Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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50. GERARCHIA DEGLI APOSTOLATI

Istruzione alla Comunità delle Pie Discepole del Divin Maestro.
Roma, Via Portuense 739, 27 ottobre 19631

I giorni prossimi sono adatti e richiedono la meditazione: i Santi, i Defunti.
E al Concilio Ecumenico, in questi giorni, si discute appunto lo schema della santità, la chiamata, cioè, universale alla santità, e la chiamata alla santità particolare, la santità religiosa. Perciò in questi giorni, cosa dobbiamo pensare?
Col primo di novembre incomincio un mese di Messe, se il Signore mi darà vita, un mese per ottenere la santificazione della Famiglia Paolina e dei membri della Famiglia Paolina.
Ora vi chiedo che vi uniate a me in questo desiderio, in questa preghiera: Per Christum et cum Christo et in Christo2, questa preghiera: che non si commettano peccati e che, invece, si attenda alla perfezione. E voi volete unirvi? Ecco, uniti assieme. Dove sono più intercessori e allora più abbondante saranno le grazie.
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Stasera però, farei come un'istruzione, perché i giorni seguenti son già giorni di meditazione, si può dire, continuata.
Nell'apostolato vi è una gerarchia di cose. Una gerarchia significa un ordine: ciò che è sommo, ciò che è medio, ciò che è inferiore. Vorrei dare adesso un'idea un po' generale, e non può anche essere precisissima, non può anche essere particolareggiata.
Il sommo apostolato e il centro di tutto l'apostolato, qual è? L'Eucarestia. E come nel culto in generale, e come nell'ordine dei sacramenti, il primo sacramento è l'Eucaristia. Il sacramento dell'Eucaristia - dice san Tommaso - comprende i frutti di tutti gli altri sacramenti1. E in questo sacramento interviene Gesù Cristo, vivo, vero, corpo, sangue e divinità. Non solo quindi con la sua potenza, con la sua grazia, ma egli interviene vivo, vero, corpo, sangue e divinità. Perciò tutto quello che è più vicino all'Eucaristia è il migliore apostolato; poi quello che invece ha una distanza più o meno lunga, distanza maggiore o minore. Ecco, la gerarchia degli apostolati, lì.
La gerarchia è assai lunga; ma in primo luogo, anche nell'Eucarestia vi sono i tre gradi, e cioè: il sacrificio che ci rende presente Gesù per mezzo della consacrazione, e l'offerta di Gesù per la redenzione; e poi, compimento, la comunione. Quindi vi è già lì una gradazione: la Messa, e la comunione, e poi, in terzo luogo, la Visita al Santissimo Sacramento. Già lì si designa una certa gerarchia nell'apostolato.
Nell'Eucaristia, la Messa, sì, la Messa perché è, da una parte, quello che di più glorifica la Santissima Trinità.
La Messa, in primo luogo, come sacrificio è ordinato all'adorazione, al ringraziamento, soddisfazione e supplica.
Poi vi è la comunione, la quale importa la partecipazione della vittima, Gesù. Perché, ecco, come negli antichi sacrifici, nei sacrifici dei pagani, che erano i sacrifici agli dei, quindi non buoni, ma nel senso volgare, nel senso in quanto vi era poca istruzione religiosa, si doveva consumare la vittima. Così anche presso il popolo ebreo. Quindi, la comunione.
Poi, siccome Gesù Cristo è sacrificio e comunione, è anche presente nel Santissimo Sacramento, e perciò, tutto quello che riguarda la Visita.
Perciò, tutto ciò che riguarda la Messa, in primo luogo, è, allora in primo luogo, ciò che circonda la Messa, il centro dell'Eucaristia. Allargandosi questo centro abbiamo la comunione e abbiamo la Messa.
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E quanto alla Messa, che gerarchia c'è?
In primo luogo è il sacerdote. Gesù è la Liturgia, e lui è il Liturgo, ma è rappresentato oggi dal sacerdote il quale diviene il liturgo, il liturgo in servizio di colui che è il Liturgo eterno, quello che guida la liturgia celeste, lassù in cielo, la Messa eterna.
Ora, quindi, tutto quello che fate per il sacerdote e per le vocazioni e per il servizio sacerdotale e per la cura dei sacerdoti, e perché come cura ci sia anche quello che riguarda il corpo, la salute, e poi il suffragio dei sacerdoti dopo la morte. Perché, senza il sacerdote, avreste una bella chiesa...
Si è detto che in Russia, in questo biennio, si son chiuse 200 chiese. Non c'eran più sacerdoti. Cosa sono? Chiuse. Dove sarà la Messa? Dove sarà la presenza di Gesù Cristo? Dove sarà la comunione? Il sacerdote è la prima necessità.
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E coloro che lavorano per il sacerdote paolino, hanno la parte principale della liturgia. E la seconda parte l'hanno coloro che fan le ostie e il vino, seconda parte nella gerarchia. E dopo viene quello che riguarda l'Adorazione in quanto viene promossa in varie maniere.
Ma al sacerdote che celebri, occorrono i paramenti, quindi l'apostolato di quello che circonda l'Eucaristia, quindi la parte dei paramenti.
E ciò che circonda l'Eucaristia come raggi, dopo (in qualche maniera si dovrebbero mettere prima), ma i raggi più vivi, i raggi che danno maggior luce, che danno maggior calore, sono gli altri sacramenti: il battesimo, la cresima, la penitenza, l'ordine, l'olio santo, il matrimonio. Quindi tutto quello che fate in quell'ordine che riguarda il battesimo, che riguarda la cresima, riguarda il sacramento della penitenza, riguarda l'ordine, l'olio santo, il matrimonio come sacramenti, ecco lì siamo al centro della liturgia. Cioè, il centro vitale, divino, essenziale: l'Ostia, sacrificio. Poi i sacramenti che prendono virtù e vigore dall'Eucaristia, dalla presenza di Gesù Cristo, Gesù presente, e poi nei sacramenti la virtù e la potenza e la grazia che viene dagli altri sacramenti.
Man mano poi che ci si allontana dal centro, (si tratta di raggi più caldi e lucenti gradatamente), quello che favorisce e aiuta le disposizioni a ricevere i sacramenti. Lì, Gesù e le anime che devono ricevere da Gesù, che attingono e dal battesimo per viver la vita soprannaturale, e dalla comunione per cui la vita spirituale, l'organismo spirituale viene alimentato.
Poi, quindi, le disposizioni. E tutto quel che preparate, aiutate a che si portino le disposizioni alla comunione, alla cresima, e come deve esser compiuto il battesimo e la preparazione al sacramento della penitenza, al sacramento, l'olio santo, l'ordine, il matrimonio.
E allora di lì dipendono: il Messale, quindi la diffusione del Messale, il Breviario, il Pontificale, il Rituale e, per il popolo, il Messalino. E quando si perfeziona e Breviario, e Pontificale, e Rituale, e Messalino, c'è la legatura, c'è tutto quello che può rendere meglio come stampa e soprattutto come diffusione.
Chi al Centro fa questo, ecco collabora e interviene e dà aiuto appunto a quello che è il centro della liturgia: l'Eucaristia.
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Ma siccome poi vi è, dall'altra parte, colei la quale ha accompagnato la redenzione, Maria... E come ha contribuito Maria? Ha dato l'essere umano. Chi riceviamo? Il Figlio di Dio, il Figlio di Maria. Quindi la divozione a Maria e tutto quel che favorisce la divozione a Maria che avete e che potete sviluppare.
Certo la chiesa che costruite è la chiesa per Gesù, ma nello stesso tempo, ecco, se Gesù è il Figlio di Dio incarnato, Dio ha adoperato Maria perché il Figlio di Dio avesse l'essere umano, e il Figlio di Dio compisse la sua missione di redenzione, e il Figlio di Dio rimanesse nella Chiesa e sia sempre il capo del corpo mistico che è Gesù Cristo, noi siamo le membra1. E molti autori dicono per spiegarsi: Gesù Cristo è il capo, e Maria è il collo, per cui dal capo passano le grazie al corpo, e cioè, a tutti gli uomini. Distributrice della grazia.
Poi attorno a Maria, che è la santissima, i Santi. Quindi ciò che riguarda il culto dei Santi e, in generale, quello che sono gli oggetti religiosi che portano al culto.
Naturalmente dobbiamo guardare che questi oggetti siano veramente tali che portano alla venerazione, alla divozione, non sono oggetti come gli altri oggetti che si diffondono in vari negozi, questi devono essere tutti sacri, tutti ordinati a illuminare, devono essere tali che illuminino e invitino alla preghiera e siano oggetti di preghiera.
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Terzo luogo viene, come apostolato liturgico, la divulgazione. Ciò che fa conoscere Gesù Cristo come Maestro redentore, quindi le pubblicazioni varie: e siano riviste, libri, e siano messalini, e siano anche immagini, e quello che viene prodotto dai mezzi tecnici.
Poi, più ancora, e per lo studio della liturgia: la biblioteca liturgica. In ogni casa c'è, ma diciamo, nella casa centrale viene fatto lo studio, sì. Nella casa centrale c'è come uno studio in quanto si penetra la liturgia, che cosa sia la liturgia, la storia della liturgia, l'attualità della liturgia, l'essenza della liturgia, la mozione che riguarda la liturgia, come sono gli schemi per la liturgia e che riguardano, questi schemi, riguardano la Messa, riguardano il divino Ufficio, riguardano il tempo liturgico, riguardano il culto dei santi, questi schemi, riguardano Maria e riguardano un po', poi, tutti i quattro libri liturgici che sono: Breviario, Pontificale, Rituale e Messale.
Oh! Come divulgazione poi, ciò che è pittura, ciò che è scultura e ciò che è affine; quindi i canti, gli oggetti vari; e specialmente questi oggetti vari sono i rosari, quello che riguarda il culto a Maria, dopo il culto che riguarda Gesù; crocifissi, ad esempio, e la storia e la vita di Gesù Cristo, lui che è la liturgia stessa, il Liturgo, egli, sì. E dai presepi fino alla passione, e fino al calvario, e fino all'ascensione al cielo, sì, e quello che sarà, alla fine, il giudice universale, il quale presenterà al Padre celeste le conquiste fatte mediante la sua vita e la sua passione1.
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Quarto: la collaborazione al clero secondo l'apostolato. Quindi arrivare ai centri delle nazioni. Promuovere giornate e settimane liturgiche, ed anni liturgici e mostre, a questo riguardo, in maniera che venga sempre più illustrata la liturgia. Promuovere, inoltre, tre specie di liturgie, e cioè: la liturgia della Chiesa, la liturgia individuale, la liturgia familiare, e a questo si aggiunge la liturgia sociale. E allora, che cosa si ha da pensare? Bisogna allora scrivere e stampare e diffondere ciò che appartiene e che confina con la liturgia e tutto quello che favorisce la liturgia.
La nostra religione è come divisa in tre parti che poi ne costituiscono una sola: il culto a Dio, la religione. Ma prima c'è il dogma; secondo, la morale; e terzo, la liturgia. E in questa parte voi trovate il vostro apostolato, quello che riguarda il culto.
Quindi vi è affidata una parte così importante e così pratica che bisognerebbe pregare il Signore che vi mandi a tutte le nazioni perché la presenza stessa di un Centro ben tenuto e tutto illuminato da una fede viva e da un grande amore a Dio ed alle anime, ecco questo Centro finisce proprio di essere un centro, e cioè un centro che spande i suoi raggi e cioè illumina e riscalda e aiuta, soccorre le anime.
E non si deve tenere soltanto conto di quello che è la diffusione materiale; e siamo un poco, alle volte, inclinati a misurare lo zelo e il frutto dalle cifre... questo è come un segno esteriore.
Ma quello che importa è che in quel Centro ci siano anime calde, le quali rilevano le cose, le quali fanno capire alle anime, le quali diffondono quello che va in una scuola, in una casa, nella società, ecc.
Ecco, la suora non è là che predica, ma è quel Crocifisso che predica, è quella Madonna che predica, è quell'Angelo Custode che predica, sì. Quindi, mentre che si fa l'apostolato liturgico, che è la terza parte del culto, si predica quel che è fede. Il Crocifisso indica la redenzione, i misteri della redenzione. E così i quadri rappresentano, sia Gesù, sia Maria, sia i Santi. Ora la liturgia, quindi, porta l'aumento di fede e della morale; ma essa, la liturgia, deve seguire la Chiesa. Maestra di liturgia è la Chiesa.
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Si dice che occorre trattar della liturgia. Vuol dire questo, cercare quel che è più perfetto, quello che è da mettersi in maggior rilievo. Vi sono cose che sono essenziali, centrali, e vi sono cose le quali sono meno centrali, sì.
Tuttavia tutto contribuisce e, mentre che si serve il clero, ad esempio, con la sartoria, nello stesso tempo si prega per il clero, il quale si santifichi, il quale compia santamente il ministero. In sostanza, siete così collegate con il sacerdozio che veramente si è illuminato quanto è scritto e quanto vien divulgato nel libro: La donna associata allo zelo sacerdotale1, sì.
Si è parlato2 del contributo che danno alla Chiesa le donne veramente cattoliche, ma soprattutto le suore. Il numero delle suore e l'opera delle suore è stata esaltata con parole che rispondono pienamente a verità e che, d'altra parte, fanno riflettere, perché, come Eva è stata la causa della rovina, così Maria è colei che è la causa della nostra salute. Non che essa sia onnipotente, che abbia deciso, ma in quanto essa è stata strumento della redenzione per l' umanità .
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Allora pensare a una gerarchia che adesso ho solamente accennata. Voi potete descriverla in una maniera precisa partendo con quello che è il centro: Eucaristia, e, nell'Eucaristia, la Messa, fino alle parti che sono più lontane, diciamo, in certa maniera, dal centro, che tuttavia contribuiscono ancora al culto, sì.
Oh, il Signore vi ha messo in una missione adatta per la donna, adatta per voi, una vera vocazione dell'Istituto. Non parliamo soltanto della vocazione individuale, ma dell' Istituto.
E, nello stesso tempo, rendere vivo, efficace, fruttuoso l'apostolato con le Adorazioni che fate giornalmente, sì, così che siete associate alla Chiesa stessa e parte viva ed operante nella Chiesa stessa. Vive ed operanti1.
Questa efficacia dipende tanto dalla santità di ognuna, sì.
Certamente è parte della liturgia, il canto, la musica sacra, e quindi va annessa, unita alle altre parti, cioè all'arte sacra, sì, va tutto unito ad essa.
Ma, nello stesso tempo, vi è ciò che è interiore, ciò che è nell'anima della liturgia, sì, perché l'esteriore deve portare all'interno, all'interiore, sì. E poi, se tutto il lavoro liturgico proviene dall'amore a Gesù Cristo, dal desiderio di giovare alle anime, dalla volontà di dare gloria a Dio per mezzo del culto sacro, ecco, se tutto promana di qui, quanti meriti raccoglierete!
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Oh, il giorno in cui il Signore si è manifestato e ha espresso il volere che vi fosse un Istituto come quello vostro, benediciamolo quel giorno, ringraziamone il Signore. E a noi il compito di corrispondere al volere di Dio. Il volere di Dio.
Vedete un poco se le aspiranti, le novizie hanno questo amore alla liturgia, perché l'amore all'apostolato è uno dei principali segni della vocazione, della vocazione specifica vostra. Non suore per qualunque cosa.
Vi sono Istituti in cui hanno suore che fanno un po' di tutto: oggi accettano la scuola, domani un asilo, dopodomani saranno in un ospedale, e andranno nelle missioni. La vostra vocazione è specifica.
Il nostro Istituto non è un'imitazione di altri, no. Non vuol togliere lavori che hanno gli altri Istituti, no.
Vuole, quest'Istituto, portare nella Chiesa un sassolino perché mancava..
Quante pubblicazioni. Voi potete fare una biblioteca liturgica che formi il centro per l'Istituto e quindi studi speciali. E poi le altre Case, vengono illuminate dalla Casa centrale. La Casa centrale è come veramente un centro e le altre sono raggi che partono dal centro. E le altre Case, quindi, devono prender dalla Casa Madre; come prender le Costituzioni, così prender lo spirito e l'attività liturgica.
Potete promuovere settimane eucaristiche, congressi eucaristici, tante opere che risveglino il clero stesso, e, in generale.
Ma che cosa si può fare di più se non onorare e mettere a conoscenza del popolo, Gesù Cristo presente nella Chiesa corporalmente, non solo spiritualmente, ma corporalmente, vivo e vero. Egli sta in mezzo di noi, sì: vobiscum sum usque ad consummationem saeculi1: son con voi fino alla consumazione dei secoli. E: «Di qui voglio illuminare»2. E non temere, il Signore è con voi2.
Ma state sempre umili, perché se una volta ci mettete del vostro io, ah, andate per terra, perché solo Dio ci sostiene in piedi nello spirito e nell'apostolato. Se ci mettiamo il nostro io cercando quasi di essere indipendenti da Dio, diventiamo i più miserabili.
Un'anima si lamentava col Signore: "Vedi, Gesù, come son tanto meschina, come sono povera!". E Gesù le rispose: "Ma quando possiedi me, non sei abbastanza ricca? Non sono io il Tutto?".
Finché siete col Signore, avete il Tutto, siete sempre ricche.
Sia lodato Gesù Cristo.
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1 Nastro 69/a (= cassetta 146/a). - Per la datazione, cf PM: «Col 1° novembre incomincio un mese di Messe... per ottenere la santificazione della Famiglia Paolina» (cf PM in c428 e c475). «Stasera, però farei come un'istruzione... il centro di tutto l'apostolato è l'Eucaristia» (cf PM in c446). - dAS (cf c428). - dAC 27/10/1963: «Cristo Re. Dopo vespro, predica del Rev.mo PM».

2 Cf, per analogia, Missale Romanum, Canon Missae, Per ipsum...

1 S. TOMMASO D'AQUINO, Summa Theologiae III pars, q. LXV, a. 3 Respondeo... «sacramentum Eucharistiae est potissimum inter alia sacramenta...».

1 Cf 1Cor 12,27 et passim.

1 Cf 1Cor 15,24.

1 ALBERIONE G., La donna associata allo zelo sacerdotale. La prima edizione fu stampata ad Alba nel 1915.

2 Cf il n. 436 dove si accenna al Concilio Ecumenico.

1 Cf Costituzioni delle PD (1960), art. 3.

1 Mt 28,20.

2 Cf Abundantes divitiae..., 152.