Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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15. VITA MARIANA DI GESÙ

Corso straordinario di Esercizi Spirituali (12 maggio - 1 giugno 1963)
alle Superiore e Suore anziane delle Pie Discepole del Divin Maestro.
Ariccia, Casa Divin Maestro, 18 maggio 19631

Il sabato ci prepara alla domenica, e cioè, il sabato dedicato a Maria, la domenica dedicata a Gesù. Per Mariam ad Iesum. Purificarci sempre meglio. Sabato poi di maggio, sabato nella novena alla Regina Apostolorum.
Consideriamo la vita mariana di Gesù, questa mattina, cioè, come Gesù visse insieme a Maria la sua vita terrena.
Era, questo, già annunziato da Dio nel paradiso terrestre, quando il Signore castigò il peccato originale, peccato di Adamo; ma promise, il Signore, il Redentore, figlio della Donna2.
La donna per eccellenza è Maria. Così nelle profezie si annunzia il Messia il quale nascerà dalla Vergine3. E quando arrivò la pienezza dei tempi, ecco, è mandato l'angelo, quello che è chiamato l'angelo della Incarnazione, mandato a Maria a portarle l'annunzio: Ecce concipies et paries Filium4 e lo chiamerai Gesù.
Ecco, il Figlio di Dio s'incarna nel seno purissimo della Vergine, quando la Vergine ha detto: Fiat mihi secundum verbum tuum5: sia fatto di me quello che tu hai detto a nome di Dio. Maria è stata la Madre del Figlio di Dio incarnato. E, in un paragone, come il Padre celeste dice al Figlio: Ego genui te6: Tu sei mio Figlio, Maria, guardando il Bambino nella grotta sopra un po' di paglia, avvolto in poveri panni, Maria: «Tu sei mio figlio». E da quel presepio, andando in Egitto, ritornando in Israele, vivendo, il Bambino Gesù, e crescendo, è nutrito da Maria.
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Trent'anni la vita di Gesù è stata con Maria, là, nella vita privata, trent'anni! E qualche commentatore dice che, non solo Maria ebbe il dominio sopra Gesù, perché erat subditus illis1, Maria gli comandava e, sotto lo sguardo di Maria, cresceva in sapienza, età e grazia2. Maria era consanguinea di Gesù, lo stesso sangue.
I discorsi intimi che si facevano là nel silenzio della casetta di Nazaret fra il Figlio e la Madre sua! Qualche autore, dunque, commenta che Gesù, dei discorsi che faceva con la sua Madre, spiegava, rivelava già la via della santificazione più alta. Quello che poi Gesù predicò a tutti, prima lo comunicava a Maria, là, nelle giornate passate in quella casa di raccoglimento, di preghiera e di lavoro. Pensare le intime comunicazioni tra Madre e Figlio: il più santo dei figli, la più santa delle madri.
E quando Gesù, dovendo compiere la sua missione, iniziò il ministero pubblico, ecco, volle partire sotto lo sguardo e quasi - diciamo - sotto il consenso e col consenso di Maria. Perché Gesù si era già radunati attorno a sé alcuni discepoli. E vi furono nozze a Cana e intervenne la Madre di Gesù, e Gesù e i discepoli che già avevano seguito Gesù. E il primo miracolo, la manifestazione di Gesù, che era il Figlio di Dio incarnato, là, il miracolo. Maria ottiene da Gesù il primo miracolo. E la conseguenza è stata che i discepoli han creduto in Gesù vedendo che aveva operato il cambiamento dell'acqua in vino: et crediderunt [in] eum discipuli eius3. Initium, questo è stato, l'inizio dei miracoli che Gesù poi avrebbe operato.
E durante la vita pubblica, in quei tre anni, Maria seguiva Gesù, se non continuamente, almeno frequentemente. E là è ricordato l'episodio: «Tua madre e i tuoi parenti sono fuori, ti vogliono parlare»4. Gesù aveva finito di predicare in quella casa. «Tua madre e i tuoi parenti vogliono parlarti». Perciò Maria seguiva.
E troviamo Maria, secondo il Vangelo, che Maria si affretta ad accompagnare il Figlio, quando sa che è condannato e con la croce sulle spalle camminava verso il calvario. Maria assistette alla sua crocifissione e assistette alle tre ore di agonia5. Gesù aveva cominciato con Maria, voleva finire con Maria. Ed ecco poi quello che Gesù disse: «Donna, ecco il tuo figlio»6 e indicò Giovanni. «Giovanni, ecco tua madre»7. Come se volesse dire: Io, Gesù, io ho avuto da te, Maria, tutte le cure, le cure di madre verso di me. Adesso ti affido quelli che seguiranno il Vangelo, e cioè, quelli che crederanno in me.
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E allora Maria cominciò a prendersi cura di noi. E, in primo luogo, si prese cura degli Apostoli. Quindi la novena allo Spirito Santo è guidata da Maria. E Maria che consolava, confortava incoraggiando gli Apostoli nei primi momenti della predicazione del Vangelo quando erano perseguitati. E poi venne il momento in cui Maria veniva chiamata al cielo. E se Gesù è alla destra del Padre, Maria è alla destra del Figlio. E se Gesù è il fonte della grazia, Maria è la distributrice. Facendo un paragone grossolano, se è preparato il cibo in cucina, viene chi serve a tavola e distribuisce. E Maria è distributrice della grazia, di quell'acqua salutare, santissima che è la grazia. Gesù la fonte: fons aquae1 e Maria distribuisce quest'acqua alle anime assetate di Dio.
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Possiamo noi immaginare una vita diversa da Gesù? Se ha voluto vivere, qui sulla terra, una vita mariana, noi vorremmo trovare un'altra via fuori di quella che ci ha tracciato Gesù? Perché, quello che Gesù ha fatto - dice san Gregorio - è un precetto, è un consiglio fervido, valevole, valido. Come ha fatto Gesù.
Allora quella dev'essere la via migliore per la santità, se l'ha voluta scegliere il Figlio di Dio incarnato questa vita mariana. «Vi ho dato l'esempio»1. E gli esempi di Gesù sono per noi come precetti, come indirizzi.
Chi vuole realmente vivere totalmente la sua santificazione, la sua missione, il suo apostolato, si accompagni con Maria sino ad accompagnarsi, ognuno di noi, con Maria, fino [a] quando saremo sul letto di morte, ecco. Maria accompagnerà la nostra ultima confessione, il nostro viatico, l'Estrema Unzione, l'ultimo respiro. E tu? e noi? «Possa chiamarti e poi morire, Maria...»2.
Oh, ci imprimiamo bene nel cuore, specialmente in questi Esercizi, Maria. Sancta Maria, Mater divinae gratiae3. Imprimiamoci bene nel cuore la nostra vita fatta, passata con Maria. Noi con Maria, Maria con Gesù. I rosari e la comunione, la consacrazione a Maria e la professione religiosa, la Messa con Maria, la comunione con Maria, le Adorazioni con Maria. Vita dedicata a Gesù, preparata e accompagnata da Maria.
Sentiamo il bisogno noi di una vita mariana come è stata la vita mariana di Gesù? Non possiamo arrivare a quel grado perché Maria fu madre naturale del Figlio di Dio incarnato e fu consanguinea di lui. Ma noi siamo figli di Maria per adozione, ecco. Allora, noi figli di Maria, come ha voluto esser figlio di Maria il Figlio di Dio incarnandosi. Ora attendiamo le grazie da Gesù che vengono distribuite per le mani di Maria.
Ecco allora: conosci tua madre, Maria? »Ami e vivi di tua madre, Maria? Preghi tua madre, Maria? E zeli il culto, la divozione a Maria con l'apostolato?
Questo può essere un grande esame di coscienza. Quanto ci sentiamo uniti a Maria?
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Primo: conoscere Maria. Leggere di Maria, sentir volentieri parlar di Maria. Conoscere sempre meglio tua madre, Maria.
Oh, libri mariani ce ne sono tanti. E si pensa che siano quasi 50 mila titoli di Maria, scritti, stampati, libri. Ma prendere quello che è migliore. Il migliore rimane ancora sempre il libro: Le glorie di Maria1. Sì, si son fatti studi, dopo, ci sono stati approfondimenti, ma è semplice. Sant'Alfonso è dottore mariano. Ma sant'Alfonso ebbe un'anima così illuminata! Finora non c'è ancora stato nessuno nella storia umana che abbia scritto e pubblicato tanti libri. Il numero può essere. Ma la moltiplicazione delle sue edizioni, anche soltanto in un breve tratto, 120 edizioni dell'Apparecchio alla morte2. Oh, il gran dottore. E c'è nessuno scrittore che abbia divulgato tanti libri che sono seguiti alla la sua morte, particolarmente, tanto sono pieni di spirito. Ma poi vi sono tanti libri scritti di Maria; altri più semplici, ma pieni di spirito soprannaturale, ridondanti dell'amore, della santità di Maria; e altri saranno più dotti, sì.
Se tu ami Maria non hai bisogno di molta dottrina, hai bisogno di molto amore e di imitarla bene, sempre meglio. Sentir volentieri parlare di Maria, sì. Conosci tua Madre.
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Secondo: amare, che significa imitare, imitare Maria. In che modo, in che cosa?
Ecco, noi riceviamo Gesù nella comunione: è il figlio di Maria, ecco, il figlio di Maria. Amare e imitare nello spirito di fede e nell'umiltà perché l'umiltà ci prepara le grazie. Il superbo nulla riceve. L'umiltà unita alla fede, sì, sempre le due virtù assieme. Imitazione dell'umiltà di Maria: la serva di Dio, mentre che era la Madre, che è chiamata ad essere la Madre, la serva di Dio: Ecce, ancilla Domini1. «E beata te che hai creduto perché così si compiono in te le cose che ci sono state annunziate, promesse»2.
L'imitazione nelle tre virtù teologali, in particolar modo. La povertà di Maria, la castità, verginità di Maria, l'obbedienza, l'abbandono al volere di Dio, di Maria.
Povertà. Maria che al mattino comincia la giornata con la preghiera, prepara il pane per la giornata come usavano allora le donne a casa; la spesa, andare a far la spesa, andare a cercar la verdura nell'orto, preparare il cibo, attendere alla pulizia, al bucato, filare la lana, tutte quelle cose che erano allora per le donne ebree. Comunissima. Ed era la santissima. E nessuno conosceva i tesori che c'erano in quella fanciulla. Sì, l'umiltà e la fede che ci portano lo spirito di povertà religiosa, la verginità religiosa, la castità religiosa.
Sentirla, vederla, sempre svelta: cum festinatione3. Sempre umile, sempre generosa, sempre servizievole e obbediente. E accettò la condanna del Figlio dal volere di Dio, condanna a morte, il più santo degli uomini, il santissimo. Ingiustizia. Maria non ebbe un lamento, non ebbe... chiedere al Signore il perché; e per lei c'era solo da eseguire. Obbedienza. La vita religiosa, allora: povertà, castità e obbedienza, aiutata dalla emissione dei voti e poi regolata dalle Costituzioni.
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E pregare Maria, terza cosa.
Come pregare la nostra Madre celeste che è gratia plena1, piena di grazia per riversare sopra di noi la sovrabbondanza della sua grazia; è costituita distributrice e mediatrice della grazia.
Oh, quanto si è divote di Maria? La corona che si porta è indizio che si vuole pregare Maria? Rosari, rosari, rosari. Secondo i Sommi Pontefici: rosari. Santificare il sabato, passarlo, specialmente il sabato, con Maria; tutti i giorni, ma specialmente il sabato. Poi ricevere la comunione da Maria perché è il suo Figlio, consanguineo con Maria. Offrire le nostre Adorazioni al Signore per mezzo di Maria. Quando Maria espose il Bambino nella grotta sopra un po' di paglia nella mangiatoia, fece la prima esposizione che sia stata, di Gesù, ecco, e si prostrò ad adorare il suo Figlio. La prima adoratrice. Le Adorazioni iniziate e accompagnate da Maria. Maria si trovava in due posizioni: di madre e di adoratrice del suo Figlio. E tanto credeva nel suo Figlio che gli chiede, alle nozze di Cana, il miracolo. Conosceva chi era il suo Figlio. E allora, la recitazione: «Vergine Maria, madre di Gesù, fateci santi».
Avere, la Pia Discepola, una comunicazione così intima con Gesù, sì, per mezzo di Maria. E poi tutte le preghiere che avete riguardanti Maria e rivolte a Maria, specialmente per quelle grazie che son più necessarie. Vivere le Costituzioni. Che siano santissime le Adorazioni. E quando c'è l'osservanza delle Costituzioni e delle fervorose Adorazioni, la Pia Discepola si fa sicuramente santa.
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Quarto: zelare il culto a Maria.
Zelate il culto a Maria nell'apostolato liturgico. Sì, ci sono le pubblicazioni, i periodici. E si ricorda Maria tante volte in cose che vengono commentate, le feste che vengono commentate, di Maria; particolarmente ricordare: Regina Apostolorum, Annunziazione, Assunzione e Immacolata Concezione.
Infondere la conoscenza, tra i fedeli e, alle vostre aspiranti, infondere lo zelo. Che si faccia amare Maria sempre di più da tutti e che tutti si rivolgano con fiducia a questa Madre.
Zelare il culto di Maria: le immagini, la produzione artistica e varia, nel vostro apostolato. Sì, onorate Maria. Zelate Maria nella forma che è adatta per le vostre condizioni.
E ricordarci che, lavorando per la chiesa a Gesù Maestro1, ecco, voi onorate il Figlio, il Figlio di Maria. E questo è graditissimo a Maria. E, d'altra parte, quella chiesa servirà ad attirare tante anime a Dio, a Gesù Maestro, ed è Maria che comunicherà le grazie per prepararle, queste anime, ad avvicinare Gesù e a vivere poi di Gesù, con Gesù, per l'eternità.
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Oh, poi ci sono tante divozioni a Maria. Seguire quelle che sono più indicate. Vi è la consacrazione predicata dal santo Grignion de Montfort1. Ultima, questa.
Bisogna però aggiungere tre cose nella consacrazione, per noi: primo, offrire anche la vita religiosa; offrire l'apostolato, specialmente nelle parti mariane; e offrire la vita della Pia Discepola, lo spirito particolare della Pia Discepola, oltre a quello che viene illustrato, spiegato nei libri del santo, san Luigi Grignion de Montfort, sì.
Allora, vita mariana sull'esempio di Gesù. Sarà una vita più lieta, sarà vissuta più perfettamente, sarà coronata da una morte serena, quando noi abbiamo ripetuto tante volte: «prega per noi adesso e nell'ora della nostra morte». E quando allora giungiamo: «Mostraci, dopo questo esilio, Gesù, il frutto benedetto del tuo seno». Maria al presepio presentò Gesù ai pastori, ai Magi. E che ci presenti Gesù al nostro ingresso nell'eternità. Maria che porta il suo Bambino come è raffigurato nella nostra immagine, la Regina Apostolorum, Maria che presenta Gesù a noi. E lo presenterà all'anima quando entrerà nell'eternità.
Ma, una certa suora mi aveva scritto: "Sì, sì, dopo la morte, ma desidero anche che mi mostri un po' Gesù mentre che vivo". È giusto. Far conoscere Gesù per mezzo di Maria, come Maria l'ha conosciuto, Gesù, nel suo intimo, Dio e uomo, suo Figlio. Che noi veniamo ad esser discepoli di Gesù, discepoli docili. Che siate Pie Discepole, sì, di Gesù. Ma, Maria che ci presenti Gesù, cioè, ci faccia conoscere suo Figlio nella maniera che è possibile sulla terra, per la fede; e poi nella maniera beata, per la visione eterna, gloriosa in cielo.
Dunque, vita mariana a somiglianza della vita mariana di Gesù; e morte mariana a somiglianza con cui Gesù è spirato sotto lo sguardo, accompagnato, negli intimi sentimenti di Gesù, accompagnato da Maria in quei momenti. Aveva partecipato ai dolori di Gesù, la sua anima era stata trapassata dalla spada del dolore2. Ma di lì avanti, l'eterna gloria del Figlio e l'eterna gloria della Madre.
Sia lodato Gesù Cristo.
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1 Nastro 59/a (= cassetta 128/b). Per la datazione, cf PM: «Sabato, poi di maggio, novena alla Regina Apostolorum. Consideriamo la vita mariana di Gesù, questa mattina». - dAS 18/5/1963 (sabato): «Alle ore 5,30, meditazione ai sacerdoti. Subito dopo va [il PM] ad Ariccia per predicare alle PD in Esercizi. (...). Parte per Torino. Ritorna a Roma il 19, ore 20,20». - dAC e VV (cf c85).

2 Cf Gn 3,15.

3 Cf Is 7,14.

4 Lc 1,31.

5 Lc 1,38.

6 Sal 2,7.

1 Lc 2,51.

2 Lc 2,52.

3 Cf Gv 2,1-11.

4 Cf Mc 3,32.

5 Cf Gv 19,25.

6 Gv 19,26.

7 Gv 19,27.

1 Gv 4,14.

1 Gv 13,15.

2 Lode a Maria: «Maria, che dolci affetti». Si può trovare in Le Preghiere della Pia Società San Paolo, edizione senza data, a pag. 326.

3 Cf Litanie della Beata Vergine.

1 S. ALFONSO MARIA DÈ LIGUORI, Le glorie di Maria.

2 S. ALFONSO MARIA DÈ LIGUORI, Apparecchio alla morte.

1 Lc 1,38.

2 Cf Lc 1,45.

3 Lc 1,39.

1 Lc 1,28.

1 Si riferisce alla costruenda chiesa dedicata a «Gesù Maestro» in Roma, via Portuense, 739.

1 Cf S. LUIGI GRIGNION DE MONTFORT (1673-1716) in Trattato della vera devozione a Maria, EP, Roma 1976 (35a ed. italiana).

2 Cf Lc 2,35.