33. CHE GRANDE GRAZIA È LA VOCAZIONE!
La gioia di appartenere a Dio
Meditazione per l’entrata in Noviziato, Castel Gandolfo, 30 settembre 19631
È grande cosa l’inizio del vostro noviziato. E questo noviziato significa che già si iniziano e iniziate la vita religiosa, cioè siete le prime religiose, e avete quindi gli stessi impegni, gli stessi doveri delle religiose professe, cioè amare Dio con tutto il cuore e sopra ogni cosa2; e osservando, per amare sempre più il Signore, osservando povertà, castità, obbedienza. Ma voi potrete anche pensare: Questo sarà dopo che avremo fatto la professione. No, si deve cominciare adesso. Dopo la professione si osservano i voti perché si è fatto la professione, e cioè perché si sono emessi i voti. Ora avete da vivere la vita religiosa per virtù, non per i voti, non per la professione ma per virtù. E il noviziato serve per provarvi, se siete in grado, se avete la grazia di osservarli: la povertà, castità, obbedienza per noi amare il Signore, per meglio santificare, per virtù. Allora, poi, fatta la professione, per voto si osserva.
Così vi trovate, e dovete dimostrare l’osservanza delle Costituzioni che studierete e dei santi voti che praticherete. Quindi è una conoscenza di voi stesse: se quello vi sentite di farlo, poi, per tutta la vita. E allora, se vi sentite di farlo, ecco, chiederete la professione, un anno. E così chi guida l’apostolato segue se date prova di questo, cioè di essere capaci
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di vivere la vita di una suora degna di Gesù, Regina Apostolorum. Da una parte voi vi sarete provate, dall’altra parte chi guida l’Istituto si è reso conto se veramente siete capaci, se veramente, profondamente, desiderate di vivere tale vita. Ecco, allora sarà ammissione alla professione prima, la prima professione.
Adesso avete sentito quel che si è letto, e cioè mirare alla vita di perfezione, mirare alla vita di perfezione. Che cos’è la vocazione? La vocazione è l’invito di Gesù alla perfezione, alla sequela. E questo Gesù l’ha fatto sentire mentre eravate3 in famiglia e lo fa sentire sempre più vivamente adesso, ecco… Ora voi rispondete con un bel sì a Gesù: Eccomi, sono qui e voglio vivere questa vita di consecrazione tutta, solo, sempre di Dio. Che grande grazia è la vocazione!
Non aspettatevi che il mondo la capisca la vocazione, perché se capissero la vocazione, i conventi si riempirebbero in una giornata di tutti gli aspiranti! Ma ad ognuno nella propria grazia… voi avete la propria vostra grazia, e cioè una grazia distinta, diversa, più forte, più grande che non quelle compagne che avete lasciato nelle parrocchie o nei paesi, le compagne che avete avuto da fanciulle nelle scuole, o successivamente dopo le scuole. Grande grazia la vocazione!
Far bene il noviziato vuol dire corrispondere alla vocazione; e quale gioia avrete alla fine, dopo un anno, quale gioia avrete alla fine: sentirvi desiderose di abbracciare la vita e di obbligarvi a quella vita con la professione temporanea, di un anno. Lo sapete che le professioni sono: prima, temporanee [e annuali] per tre anni, e poi per due anni, biennali; e poi dopo, se voi vi sentite, con le prove fatte, e chi guida l’Istituto ha capito che siete chiamate e che vi sentite di corrispondere… la professione perpetua. E poi dopo la preparazione alla vita in paradiso: santificazione, santificazione.
Avrete per maestra delle novizie suor Maddalena4 che, con la grazia di Dio, domani arriverà qui. Essa deve ancora attendere
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a degli studi, ma troverà tempo per attendere bene anche a voi. Quindi, ecco, voi apritevi bene con essa, confidatevi con essa, e nello stesso tempo prendete le istruzioni che riguardano la vita religiosa. Sono consegnate le Costituzioni, che dovete imparare, consegnato il libro Il Vostro Maestro, il nostro Maestro perché lo si legga bene e si conosca sempre meglio Gesù, Maestro di virtù e di santità, sì; e poi l’immagine della Regina Apostolorum5: sì, Maria è la prima religiosa…come è la Madre delle religiose! La Madre delle religiose… Fra le religiose che si sono consecrate a Dio fin dai primi momenti, ecco, santa Tecla, la quale è stata la discepola del Maestro Gesù e si è santificata con martirio, verginità e apostolato. Ecco dunque quello che avete da tener presente, sì!
Oh! Per tutto questo, il noviziato ha grazie particolari. Non mai scoraggiarvi: avrete grazie particolari e molto particolari! Incoraggiamento, fortezza, durante il noviziato. Allora, intraprendete questo noviziato con grande gioia! Accoglierete con tanta gioia la maestra del noviziato; e poi, con tutto l’animo, con tutta la dedizione, voi condurrete la vita particolare che è descritta nelle Costituzioni: e per questo il capitolo del noviziato, gli articoli del noviziato, dovranno essere i primi ad essere spiegati, perché tracciano la vostra via. E voi avrete un grande aumento di grazia, e anche consolazione e incoraggiamenti, perché il Signore non vi lascia sole, il Signore è qui6. Ora invoco la benedizione sopra ciascheduna di voi novizie e invoco la benedizione per tutte le persone, le sorelle che hanno contribuito a prepararvi a questo giorno, con la ricerca delle vocazioni e poi con una prima formazione.
[…] Seguirete Maria, la prima religiosa; seguirete san Paolo, nello spirito con cui santa Tecla ha seguito l’apostolo.
Ora, perciò voi direte la preghiera adesso, e il canto […]
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1 Nastro originale 150/63 (Nastro archivio 143b. Cassetta 143, lato 2. File audio AP 143b). Titolo Cassetta: “Ammissione al noviziato. Suo significato”.
2 Cf Le Preghiere del Cristiano, Atto di carità. Vedi Preghiere, ed. 1957, p. 17; ed. 1985, p. 23.
3 Il PM dice: siete.
4 Maddalena [Giuliana] Verani (1940) è stata maestra delle novizie fino al 2006.
5 Nel Rito di ammissione al noviziato, si consegnavano alle novizie “i libri del Vangelo, delle Lettere di San Paolo Apostolo, delle Costituzioni, l’immagine della Regina degli Apostoli e la corona del Rosario” (Rituale delle Suore di Maria Regina Apostolorum, p. 25). Nel volumetto tascabile delle Edizioni Paoline dal titolo Il Vostro Maestro, erano raccolti sia i Vangeli sia le lettere paoline, oltre al testo della Imitazione di Cristo, di alcuni uffici liturgici e di preghiere varie.
6 Espressione incerta.