Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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Roma, 16 luglio 1957

LO SCORAGGIAMENTO1


Vi sono Esercizi che non sono fatti, Esercizi che sono fatti a metà e Esercizi che sono fatti per davvero.
Gli Esercizi non sono soltanto per riparare il passato: vi sono alcune che sono solo preoccupate dell’esame di coscienza e basta. Gli Esercizi devono anche provvedere al futuro. Gli Esercizi completamente fatti, dunque, debbono riguardare la riparazione del passato e l’orientamento per il futuro. Allora gli Esercizi sono fatti completamente, sono fatti bene quando insieme alla prima parte che è riparazione del passato, si provvede anche al futuro.
Si provvede al futuro con risoluzioni buone, riguardanti due parti: prima, la nostra santificazione; seconda, l’apostolato. La prima parte si chiama proposito principale; la seconda parte si chiama programma. Programma per capire, per alimentare la fiamma dello zelo, programma pratico.
Esercizi che piacciono al Signore e segnano un passo avanti. Senza affanni, senza agitazioni, senza turbamenti, ma con fermezza, quella fermezza che viene dall’amore a Dio, dal pensiero del paradiso a cui ci avviciniamo. Ogni giorno che passa è un passo verso il paradiso.
Non scoraggiarsi: ecco il pensiero della meditazione. Che cosa sia lo scoraggiamento si sa già. Non confondere lo scoraggiamento con la stanchezza o la debolezza di salute, o l’infermità. Lo sforzarsi in certi casi non è ragionevole: alle volte sembra che manchi la volontà, invece mancano le forze. Essere giusti con noi stessi. Non concedere troppo al corpo, ma nutrir-
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si e anche riposarsi giustamente. Andare avanti senza scoraggiamento. Il vero scoraggiamento dipende e c’è quando c’è la mancanza di volontà: è quasi come una stanchezza nel lavoro spirituale, è un dimenticarsi un po’ dei nostri bisogni per badare solo alle cose esterne.
Da che cosa proviene lo scoraggiamento? Le cause sono parecchie: prima, e principale causa è l’orgoglio, la superbia. La superbia ci allontana le grazie. Quando siamo superbi le grazie ci mancano, perché le grazie vanno agli umili, e allora si è tentati di lasciare le cose spirituali e ridursi alle cose esterne. Si fanno ancora le pratiche di pietà, come la Confessione, la Messa, la Comunione, ma si trascura l’esame di coscienza e la meditazione.
Non confondere però lo scoraggiamento con l’aridità in cui l’anima non ha il fervore sensibile, ma ha molta buona volontà. L’aridità è una prova in cui l’anima si rafforza nell’amore di Dio che vuole provarla in tal modo. Nell’aridità l’anima pur senza consolazioni continua a fare il bene. La virtù si rafforza e l’anima mostra vera virtù.
La seconda causa dello scoraggiamento è la pigrizia. Il lavoro spirituale è il più difficile e il più faticoso. Vi sono quei muratori, per esempio, che lavorerebbero sei ore, ma non farebbero cinque minuti di esame di coscienza. L’esame di coscienza è una vera penitenza, un vero sacrificio: è un’umiliazione vedersi sempre così, sempre con quelle erbacce, e riprendersi e non scoraggiarsi. Ci vuole dello sforzo a riprendersi ogni giorno. Ora, questa ostinazione a riprendersi ogni giorno è vero amor di Dio. E vi sono anime che si riprendono ad ogni ora e queste anime sono davvero fervorose. Non si perdono mai di animo, e si uniscono sempre più a Gesù. Non sono i difetti che dispiacciono a Dio, ma la volontà difettosa, questa è pericolosa. Ho avuto sempre tanti difetti, diceva quel santo, ma non ho mai fatto pace con essi. Ecco, mai fare la pace con i nostri difetti.
Una terza causa dello scoraggiamento è la minor quantità di preghiera. La Visita dopo cena non è regolare: la notte è fatta per dormire. Non tagliare la pietà: non fare la meditazione per strada, per strada si cammina. Nutrirsi bene di pietà: magari supplire la Visita la mattina seguente o la domenica,
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ma non accorciare la pietà. Vi sono ancora altre cause dello scoraggiamento: l’andare con le persone meno fervorose, tiepide. Le furbe vanno sempre con le più fervorose, come pure con quelle che sanno di più e possono aiutarle ad acquistare sempre nuove cognizioni.
Non indulgere a segni di affetto troppo naturali. Ma che male c’è, si dice. Ma tu non vuoi evitare solo il male. È meglio chiedersi: Che bene c’è?
Un’altra causa dello scoraggiamento viene dal diavolo il quale ci vorrebbe far sempre pensare al passato, distogliendoci dal pensiero dell’avvenire, dal pensiero dell’apostolato. Questo è un inganno. Finiti gli Esercizi il passato è seppellito. Le cose perfette non le faremo mai: solo la Madonna le ha fatte perfette. Quindi, cosa volete star lì a pensare al passato! Pensare e proporre per il futuro. Lo sforzo per fare bene l’apostolato è tutto un segno di buona volontà che si ha di riparare al passato, di amare Dio. Quelle parole che dite in libreria o nelle agenzie o in propaganda per illuminare le anime è tutto un segno per riparare al passato, che si ha buona volontà, che c’è l’amore di Dio!
Andare avanti serene! Oh, come è bella la vostra vita! Come indica che il Signore è contento di voi! Quella fedeltà alla pietà, quell’apostolato di ogni giorno fatto con amore, con zelo, come indica che c’è la buona volontà! Come indica che camminate verso il paradiso! State serene, molto serene. Non fermarsi, né affannarsi davanti alle piccole difficoltà. Serene. Serene!
Lo scoraggiamento può venire anche da un po’ di sensualità, quando il cuore non è tutto di Dio. I danni dello scoraggiamento: Perdita di meriti. Scontento della vita. Mormorazioni su tutto. Abbandono del lavoro spirituale. Stanchezza della propria vocazione.
Rimedi per lo scoraggiamento. 1) Prevedere, sapere che qualche volta saremo tentati di scoraggiamento, quindi prevederlo, è una delle prove dell’anima, specialmente dopo qualche anno dalla professione. Siete entrate per amore di Dio, no? Per guadagnarvi il paradiso, man mano che passano i giorni bisogna essere sempre più vicine a Gesù, più care a lui, sempre più ferme nell’amore di Dio. Siete entrate qui per farvi sante! Pio X
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rimediava a tutto ricorrendo a queste preghiere ben dette: Padre nostro; Deus meus et omnia; Dio mi basta; e ad una serie di giaculatorie che si era fatte, ecc.
2) Preghiera costante: Signore, infondetemi la vostra grazia, affinché anche se io non sento il vostro amore, che io lo abbia nel mio cuore. Ormai il mio cuore l’ho deposto nelle vostre mani, ch’io possa sempre tenermi su questa decisione!. Mai lasciare la preghiera per lo scoraggiamento, perché il diavolo è furbo e cerca di toglierci le forze con il farci abbandonare la preghiera.
Una cosa di molta importanza è aprirsi nella maniera, nella misura come si crede più utile, con quelle persone che si crede più utile. E allora avremo l’aiuto necessario, dei buoni mezzi e ci avvicineremo sempre più a Dio. Oh, pensate al paradiso, quando ci incontreremo con Gesù, con Maria, con S. Paolo! Là essi ci aspettano! Vi siete donate a Gesù per mezzo di Maria, di S. Paolo, un giorno vi incontrerete con loro in paradiso.
State serene, Dio vi vuole bene e vi offre tutte le grazie. Le grazie di cui avete bisogno ogni giorno, le avrete ogni giorno. Chiedere ogni giorno a Dio, nostro buon Padre, le grazie necessarie per ogni giorno: Dacci oggi il nostro pane quotidiano. Oggi, diciamo, e non per due giorni. Al mattino chiedere le grazie per la giornata e domattina le chiederemo ancora per la giornata che incomincia. Fidarsi di Dio Padre che è buono e non provvede solo al becchime dei passerotti, ma provvede ai suoi figli le grazie di cui hanno bisogno, le grazie per ogni giorno.
Fiducia! Chi deve avere più fiducia di voi? Non lasciarsi disorientare da piccole obiezioni. Il Signore vi ha chiamate e voi avete risposto. Egli vi dà le sue grazie. Fiducia! Non c’è niente di più dannoso dello scoraggiamento. Non entri mai il pensiero dello scoraggiamento. Ma io ho tanti difetti! Anche i santi avevano dei difetti e credo siano morti ancora con dei difetti. Serenità! Voi volete vivere bene la vita religiosa. Voi volete amare il Signore. Prova dell’amore a Dio è l’amore per le anime e all’apostolato. Chi ama le anime prova il suo amore a Dio.
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1 Predica tenuta a Roma il 16 luglio 1957, festa della Madonna del Carmine, a chiusura degli Esercizi spirituali. Trascrizione dattiloscritta, senza nastro, carta comune, fogli 2 (22x31). Il titolo “Lo scoraggiamento” è stato aggiunto a mano. Esiste un dattiloscritto successivo.