6. L’ANNO LITURGICO1
La Chiesa ha il suo anno liturgico, il quale comincia dalla prima domenica di Avvento e termina con l’ultima domenica dopo Pentecoste. L’anno liturgico si divide in due periodi che sono press’a poco della medesima durata.
Nel primo periodo si compie la redenzione dell’umanità per mezzo di Gesù Cristo, Figliuolo di Dio fatto uomo; nel secondo periodo si applica la redenzione all’umanità, dalla domenica di Pentecoste fino all’ultima domenica dopo Pentecoste. Così che il primo periodo è per la redenzione e comprende come tre punti: la vita privata di Gesù dalla nascita ai trent’anni; poi la sua predicazione, la vita pubblica; terzo la vita dolorosa con la sua risurrezione. Nella vita privata che va dal presepio sino al digiuno di Gesù nel deserto e al suo battesimo, e possiamo dire fino alle nozze di Cana, Gesù si mostra come Via: «Io sono la Via»2. I suoi esempi santissimi, le sue virtù domestiche: la povertà, la pietà, il suo raccoglimento, l’esercizio dell’umiltà, dell’obbedienza, ecc.: «Io sono la Via». «Coepit facere et docere: Prima cominciò a fare»3. E questo tratto è rappresentato dall’Avvento in cui si aspetta che il Figliuolo di Dio discenda dal cielo, e si estende fino alla domenica di Settuagesima che si chiama Settuagesima, perché sono sette le domeniche che precedono la Passione, la domenica di Passione.
In questo periodo della Settuagesima fino alla domenica di Passione, il Maestro Divino si mostra specialmente: «Io sono la Verità». La predicazione, la vita pubblica ci è rappresentata nelle Messe di Settuagesima, Sessagesima, Quinquagesima4 e
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poi in tutte le Messe feriali del tempo di Quaresima. Le Messe feriali sono distinte dalle Messe dei Santi, ogni giorno c’è una Messa feriale che si può celebrare e sono tuttavia ancora ammesse altre feste che sono feste dei santi, come ieri S. Giuseppe e domani S. Benedetto5. «Io sono la Verità». In queste Messe feriali e domenicali è riportato qualche tratto del Vangelo; sono riportati i fatti più salienti, i discorsi più importanti di nostro Signore. E poi nella stessa Messa, l’epistola, l’introito, l’oremus, il graduale e l’offertorio, il postcommunio, il communio, in sostanza le parti variabili, ci fanno comprendere qualche verità che Gesù Cristo ha insegnato durante la vita pubblica.
Poi Gesù nell’altro tempo si mostra come “Vita”. Dalla domenica di Passione all’Ascensione al cielo abbiamo in principio Gesù che si immola, dà la sua vita per acquistare a noi la vita, la vita della grazia, cioè la vita eterna che dobbiamo intanto possedere sulla terra e poi continuare e viverla in gaudio nell’eternità. Gesù muore e Gesù risorge e con questo dimostra la sua divinità. E poi si celebra il tempo pasquale in cui si glorifica il Figlio di Dio incarnato, Gesù risuscitato che ha compiuto la sua missione. Poi sale al cielo.
La redenzione è compiuta, però è compiuta in sé, occorre che dopo sia applicata. È il secondo tratto, il secondo periodo dell’anno liturgico, cioè dalla Pentecoste sino all’ultima domenica dopo Pentecoste. Le domeniche dopo Pentecoste sono in media ventisei, qualcuna in più o qualcuna in meno secondo l’anno liturgico. Di nuovo sei mesi. Questi sei mesi sono per l’applicazione della redenzione agli uomini. È diversa la redenzione che si è compiuta dall’applicazione. La redenzione fu compiuta da nostro Signore Gesù Cristo; l’applicazione deve essere fatta dalla Chiesa per mezzo del Papa, dei vescovi, dei sacerdoti. Il Papa, i vescovi, i sacerdoti devono guidare le anime ad approfittare della redenzione, a ottenere che la redenzione sia applicata a ciascuno: fede, morale e culto, cioè che gli uomini credano e vivano secondo gli esempi e i comandamenti di nostro Signore Gesù, e che acquistino la grazia, si distacchi-
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no dal peccato e vivano uniti a Gesù Cristo. Questo si riassume nel fatto che sempre si deve considerare, cioè purificazione e unione a Gesù Cristo, distacco dal male e vita in Cristo. I pensieri principali allora sono: Battesimo, unito alla Penitenza e alla Comunione. Le anime in tanto si salvano in quanto si purificano dalla colpa e si uniscono a Gesù Cristo. Perciò sempre lo zelo dei pastori di anime: buone Confessioni e buone Comunioni, cioè distaccarsi dal peccato, acquistare invece l’amore a Dio, che è amore vero a Dio, unione con Gesù Cristo, l’unione a Dio in Cristo: «Vita vestra abscondita cum Christo in Deo»6. Ecco, questa è l’azione della Chiesa che dura per tutti i secoli. La [missione della] Chiesa è per applicare i frutti della redenzione. Cioè Gesù Cristo è Verità, e la Chiesa deve predicare e insegnare. Gesù Cristo è Via, quindi la Chiesa deve predicare le virtù, i comandamenti. Gesù Cristo è Vita e questa vita deve essere comunicata alle anime per mezzo della grazia che viene infusa nel bambino quando è portato al Battesimo, e viene di nuovo infusa in chi, avendo peccato, si confessa. È vita che si infonde in modo particolarissimo nella Comunione.
Dunque, i primi sei mesi sono per il compimento della redenzione. Come capire la distinzione tra i primi sei mesi e gli altri sei mesi dopo Pentecoste? Avete scavato un bel pozzo e c’è acqua buona e abbondante. Ma se l’acqua sta nel pozzo, non serve. Fino lì si è fatto il lavoro di preparazione, cioè si è scoperta l’acqua. Poi ci vuole tutto l’altro lavoro di estrazione e di conduttura nella casa e i rubinetti, e poi tutti quelli che vanno a servirsi dell’acqua. Lo scavo del pozzo e l’aver trovato acqua buona e abbondante è come la redenzione. Poi tutto il lavoro, perché l’acqua dal pozzo venga alla bocca e venga a fare tutti quei servizi che deve fare, è simboleggiato dall’applicazione, meglio è simbolo dell’applicazione della redenzione alle anime. Non basta che ci sia la tavola pronta, bisogna che il pasto sia consumato e che il pane divenga nostra carne, nostro sangue, nostre ossa.
Ora, in questo tempo di Quaresima a che punto siamo? È passata la vita privata di Gesù da quando, durante l’Avvento, abbiamo invocato dal cielo il Messia, la sua nascita e
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i trent’anni che egli ha consumato nella vita privata dandoci i suoi mirabili esempi. Quaresima: precisamente adesso, a che punto? Vita pubblica, cioè Gesù si mostra Verità. Questo specialmente si ha, ho detto, dalla domenica di Settuagesima fino alla domenica di Passione. Prima, nella domenica di Settuagesima, Sessagesima, Quinquagesima abbiamo già tre Vangeli che ci mostrano come Gesù ha iniziato a vivere la sua vita pubblica. Invece nel tempo [che va] dal giorno delle Ceneri fino alla domenica di Passione, la Chiesa ci presenta i suoi principali insegnamenti. Abbiamo perciò una Messa feriale tutti i giorni nei sei giorni della settimana, che vengono completati con il settimo giorno che è domenica: sei giorni feriali e la domenica.
Ora come vivere questa liturgia della Chiesa nella Messa, nella Confessione e nella Comunione, perché la preghiera essenziale è specialmente la liturgia? Le altre preghiere sono di contorno e di aiuto per ricavare il maggior frutto dalla liturgia, quindi dalla Messa, dalla Comunione, dalla Confessione e dalle altre funzioni liturgiche. Come vivere questo spirito liturgico che la Chiesa ci manifesta? Ogni giorno leggere la Messa nel Messalino. Se ci sono due Messe è facile: la prima Messa sarà impegnata nel dire le preghiere e nel far bene la Comunione; durante la seconda si può leggere nel Messalino la Messa feriale o domenicale se è domenica7. Però non tutte potete fare questo sempre, non sempre potete sentire due messe.
Allora, per rivestirsi dello spirito liturgico e comprendere bene l’insegnamento della Chiesa, molti fanno così, ed è ottimo: durante la Visita, nella prima parte, leggere della Messa, supponiamo di domani: introito, oremus, epistola, poi il graduale, il tratto8, il Vangelo, l’offertorio, il communio e anche gli altri due oremus, uno si chiama secreta e l’altro si chiama postcommunio. Si ricava così lo spirito della liturgia, l’insegnamento principale che la Chiesa intende che noi ricaviamo dal Vangelo. Il Vangelo resta il centro, poi l’epistola è come un’applicazione, un commento al Vangelo. Le altre parti, così dette parti variabili della Messa, completano. In questo tempo
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gioverebbe entrare in questo spirito. Seguire bene il Maestro divino: «Io sono la Verità». È il tempo della predicazione: in moltissimi luoghi si fa il quaresimale9, in tutti i luoghi si deve fare il catechismo, il catechismo è sempre l’apostolato principale. Fra tutte le varie parti della predicazione il catechismo è la parte principale, e fra tutte le parti del vostro apostolato il catechismo è l’opera fondamentale, sostanziale. Dopo vengono le altre che sono: la Scrittura, la Tradizione, la cultura religiosa, vite dei santi, ecc.
La nostra religione è dogma, morale e culto. In questo tempo specialmente il dogma, cioè rafforzare la fede, meditare gli insegnamenti e la vita pubblica di Gesù. Onorare Gesù Verità: leggere questi Vangeli con le epistole corrispondenti, ecc. Noi abbiamo da considerare che la Chiesa è maestra di preghiera. La nostra preghiera più bella è sempre quella che è formulata e presentata dalla Chiesa. Allora, non siamo noi che preghiamo, ma noi che preghiamo nella Chiesa o la Chiesa con noi o noi con la Chiesa: Ne respicias peccata nostra, sed fidem Ecclesiae tuae10 , diciamo al Signore ogni giorno nell’Ordinario della Messa. Formarsi bene a questo spirito della Chiesa che nell’anno ci presenta Gesù Cristo nella vita privata, nelle sue virtù, Gesù Cristo nella sua vita pubblica che insegna la Verità; Gesù Cristo nella sua Passione, quando egli dà la vita sua per dare, acquistare e comunicare a noi la Vita. Questo è accompagnarsi con la Chiesa, è vivere in Christo et in Ecclesia11.
E allora abbiamo da una parte la purificazione: ci distacchiamo dal peccato, condanniamo i nostri difetti, ci sforziamo di correggerli specialmente con l’esame di coscienza, con la Confessione, ecc., e dall’altra parte ci uniamo sempre più a Gesù Cristo Via, Verità e Vita. Questo è come muovere due passi per camminare verso il cielo: purificazione e unione con Dio; Confessione e Comunione in Christo et in Ecclesia. Tutta l’opera di Gesù Cristo e della Chiesa, e tutta la vita di Dio è qui: purificazione e unione con Gesù Cristo. Vivere la vita di Gesù Cristo.
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Allora intendiamo bene quello che la Chiesa ci vuole insegnare in questo tempo. Se ne avrà grande vantaggio e d’altra parte si capirà anche bene questo: nell’apostolato noi dobbiamo sempre avere di mira i catechismi, l’opera catechistica che è fondamentale nella Chiesa. Nella liturgia, però, ricaviamo il dogma, la morale, il culto che costituiscono il catechismo stesso. Tutto quel complesso di domande che sono nel catechismo è dogma o morale o culto. Allora vivremo in Christo et in Ecclesia, e facendo così, saremo sempre più membra vive della Chiesa e membra operanti nella Chiesa, in questa Chiesa militante, per arrivare alla Chiesa trionfante, là dove la liturgia è solenne ed eterna.
Perciò un proposito che andrebbe molto bene è questo: prendere tutte le Messe di questo tempo, leggerle tutte, o perché si può accompagnare la Messa con il sacerdote o perché si legge la Messa il giorno prima nella Visita per avere poi i pensieri che la Chiesa ci fa considerare in questo tempo.
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1 Meditazione tenuta alle suore della casa di cura “Regina Apostolorum” di Albano il 20 marzo 1957. Trascrizione da nastro A6/an 29a = ac 49a. La meditazione è stata stampata nell’opuscolo dal titolo: Prediche del Rev.mo Primo Maestro tenute alle Suore della Casa di cura «Regina Apostolorum» di Albano, Figlie di San Paolo, Roma s.d., pp. 10-15. L’opuscolo comprende meditazioni datate dal 1956 al 1960. Consideriamo come originale la trascrizione.
2 Cf Gv 14,6.3 Cf At 1,1: «Cominciò a fare e a insegnare».4 Tempo preparatorio alla Quaresima che è stato abolito dopo il Concilio Vaticano II.
5 Benedetto da Norcia (480-547), fondatore dell’Ordine benedettino. La sua Regola si riassume nel motto: “Ora et labora: Prega e lavora”. È considerato il padre del monachesimo occidentale. Paolo VI lo proclama patrono dell’Europa il 24 ottobre 1964.
6 Cf Col 3,3: «La vostra vita è ormai nascosta con Cristo in Dio».
7 Queste espressioni rispecchiano come il popolo seguiva la liturgia fino alla riforma liturgica del Concilio Vaticano II.
8 Il versetto all’Alleluia.
9 Serie di prediche tenute nel periodo di Quaresima.
10 Non guardare ai nostri peccati, ma alla fede della tua Chiesa… Prima della riforma liturgica il sacerdote diceva questa preghiera dopo l’Agnello di Dio.11 “In Cristo e nella Chiesa”.