Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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26. LA VITA MARIANA DI GESÙ

Corso straordinario di Esercizi Spirituali (12 maggio - 1 giugno 1963)
alle Superiore e Suore anziane delle Pie Discepole del Divin Maestro.
Ariccia, Casa Divin Maestro, 30 maggio 19631

...dice l'Imitazione di Cristo, e cioè, fortunato il lettore di un solo libro. Questo bisogna prenderlo nel senso giusto dell'autore, e cioè: non molti libri di spiritualità, no; e neppure cercare le scuole di spiritualità, poiché una è la spiritualità: vivere in Cristo Gesù, Via, Verità e Vita2. L'andare a zonzo - diciamo - di molti autori: insistono su questo mezzo, su quell'altro, su questa divozione, su quelle pratiche, sino a promuovere soltanto dei pellegrinaggi, delle esteriorità, delle feste, (come son le feste, quando fanno le feste alle superiore e poi non le obbediscono). Così.
Èuna la spiritualità, è in Cristo, e cioè: l'imitazione di Gesù Cristo cominciando dalla grotta e morendo sulla croce e sepolto in un sepolcro non suo, e cioè, tutto è stato ricevuto da lui in carità. Imitazione e poi fiducia, appoggiati ai meriti di lui e operando con lui, nello spirito di lui e facendo tutto... Quando Gesù fanciullo lavava i piatti alla mamma, lo faceva bene, quando aveva già 6, 7 anni. E le nostre mamme, quando eravamo già a 4 anni, a 5, ci mandavano al pascolo dei tacchini o delle oche, eh! ci hanno insegnato a lavorare, subito.
E poi in ipso, in Gesù Cristo, tutto offrendo al Padre, prima possedendo più grazia, quando c'è la purificazione dell'intimo, e poi possedendo più grazia per mezzo dell'unione con Gesù Cristo e operando nelle intenzioni di Gesù Cristo.
Oh, quindi, vedete, l'inizio del libro: La Teologia Pastorale3 dice: Guardatevi dalle discussioni spirituali; guardatevi dalle varie scuole di spiritualità che sono specialmente 15, 16: spiritualità domenicana, francescana, carmelitana, ecc. Ce n'è una sola spiritualità ed è quella che il Signore vi ha dato: in Gesù Cristo Maestro, Via, Verità e Vita.
E voi avete l'incarico di ottenere queste grazie alla Famiglia Paolina, e cioè: vivere in Gesù Cristo Maestro, ed è Maestro in quanto è insieme Via, Verità e Vita.
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Ora un consiglio: nella scelta delle vocazioni guardate a chi ha più attitudini, più capacità, specialmente le persone più intelligenti che hanno il dono, ma che hanno anche l'umiltà perché se no l'intelligenza è ancora un pericolo (come chi ha dei soldi è in pericolo di abusarne e seguire l'ambizione, la comodità). Mirate a vocazioni scelte: intelligenti, buon carattere, distaccate dalle cose umane, soprattutto spirito di obbedienza, docilità, umiltà, perché se si possiedono qualità distinte e c'è insieme l'umiltà, allora si utilizzeranno le qualità per il Signore.
Ecco, scriveva quel papà: eh! finalmente è riuscita a ottenere la laurea; abbiamo fatto sacrifici per farla studiare, ha ottenuto 30 su 30; in famiglia stava bene, poteva avere un avvenire splendido e adesso si è cocciuta, vuole farsi suora. Quando si rinunzia a qualche cosa, sì che c'è la vocazione; ma quando invece si abbraccia la vita religiosa perché si conquista una vita comoda dove non manca niente e una vita che è anche stimata, allora non si rinunzia, ma si guadagna.
Le due condizioni prime, per esser di Dio: abneget semetipsum, tollat crucem suam; poi, sequatur me1. Ma prima il rinnegamento. Ma vogliono però tutto, esigono tutto. E abneget semetipsum, sì, ma anche insieme, tollat crucem suam che è il sacrificio della volontà, qualche volta della salute, qualche volta del posto dove si è mandate, ecc.
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Oh! la perfezione è quella insegnata a voi: vivere in Christo et in Ecclesia1, e cioè: Gesù Cristo Maestro, Via, Verità e Vita2, corpo fisicamente considerato, Gesù Cristo come viveva fra gli uomini; poi in Ecclesia, e cioè, Gesù Cristo, il capo della Chiesa, noi membra3.
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Oh ! questa mattina volevo ricordare qualche cosa della vita mariana di Gesù. Perché: advocatum habemus apud Deum, Christum Iesum1. Noi abbiamo un avvocato, cioè colui che ci difende davanti a Dio per le nostre infermità e peccati, e ci difende e ottiene la misericordia del Padre: Gesù Cristo. Ma poi abbiamo: advocatam nostram, «rivolgi a noi quegli occhi tuoi misericordiosi»; e, prima, avvocata nostra. Abbiamo Gesù Cristo, avvocato presso il Padre, e abbiamo Maria, avvocata presso il Figlio Gesù. Maria.
Parrebbe una cosa che stupisce parlare della divozione mariana, di Maria rispetto a Gesù. Oh, ma la vita di Maria unita a Gesù, sì, è stato il disegno di Dio, e questo è ciò che ha disposto il Signore. Quando Dio, nel paradiso terrestre condannò l'uomo, condannò la donna che avevano peccato, il Signore annunziò insieme la donna, Maria, e il Figlio suo redentore2. Quindi l'idea parte di là, e come è partita di là, così si conchiuderà alla fine del mondo, cioè, coloro che, considerandosi figli di Maria, sono arrivati ad essere figli di Dio, e vivere come figli di Dio.
Nelle profezie si parla di Gesù e della Madre, uniti i due pensieri, Maria con il Figlio suo Gesù. E quando il Figlio di Dio si incarnò e volle venire fra gli uomini a portare la redenzione, volle, il Figlio di Dio, e secondo la volontà del Padre, volle prendere l'umanità dalla donna: «Lo Spirito Santo discenderà in te, la virtù dell'Altissimo ti adombrerà e colui che nascerà sarà chiamato Figlio di Dio»3, sarà chiamato il Messia, cioè il redentore. Vedete, volle essere figlio di Maria. Così dev'essere. L'esempio che ci ha lasciato il Figlio di Dio incarnandosi: volle passare attraverso Maria. Poteva nascere adulto - diciamo - come aveva creato Adamo, l'aveva creato adulto. No, ha voluto esser figlio della donna, e della donna santissima che il Padre celeste gli aveva preparato, la Vergine Madre, Maria, la più santa, la «piena di grazia»4 con cui era il Signore5, ed ella «benedetta fra le donne»6. Quindi nacque da Maria. Ella, l'umanità; [il] Figlio di Dio, incarnato in lei. Considerandola là, la vita del Figlio di Dio incarnato, Gesù, nel presepio, appare il Figlio di Dio, ma è Maria che lo accoglie, lo veste di poveri panni e l'ha esposto all'adorazione dei Magi e dei pastori; la prima esposizione fatta da Maria, sopra la paglia nella greppia. Ed ella si prostrò ad adorarlo con Giuseppe e poi coi pastori che arrivarono, ecc. Da quel momento, dalla concezione immacolata, ecco, del Figlio di Dio incarnato fino accompagnarlo alla tomba, Maria visse sempre con Gesù, Gesù visse sempre con Maria. L'esempio.
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Se noi vogliamo perfezionarci: passiamo attraverso a Maria. Se Gesù ha voluto viver così, non è la via che ha scelto Gesù, la migliore? Egli volle essere il Figlio di Maria. Vogliate essere le figlie di Maria, vogliamo essere i figli di Maria. Gesù, figlio di Maria per la natura. Madre di Dio, Madre del Cristo. Noi siamo figli di Maria per adozione, secondo il volere di Dio, secondo il volere di Gesù Cristo: «Donna, ecco tuo figlio»1. Quindi, dal momento in cui il Figlio di Dio si manifestò agli uomini, e quando il Bambino dovette essere salvato fuggendo in Egitto, ritornando a Nazaret, e passando di anno in anno sino al momento in cui piegò la testa: «Nelle tue mani commendo il mio spirito»2, sempre Maria. Lo nutrì, lo vestì, gli insegnò a pregare, gli comandava e gli insegnava le preghiere e lo abituava già al lavoro andando a prender l'acqua alla fonte per l'uso di casa e poi per la pulizia, gradatamente, gradatamente avanti. E quindi, a 10 anni, a 12 anni, a 15 anni, a 20 anni, a 25, a 30, Gesù che lavora al banco, Maria che stava come in un angolo filando la lana.
Poi quell'autore fa la riflessione: siccome Maria doveva essere la più santa, e siccome il Figlio di Dio incarnato, Gesù, doveva insegnare la vita più perfetta, la più alta santità, prima di predicarlo, Gesù, alle turbe il Vangelo, entrava nelle conversazioni, negli insegnamenti che dava a Maria. Il Vangelo, prima fu fatto così, la rivelazione a Maria cominciando da quel giorno in cui Gesù le disse: «Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?»3 fino all'ultimo istante: «Giovanni, ecco tua madre»4. Sostituire il nostro nome: ...ecco tua madre.
Quindi, se il Figlio di Dio incarnato, che è la stessa sapienza, e che volle tracciare a noi la via: «Io sono la Via»5, quale via, quali i pensieri, cioè, quali le verità e quale modo di operare? Se Gesù ha scelto questa vita mariana e che fu quella divina, quella che egli con la sua vita ha tracciato, perché noi, perché vorremmo prender un'altra via? Passiamo attraverso a Maria: Per Mariam ad Iesum. E cioè, domandare la grazia della sapienza celeste, Gesù Cristo è Verità: chiediamola per mezzo di Maria; capire che cosa è la perfezione: chiediamo, questa perfezione, attraverso Maria. Cioè, seguire bene Gesù: «Io son la Via».
E come vivere più intimamente la vita soprannaturale? Come Maria ha raggiunto la più alta perfezione? In unione con Dio e in unione col Figlio di Dio incarnato. E quindi, anche durante il ministero pubblico Maria seguì, almeno quanto poteva, con le pie donne, il Figlio che predicava, come aveva cominciato Gesù il suo ministero pubblico operando un prodigio per intercessione di Maria, le nozze di Cana, il cambiamento dell'acqua in vino6. Ecco, riferirono a Gesù, che aveva finito una predica in una casa, qualcheduno lo avvicina e dice: «Tua madre ed i tuoi parenti ti cercano»7. Dunque Maria seguiva. E quando Gesù camminava sulla via del calvario, Maria non compare nella mattinata in cui Gesù ha ricevuto gli osanna, e cioè quando entrò Gesù trionfalmente in Gerusalemme, ma quando Gesù usciva da Gerusalemme portando la croce, ecco Maria.
Come è ben rappresentata la Via Crucis qui. Del resto la fate spesso, in qualunque maniera8. Ma di là c'è il Rosario e di qui c'è la Via Crucis9. Ecco: Per Mariam ad Iesum. E allora per Mariam ad Iesum, la santità.
Quando però Gesù stava per chiudere la sua vita terrena, ecco: «Donna, ecco il tuo figlio», indicando Giovanni, come se volesse dire: Tu, o donna, Maria, tu hai fatto il tuo ufficio, il tuo ministero, la tua missione rispetto a me; questa cura che hai avuto di me, questa cura terrena ora è compiuta, è finita; ora guarda chi ti lascio: Giovanni, (cioè figlio di Dio, perché Giovanni rappresentava la cristianità, specialmente gli apostoli), adesso abbi cura di loro. Come prima ebbe, Maria, cura di Gesù Cristo fisico, ora, la cura di Gesù Cristo mistico, cioè, della Chiesa, di tutte le anime che vivono in grazia di Dio. Quindi Mater della Chiesa e Magistra e poi Regina10.
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Ora, in questa giornata, fare un po' l'esame. E noi viviamo una vita intima di Maria sul modello, sull'esempio di Gesù? La sua vita mariana? Ecco, viverla. Quali saranno i frutti? I frutti saranno propriamente: seguire meglio Gesù. Maria era la madre naturale di Gesù, figlio di Dio incarnato. E questo è di fede. E Maria è la nostra madre spirituale per adozione. E questa è verità prossima alla fede. Eh, sì! Ma è l'insegnamento universale e dei Padri, dei Dottori e della cristianità, in generale. Allora noi siamo figli di Maria per adozione, per volontà di Dio, sì, madre spirituale.
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Oh, allora, come praticare la divozione a Maria? Come condurre noi una vita mariana per essere una vita più cristiana? Poiché la perfezione sta tutta nel cristificarsi, nel farsi Cristo, quando egli vive in noi ed è l'anima della nostra anima. E cioè, è lui che guida il nostro essere, che guida, sostiene, santifica, eleva: Vivit vero in me Christus1. Per arrivare lì, accompagnati da Maria.
La divozione a Maria. Oh, si può partire dalla massima semplicità, come ci ha insegnato la nostra mamma e, forse, ci ha anche consacrati a Maria quando siamo appena nati, la nostra mamma. Con molta semplicità le nostre mamme: manda un bacio a Maria, e ci insegnavano a chiamarla col dolce nome di madre. Maria: invocarla. E poi siamo cresciuti, ecco. E a che punto siamo in questa divozione mariana?
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Quattro punti: [primo,] conoscere tua madre, Maria; [secondo], imitare tua madre, che vuol dire, amare tua madre; terzo, pregare tua madre, Maria; quarto, zelare il culto a Maria.
E domani è anche la regalità di Maria. E quindi la giornata di oggi può essere di riflessione se abbiamo la vera divozione a Maria. Perché ce ne son tante divozioni a Maria che non son buone. Se leggete il libro: La vera devozione di san Luigi Grignion de Montfort1, sono elencati i falsi divoti: i divoti che son solamente interessati, cioè, voler le grazie e, più ordinariamente, le grazie materiali; i divoti incostanti; i divoti un po' ipocriti; i divoti falsi che vorrebbero salvarsi, eh? Ma perché Maria li salvi intanto disgustano il Figlio coi peccati e sperando che in fine trovino la misericordia di Maria, e ancora si salvino. Dopo aver goduto la vita, e voler godere anche di là. Falsa divozione. Bisogna convertirsi. E divoti imperfetti, quelli che non danno gusto a Maria, non seguono Maria, non imitano Maria. Cosa son le parole? E quella bambina tanto voleva la mamma, tanti baci alla mamma e poi capricci su capricci. È amore vero?
E invece i divoti di Maria sono quelli che cercano, in primo luogo, di amare il suo Figlio e di vivere in Cristo Maestro, Via, Verità e Vita totalmente, in maniera tale che... Maria ebbe il figlio più santo, più docile, più buono, perfetto, e che noi non siamo tanto lontani che... Dice un santo Padre: Maria accettò noi per figli ai piedi della croce; invece del Figlio di Dio, accettò il figlio di Zebedeo, cioè, Giovanni, uomo imperfetto. E siamo noi. E ringraziarla perché ci ha accolti come figli.
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Oh, allora, primo, conoscere Maria.
Il libro veramente più - diciamo - più utile, anche se oggi certi pensieri sono più approfonditi e meglio organizzati, il libro rimane sempre quello di sant'Alfonso1: Le glorie di Maria. Non molte cose, ma molto, sì. Conoscere Maria nel suo intimo. E lì sono indicate: le verità da credersi, di Maria; le virtù da seguirsi, di Maria; la vita di santificazione in Maria e poi come zelare il culto a Maria. Primo, conoscer Maria. Uno solo, non moltitudine di libri. Oh, troverete tanti consigli, sì, sì, ci sono tanti consigli buoni, ma ci saranno tante divozioni, ci sono spiritualità e la salesiana e la domenicana, ecc., ma voi avete quella che è vissuta nel Vangelo e come ha operato Dio e ha operato Gesù Cristo e come lo Spirito Santo illumina e guida la Chiesa. E poi noi seguiamo. Dunque, conoscere Maria.
Secondo, imitarla nelle virtù: delicatissime nel parlare; fedelissime alle Costituzioni; prudentissime come la Vergine prudentissima: Virgo prudentissima; giustissima. E la giustizia, non infrangerla sotto vari pretesti. In sostanza: la fede e l'umiltà: Ecce ancilla Domini2. Ecco si è dichiarata la serva. Fiat mihi secundum verbum tuum3, però. La fede, che avveniva il miracolo più grande: la più alta verginità con la più alta maternità, miracolo più grande.
[Terzo,] poi, pregare Maria. Non molte cose, ma dire a Maria le cose più gradite: «fateci santi»; le cose più gradite a Maria: ripeter [il] Magnificat, dire l'Ave Maria, recitare il rosario; tante volte: «prega per noi adesso e nell'ora della nostra morte»; le festività di Maria, ecc., specialmente poi in maggio. Vita mariana. Imitare la vita mariana di Gesù.
Oh, quarto, zelare il culto a Maria: illustrare molto la liturgia mariana.
Abbiamo fatto dipingere nel santuario Regina Apostolorum le quattro definizioni di Maria, e poi abbiamo anche preceduto con il senso comune dei fedeli e attendendo la definizione che avverrà quando avverrà nei disegni di Dio.
Quindi, primo dogma che riguarda Maria: Mater Dei. La Madre di Dio; secondo: la verginità perpetua definita pure come dogma; e, terzo, abbiamo da considerare l'Immacolata Concezione, altro dogma; e poi l'Assunzione, ultimo dogma definito; e, in alto, Maria che distribuisce la grazia, e cioè, la Mediatrice di ogni grazia.
Poi, nei mesi che ricorrono festività di Maria, illustrarle nelle vostre pubblicazioni. La liturgia mariana, quindi.
Poi esporre bene i quadri [della] Regina Apostolorum. Poi le immagini che tenete, ecco, le immagini di preferenza sempre quelle che riguardano la Regina Apostolorum, san Paolo e il Divino Maestro. E non abbiate troppa divozione delle immagini, eh!
Dice il libro della Vita interiore4 e l'altro della Teologia5: quando mettono daccanto tanti mezzi come tutti, e questo, e quell'altro, dimenticano oppure dan poca importanza a quello che è la vera divozione e a cui devono mirare le altre divozioni: la vita in Cristo, quando si arriverà a ciò che è perfetto: Mihi vivere Christus est6: la mia vita è Cristo, san Paolo. Ora basta.
Poi diffondete molto la divozione a Maria quando vi è l'occasione di farlo; ma invitare a pregarla specialmente per «fateci santi» e la salvezza eterna. Ecco, questo: il «fateci santi» o almeno la salvezza eterna per le vostre famiglie, per tutti i parenti, per tutta l'umanità. Maria, «rivolgi a noi quegli occhi tuoi misericordiosi. E mostraci, dopo questo esilio, Gesù»7.
Sia lodato Gesù Cristo.
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1 Nastro 64/c (= cassetta 134/a). - Per la datazione, cf PM: «E domani è anche la regalità di Maria» [31 maggio]. - dAS (cf c185). - dAC e VV (cf c85).

2 Gv 14,6.

3 Sembra un riferimento alla Teologia della Perfezione Cristiana di A. ROYO MARIN, O.P. - Di queste diverse spiritualità don Alberione ne parla nel suo libro Abundantes divitiae gratiae suae, numero marginale 159.

1 Mt 16,24.

1 Ef 5,32.

2 Gv 14,6.

3 Cf Col 1,18 et passim.

1 1Gv 2,1.

2 Cf Gn 3,15.

3 Cf Lc 1,35.

4 Lc 1,28.

5 Lc 1,28.

6 Lc 1,42.

1 Gv 19,26.

2 Lc 23,46.

3 Lc 2,49.

4 Gv 19,27.

5 Gv 14,6.

6 Cf Gv 2,1-11.

7 Cf Mt 12,47.

8 Può voler dire: sia che la Via Crucis la fate in chiesa o sia lungo il viale (cf nota seguente).

9 Si riferisce ai viali della Casa «Divin Maestro» di Ariccia (Roma), lungo i quali, in uno sorgono i piloni dei misteri del santo Rosario e nell'altro, le stazion della Via Crucis.

10 LEONE XIII, enc. Adiutricem populi christiani, 5 settembre 1895.

1 Gal 2,20.

1 S. LUIGI MARIA GRIGNION DE MONTFORT, Trattato della vera devozione a Maria, EP, Roma 1976 (35a ed. it.) p. 93.

1 S ALFONSO MARIA DE' LIGUORI (1696-1787).

2 Lc 1,38.

3 Lc 1,38.

4 Non è certo se si riferisca al libro La vita interiore di A. DAGNINO, EP, Milano 1960, o all'altro dello stesso titolo di J LECLERCQ, EP, Alba, 1955.

5 Si cf A. ROYO MARIN, O.P., Teologia della Perfezione Cristiana, EP, Roma 1960. Da quest'opera don G. Alberione attinge molte idee trasmesse in queste prediche.

6 Fil 1,21.

7 Dalla preghiera Salve regina.