54.
IL CULTO A MARIA SANTISSIMA (II)
(PB 6, 1942, 330-336)
I.
1. Il Rosario della beata Vergine Maria. - «Il Rosario è una certa formula di preghiera, nella quale quindici decadi di salutazioni angeliche sono separate dalla preghiera del Signore intercalata ad esse; e ad ogni singola decade vengono piamente ricordati e meditati altrettanti misteri della nostra redenzione» (Breviario Romano, Festa del S. Rosario: Ad Matutinum, lectio IV). Il Rosario è un modo di pregare la beata Vergine Maria, usato da S. Domenico «come singolare difesa contro l'eresia ed i vizi» (ivi).
Il Rosario è la fonte di innumerevoli grazie, sia per l'individuo, che per le famiglie, gli stati e la Chiesa. «Leone XIII, in turbolentissimi tempi per la Chiesa, sovente, nella terribile tempesta dei mali che minacciavano, incitò i fedeli di tutto il mondo, con ripetute lettere apostoliche, a ricorrere con molta frequenza, specialmente durante il mese di ottobre, alla recita del Rosario mariano; elevò a tal fine il rito della festa annuale, ed aggiunse alle litanie lauretane l'invocazione alla Regina del sacratissimo Rosario, e concesse l'ufficio proprio della stessa festa a tutta la Chiesa» (ivi, lectio VI).
La pratica del Rosario è largamente diffusa presso i fedeli, i religiosi, ed i pastori di anime; presso i singoli cristiani, o presso le loro associazioni; nelle famiglie e nelle parrocchie; durante l'assistenza al santo sacrifizio della Messa, in diverse funzioni; per i vivi e per i defunti; in tempo di calamità, in punto di morte, in ogni occasione.
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2. Il motivo di ciò è da ricercarsi nel fatto che il Rosario è un modo di pregare facile ed efficace. Facile perché in esso si considerano i misteri ed i principali fatti della nostra religione; l'orazione del Signore contiene tutto ciò che noi dobbiamo chiedere a Dio; la salutazione angelica è composta dalle parole dell'angelo, di S. Elisabetta e della Chiesa. Efficace, perché la vita di Cristo e di Maria Vergine ci ricordano lo scopo essenziale della nostra vita che è una milizia, una prova di fedeltà a Dio, che si conchiude con la morte, e che è ordinata alla gloria dell'eternità: «Beato l'uomo che,... quando sarà stato provato, riceverà la corona di vita» (Gc 1,12).
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Inoltre bisogna considerare in un altro modo l'efficacia del Rosario, per la santificazione dell'anima: perché cioè la preghiera e la meditazione sono utilissimi mezzi per sedare la triplice concupiscenza: «Tutto ciò che è nel mondo è concupiscenza della carne, concupiscenza degli occhi e superbia della vita» (1Gv 2,16). I primi cinque misteri servono a rintuzzare la concupiscenza degli occhi, ossia l'avarizia: la Famiglia di Nazaret visse in umilissima povertà, come facilmente si medita nel primo, nel secondo, e specialmente nel terzo, quarto e quinto mistero: Gesù, «da ricco che egli è si fece povero per amore vostro» (2Cr 8,9). Fu povero e soggetto al dolore sia nella giovinezza, come in tutta la sua vita. Nei successivi cinque misteri viene rintuzzata la concupiscenza della carne, poiché in essi si considera la passione e la morte del Salvatore, che portò nel suo corpo le sofferenze causate dai peccati della carne, e lavò questi peccati con il suo sangue: sia nell'orto del Getsemani, come nella flagellazione, nella incoronazione di spine, durante il viaggio al Calvario, nella crocifissione e nella morte. Considerando infine negli ultimi cinque misteri gloriosi le cose celesti, perdono importanza tutti gli onori terreni. Cristo che risorge è la nostra risurrezione, e sale al cielo per preparare a noi il posto; lo Spirito Santo ci comunica i doni spirituali; la morte, l'assunzione e l'esaltazione di Maria nel regno celeste, accendono in noi il desiderio dei beni eterni.
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3. «Continuamente veneriamo perciò la santissima Genitrice di Dio, con tale culto, a lei molto accetto, affinché, come concesse ai cristiani, ogni volta che la supplicarono con il Rosario, di scacciare i nemici terreni e di disperderli, così pure ci conceda di trionfare sopra l'inferno» (Breviario Romano, Festa del S. Rosario: Ad Matutinum, lectio VI).
Nessuno infatti ignora come S. Domenico abbia trionfato degli Albigesi, in grazia del Rosario; come S. Pio V abbia riportato vittoria sulle potentissime forze dei Turchi. Similmente Clemente XI attribuì alla beata Vergine del Rosario la vittoria riportata nel regno di Ungheria da Carlo VI contro ingenti forze dei Turchi. Maria, apparendo presso Lourdes, sollecitò i fedeli a recitare il Rosario; e le false filosofie della Francia furono allora sconfitte. Dopo Leone XIII, chiamato il Papa del Rosario, assistiamo alla vittoria riportata da Pio X contro il modernismo che è un complesso di tutte le eresie precedenti, ed assistiamo al risveglio del novello fervore verso la SS. Eucaristia. Leone XIII poté dire, e con ragione, che dalla recita del Rosario si deve attendere la salvezza della società.
Tutti i santi, dopo S. Domenico, ottennero, a mezzo del Rosario innumerevoli grazie spirituali. Molti documenti della Santa Sede raccomandano la recita del Rosario, recita che fu arricchita di molte indulgenze. Sotto il titolo della beata Vergine del Rosario vennero ovunque erette confraternite, pie unioni, associazioni.
Il buon pastore sarà devoto e costante in questa pratica; anzi la considererà come un ottimo sussidio per la salvezza delle anime. A nessuno dei pastori deve mancare il tempo di recitare almeno la terza parte di rosario ogni giorno. Sarà molto proficua la recita quotidiana pubblica, fatta alla sera od alla mattina, in ogni parrocchia, comunità e famiglia.
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II.
1. Le feste della beata Vergine Maria. - Il culto di iperdulia dovuto alla beata Maria Vergine consta di tre atti: credere alle sue grandezze, imitare le sue esimie virtù, pregarla assiduamente con pietà. Riguardo al terzo atto, ogni pastore conosce gli ossequi, le preghiere, le dimostrazioni di venerazione che comunemente i fedeli tributano alla Madre di Dio e madre nostra. Ora meditiamo sulle principali feste mariane liturgiche. Il pastore celebra in modo sapiente e devoto le solennità della beata Vergine, e cura che così pure le celebrino anche i fedeli.
Per la Chiesa universale, queste feste sono: annunciazione (25 marzo); apparizione della beata Maria Vergine immacolata (11 febbraio); assunzione (15 agosto), con vigilia ed ottava; concezione immacolata (8 dicembre) con vigilia ed ottava; [Cuore immacolato della beata Maria Vergine (22 agosto)]; dedicazione di S. Maria ad nives (5 agosto), maternità divina (11 ottobre); la Mercede (24 settembre); festa del Carmelo (16 luglio); la natività (8 settembre); il nome (12 settembre); presentazione (21 novembre); purificazione (2 febbraio); Rosario (7 ottobre); sette dolori (venerdì dopo la domenica di passione, e 15 settembre); visitazione (2 luglio).
In queste feste si ricordano i principali doni e grazie ricevuti dalla beata Maria Vergine. Maria è corredentrice, mediatrice e ministra della grazia: noi, esuli figli di Eva, sospiriamo a lei, la supplichiamo di venirci in aiuto, e fiduciosi abbandoniamo le nostre cause in mano di questa avvocata.
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2. Per le grazie da chiedersi, bisogna specialmente considerare le cose che si leggono nel Breviario e nel Messale, in ciascuna festa: nella festa della beata Maria Madre delle grazie, nella festa di Maria mediatrice di tutte le grazie ecc. Nella prima (9 giugno), preghiamo: «Dio, che con la verginità feconda della beata Maria desti al genere umano la grazia della riparazione, concedi, che mentre chiamiamo lei Madre della grazia in terra, godiamo poi in cielo perennemente della sua compagnia»; «Salve, o Maria, piena di grazia: il Signore è teco»; «T'allieta, Vergine Maria, ché sola hai vinto tutte le eresie»; «La verga di Jesse ha fiorito: la Vergine ha generato l'Uomo-Dio: Dio ha resa la pace, riconciliando in se stesso le infime colle supreme cose» (Messale Romano, Messe proprie per alcuni luoghi).
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Nella festa della beata Vergine Maria Mediatrice di tutte le grazie (31 maggio), così si legge: «Accostiamoci con fiducia al trono della grazia, affine di ottenere misericordia e trovare grazia per opportuno soccorso»; «Ricordati, Vergine Madre, al cospetto di Dio, di parlargli a nostro favore, e di dirgli che allontani da noi il suo sdegno»; «In me è ogni grazia per conoscere la via della verità, in me ogni speranza di vita e di virtù» (Messale Romano, Messe proprie per alcuni luoghi).
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Nella festa della beata Vergine Maria Madre della Misericordia (sabato precedente la quarta domenica di luglio), l'orazione dice: «Dio, la cui misericordia non ha limiti, ci concedi, per intercessione della Madre santissima del Figlio tuo unigenito, che meritiamo di conseguire questa misericordia largamente in terra, e la gloria poi nel cielo» (Messale Romano, Messe proprie per alcuni luoghi).
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Nella festa della beata Vergine Maria Aiuto dei Cristiani (24 maggio), si prega: «Dio onnipotente e misericordioso, che a difesa del popolo cristiano hai mirabilmente costituito nella beatissima Vergine Maria un aiuto perpetuo; concedi, propizio, che noi muniti di tale presidio, combattendo in vita, possiamo riportare vittoria sul maligno nemico in morte»; «Per il trionfo della religione cristiana ti immoliamo, o Signore, le ostie di placazione: e perché esse ci giovino, dia il suo aiuto la Vergine Ausiliatrice per il cui aiuto è stata riportata siffatta vittoria» (Messale Romano, Messe proprie per alcuni luoghi).
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Nella festa della beata Vergine del Buon Consiglio (26 aprile): «Dio, che ti degnasti darci per madre la Genitrice del diletto Figlio tuo, e di illustrarne la beata immagine con mirabile apparizione; deh! ci concedi, che attaccati sempre a' suoi insegnamenti, sappiamo vivere secondo il tuo cuore e giungere felicemente alla patria celeste»; «A me appartiene il consiglio e l'equità, a me la prudenza, a me la fortezza» (Messale Romano, Messe proprie per alcuni luoghi).
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3. Nella festa della beata Vergine Maria Regina degli Apostoli (sabato fra l'ottava dell'ascensione): «...Le fondamenta di lei sopra i monti santi»; «Dio, che ai tuoi apostoli unanimemente oranti, con Maria Madre di Gesù, desti lo Spirito Santo, da' a noi, di poter servire fedelmente, sotto la protezione della medesima Madre nostra e Regina degli apostoli, alla tua maestà, e di diffondere con la parola e con l'esempio la gloria del tuo nome»; «Tutti ... perseveravano unanimi nell'orazione, insieme colle donne e con Maria, madre di Gesù, e coi cugini di lui» (At 1,14); «Porta del cielo e stella del mare sei tu, o Vergine Maria, Madre del Re eterno e nostra Regina» (Messale Romano, Messe proprie per alcuni luoghi). Gesù «elesse dodici che chiamò apostoli;... la Vergine santissima sempre si trovava riunita con essi; abitava sempre con essi; e godeva di essere presentata all'assemblea del Signore. Discorreva con gli apostoli degli atti umani di Cristo, che conosceva più intimamente e più esattamente, e ne parlava con più precisione, affinché anch'essi li venissero a conoscere, ed imparassero come dovevano credere a tanta profondità di misteri, e più chiaramente potessero narrarlo agli altri, e se fosse opportuno, potessero senza alcuna ambiguità tramandarlo al mondo per iscritto» (S. Ildefonso).
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Nella festa del santissimo nome di Maria (12 settembre): «Concedi, te ne preghiamo, Dio onnipotente, che i tuoi fedeli, i quali vanno lieti d'essere sotto il nome e la protezione della santissima Vergine Maria, siano liberati mercé la sua pia intercessione, da tutti i mali in terra e meritino di giungere ai gaudii eterni del cielo»; «Dacci, te ne preghiamo, d'essere protetti in ogni luogo dal patrocinio della beata sempre Vergine Maria» (Messale Romano, Feste di settembre).
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Nella festa della Presentazione della beata Vergine Maria (21 novembre): «Dio, il quale hai voluto che la beata Maria sempre Vergine, abitacolo dello Spirito Santo, quest'oggi fosse presentata al tempio; deh! fa' che noi, per sua intercessione, meritiamo d'essere presentati nel tempio della tua gloria» (Messale Romano, Feste di novembre). A Simeone «dallo Spirito Santo... era stato rivelato che non sarebbe morto prima d'aver veduto il Cristo del Signore. Andò dunque al tempio, mosso dallo Spirito; e mentre i genitori portavano il Bambino Gesù per fare a suo riguardo quanto ordinava la legge, egli lo prese tra le braccia e benedì Iddio, dicendo: Ora o Signore, tu lasci che il tuo servo se ne vada in pace...» (Lc 2,26-29).
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Nella festa della beata Vergine Maria Regina di tutti i Santi e Madre del bell'Amore (31 maggio): «Uscite e mirate, o figlie di Sion, la vostra Regina, cui dan lode gli astri del mattino: la cui bellezza ammirano e sole e luna, e cantano con giubilo tutti i figli di Dio», che ci desti di venerare la beatissima Vergine Maria, Regina di tutti i Santi e Madre del bell'Amore; concedi, propizio, che, lei protettrice, amiamo te in ogni cosa e sopra tutte le cose della terra, e poi godiamo del felice consorzio dei tuoi Santi in cielo»; «Venite a me, tutti voi che siete presi dall'amore di me, e saziatevi dei miei frutti... Poiché il mio spirito è più dolce del miele e la mia eredità più del favo di miele» (El 24,26s.) (Messale Romano, Messe proprie per alcuni luoghi).
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Nella festa della Purificazione della beata Vergine Maria (2 febbraio): «Dio onnipotente ed eterno, supplichiamo umilmente la tua maestà, che come l'unigenito Figlio tuo quest'oggi fu presentato al tempio nella sostanza di nostra carne, così tu faccia che noi siamo presentati a te con animo purificato» (Messale Romano, Feste di febbraio).
Anche le altre feste, come l'apparizione della beata Vergine Immacolata, la dedicazione della basilica di Santa Maria Maggiore, la festa della Mercede, del Carmine, del Rosario, ci offrono occasioni piissime di ricordare il culto prestato nel corso dei secoli alla beata Maria Vergine, e di ottenere, per intercessione della stessa beata Vergine, sempre più abbondanti frutti spirituali.
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III.
1. Seguendo l'esempio e l'insegnamento che ci dà la Chiesa cattolica, noi dobbiamo riportare, dalle feste liturgiche della beata Maria Vergine, un triplice frutto: ammirazione, imitazione e grazia.
L'ammirazione specialmente in noi viene eccitata nelle feste dell'Immacolata Concezione, della Maternità divina e dell'Assunzione.
Nella festa della Immacolata Concezione di Maria (8 dicembre), questo privilegio unico, viene dalla Chiesa inneggiato con grande letizia, sia nel Breviario come nel Messale. «Benedetta sei tu, Vergine Maria, dal Signore Dio altissimo, fra tutte le donne sulla terra. Tu la gloria di Gerusalemme, tu l'allegrezza d'Israele, tu l'onore del popolo nostro. Tutta bella sei, o Maria: e macchia originale non è in te»; «Grandemente mi rallegrerò nel Signore, e l'anima mia esulterà nel mio Dio; perché m'ha rivestita della veste di salvezza; e m'ha adornata del manto di giustizia, come sposa ornata dei suoi monili»; «Cose gloriose sono state dette di te, o Maria: perché grandi cose ti ha fatto colui che è potente». Anzi la Chiesa pone in bocca a Maria parole di giubilo e di ringraziamento: «Ti glorificherò, Signore, perché mi hai protetta: e non facesti rallegrare del mio danno i miei nemici»; «Il Signore mi ha posseduta nel principio delle sue vie, da principio, prima che facesse cosa alcuna. Dall'eternità io fui stabilita e ab antico... Chi mi troverà avrà trovata la vita, e riceverà la salute dal Signore» (Pv 8,22 s. 35).
La concezione immacolata è in ordine di tempo, il primo privilegio di Maria. Si legge nell'orazione della festa: «Dio, che per l'immacolata Concezione della Vergine preparasti degna abitazione al Figlio tuo, ti preghiamo che, ... così pure a noi conceda di giungere mondi, per sua intercessione, a te». Nel dopocomunione della Messa preghiamo: «I sacramenti che abbiamo ricevuti, Signore Dio nostro, ci guariscano le ferite di quella colpa dalla quale preservasti unicamente l'immacolata Concezione della beata Maria» (Messale Romano, Feste di dicembre). «O Vergine Immacolata, attiraci; noi correremo dietro a te, all'odore dei tuoi unguenti» (Breviario Romano, festa dell'Immacolata Concezione, 8 dicembre, primi Vespri, antifona 5.a).
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Nella festa della Natività della beata Vergine Maria (8 settembre), l'orazione è: «Deh! Signore, largisci ai tuoi servi il dono della grazia celeste; affinché, mentre il parto della beata Vergine fu loro principio di salvezza, la solennità votiva di sua Natività apporti aumento di pace»; e nella segreta: «Ci soccorra, o Signore, l'umanità del tuo Unigenito: e com'egli nascendo da una Vergine non menomò, ma rese più perfetta l'integrità della madre sua, così nella solennità della Natività di lei, Gesù Cristo Signor nostro, spogliandoci de' nostri delitti, ti renda accetta la nostra oblazione» (Messale Romano, Feste di settembre). «Oggi è la natività della santa Vergine Maria, la cui inclita vita, illustra tutta la Chiesa» (Breviario Romano, Natività della beata Maria Vergine, 8 settembre, primi vespri, 2.a antifona).
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2. Nella festa della Maternità della beata Vergine Maria (11 ott.): «Ecco, la Vergine concepirà e partorirà un figlio, e il nome di lui sarà detto Emmanuele»; «Spunterà un pollone dalla radice di Jesse, e dalla radice di lui si alzerà un fiore»; «E lo Spirito del Signore riposerà sopra di lui»; «Come vite diedi frutti di soave odore, e i miei fiori dan frutti di gloria e di ricchezza. Io sono la madre del bell'amore e del timore, della scienza e della santa speranza. In me ogni grazia della vita e della verità, in me ogni speranza di vita e di virtù... Chi mi ascolta non avrà da arrossire, e quelli che lavorano per me non peccheranno; coloro che m'illustrano avranno la vita eterna» (El 24,23-25.30); «Beato il seno della Vergine Maria, che portò il Figlio dell'eterno Padre»; «Dio, che all'annunzio dell'angelo volesti che il tuo Verbo prendesse carne nel seno della beata Vergine Maria; concedi a noi tuoi servi, che mentre crediamo essere lei vera Madre di Dio, siamo aiutati dalla sua intercessione presso di te»; «Questa comunione, o Signore, ci purifichi da ogni reato: e, per intercessione della beata Vergine Maria Madre di Dio, ci faccia gustare l'efficacia di questo rimedio celeste» (Messale Romano, Messe proprie per alcuni luoghi).
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Nella festa dell'Assunzione della beata Vergine Maria: «Rallegriamoci tutti nel Signore, oggi che celebriamo la festa in onore della beata Vergine Maria; della cui Assunzione gioiscono gli angeli e lodano insieme il Figlio di Dio»; «Allora il creatore di tutte le cose mi parlò e mi diede i suoi ordini, e colui che mi creò riposò nel mio tabernacolo e mi disse: Abita in Giacobbe, tuo retaggio sia Israele, getta le tue radici tra i miei eletti» (El 24,12s.); «Maria è stata assunta in cielo: esulta l'esercito degli Angeli»; «Maria si è scelta la parte migliore che non le sarà levata in eterno»; «Venga in aiuto del tuo popolo, o Signore, l'orazione della Madre di Dio: la quale sebbene sappiamo essere uscita da questo mondo per legge di natura, nondimento fa' che la sentiamo interceditrice per noi presso di te nella gloria celeste»; «Supplichiamo la tua clemenza, Signore Dio nostro, che mentre celebriamo l'assunzione della Madre di Dio, veniamo liberati, per sua intercessione, da tutti i mali che ci minacciano» (Messale Romano, Feste di agosto)1. «All'odore dei tuoi profumi noi corriamo; le fanciulle ti amarono grandemente» (Breviario Romano, Festa dell'Assunzione, 15 agosto, Primi Vespri, antifona 3.a).
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3. L'imitazione trova maggiore applicazione nelle feste dell'annunciazione, della purificazione e dei sette dolori.
Nella festa dell'Annunciazione (25 marzo): «O Dio, che hai voluto che il tuo Verbo all'annunzio dell'angelo prendesse carne nel seno della beata Vergine Maria, concedi a noi tuoi supplicanti che mentre la crediamo veramente Madre di Dio, siamo aiutati dalla sua intercessione presso di te»; «Deh! Signore, infondi la tua grazia nelle anime nostre; affinché mentre all'annunzio dell'angelo abbiamo conosciuto l'incarnazione di Cristo tuo Figlio, giungiamo, per la sua passione e croce, alla gloria della risurrezione»; «Al tuo volto terranno fissi gli sguardi tutti i ricchi del popolo; le figlie dei re saranno al tuo corteggio»; «Salve, o Maria, piena di grazia; il Signore è con te: benedetta tu fra le donne! Ed essa turbata a queste parole pensava che specie di saluto fosse quello... Come avverrà questo, se io non conosco uomo?... Ecco l'ancella del Signore: si faccia di me secondo la tua parola» (Lc 1,28s. 34.38) (Messale Romano Feste di marzo). «L'angelo Gabriele parlò a Maria e le disse: Ti saluto, o piena di grazia; il Signore è con te; benedetta tu fra le donne» (Breviario Romano, Festa dell'Annunciazione, 25 marzo, secondi vespri, Antifona al Magnificat); «Considera l'umiltà, considera la devozione. Si proclama serva del Signore colei che ne viene eletta Madre; né l'inaspettata promessa riuscì a farla insuperbire» (ivi terzo notturno, nona lettura).
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Nella festa della Purificazione (2 febbraio): «E quando furono compiuti i giorni della purificazione di lei, secondo la legge di Mosè, lo [Gesù] portarono a Gerusalemme, per presentarlo al Signore; secondo quello che sta scritto nella legge del Signore... e per far l'offerta prescritta dalla legge del Signore, d'un paio di tortore o di due piccole colombe» (Lc 2,22-24); «Il vegliardo portava il fanciullo, ma il fanciullo reggeva il vegliardo. Colui che la Vergine generò rimanendo anche dopo il parto vergine: Colui che aveva generato, adorò»; «Oggi la beata Vergine Maria presentò al tempio il bambino Gesù, e Simeone, ripieno di Spirito Santo, lo ricevette sulle sue braccia e benedisse Dio in eterno» (Messale e Breviario Romano, Festa della Purificazione)...
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Nella festa dei Sette dolori della beata Vergine Maria (venerdì dopo la domenica di Passione e 15 settembre): «Sostenetemi coi fiori, confortatemi coi frutti, perché io languisco d'amore»; «Gesù, allora, vedendo la madre...»; «O Dio di somma clemenza, fa' che noi pensiamo rettamente ai sette dolori della Vergine, ed alle piaghe del suo figlio Gesù»; «Il dolore mi ha fiaccata; la mia faccia è gonfia dal pianto, le mie palpebre si sono oscurate». E così preghiamo: «O Dio, nella cui passione, secondo la profezia di Simeone, una spada di dolore trafisse il cuore dolcissimo della gloriosa Vergine e Madre Maria: ci concedi propizio che mentre celebriamo con venerazione la sua trafittura e passione, conseguiamo, per i meriti gloriosi e le preghiere di tutti i santi che stettero fedelmente ai piedi della croce, il frutto felice della tua passione»; «...Mentre ricordiamo nelle nostre preghiere la trasfissione della dolcissima anima della tua beata Madre Maria, per la sua piissima intercessione e quella multipla de' tuoi santi che le furono compagni sotto la croce, abbiamo parte, per i meriti della tua morte, con i beati». «Donna, ecco il tuo figlio... Ecco la Madre tua» (Messale Romano e Breviario, Festa dell'Addolorata).
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Nella festa della Visitazione della beata Vergine Maria (2 luglio): «Deh! Signore, accorda ai tuoi servi il dono della grazia celeste; affinché come il parto della beata Vergine fu loro principio di salvezza, così la solennità votiva di sua Visitazione apporti loro accrescimento di pace»; «Nella solennità di sua Visitazione, Gesù Cristo, nostro Signore, spogliandoci dei nostri delitti, ti renda accetta questa nostra oblazione»; «Maria si mise in viaggio per recarsi frettolosamente in una città di Giuda sulle montagne,... e salutò Elisabetta... Te beata che hai creduto, perché si adempiranno le cose a te predette dal Signore... E Maria disse: L'anima mia glorifica il Signore... perché egli ha rivolto lo sguardo alla bassezza della sua serva...»; «E Maria si trattenne con Elisabetta circa tre mesi» (Messale e Breviario Romano, Festa della Visitazione).
Da questi esempi lasciatici dalla beata Vergine Maria, il pastore tragga quelle conclusioni pratiche che più sono utili alla santificazione dell'anima sua.
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1 Dopo la promulgazione dogmatica dell'assunzione di Maria santissima, la Messa venne cambiata. Ora l'Introito comincia con le parole dell'Apocalisse (12,1): Signum magnum... (n. d. T.).