Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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27. IL CURRICULUM DELLA VITA RELIGIOSA
I passi per trasformarsi in Gesù Cristo
Professione Religiosa, Meditazione, Castel Gandolfo, 15 agosto 19631


[…] Vale un’altra prospettiva vostra: la suora che viene data ad una vita di maggior santità. […]2 Per mezzo del Battesimo siete passate al piano della vita cristiana; ora dal piano della vita cristiana alla vita religiosa, alla vita di consecrazione, vita di consecrazione al Signore.
Ora il curriculum vitae religiosae, cioè il cammino della vocazione, già lo conoscete in gran parte. In primo luogo Gesù dà grazie particolari all’anima che chiama a sé: grazie particolari dal Battesimo, poi le grazie particolari quando si raggiunge l’uso di ragione e si ricevono per le prime volte i sacramenti, poi in modo particolare nella Cresima, e successivamente con le varie preghiere che avete fatto e con l’esercizio della virtù in famiglia. Ecco, e si è fatta sentire una voce particolare, nei momenti magari più silenziosi della vita o nei momenti che seguono la Comunione o in una meditazione o più facilmente in un giorno di Ritiro e meglio ancora in un corso di Esercizi Spirituali: e allora si mette il punto fermo. Poi, ho fatto la scelta della mia vita e ho scelto, tra gli Istituti di vita religiosa, quello che sembra fatto per me e al quale credo che il Signore mi ha voluto chiamare.
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Allora si entra nell’Istituto e i passi sono: ecco, l’aspirandato, il postulato; poi succede la vestizione; quindi si inizia l’anno di noviziato. E allora nel noviziato si passa ad una vita di maggiore intimità con Gesù Cristo. Cambiare pensieri, cambiare sentimenti, cambiare aspirazioni, cambiare abitudini… e così trasformarsi poco a poco in Gesù Cristo, finché questo sarà maturato sufficientemente… ecco la prima professione.
E ci rallegriamo con la suora che oggi ha emessa la sua prima professione, con un bel nome scelto, sì. E questo nome può essere portato lassù, quando l’anima, lasciando il peso del corpo, volerà verso lo Sposo celeste.
Poi si arriva alla prima professione. Dopo la Chiesa, nella sua prudenza, vuole che la suora, fatte le prove… faccia le prove se è capace di portare quel peso della vita religiosa, se è capace di compiere i doveri della vita religiosa, specialmente se nell’anno3 la persona cresce nell’amor di Dio, se usando anche dei tre mezzi che sono i voti. I tre voti sono tre mezzi per crescere nell’amore di Dio, perché che cosa sia poi in fondo la vita religiosa, è un amore più intenso, particolare a Dio, e quindi la Chiesa approva e mette come condizione l’emissione dei tre voti.
Dopo queste prove che durano cinque anni, se l’Istituto vede che la suora può legarsi definitivamente all’Istituto e viene definitivamente accettata, e se la suora da sua parte ha provato che quel peso, quella vita che si conduce nella Congregazione è sopportabile e piace e rende l’anima contenta, allora fa la domanda di emettere la professione definitiva e legarsi definitivamente all’Istituto.
Ecco, di lì comincia il lavoro di perfezionamento, perché è come se un contadino parte da casa e va sul campo per lavorare il campo, ma il lavoro comincia quando già mette nella terra l’aratro e il lavoro è proprio compier la natura. E così è come si entra, supponiamo, in una professione comune, professione… supponiamo la maestra, oppure il medico: è lì che
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si comincia ed esercita veramente la medicina quel medico, da quel momento che ha avuto la laurea; e così se la maestra entra nella scuola, è di lì che comincia il suo compito, l’insegnamento. Quindi il lavoro di perfezionamento, ecco, allora diviene obbligatorio e diviene l’obbligo principale della vita religiosa.
Un Istituto può avere vari apostolati, può essere per le missioni, può essere per gli infermi, può essere per l’apostolato delle edizioni e può essere per le vocazioni. Oh, allora, questo è il secondo articolo delle Costituzioni…
Ma il primo [articolo], quel che segna l’obbligo… qual è quel che segna il primo obbligo? È precisamente: migliorare, perfezionarsi, santificarsi… che ha lo stesso senso: santificarsi. Allora diviene un obbligo stretto, in maniera che se uno tutta la vita lavora per il suo perfezionamento, compie il dovere principale della vita religiosa.
Se una non progredisce, si trova a mai osservare la vita religiosa, e quindi non osservando il dovere principale… quale sarà la sentenza finale, la sentenza di Dio? Oh, se quello è l’impegno più grave! Ed è proprio un lavoro da farsi. Quindi il perfezionamento.
Ora, poi la vita religiosa può durare quanto piacerà al Signore: possono essere dieci anni, venti anni, venticinque le nozze d’argento, cinquant’anni le nozze d’oro e più ancora… e poi e poi paradiso, paradiso eterno. Allora il Signore: «Veni, Sponsa Christi, accipe coronam»4, vieni avanti sposa di Gesù Cristo, «intra in gaudium domini tui» [Mt 25,21.23], entra nel gaudio del tuo Signore.
Coraggio! Questo è il curriculum della vita religiosa. Poi, paradiso eterno, stato di felicità, là dove si ama soltanto. Ecco, «caritas manet in aeternum» [cf 1Cor 13,8; 1Gv 2,17].
Allora, unirvi bene all’Istituto, lavorare bene assieme per la perfezione, e assieme pregare per il progresso di ognuna e per il progresso dell’Istituto assieme.
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Poi, se vi è per mezzo della Vestizione e delle Professioni una divisione fra il mondo e voi, tra i parenti e voi, questo è fatto ed è realizzato nella stessa professione, e anche in parte nella Vestizione. Ma che cosa vuol dire? Che i genitori e i parenti si amano con un amore che è più bello, che è più santo, che è più efficace. Pregare costantemente e anche prendere un po’ questo impegno: Voglio, o Signore, che tutti i miei parenti, specialmente quelli della mia famiglia, strettamente della mia famiglia, vengano con me in paradiso, vengano con me in paradiso. Pregare…

Sia lodato Gesù Cristo.
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1 Nastro originale 159/63 (Nastro archivio 146a. Cassetta 146, lato 1. File audio AP 146a). Titolo Cassetta: “Curriculum della vita religiosa”. A differenza di altre volte, non è stato registrato il rito della professione, ma soltanto la meditazione del PM.

2 Questa parte iniziale è disturbata da diversi rumori di fondo e non è del tutto comprensibile.

3 Parola incerta.

4 «Vieni, sposa di Cristo, ricevi la corona [di gloria]» (Breviarium Romanum, Commune Virginum).