Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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10. AUGURI DI BUON ONOMASTICO A DON ALBERIONE1


Primo Maestro: Cosa vuoi dirci?

Maestra Assunta:: Veneratissimo Primo Maestro, S. Giuseppe del ‘59 ci ritrova ancora una volta attorno a lei per le consuete espressioni degli auguri onomastici. Non sarebbe difficile farle gli auguri se ognuna di noi avesse la possibilità di esprimerli così, semplicemente, come li sente nel cuore. Ma un augurio corale che sintetizzi e armonizzi le varie voci risulta complicato, perché è impossibile captare i sentimenti di ogni figlia. Sono trecento sentimenti diversi, così come è diverso il volto e l’anima di ognuna. Ma tutti includono motivi di riconoscenza, di preghiera e di promesse.
Ogni anno che passa noi sentiamo più vivo il bisogno di ripeterle con più forza il nostro ringraziamento: Grazie, Primo Maestro, per aver dato vita ad una congregazione larga di mezzi e di attività, soprattutto così ricca di vitalità per lo spirito. Per noi la congregazione delle Figlie di San Paolo è la più cara, la più rispondente alle esigenze del nostro spirito, quella che preferiamo su tutte e che non cambieremmo mai con nessun’altra. Grazie per averci dato la possibilità di esplicare tutte le nostre energie di intelligenza e di volontà attraverso attività così varie e molteplici. Le relazioni delle nostre case estere, che le verranno presentate a parte, sono una testimonianza concreta che la nostra specifica attività non è delimitata da confini, ma ogni terra, sia americana, asiatica o africana costituisce il buon terreno per far germogliare le nostre opere. Come vede, il movimento catechistico e le feste del Vangelo stanno diventando il punto centrale, il fulcro attorno al quale tutto si muove. Ed è in questa attività così direttamente apostolica che gustiamo le
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gioie più pure e più consolanti. Grazie ancora, Primo Maestro, perché è venuto a prendersi gli auguri2!

Primo Maestro: Poca fatica.

Maestra Assunta: Le sue visite si fanno man mano più rare e più fugaci. Per quanto ci rincresca, non vogliamo fargliene un rimprovero, perché sappiamo che anche altre congregazioni hanno bisogno della sua azione diretta. Ma vogliamo dirle che la sua presenza fra noi è sempre motivo di grande gioia e di conforto. Siamo più che sicure che ci segue e che si interessa sempre di noi...3
Grazie di cuore per la casa di Esercizi spirituali4: una piccola oasi tra il verde dei colli albani, per una settimana di sosta ogni anno. Una casa di luce e di grazia per ritemprare le forze spirituali di tutti i membri. Anche questa casa è un suo dono, Primo Maestro5.
E infine un ultimo grazie per averci dato la Prima Maestra6.

Primo Maestro: Fatene tesoro però!

Maestra Assunta: È il dono più grande e prezioso. Con lei, se siamo titubanti ci sentiamo sicure, se siamo timide ci sentiamo coraggiose, se siamo povere ci sentiamo ricche, se siamo deboli ci sentiamo forti. Per noi tutte la Prima Maestra7 è quel piccolo angolo dove in ogni ora brilla sempre il sole. E con il cuore e la voce stessa della Prima Maestra, ora le diciamo tutte insieme: Buon onomastico, Primo Maestro! Ci
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senta vicine tutte, anche quelle che dai paesi lontani sono qui in questo momento con il pensiero e con il cuore. Che il Signore la conservi ancora a lungo tra noi, perché tutte, Primo Maestro, dalla più grande alla più piccola, abbiamo bisogno tanto di lei8.

Primo Maestro: Avete bisogno di Dio. Avete bisogno tanto di Dio, tanto. Io vi ringrazio degli auguri, vi ringrazio delle preghiere, vi ringrazio dei doni che esprimono tutto il vostro sentimento di attaccamento alla Congregazione, alla Famiglia Paolina. Il Signore adesso vuole completare la giornata completando la Congregazione9. Io poi completo la mia giornata terrena: «Consummatum est»10, è finito. Quindi le preghiere che domando sono specialmente per una buona morte. E intanto quelle Famiglie che sono appena abbozzate, diciamo non ancora formate, possano consolidarsi, così che il disegno che vi era in principio dal 1907, 1908 sia completato, perché quando si deve fare un quadro bisogna che sia completo. Se vi sono da rappresentare vari santi attorno a Gesù Maestro bisogna che tutti i santi siano completati o almeno abbozzati. Altri poi completeranno. Quindi la preghiera è quella per una buona morte.
Sono molto contento che abbiate fatto un accenno caldo alla Prima Maestra. Seguitela sempre. Non c’è bisogno di molte parole, né c’è bisogno di tanti studi per guidare, basta possedere la sapienza di Dio ed essere illuminati da Dio. Qui non vale veramente il paragone, ma una volta il canonico Chiesa11 me l’aveva detto: Quando don Bosco12 ha scelto la Maz-
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zarello, questa non sapeva scrivere e ha guidato gli studi, fino a guidare le professoresse. Sia così. Qui non è il caso di portare il paragone preciso, tuttavia il paragone spiega quello che deve essere inteso e deve essere capito.
Fedeltà, sempre fedeltà! Volete capire tutto? No, non fa bisogno di capire tutto, basta fare come S. Giuseppe che si lasciava guidare dalla Provvidenza ed è arrivato ad essere il primo santo dopo la santissima Vergine. Chi ha cooperato di più alla redenzione del mondo, cooperato con Gesù Cristo, è Maria, e dopo S. Giuseppe. Così, vedete, se voi vi mantenete in umiltà, nella docilità e nell’unione fra di voi, certamente vi troverete sempre bene. La Congregazione si unirà sempre di più. Vedete che si estende da una parte all’altra del mondo come una pianta che allarga i suoi rami. Segno evidente della benedizione di Dio.
L’altro giorno vi ho detto: Facciamo ancora Esercizi, però se si lascia un poco affievolire, raffreddare l’animo riguardo alle tre pratiche che ho raccomandato, allora cominciano i malcontenti, gli scoraggiamenti. Ma finché si fanno bene quelle tre pratiche: esame di coscienza, meditazione e Visita, lo spirito sarà sempre vivo e il progresso sarà sempre più sentito e anche veduto. Che mai non entrino quelle che non hanno ancora preso l’abitudine a queste tre pratiche e non siano ancora arrivate a sentirne il gusto, la soddisfazione, perché sarebbe una disgrazia per loro e una disgrazia per la Congregazione. Invece se si fanno bene queste tre pratiche: l’esame di coscienza, la meditazione, la Visita al Santissimo Sacramento si faranno bene anche le altre e sarà un segno pieno che c’è lo spirito vivo, lo spirito della Congregazione. Siate sempre fedeli a questo.
Adesso vi ringrazio ancora una volta e domani mattina metto tutte le vostre intenzioni nel calice della Messa. E ora, state in piedi, perché siete tante e vi do la benedizione. Siccome avete accennato alla casa degli Esercizi, là vi sarà una fontana d’acqua salutare, quell’acqua che Gesù indicava alla Samaritana e che Gesù voleva che la Samaritana gli chiedesse: la luce, la grazia, la santità. È sempre poco fare le chiese, ma è molto farle funzionare bene. Pregare bene nelle chiese,
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è sempre poco fare una costruzione, perché la fanno i muratori, ma è sempre tanto farla funzionare bene e ricavare dalle case e nelle case quel bene che si deve ricavare prima per la santificazione nostra e poi per l’apostolato.

Jesu Magister Via, Veritas et Vita...
Regina Apostolorum...Sancte Paule Apostole...
Benedictio Dei Omnipotentis Patris et Filii et Spiritus Sancti descendat super vos et super nos et maneat semper.
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1 Conversazione augurale tra Don Alberione e Maestra Assunta Bassi (1915-2012), presente la comunità di via A. Pio al completo, tenuta a Roma il 18 marzo 1959. Trascrizione da nastro: A6/an 62b = ac 106b. Stampata in ottavo di seguito alla meditazione del 19 marzo.

2 Risata da parte dell’assemblea.
3 Applausi.
4 Don Alberione ha voluto e fatto costruire la Casa Divin Maestro ad Ariccia (RM), “dono preziosissimo tra i tanti doni concessi alla Famiglia Paolina e non solo alla Famiglia Paolina”(scritta sulla lapide all’entrata della Casa), per gli Esercizi spirituali. Egli stesso l’ha inaugurata il 6 luglio 1959 con la predicazione di un corso di Esercizi per sacerdoti paolini.
5 Segue l’elenco dei doni per la casa di Esercizi preparati dalle Paoline d’Italia e degli USA.
6 Appalusi da parte dell’assemblea.
7 Venerabile Tecla Merlo (1894-1964) cofondatrice e prima superiora generale delle Figlie di San Paolo. Il titolo Prima Maestra, fino al Capitolo speciale del 1971, indica la Superiora generale. Questo titolo era stato attribuito a suor Tecla Merlo al momento dell’approvazione diocesana dell’Istituto (cf C. A. Martini, Le Figlie di San Paolo. Note per una storia 1915-1984, Figlie di San Paolo, Roma 1994, p. 158, e Appendice I, doc. 45, pp. 403-404).

8 Applausi.
9 Riferimento alla Famiglia Paolina. Cf AD 82, 247, 279. Inoltre, nel 1958 avevano professato le prime Suore Apostoline e sorgono gli Istituti San Gabriele Arcangelo e Maria Santissima Annunziata aggregati alla Famiglia Paolina
10 Gv 19,30.
11 Venerabile Francesco Chiesa (1874-1946), sacerdote della diocesi di Alba, insegnante di filosofia e teologia nel seminario diocesano, canonico e parroco della chiesa dei Santi Cosma e Damiano. Fu direttore spirituale di Don Alberione e dei primi paolini. È considerato il padrino della Famiglia Paolina.
12 S. Giovanni Bosco (1815-1888), sacerdote piemontese. Nel 1859 fondò la Pia Società di San Francesco di Sales (Salesiani) per l’educazione cristiana dei ragazzi, e nel 1872 con l’aiuto di Maria Domenica Mazzarello (1837-1881) fondò le Figlie di Maria Ausiliatrice per l’educazione delle ragazze.