Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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11. MADRE, MAESTRA, REGINA DEGLI APOSTOLI
Il lavoro vocazionale delle Apostoline sia sotto la protezione di Maria
Festa liturgica della Regina degli Apostoli, Meditazione
Castel Gandolfo, 25 maggio 1963
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Chiudere santamente il mese di maggio. Certamente, ogni anima che vuol consecrarsi al Signore può prendere [Maria] come modello, come Madre, Maestra e Regina, per continuare nel lavoro spirituale e arrivare ad essere intieramente di Dio sull’esempio di Maria.
Oggi è la festa liturgica della Regina Apostolorum, perché la festa esteriore è stata in principio del mese2. Oh, la festa liturgica: quindi la Messa liturgica e l’ufficiatura che devono celebrare i sacerdoti è tutta indirizzata alla Regina Apostolorum. Nell’antifona che si canta prima del Magnificat da noi, si invoca Maria Madre, Maestra, Regina… Maria, Madre, Maestra, Regina3.
Che noi capiamo chi sia la nostra madre terrena, è facile, ma come capire che Maria sia la nostra Madre?
Ecco, Maria è stata Madre naturale di Gesù, ma Maria è la nostra Madre spirituale, Madre per adozione, che ci ha accolti come suoi figli. Che Maria sia la Madre di Dio, di Gesù Cristo, Dio, questo è di fede; e che invece Maria sia la nostra Madre, è prossimo alla fede, prossimo alla fede, questo: cioè è
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credenza, cioè è verità che da tutta la Chiesa in generale viene predicata e ritenuta Madre nostra. Maria […] 4

[…] e sono la forma. Questo vuol dire aver l’anima piena di Dio e per sovrabbondanza riversare noi nelle anime: i propri pensieri, i propri sentimenti, i propri desideri, la propria pietà, la propria santità. Se invece la vasca non è piena, l’apostolato è una cosa appiccicata ma che non ha vita, e ha poco risultato, perché non parte da un cuore pieno, da un’anima piena. E allora, se invece non continua a cadere l’acqua in quella vasca, in quel recipiente, l’acqua necessaria per riversare non ci sarà; e se uno lascia cadere un po’ la pietà, la vasca non è piena, non riversa sugli altri. Bisogna sempre avere un calore intimo, essere pieni di Dio, così da non più contenere! Perché allora avviene che l’apostolato è vitale, ha vita!, non che è un’istruzione: è una comunicazione di vita! Ah, bisogna essere molto santi per dare la santità! Bisogna essere suore perfette per poter dare le vocazioni! Bisogna amare Dio perdutamente per suscitare anime generose, anime che amino Gesù – diciamo – perdutamente, sì. E allora tante volte bastano poche parole ma convinte: persuade. Se poi la vasca ha delle fessure, l’acqua che va – e sì – si perde. Quando uno perde lo spirito, la vasca non è più piena, cioè quando l’anima è diventata un po’ mondana, che non ha più tutto lo spirito di Dio ma ha un po’ di spirito mondano: allora la vasca non si riempie più e tanto meno non riverserà… su una conca, si vede pensando per esempio a quei recipienti che servono per il bagno, nelle case.
Persone che hanno una missione e ne hanno pieno il cuore, e altre anime che invece sono fredde: e come scalderanno? Ci vuole il fuoco. Gesù stesso diceva: Sono venuto a
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portare il fuoco sulla terra, et quid volo nisi ut accendatur?, e che cosa voglio io, se non questo che sia acceso il fuoco [cf Lc 12,49], il fuoco dell’amor di Dio? Ecco, Maria era piena di Dio… e lo ebbe anche per il suo amore a Dio e per la preparazione che Dio ebbe di lei, ecco: diede il Figlio all’umanità, presentò Gesù ai Magi, prima ai pastori, e prima al tempio ad esempio, e si può dire a tutta l’umanità: per questo è Regina Apostolorum, perché diede Dio agli uomini. E quando un’anima è innamorata di Dio… oh!, l’Apostolina non può essere un’anima fredda, mai. Chi riscalderebbe? Occorre che abbia un gran calore. Quindi Magistra: Maestra, Maria, del nostro apostolato.
E terzo, oltre che Mater, Magistra, è insieme anche, Maria, Regina; e Regina degli apostoli, delle apostole e degli apostolati: Regina in quanto che protegge… protegge tutti gli apostolati. Ecco quanto ha lavorato nel cuore di quell’anima che poi è arrivata a consecrarsi a Dio: con quanta ispirazione, con quanti inviti alla santità; e l’anima magari non percepisce, non capisce di dove vengano queste ispirazioni, questi inviti… ma per arrivare alla vostra vocazione, ci sono stati inviti interiori; e se anche sono venuti dall’esterno, si è servito Dio delle persone. E inoltre non basta l’invito: occorre la grazia e la grazia ci viene attraverso Maria, Regina. La vocazione religiosa ha un cammino interno, una storia interiore che è propria di ogni anima. Non c’è un’anima che rassomigli, che sia del tutto uguale ad un’altra: ogni anima ha una storia spirituale interiore… Dio che conduce, Maria che è Madre delle sante vocazioni. Quindi, Regina Apostolorum.
Ecco, allora, importante è questo: per tutto il lavoro vocazionale, ogni cosa, ogni sforzo, ogni attività sotto la protezione di Maria, sotto la protezione di Maria, sì. Ecco, sotto la protezione di Maria le aspiranti, le novizie, le professe temporanee, e le professe perpetue… D’altra parte, tutto il lavoro vocazionario che farete, tutto sotto la protezione di Maria. E gli apostoli, gli undici, dopo che Gesù è salito al cielo, con Maria si radunarono nel cenacolo e fecero la novena dello Spirito Santo, che è la novena che noi adesso celebriamo,
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novena di Pentecoste. Ecco il Libro Sacro dice: con «Maria matre Iesu», gli apostoli; così sempre, se siete Apostoline, con «Maria matre Iesu» [At 1,14]. Così. Tutto il lavoro vocazionario sotto la protezione di Maria.
Oh! Adesso cantare spesso: «Suscipe nos, Mater nostra…»5, Mater, Magistra, Regina nostra, sì: chiamarla, invocarla.
E proprio oggi, essendo la festa liturgica, propositi migliori. E considerare proprio i tre uffici di Maria: Madre, Maestra e Regina. Madre: e noi figli; e Maestra: e noi discepoli; Regina: e noi sudditi. Maria è Regina non per soltanto essere esaltata, ma perché, avendo tanta grazia, avendo un posto altissimo come Regina del cielo, ella si vale della sua posizione, del suo potere per ottenere molte grazie. Quindi chiamarla6: Salve Regina, mater misericordiae. Ella è potente con la sua intercessione di grazia.
Questo Istituto crescerà sotto le sue cure, e sotto le sue cure ogni persona dell’Istituto può santificarsi e può fare un grande apostolato.

Sia lodato Gesù Cristo.
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1 Nastro originale 150/63 (Nastro archivio 138a. Cassetta 138, lato 1. File audio AP 138a). Titolo Cassetta: “La Regina degli Apostoli e l’apostolato vocazionario”.

2 La festa liturgica si celebrava il sabato dopo l’Ascensione; la prima domenica di maggio la festa esterna. Vedi AP 1959, p. 88, nota 4.

3 Cf Festa propria in usu apud Congregationes Paulinas, In festo B.V.M. Reg. Apostolorum, Roma 1963, pp. 8–17.

4 A questo punto del Nastro originale (al minuto 3.14), parte lo spezzone di un’altra meditazione del Fondatore, che corrisponde all’audio AP 145c. Il nastro sovrascritto è di circa 7 minuti. Dopo, sempre sul Nastro originale, riprende l’audio dell’attuale meditazione, che riportiamo qui di seguito, e che non era stato trasferito su Nastro archivio. Si evince dal contesto che, nella parte mancante, il PM ha parlato di Maria come Madre e ha quindi iniziato a spiegare l’ufficio di Maria Maestra.

5 Cf Novene Paoline, Annotazione musicale del M.o Carlo Clerico, Roma 1960, p. 19: «Suscipe nos, Mater, Magistra, Regina nostra: roga filium tuum, Dominum messis, ut mittat operarios in messem suam, alleluja», «Accoglici, o Madre, Maestra e Regina nostra: prega il Figlio tuo, Signore della messe, perché mandi operai nella sua messe, alleluia». L’incipit dell’antifona al Magnificat si discosta leggermente da questo (cf Festa Propria, op. cit., In II Vesperis, Ad Magn. Ant., p. 17).

6 Espressione incerta.