7. DOMENICA DI SETTUAGESIMA
Meditazione alla Comunità delle Pie Discepole del Divin Maestro.
Roma, Via A. Severo 56, 22 gennaio 19671
Dal Vangelo secondo Matteo2
In quel tempo: Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: Il regno dei cieli è simile ad un padrone che uscì di primo mattino in cerca di (...) per la sua vigna. Accordatosi con loro, per un denaro al giorno, li mandò nella sua vigna. Uscito poi verso l'ora terza, vide altri che stavano in piazza (...) e disse loro: «Andate anche voi nella mia vigna e ciò che sarà giusto io ve lo darò». E quelli andarono. Uscì ancora verso l'ora sesta e verso l'ora nona, e fece altrettanto. Verso l'undicesima ora, infine, uscì di nuovo, ne trovò altri (...) e disse loro: «Perché ve ne state qui tutto il giorno senza far nulla?». Gli risposero: «Perché nessuno ci ha presi a giornata». Ed egli: «Andate anche voi nella mia vigna»... Giunta la sera, il padrone della vigna dice al suo fattore: «Chiama gli operai e paga loro il salario, cominciando dagli ultimi fino ai primi». Vennero quelli dell' undicesima ora e ricevettero un denaro a testa. Venuti poi i primi, pensavano di ricevere di più, ma ebbero anch'essi un denaro a testa. E nel riceverlo mormorarono contro il padrone dicendo: «Questi ultimi hanno lavorato per un'ora e li hai trattati al pari di noi che abbiamo portato il peso della giornata ed il caldo». Ma egli rispondendo ad uno di loro disse: «Amico, non ti faccio ingiustizia: non hai pattuito con me per un denaro? Prendi quel che ti spetta e vattene; voglio dare anche a questi ultimi quanto ho dato a te. Non posso, forse, disporre dei miei beni come voglio? Oppure il tuo occhio è malvagio perché io sono buono?». Così gli ultimi saranno i primi, e i primi, gli ultimi. Molti, infatti, sono i chiamati, ma pochi gli eletti.
L'Epistola3 ci fa appunto considerare, e cioè, che tutti dobbiamo mirare ad arrivare al premio eterno, sì:
Non sapete che corridori nello stadio corrono tutti ma uno solo riceve il premio? Correte dunque in modo da conquistarlo. Quindi tutti prepararci all'ingresso eterno, perché:
Fratelli, non voglio che dimentichiate che i nostri Padri furono tutti sotto la nube e tutti attraversarono il mare e tutti in Mosé furono battezzati nella nube e nel mare.
Nella conclusione: Ma nella maggior parte di essi Dio non si compiacque ché non erano veramente degni delle grazie.
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La Settuagesima. Vi sono i tre preparativi per la redenzione, il venerdì santo e la risurrezione.
La prima preparazione: Settuagesima, Sessagesima e Quinquagesima, la prima preparazione alla Pasqua. Secondo, preparazione delle domeniche della Quaresima; e sono quelle che si dovranno meditare dopo. Oh! Poi vi sarà una terza preparazione, quella che riguarda il tempo di Passione, due settimane.
Oh! Adesso, quindi, noi dobbiamo fare questa preparazione alla Pasqua, la preparazione alla Pasqua. Quando noi mediteremo gli ultimi giorni della vita terrena [di Gesù] e quindi l'ultima settimana, la Settimana Santa, ricordare i canti della Passione. E poi il giovedì, recitare e ricordare la consacrazione, l'istituzione della Santissima Eucaristia; e poi la morte di Gesù Cristo in croce; e poi il lutto della Chiesa perché, morto Gesù Cristo, Figlio di Dio incarnato. E quindi, nella notte pasquale, la gloria, l'Alleluia, quindi la risurrezione di Gesù Cristo.
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Allora, le prime tre domeniche: Settuagesima, Sessagesima e Quinquagesima. Come si fa questa preparazione? Con la purificazione. Si prepara l'umanità alla redenzione, sì. Ma in queste tre domeniche noi abbiamo da orientarsi verso il centro: la salvezza che ci ha portato Gesù Cristo. E che noi vogliamo e cerchiamo con tutto l'impegno di arrivare al cielo, arrivare alla gloria eterna. Quindi, queste tre domeniche, queste tre settimane, il nostro pensiero sia rivolto al cielo.
La vita attuale è sempre una vita di pene, difficoltà, di lotte contro il male, contro satana, contro il male del mondo, contro le passioni. Perché... Dominare noi stessi, e quindi camminare nella strada che porta al cielo.
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Secondo, le domeniche e anche i giorni feriali della Quaresima. Come ci prepariamo al cielo? Ci prepariamo seguendo l'insegnamento di Gesù, quello che egli ha predicato, il Vangelo. Vivere quindi il Vangelo cominciando dalle Beatitudini, le Otto Beatitudini; e poi i tre capitoli di san Matteo in cui Gesù ci spiega quello che dobbiamo essere veramente: graditi a Dio. Quindi, togliere ciò che è male e portare, e prendere quello che è il bene, sì. Leggere quindi i tre capitoli che riguardano le Beatitudini e il seguito; tre capitoli. E se noi abbiamo gli obblighi di santificazione, allora meditarli, sì, e, nello stesso tempo, praticarli quanto è possibile.
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La Quaresima dovrebbe essere un tempo di mortificazione. E ci sono tanti mortificazioni che possiamo fare, sebbene non ci sia più una Quaresima stretta di penitenza, ma sempre la necessità della penitenza, dobbiamo.
E quanto alla penitenza vi sono tante occasioni di mortificarci nell'interno e nell'esterno; nell'attività esterna, sì. Quindi la mortificazione di mente, di cuore, di volontà, di occhi, di lingua, di gusto, e tutto. Ci sono tante cose per cui avere occasione di mortificazione in tutta la giornata, in tutto il nostro essere, l'interno e l'esterno. La mortificazione. E Gesù è morto sulla croce. E noi possiamo fare semplici mortificazioni, almeno, e possiamo fare mortificazioni più intime e di cui gli altri non sanno e che Dio conosce.
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Poi la preparazione immediata alla Pasqua, quindici giorni, due domeniche che sono il tempo della Passione. Quindi dopo il Vangelo meditare la Passione di Gesù Cristo; sì, la Passione. Accompagnare il Figlio di Dio incarnato in quei quindici giorni in cui egli si preparava al grande Venerdì, e, di conseguenza, al grande giorno della Risurrezione, sì.
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Ora, non solamente la mortificazione, ma la conquista: maggiori meriti. Cioè, far le cose più bene, migliore: e far bene le preghiere, e compiere i nostri doveri quotidiani, e unirsi alle sofferenze di Gesù Cristo e, nello stesso tempo, i meriti. Gesù Cristo, morto sulla croce; il suo valore, infinito, come passione e morte, infinito.
E se noi ricordiamo (...) le nostre mancanze, allora pensare che Gesù Cristo ha soddisfatto per tutti, ma per tutti quelli che son disposti bene. Ma non solamente togliere il male, ma [fare] il bene; il bene: lo spirito di fede, speranza, carità, giustizia, prudenza, temperanza, fortezza, l'umiltà, la generosità, sì. Allora facciamo la preparazione che si chiama attiva. E quindi, (...) non soltanto togliere il male, ma mettere quello che è il bene, sì.
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Passano gli anni. E noi santifichiamo sempre meglio gli anni della nostra vita? (...). Guardare di purificarsi. Per entrare in paradiso bisogna che ci sia la purificazione totale, non solo, ma che si porti in cielo tanti meriti, le virtù, il bene fatto. Ogni giorno, ogni giorno, almeno qualche piccolo passo nella virtù, sì, ricordando i propositi che abbiam fatto negli Esercizi e l'impegno che abbiamo fatto con la vocazione e con la vita religiosa, coi voti religiosi, se noi li osserviamo bene, santamente. La parte positiva.
Allora, cominciando da queste tre domeniche, la prima preparazione alla Pasqua.
Sia lodato Gesù Cristo.
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1 Nastro 145/a (= cassetta 232/a.1).Voce incisa: “Festa del Divin Maestro: meditazione del PM”. In PM, nessun accenno cronologico. Le meditazioni nn. 7. 8. 9. 10, registrate di seguito sullo stesso nastro, non contengono sicuri indizi cronologici in PM, ma sembra che possano offrire sufficiente garanzia che siano dell'anno indicato (1967). Le date, inoltre, trovano conferma nel dAS. - dAS, 22 gennaio 1967: «Celebra [il PM] in cappella CGSSP e tiene meditazione».
2 Mt 20,1-16.
3 1Cor 9,24-47; 10,1-5.