Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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41. CONFESSIONE E COMUNIONE: PRINCIPALI MEZZI PER LA SANTIFICAZIONE

Meditazione alla Comunità delle Pie Discepole del Divin Maestro.
Montreal (Canada), 30 agosto 19631

Prima di partire da Roma ho preparato la circolare che riguarda la santificazione, la "particolare" santificazione. Non è la prima circolare di questo argomento, ma si continua a sviluppar lo stesso argomento2.
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Anno destinato, in modo particolare, al lavoro di santificazione.
Perché si dice "particolare" santificazione? Santificazione interiore, in primo luogo. "Particolare". Non tanto la parte esteriore, (è più facile), quanto la santificazione, la parte interiore: della mente e della volontà e del cuore.
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Ma la circolare riguarda i mezzi di santificazione.
Vi sono vari mezzi di santificazione: e vi è l'esame di coscienza, ad esempio; vi è la direzione spirituale, vi è la meditazione.
Ma i due mezzi sacramentali che hanno la maggiore efficacia, quali sono?
La confessione e la comunione.
Due mezzi sacramentali: buone confessioni e buone comunioni. Perché? Perché la santificazione consta di due parti: purificazione, e per la purificazione serve il sacramento della confessione. Poi vi è la costruzione di Gesù Cristo in noi, della vita nostra in Cristo: la comunione. Quindi, questi sono i due principali sacramenti e i due principali mezzi che servono per raggiungere, giorno per giorno, sempre un po' di più, la santificazione.
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La confessione è purificazione, toglie il peccato, toglie anche le abitudini cattive, toglie, o almeno sembra, le passioni, i sentimenti che vengono dalla natura.
La confessione è sempre preparata bene quando c'è un buon esame di coscienza. Quando ogni giorno si fa un buon esame di coscienza si è preparati per il giorno della confessione, ad avvicinarsi al sacramento e accusare le nostre mancanze, e poi ricevere l'assoluzione e con l'aumento di grazia. La confessione ben fatta.
Ma per questo dobbiamo pensare che non è il sacerdote che ci santifica, siamo noi come penitenti, è il penitente che deve santificare se stesso. Sì, il confessore dà l'assoluzione e quindi le macchie sono tolte, e può anche dire buone parole, il confessore, che servono di indirizzo. Ma soprattutto, quello che ci porta alla purificazione. Quindi, arricchire il sacramento della confessione dipende da noi: dolore e proposito: ho sbagliato, e non voglio più commetterlo quello sbaglio. Ecco: non voglio più commetterlo, è il proposito. Son pentito di averlo fatto: è il dolore. Quanto più profondo è il dolore e quanto più profondo è il proposito, tanto dà di frutto, la confessione, tanto più dà di frutto la confessione. Perciò una preparazione un po' abbondante, ma le confessioni brevi.
Non si correggono d'un tratto, subito, tutti i difetti che abbiamo, no. Ma col dolore e col proposito, poco a poco; qualche cosa rimane di ricordo, qualche difetto poco a poco viene corretto, almeno gli sbagli saranno più rari. Questa settimana paragonata con la settimana antecedente: ho fatto un progresso? Ecco la domanda. Specialmente nella confessione mensile: questo mese che si conchiude, ho progredito rispetto al mese antecedente? E come voglio progredire nel mese che sta per incominciare? Così, se l'esame di coscienza è fatto bene, senza scrupolo però, ma bene, con delicatezza di coscienza e con pentimento, con il proposito, almeno in un anno si arriverà ad avere corretto molte cose, diminuire cioè, il numero delle mancanze, e anche le mancanze stesse, meno gravi. La purificazione. E quanto c'è di purificazione, tanto di più la comunione porta molte grazie. Purificazione.
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Gesù però ha detto: «Prendete e mangiate, questo è il mio corpo»1. «Il mio corpo è veramente cibo»2, ha detto Gesù. Ecco per il corpo c'è un nutrimento: «Dà a noi il pane quotidiano»3. E il Signore ha voluto preparare una alimentazione, un cibo per l'anima: «Il mio corpo è veramente cibo»4, sì. «Chi mangia la mia carne ha la vita, chi non mangia la mia carne non ha la vita»5 (...).
Ecco anche qui, il frutto della comunione dipende dalle disposizioni. Come nella confessione principalmente son necessarie le disposizioni di dolore e di proposito, così nella comunione. Abbiamo fame di Dio? ecco; il desiderio di Dio? Quando l'anima cerca Dio e vuol nutrirsi di Dio.
Gesù ha paragonato se stesso alla vite: «Io son la vite e voi siete i tralci»6. Se il tralcio, che è il ramo della vite, sta unito alla vite stessa, ecco, mette i fiori, mette le foglie e poi dà il frutto. E da che cosa viene questo frutto? Viene dalla linfa che c'è nella vite. La stessa linfa che c'è nella vite passa al ramo e dal ramo poi proviene e il fiore e quindi anche le foglie e così il frutto. Così noi, uniti a Gesù, siamo sostentati dalla linfa di Gesù Cristo, cioè di Gesù Cristo stesso.
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E allora, ecco, quali sono i frutti: Gesù porta a noi pensieri di santità, pensieri santi, pensieri di fede. Pensare secondo rettitudine, secondo la fede.
Per mezzo della comunione passa nella nostra volontà la volontà di Gesù, e cioè, Gesù ci facilita, ci rende più facile l'obbedienza: «Non sia fatta la mia, ma la tua volontà»1. «Sia fatta la volontà di Dio come in cielo così anche in terra»2. Per mia parte, come gli angioli fanno in cielo la volontà di Dio.
Oh, e poi Gesù infonde nel nostro cuore i sentimenti del suo cuore, e sono sentimenti di amore verso il Padre, sentimenti di amore verso gli uomini, verso le anime.
Ecco, nutrendosi così un'anima, crescerà di giorno in giorno in fede e in docilità, obbedienza e in amore verso Dio, verso il prossimo. E continuando a ricevere comunioni e a riceverle bene, a che punto si arriva? «Vivit vero in me Christus»3. In me vive Gesù. Che cosa significa? Significa che Gesù Cristo ha comunicato a noi i suoi pensieri e pensiamo allora come Gesù. Per esempio Gesù ha detto: «Beati i poveri...»4 (...) valore riflesso della povertà. Che ricchezza è la povertà! (...)
E così la nostra volontà che ha (...) della volontà di Gesù Cristo, è lui che vuole in noi, e che noi diventiamo docili sotto la sua azione, obbedienti, pronti al volere di Dio.
E poi che il nostro cuore, ordinato tutto, orientato verso Dio e verso le anime che vogliamo salvare, che desideriamo di aver con noi in paradiso.
Così san Paolo ha quelle due sue espressioni, e cioè: «Mihi vivere Christus est»5. La mia vita è Cristo. O l'altra: «Vivit vero in me Christus». Si era immedesimato a Gesù.
E quando l'anima si purifica continuamente per mezzo dell'esame di coscienza, della confessione in modo speciale, e l'anima vien nutrita di Gesù, noi già ci prepariamo al paradiso dove tutto è bianco, tutto è santo, tutto è puro. Se noi passiamo all'eternità ancora così, si passerà con la veste bianca che è la grazia; ma alle volte la veste ha qualche macchia, qualche strappo, allora bisogna che l'anima sia (...) fino al cielo. Che se poi Gesù Cristo vive già in noi, allora siam degni di entrare direttamente, subito, dopo il passaggio (...)
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Però, ripetiamo: occorrono le disposizioni, sia per la confessione, come per la comunione. E ci vuole il ringraziamento per la confessione e il ringraziamento dopo la comunione.
Sant'Alfonso, parlando del ringraziamento dopo la comunione, lui voleva un'ora di ringraziamento. (...) Ma almeno un quarto d'ora. E tuttavia noi facciamo la preparazione e il ringraziamento nell'ora di Adorazione; nelle due ore, per voi. Perché, nell'ora di Adorazione, o nelle due ore di Adorazione, si dividono i tempi: cioè 40 minuti, 40 minuti e 40 minuti: son 120. E l'Adorazione è il cuore e (...) che l'esame di coscienza che ci prepara alla confessione che si farà alla fine della settimana e poi chiedendo le grazie. Ecco, (...) il ringraziamento della comunione è ben fatto (...) quindi, compreso, perché si tratta sempre di preghiere.
La Visita per le tre parti, prima, è per l'aumento di fede; secondo, per l'aumento della speranza; e la terza parte, è l'aumento della carità, o se vogliamo dire più semplicemente, prima parte, fede (...) secondo Dio (...) così poi la volontà (...) la speranza; (...) mediante la grazia per quelle opere che io debbo o voglio fare (...) e poi: Signore, amo con tutto il cuore, sopra ogni cosa Voi, Bene infinito, eterna felicità e così abbiamo anche (...). Voglio dire che basterà un quarto d'ora di ringraziamento dopo la comunione, ma serve poi come ringraziamento, l'Adorazione, la Visita. E così la Visita serve pure di preparazione sia alla confessione che alla comunione.
Crescere, crescere. «Progredire un tantino ogni giorno»1, ecco. E perché? Iesus proficiebat sapientia et aetate et gratia2. Gesù progrediva in sapienza e in età e così in grazia presso Dio e presso gli uomini. Crescere!
Anime che si raffreddano, anime che ragionano sempre con principi soltanto umani; anime invece (...) e man mano che passano i giorni vivono sempre meglio (...) sempre più pure, delicate, fervorose, sempre più unite a Gesù. Allora la preparazione al cielo, sì.
Questo non doveva essere il tempo di una meditazione. Tuttavia perché abbiamo avuto questa grazia di incontro, cosa buona, ci siamo intrattenuti sopra quello che è il compito dell'anno: santificazione, ricordando che vengono proposti tanti mezzi. E si parla, alle volte, troppo poco, e si bada e si medita troppo poco sul grande valore (...). Le Costituzioni parlano e della confessione e della comunione. Leggere quei capitoli, meditarli bene e si capirà sempre meglio quali siano le disposizioni per prepararsi, e poi, sia il ringraziamento e il frutto (...).
Adesso vi do la benedizione (...) Gesù; ma la confermiamo e la chiediamo di nuovo (...) affinché abbiate (...) e così vi preparate per la grande giornata di domani3.
- Iesu Magister, Via, Veritas et Vita.
- Regina Apostolorum.
- Sancte Paule apostole- Benedictio Dei omnipotentis, Patris et Filii et Spiritus Sancti, descendat super vos et maneat semper.
Buona notte.
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1 Nastro 182/a (= cassetta 141/b). - Per la datazione, cf PM: «Anno destinato, in modo particolare, al lavoro di santificazione» (cf PM in c1). «Vi preparate alla grande giornata di domani». - in dAC, in data 31 agosto 1963, si legge: «A Montreal (Canada) presente il PM, vestizione di 4 postulanti». - dAS, 27/8/1963: ...«parte [il PM] ore 10, diretto a Montreal. Itinerario: Montreal/: 27 agosto - 4 settembre; Derby: 4 settembre; Fresno: 11-12 settembre, ecc. Roma: 16 settembre, ore 9,35». La registrazione di questa predica è molto imperfetta, per cui la trascrizione risulta lacunosa.

2 Cf Divin Maestro, n. 6, agosto 1963.

1 Mt 26,26.

2 Cf Gv 6,55.

3 Mt 6,11.

4 Cf Gv 6,55.

5 Cf Gv 6,53.55.

6 Gv 15,5.

1 Cf Lc 22,42.

2 Cf Mt 6,10.

3 Gal 2,20.

4 Mt 5,3ss.

5 Fil 1,21.

1 Proposito di MAGGIORINO VIGOLUNGO, aspirante della PSSP (1904-1918).

2 Lc 2,52.

3 Era il giorno in cui 4 postulanti vestivano l'abito religioso (cf dAC in c354).