Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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43. IL MESE DEL ROSARIO E IL NOSTRO SÌ A DIO
Tutto, sempre e solo secondo il suo volere

Domenica XVII dopo Pentecoste, Ritiro mensile, 1a Meditazione,Torino (SAIE), 2 ottobre 19601


Quest’oggi vi erano tre pensieri da ricordare nella meditazione del mattino.
Il primo, il Vangelo2, quando il Signore dice: Amerai il Signore Dio tuo con tutta la mente, con tutto il cuore, con tutte le forze. Con tutta la mente: Gesù Cristo è Verità; con tutto il cuore: Gesù Cristo è Vita; e con tutte le forze: Gesù Cristo è Via. Seguire Gesù Cristo con tutto il nostro essere: vivere di Gesù Cristo, vivere in Gesù Cristo... meglio ancora, che Gesù Cristo viva in noi [cf Gal 2,20].

Noi poi dovevamo ricordare gli Angeli Custodi. Il 2 di ottobre, festa degli Angeli Custodi: che ci custodiscano dai mali corporali e ci custodiscano dai mali spirituali, che prendano le nostre preghiere e le portino al Signore, e poi prendano dal Signore le grazie e le portino a noi. Quando andate in macchina, sempre dire l’Ave Maria con l’Angelo di Dio: quello è perché il Signore ci ricordi che ogni viaggio indica che cosa è la nostra vita... si fa il viaggio verso l’eternità. E come bisogna vedere di far bene il viaggio quando si va in treno, si va in aereo, si va in macchina e si va a piedi, eccetera, sempre però [pregare] che siamo difesi dai pericoli dell’anima e del corpo.
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Terzo, poi, quest’oggi [si ricorda] la Madonna del Rosario. Veramente la festa è il 7 del mese, però, siccome il 7 non è festa di precetto, così i fedeli la onorano oggi la Madonna sotto il titolo del Rosario; del resto tutto il mese di ottobre è dedicato alla divozione del rosario. Il Papa Giovanni XXIII ha mandato una lettera indirizzata al Cardinal Vicario e, per mezzo suo, al mondo, dove insiste che si preghi in ottobre, si dicano molti rosari, si dicano appelli3 per la pace universale, primo; secondo, per il Concilio Ecumenico; terzo, per la nostra santificazione4. Il rosario è un gran mezzo di santificazione: oltre alle grazie che il rosario ha ottenuto lungo la storia, ha ottenuto per la Chiesa e per l’umanità le grazie intime che riguardano ogni anima... santificazione mediante la divozione del rosario.
Oh! Il rosario è diviso in tre parti: i misteri gaudiosi, i dolorosi, i gloriosi. Ora, queste considerazioni ci danno il senso della vita, ci fan conoscere la vita intiera come deve essere, e come infatti lo è. Prima si passa attraverso i misteri gaudiosi, e nella nostra vita abbiamo avuto tanti periodi di grazie e di corrispondenza alla grazia: misteri gaudiosi. Ma nella vita si hanno anche tanti periodi di sofferenza, di fatiche, di mortificazioni, finché si conchiude con la morte: i misteri dolorosi allora. Ma la morte è separazione dell’anima dal corpo, ma non è la fine di noi, non è che dopo tutto sia terminato... anzi, proprio allora si entra nella vera vita, la vita beata, se si è corrisposto al volere di Dio, se si è stati fedeli al volere di Dio sulla terra. E quindi gli uomini o possono esser fedeli oppure possono anche essere infedeli. Non è lecito peccare, ma c’è la libertà fisica: il Signore generalmente non impedisce che quel bestemmiatore pronunzi la bestemmia; potrebbe
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anche fermarlo lì e non lasciarlo continuare, rendere arida la lingua... e come ha reso arida la mano di quell’imperatore che stava per firmare la sentenza di condanna dell’arcivescovo di Costantinopoli, e non poté firmare; oh!, tuttavia si ostinò5.
Oh! Allora i misteri gaudiosi in primo luogo; si arriverà ai gloriosi e sarà la vita eterna... ma prima i misteri gaudiosi. Il primo si rappresenta come Maria ha conosciuto la sua vocazione, vi ha corrisposto, ha detto il suo sì; e come poi fino all’estremo ella ha corrisposto nel miglior modo possibile, fino ad offrire il suo Figliolo al Padre Celeste quando il suo Figliolo sul Calvario viene crocifisso. Ella ha proclamato piuttosto di morire mille volte che vedere il suo Figliolo morire sotto i suoi occhi crocifisso! Ma questo era il suo volere e non era il volere di Dio, non era il volere di Dio quello.
Oh! Poi i misteri gaudiosi ci indicano questa corrispondenza di Maria alla sua vocazione e questa corrispondenza alle grazie, santificando tutta la sua vita. Misteri: mistero della visitazione di Maria a santa Elisabetta, mistero della nascita di Gesù a Betlemme, mistero della presentazione da parte di Maria e di Gesù al tempio per la purificazione, mistero dello smarrimento e ritrovamento di Gesù fra i dottori nel tempio. Sì, ecco: Maria santificò tutta la sua vita, corrispose cioè a tutte le sue grazie. Noi siamo venuti al mondo per misericordia di Dio che ci ha creato, ha creato la nostra anima; noi siamo poi stati fatti cristiani: abbiamo avuto la comunicazione della vita eterna, sì, comunicazione della vita eterna nel Battesimo; poi più avanti grazia a grazia si è aggiunta, e fino ad arrivare alla nostra chiamata, chiamata al servizio speciale di Dio, chiamata alla consecrazione della nostra vita, la consecrazione a Dio mediante i santi voti, mediante la professione religiosa. Ecco, entrate poi nella vostra vocazione religiosa, continuare come Maria dopo che accettò la sua vocazione: «Fiat mihi secundum verbum tuum, ecco... Ecce ancilla Domini»6 [cf Lc 1,38]. Ella corrispose pienamente
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per tutta la sua vita, fino al Calvario e poi anche dopo che Gesù era risuscitato e dopo che gli apostoli incominciarono a predicare il Vangelo. Sono chiamati i misteri gaudiosi specialmente perché chi fa bene, ha la pace interna; si chiamano misteri gaudiosi anche perché sono tempi in cui si è ricevuto un’abbondanza di grazia, tempi in cui, nella volontà di Dio, lietamente noi dobbiamo far giorno per giorno il suo santo volere e farlo bene secondo il nostro stato, secondo le nostre Costituzioni. Gaudiosi misteri: la vita privata nostra santificata.

Ecco, in questo complesso di cinque misteri noi abbiamo da chiedere proprio la corrispondenza alla grazia. Abbiamo detto il sì quando il Signore ci ha chiamato? Ma bisogna che sia un vero sì, e cioè che davvero noi ci distacchiamo da tutto, che davvero noi ci doniamo tutto totalmente a Dio. I misteri gaudiosi ci ricordano tutto quello che abbiam da compiere in questa vita religiosa: l’osservanza degli orari, sì, osservanti degli orari; osservanza delle Costituzioni, sì... le Costituzioni sono il primo direttore spirituale, dopo Dio. Quindi, più che la moltitudine dei libri, seguire, leggere, meditare, vivere le Costituzioni. Nella vita religiosa noi non portiamo più volontà, perché doniamo tutto a Dio e non è più lecito che usiamo la volontà secondo [come] si gradirebbe, ma dobbiamo usare la volontà come gradisce il Signore. Abbiamo, per mezzo della professione, offerto il cuore al Signore: e allora il cuore che cosa deve desiderare, che cosa deve amare? Dio, le anime. Dio, le anime. Né ambizioni, né simpatie né antipatie... Dio solo. Non amare i corpi ma amare le anime... e per noi gli uomini in primo luogo sono anime, e cioè dobbiamo considerarli come tali, forniti di un’anima creata da Dio e destinata all’eterna felicità. Quindi grande rispetto, e quindi niente simpatie o antipatie, perché le anime sono fatte ad immagine e somiglianza di Dio.
Santificare la nostra vita con le occupazioni della giornata, quello che è stabilito, sempre quello che è stabilito. Vediamo forse fino al fondo? Come sarà... che cosa succederà... perché questo... perché quello? Non è possibile. Tutto sarà spiegato
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nell’eternità, tutto vedremo quando compariremo davanti al Signore: per quali ragioni ci ha fatto passare in questa circostanza in cui [...] vivevi in quella casa e con quelle persone, in quella strada, in quel lavoro, eccetera. Vedremo allora, vedremo allora! Ora fare senza vedere, questo vuol dire non domandare al Signore il perché, ma trovare tutto il perché in una risposta che ci viene dallo Spirito Santo: tutto è disposto dalla sapienza, dalla gran bontà, dall’amore di Dio... Non ti preoccupare! Fa’ quel che il Signore vuole. Nel Salmo noi leggiamo che chi conosce bene la legge di Dio, chi vuol fare la volontà di Dio è più sapiente dei vecchi, ancorché sia una persona ancora giovane; chi conosce bene la legge di Dio e crede che Dio può aiutarlo, è più sapiente dei grandi maestri; chi vuole fare sempre in tutto il volere del Signore è più sapiente dei nemici [cf Sal 119(118),97-100], cioè del diavolo che suggerisce: Fa’ questo, fa’ quello... per questa ragione, per quell’altra; e come il diavolo ha parlato ad Eva, voleva istruirla: Mangiando il frutto vietato saprai il bene e il male [Gen 3,4] ed essa ha creduto al diavolo... ma se avesse osservato il volere di Dio e si fosse astenuta dal cibo vietato, quella sarebbe stata7 la vera sapienza. Voleva dire saperne più del diavolo che insinuava: Non è vero che morirete mangiando il frutto vietato, diverrete simili a Dio piuttosto! [cf Gen 3,4-5].
Ecco, Maria nella sua vita privata, santissima. Nella nostra vita privata, quello che riguarda il lavoro interiore: abbiamo fatto bene nel mese? Gli esami, i propositi, la pietà, la Comunione, i rosari, le Visite al Santissimo Sacramento...abbiamo progredito un po’? Maria progrediva di minuto in minuto nella santità e nella ricchezza dei meriti per la vita eterna, perché non ci fu istante, non ci fu un respiro, non ci fu un bacio da lei che non fosse indirizzato al Signore. Tutto, sempre, come voleva Dio, secondo la sua vocazione: tutto, sempre e solo quel che voleva il Signore.
Poi abbiamo da esaminarci se tutto è stato compiuto bene per quel che riguarda ciò che si chiama apostolato, che sovente
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viene anche chiamato lavoro: e del resto tutto è lavoro, anche la preghiera da noi. Oh! Ora quello che dovevamo compiere nelle relazioni con gli altri, in casa con sorelle, in casa nelle piccole relazioni con esterni, quando vengono, poi nelle relazioni sociali in cui dobbiamo sovente trovarci per ragioni di ufficio, di apostolato di lavoro: abbiamo santificato bene il mese? di settembre? Particolarmente chi ha fatto gli Esercizi e allora come sono stati osservati i nostri propositi, del resto sempre nel ritiro mensile si fanno i propositi. Il ritiro mensile a che cosa serve? Il ritiro mensile serve appunto a rivedere i propositi degli ultimi Esercizi, leggere là nel libretto, nel taccuino quello che allora avevamo fissato come programma, quindi l’esame, e quindi detestare ciò che è stato poco buono per migliorare e poi domandar perdono al Signore per scancellare i nostri debiti con Dio e poi conchiudere con buone risoluzioni e con la preghiera, perché nel mese successivo, nel mese ora incominciato facciamo meglio. I misteri gaudiosi, quando la vita va avanti senza tanti dolori e tante sofferenze. Poi verranno i dolorosi in seguito, ma per ora fermiamoci qui.

Accettata la vocazione, Maria compì tutto secondo la sua vocazione, corrispose interamente sia nella pietà sia nel suo lavoro domestico... attendeva alle faccende domestiche: fare il pane, cibo, pulizia e poi andare in campagna, andar nell’orto, come usavano allora le donne ebree, eccetera.
Ora abbiamo fatto come comporta la nostra vocazione? Corrispose perfettamente! E noi abbiamo corrisposto? Sono doveri alle volte non tanto pesanti, ma tuttavia ci possono essere delle vocazioni in cui un’obbedienza è imposta, una tentazione è ostinata e bisogna combattere, eppure vi è anche sempre un demonio che è pronto nel tentare, pronto a tentare.
Oh! Corrispondenza piena alla vocazione: rispondere sempre il sì davanti al Signore, passare le nostre giornate nella serenità e sempre vedere che cosa è gradito al Padre Celeste momento per momento. Questa è la corrispondenza piena
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alla vocazione... povertà, castità, obbedienza, vita comune e il nostro apostolato, il nostro lavoro quotidiano. Il lavoro interiore quotidiano e il lavoro - diciamo - esteriore quotidiano; le relazioni nell’Istituto, le relazioni con quelli che non appartengono all’Istituto. Vivere bene i nostri giorni gaudiosi corrispondendo pienamente alla vocazione di Dio, in gioia, in riconoscenza al Signore, nella pace dello spirito, dell’anima.

Sia lodato Gesù Cristo.

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1 Nastro originale 81/60 (Nastro archivio 78b. Cassetta 78, lato 2. File audio AP 078b). Titolo Cassetta: “Amare Dio con tutta la mente, la volontà, il cuore. Importanza del ritiro mensile”.

2 Vangelo: Mt 22,34-46. Il PM legge e commenta il versetto 37. Cf Dt 6,5; Lv 19,18.

3 Parola incerta.

4 Cf GIOVANNI XXIII, Lettera L’ottobre che ci sta innanzi, La pia recita del Rosario nel mese di ottobre, 28 settembre 1960 [AAS, 52(1960), pp. 814-817] in EnchEnc 7, Bologna 1999

2 , 1215-1221. Il Vicario Generale di Sua Santità per la città di Roma e distretto, ossia le diocesi suburbicarie confinanti con la città, era Clemente Micara (1879-1965), che ricoprì dal 1946 la carica di Vescovo di Velletri, a cui si aggiunse, dal 1951 fino alla sua morte, quella di Cardinal Vicario.

5 Su questo episodio non abbiamo trovato fonti storiche. Si potrebbe trattare di una leggenda appartenente alla letteratura agiografica bizantina.

6 «Avvenga per me secondo la tua parola... Ecco la serva del Signore».

7 Il PM dice: quella è.