Oh, poi, c'è l'apostolato, oltre la santificazione. Fare gli apostolati vostri. Gli apostolati vostri sono tre: primo, eucaristico; secondo, servizio sacerdotale; terzo, servizio liturgico.
[Primo.] è un apostolato l'Adorazione al Santissimo Sacramento. E poi tutta la pietà eucaristica: la Messa e la comunione, insieme all'Adorazione. Perché quelle due ore di Adorazione sono indirizzate a ottenere dal Signore che l'Eucaristia sia conosciuta; che l'Eucaristia sia anche più sentita, e quindi, conoscer la Messa, conoscer il valore della comunione, conoscere l'Adorazione.
Parlando più facilmente, oh, domandate al Signore che nel mondo si erigano nove milioni di tabernacoli in cui abiti Gesù. Perché nove milioni? Nove milioni perché siamo tre miliardi di persone ormai nel mondo e, attualmente, i tabernacoli mi pare che siano circa un milione. Un milione è poco, un milione e duecento; un miliardo e 200 milioni.
Vedete, Gesù vuole abitare in mezzo agli uomini, e nazioni intiere che hanno appena qualche tabernacolo, e qualche piccola nazione, forse, non ne ha neppure uno ancora, che Gesù vuole abitare in mezzo agli uomini. E vuole abitare specialmente nel cuore, ma vuole la sua presenza eucaristica in mezzo agli uomini. E allora l'apostolato eucaristico, nelle due ore: pregare che nel mondo ci siano tanti tabernacoli; secondo, che tutti conoscano e assistano bene la Messa, che tutti facciano la comunione, almeno - dice la Chiesa - una volta all'anno, almeno; e che tutte le comunioni siano ben fatte; e che le vocazioni a servizio dell'Eucaristia siano tante: sacerdotali e religiose.
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Secondo apostolato: il servizio sacerdotale. Quello di Maria verso Gesù: bambino, fanciulletto, giovanetto, e poi quando Gesù era adulto, 15 anni, 20 anni, 25, 30. Maria servì a Gesù sacerdote e religioso, perché Gesù è il primo religioso nel mondo, è il religioso del Padre, e Gesù Cristo è il sacerdote eterno. Allora il servizio sacerdotale. Grande apostolato.
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Terzo, poi, c'è l'apostolato liturgico. La diffusione di tutto quel che riguarda la liturgia. E c'è bisogno che sia conosciuta sempre di più la liturgia, perché è servizio alla Chiesa. Conoscerla. Leggere le pubblicazioni che ci sono e istruirsi, quanto è possibile, sulla liturgia, nel senso tecnico e, specialmente, nello spirito. E poi diffonder tutto quello che serve al culto liturgico, alla Chiesa. E qui progredite sempre di più, fate dei buoni passi, sì.
Maria ha assistito alla prima Messa, quella tremenda - diciamo - e piena di amore; e Maria contemplava Gesù nelle tre ore di agonia e offriva al Padre celeste il sacrificio del suo Figlio e il dolore intimo di lei come Madre. Ascoltare bene la Messa nello spirito di Maria.
Oh, poi, in generale, tutto quello che riguarda il servizio alla Chiesa, anche gli abiti sacerdotali, come i paramenti, come gli oggetti che servono al culto, sì. E si diffonda il culto secondo lo spirito della Chiesa. Non oggetti che poco servono a portare la vera pietà; gli oggetti che servono a portare veramente la pietà, a ispirare sentimenti di fede e di amore verso Dio.
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Oh, allora, due cose: santificazione particolare, interiore; e fare l'apostolato eucaristico, servizio sacerdotale, servizio liturgico alla Chiesa, nel vero spirito. E pregare, allora, per questo.
Ora, entrate bene nello spirito della Messa. Qualunque metodo si usi per ascoltar la Messa, ogni metodo, ogni preghiera deve sempre accompagnare Gesù che si offre al Padre. E noi offrirsi a Gesù, sia chi ha i voti, la Professione... è proprio il momento di rinnovare l'offerta di noi stessi al Signore con tutto quello che abbiamo e con tutto quello che possiamo fare, l'offerta di noi a Gesù e, attraverso a Gesù, al Padre.
Ora, la santa Messa. E accompagnate con le vostre intenzioni «con quelle intenzioni con cui, Gesù, vi immolate sugli altari»1.
Sia lodato Gesù Cristo.
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1 Nastro 177/a (= cassetta 135/b). - Per la datazione, cf PM: «Quest'unno è particolarmente dedicato alla santificazione» (cf PM in c1). - In dAS, in data 3 giugno 1963, si legge che il PM «parte alle ore 22,45» e dà l'itinerario del giro. Noi stralciamo solo quello che ci interessa: «Cile: dal 4 giugno all'8 p.m.; Argentina: dall'8 al 17 giugno. Ritorna a Roma il 13 luglio '63, poco prima delle ore 14».

1 Gv 14,6.

1 Dalla Preghiera: Atto di carità.

2 Cf Lc 10,27.

1 Sr. M. MARGHERITA IMPARATO pd, nata a Casale C. (CE) il 16/6/1906, entrata in Congregazione il 3/6/1934, emise la prima Professione il 20/1/1938, defunta a Roma, Casa Generalizia delle PD il 31/5/1963. Si distinse nella devozione alla SS. Eucaristia e per la sua generosa dedizione nell'apostolato del servizio sacerdotale. È sorella di Sr. M. Stefanina.

1 Dalla Preghiera Cuore Divino di Gesù.