Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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29. FESTA DI CRISTO RE1


Facciamo la meditazione su questa festa e ricaviamo i frutti che questa festa suggerisce. «In quel tempo Pilato disse a Gesù: Sei tu il re dei Giudei? Gesù rispose: Dici questo da te stesso, oppure altri te l’hanno detto di me? Rispose Pilato: Sono forse giudeo? La tua nazione e i grandi sacerdoti ti hanno messo nelle mie mani. Che hai fatto? Gesù rispose: Il mio regno non è di questo mondo. Se il mio regno fosse di questo mondo i miei ministri certo avrebbero combattuto, perché non fossi dato nelle mani dei Giudei. Ma il regno mio non è di quaggiù. Dunque tu sei re? gli domandò allora Pilato. Gesù rispose: Tu lo dici, io sono re. Sono nato per questo e per questo sono venuto nel mondo a rendere testimonianza alla verità. Chi è per la verità ascolta la mia voce»2.
Gesù si dichiara re innanzi a Pilato. Ma noi dobbiamo capire, dobbiamo spogliarci dell’idea, della mentalità che abbiamo riguardo a un re temporale, a un re comune. Gesù Cristo è un re, ma ben diverso. Pensiamo soltanto a questo: quale differenza c’è fra un re della terra e un presidente della repubblica, che fa lo stesso. Si confermano tutti in dignità, in maestà, sempre in una posizione di distinzione, di comando. Gesù Cristo sta nel tabernacolo, si mette sotto l’ostia, sotto la figura del pane nell’ostia stessa e si lascia da noi mangiare, si fa nostro cibo. Quale differenza! Eppure il titolo di re, applicato a Gesù è il titolo, che possiamo dire, rispecchia del tutto, in modo assoluto, il senso, la dignità, il potere di un re. Ma, come dice il Vangelo:«Il mio regno non è di quaggiù», non è come i regni della terra.
In ogni modo, un re temporale è scortato dalla polizia, dai soldati..., fa le leggi umane, ha il tribunale per giudicare e leprigioni per condannare.
Gesù Cristo è re, perché egli ha un regno... tutto ha creato, quindi tutto dipende da lui. I re della terra non hanno creato,
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non hanno creato i sudditi... Tutto è stato fatto, «et sine ipso factum est nihil quod factum est»3, senza di lui, senza Dio nulla esiste. Ha creato la mente, e ha creato il cuore e ha creato la volontà, ha creato la...4, Adamo, Eva...
Ora, questo che cosa indica? Che noi siamo tutte sue creature, sottomessi come un bambino è sottomesso ai genitori. Un re.
L’umanità era tutta schiava del demonio, era il regno del diavolo. E purtroppo, chi non segue Gesù, chi non è nel regno di Gesù Cristo con il Battesimo e non vive con la vita della grazia è ancora nel regno del diavolo.
Gesù vuole vivere nei cuori, vuole darci la vita eterna. Egli non viene con le armi, ma è un re d’amore per noi suoi sudditi. E muore per darci la vita, non un re che vuol uccidere i nemici, ma morendo egli conquista la vita anche per i suoi nemici. È lui che soddisfa per i nostri peccati. È lui che prepara il regno eterno in cielo, quando avrà radunato tutti i suoi sudditi fedeli lassù in paradiso. Ecco il suo regno che presenterà al Padre celeste: l’immensa moltitudine dei santi, delle anime giuste, delle anime salvate. Domenica prossima è la festa di tutti i Santi. È Gesù che trionfa con tutti i santi in cielo. Ecco il suo regno beato!
Il suo regno sulla terra è la Chiesa, e ogni anima, quando siamo in grazia di Dio, è suo regno. Quando amiamo Gesù il suo regno è nel nostro cuore, nella nostra anima, nel nostro interno, e nel nostro spirito. È un re particolare. Egli è la Verità. Il suo è regno di verità, non inganna, e vuole che tutti credano alla sua parola. Egli ha fatto la mente nostra, ci ha dato l’intelligenza e questa intelligenza deve essere sottomessa. Nessun re della terra o presidente di repubblica, ecc., può pensare di imporre ai suoi sudditi di essere sottomessi con la loro mente, cioè di pensare come vogliono loro. Ma Gesù condanna chi non crede. Chi crede e riceve il Battesimo sarà salvo, chi non crede è condannato. È un re che comanda il nostro spirito, la nostra mente. Tutto ciò che ha detto è verità. Perciò nel testo del Vangelo appena letto si dice: «Io sono venuto su questa
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terra per rendere testimonianza», cioè per predicare la verità. È il re del nostro spirito, il re della nostra mente, padrone della nostra mente.
Il Signore ha creato il nostro cuore. E questo cuore deve essere docile, sottomesso, indirizzato tutto a lui, tutto a Dio, cioè all’amore di Dio e al paradiso. I re possono anche sospettare che tra i sudditi vi siano alcuni che non lo vogliono... Gesù, no. Chiunque, anche chi si mostrasse esteriormente sottomesso, ma non lo amasse, è da lui condannato. Il cuore deve concentrarsi, orientarsi in Gesù Vita, sommo bene, eterna felicità. Egli è colui che ha creato il nostro cuore e lo vuole per sé.
Poi è il re della nostra volontà. Il Signore ci ha dato i comandamenti e la sua legge e comanda anche per mezzo delle persone che governano sulla terra. E vuole la sottomissione della nostra volontà, è sua, l’ha creata perché compia la sua volontà. Così Gesù Cristo è il re più completo, un re tutto speciale. Il regno di Gesù Cristo è un regno di verità, di amore, di santità e di giustizia. Egli ha fatto le sue leggi e le vuole osservate, condannerà chi non le osserva e premierà chi le osserva: giudicherà subito dopo morte con il giudizio particolare e alla fine del mondo con il giudizio universale. Quale re! Il premio che darà ai sudditi fedeli, cioè a chi ha assoggettato la sua mente, il suo cuore e la sua volontà a lui, è un premio eterno. Il cattivo che non avrà..., a coloro che non hanno voluto credere alla sua parola, seguire la sua volontà, i suoi comandamenti darà il castigo eterno.
Non vi è un altro re come Gesù. E noi pensando a Gesù Cristo Re non dobbiamo formarci un’idea \sbagliata/, non dobbiamo essere condotti dalla mentalità che abbiamo considerando i re della terra. Gesù Cristo è il re di ognuno ed è anche re di tutti gli uomini...5. La società deve conformarsi alla morale predicata da Gesù.
Che cosa dobbiamo fare oggi per ossequiare degnamente Cristo Re, per sottometterci a lui ed amare questo re di amore? Questa sera bisogna parlare di consacrazione al Cuore Sacratissimo di Gesù: sottomettere a lui la nostra mente, il nostro cuore e la nostra volontà. Pensare come Gesù, sottomettergli
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la mente; amare lui con tutto il cuore, sottomettergli il cuore; volere quello che lui vuole, ascoltando e osservando quello che egli vuole. Tutto questo è amore: amore della mente, amore del cuore, amore della volontà, cioè unione. E perché la nostra consacrazione sia giusta e piena, diciamo: Signore, io credo, sottometto tutta la mia mente a quello che hai deliberato e la santa Chiesa ci propone a credere. Sottometto tutta la mia volontà, cioè farò le opere buone con la tua grazia, con il tuo aiuto. E spero da te il paradiso, e voglio il paradiso, esigo il paradiso.
Sottomettere tutta la nostra volontà e sottomettere tutto il nostro cuore; cioè indirizzare tutto il cuore a lui: Vi amo con tutto il cuore sopra ogni cosa, bene eterno ed eterna felicità. Allora sottomettiamo, facciamo un atto di ossequio, di sottomissione della mente, del cuore e della volontà, di tutto il nostro essere. Della mente con il credere sempre meglio, più profondamente; del cuore: amare solo lui, volere solo lui, amarlo senza misura; e della volontà dicendogli: Non sia fatta la mia, ma la tua volontà, sempre. Questo è il vero ossequio a Gesù Cristo Re: dargli la mente, il cuore, la volontà, tutto il nostro essere. Che felicità aderire a questo re!
Però, ricordare sempre che non si tratta di un re comune. Gesù vuole che gli facciamo un ossequio, un trono nel cuore, cioè nell’interno, un trono d’amore che consiste appunto in questo: fede viva, profonda, sentita nella sua parola, nell’amore pieno a lui e una dedizione, una consacrazione piena della volontà a lui. Gesù Cristo regna in cielo, è re del mondo e della Chiesa.
Dio deve regnare nel nostro cuore, un regno che è vita offerta. Il regno di Dio è nel nostro cuore, nel nostro interno. Chi vive la vita religiosa fa Gesù padrone totale di sé. Totale! E se adopera tutte le potenze dell’anima e tutti i sensi interni ed esterni per seguirlo, per amarlo, allora egli pone davvero la sua dimora nell’anima, la conduce alla perfezione, la stringe sempre di più a sé e la vita resta una preparazione al cielo dove il regno è perfetto. Sulla terra il regno è ancora imperfetto, perché composto di uomini deboli, ma lassù è6...
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1 Meditazione tenuta ad Albano il 25 ottobre 1959. Trascrizione da nastro: A6/ an 70b = ac 121b.
2 Cf Gv 18, 33-37.

3 Cf Gv 1,3.
4 Parola incomprensibile.

5 Parola non chiara.

6 Manca la finale. Vuoto di registrazione.