Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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1. CIRCONCISIONE DEL SIGNORE

Meditazione alla comunità delle Pie Discepole del Divin Maestro.
Roma, Via A. Severo 56, 1º gennaio 19671

Il Vangelo: Nel nome di Gesù.... Dal Vangelo secondo Luca2.
In quel tempo: Quando si compirono gli otto giorni prescritti per la circoncisione del bambino, gli fu posto il nome di Gesù, che gli era stato dato dall'angelo prima che fosse concepito nel seno materno.
E l'Epistola3 ci fa ricordare il battesimo, il battesimo nostro.
Carissimo: Si è manifestata a tutti gli uomini la grazia di Dio, nostro Salvatore; essa c'insegna a rinnegare l'empietà e i desideri mondani per vivere in questo mondo con temperanza, giustizia e pietà nell'attesa che si compia la beata speranza e si manifesti la gloria del nostro grande Dio e Salvatore Gesù Cristo.
E cioè, che noi abbiamo avuto la grazia del battesimo, e poi, se noi abbiamo osservato gli impegni che i padrini hanno fatto per noi; per il bambino, sì. E, come oggi si celebra il battesimo di Gesù, così la Chiesa vuole che noi, ciascheduno, oggi, si rinnovi il battesimo; per noi. Primo, per ringraziare il Signore che ci ha fatto cristiani; e, secondo, per gli obblighi che noi abbiamo assunto per mezzo dei padrini; e poi, come vivere, vivere cristianamente, dall'uso di ragione. Vi sono, poi, i voti religiosi. Ma è necessario che, in primo luogo, osserviamo bene i voti, le promesse battesimali.
Tre punti: primo, la fede: credere; secondo, la speranza in Gesù Cristo, e quindi, il cielo; e terzo, la carità, cioè: amore a Dio, evitare il peccato; amore a Dio e amore al prossimo. Sostanzialmente sono sempre gli atti di fede, speranza e carità.
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Primo, la fede: 1 «Credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra». Quindi prima la fede in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutto.
Poi il Figlio: «Io credo in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore»; il Figlio del Padre celeste. Poi il Figlio di Dio si è incarnato, «nostro Signore, che nacque e patì». Quindi la fede in Gesù Cristo, Figlio di Dio, Figlio di Dio incarnato, morto sulla croce, e ci ha aperto il paradiso.
E poi lo Spirito Santo. «Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna».
E cioè, qui sono gli atti di fede nello Spirito Santo: primo, credere alla terza Persona della Santissima Trinità; poi, la santa Chiesa cattolica, la Chiesa cattolica e l'azione dello Spirito Santo. La Chiesa cattolica. Crediamo la Chiesa cattolica: una, santa, cattolica. La comunione dei santi, l'unione delle anime che sono in grazia di Dio; la comunione dei santi, cioè l'unione dei santi. Poi l'atto della grazia dello Spirito Santo, il perdono dei peccati; la grazia, se vi è la disposizione, del pentimento. La risurrezione della carne, cioè la risurrezione finale al termine del mondo, della vita del mondo. E la vita eterna.
Quindi, per la grazia dello Spirito Santo, che noi crediamo la Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne e la vita eterna.
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Poi dopo, dopo gli atti di fede, allora la speranza. La speranza nei meriti di Gesù Cristo, e la speranza di fare atti buoni, di vivere bene, e quindi di meritare il paradiso. Quindi: «Prometto, con l'aiuto che invoco e spero da Dio, di osservare la sua santa legge e di amare Dio con tutto il cuore sopra ogni cosa e il prossimo come noi stessi per amore di Dio». Quindi, la prima parte è: «Prometto, con l'aiuto che invoco e spero da Dio, di osservare la sua santa legge. Sì, quindi, nella speranza noi accettiamo la legge di Dio, i comandamenti; e poi gli obblighi che abbiamo assunto noi; cioè, vivere cristianamente: osservanza dei comandamenti e delle virtù. Ed è compreso anche l'emissione dei voti, sì. Ringraziare il Signore, il quale ci ha donato... quasi appena nati, fatti cristiani. Ma adesso, l'obbligo di vivere cristianamente.
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E dopo, l'amore a Dio, terzo, carità. «Di amare Iddio con tutto il cuore sopra ogni cosa e il prossimo come me stesso, per amore di Dio». Il prossimo, sì, (...) di amare Dio con tutto il cuore sopra ogni cosa; sopra ogni cosa, anche [sopra] tutti i beni della terra. Noi non possiamo cercare i beni della terra, dobbiamo cercare i beni dell'eternità, eternità felice in Dio; la gloria eterna, sì, quanto noi avremo, sulla terra, amato il Signore sopra ogni cosa. Quindi, né al nostro io, né ai beni della terra, né la nostra volontà. Amare, invece, Dio con tutto il cuore sopra ogni cosa. E quante volte il nostro io ci domina un po'. «Con tutto il cuore sopra ogni cosa», Dio.
Ma oltre Dio, le anime: «il prossimo come noi stessi per amore di Dio». E quindi, siccome la persona è immagine di Dio, allora, «il prossimo come se stesso»; ognuno, «[come] me stesso» per amore di Dio, «il prossimo come me stesso per amore di Dio». Quindi, l'amore a tutte le persone che sono immagine e somiglianza di Dio1. E rispettando il prossimo, rispettiamo Dio, la sua immagine, la figura, come se dovessimo passare davanti a una immagine del Padre celeste, del Figlio di Dio incarnato.
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Per osservare, quindi, la fede, speranza e carità, bisogna evitare i pericoli. In che maniera?
«Rinunzio al demonio»; evitare le tentazioni, resistere; «alle sue vanità», e cioè, cercare le cose del mondo; «e alle sue opere», cioè le opere del demonio scandalose, «cioè al peccato». Quindi rinunziare al male. In che maniera? «Al demonio e alle sue vanità e alle sue opere», che sarebbero le cose peccaminose; cioè, evitare il peccato.
Oltre: «Prometto di unirmi a Gesù Cristo e seguirlo e di voler vivere e morire per lui». Quindi promettiamo al Signore di vivere secondo il Vangelo, che vuol dire, promettere di unirci a Gesù Cristo e seguirlo, cioè imitarlo; «e di voler vivere e morire per lui». «Voler vivere», sì, che vuol dire, vivere secondo Gesù Cristo; «e morire per lui», offrire la nostra vita, quando il Signore ci chiama, in quanto offriamo quotidianamente la vita. «E di voler vivere e morire per lui», sì.
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Ora, questo è un giorno di grande importanza. Oggi incominciamo il nuovo anno e bisogna che noi ci promettiamo di passar bene la giornata, e sempre bene i giorni che il Signore ci darà. Quindi, cominciare bene l'anno, secondo la fede, la speranza e la carità; evitare i pericoli e allontanarsi dal male del mondo; e promettere di vivere in Gesù Cristo secondo Gesù Cristo.
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E, se volete fare una cosa molto gradita, prendere il Vangelo e ogni giorno leggere un tratto del Vangelo.
Abbiamo stampato tante volte il Vangelo, il Vangelo in ordine ai quattro evangelisti. E allora, sono 365 meditazioni, e, se ogni giorno, o nella visita o nella meditazione... Tante cose che si credono migliori, e invece, quel che è il migliore, è il Vangelo, è il Vangelo. Perché? Perché dobbiamo proprio: «Prometto di unirmi a Gesù Cristo e seguirlo, e voler vivere e morire per lui». Il che vuol dire, essere uniti a Gesù Cristo e imitarlo, cioè seguirlo, e di voler, così, [vivere] come Gesù Cristo è vissuto; e morire per lui, morire per lui.
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Allora questa giornata ha grande importanza.
Si fanno tanti auguri: Buon anno, buon anno. E diciamolo: Facciamo, facciamo un anno di buoni cristiani; un anno religioso, come siamo impegnati coi voti.
Quindi, nella pagina stessa del libro, pagina 37, nella stessa pagina vi è la rinnovazione dei voti religiosi, sì.
Perché, per tutti i cristiani, quel che è detto; ma poi se si vuole seguire Gesù Cristo: «di unirmi a Gesù Cristo e seguirlo e di voler vivere e morire per lui», allora sono i voti. Quindi, dopo la comunione o nella Messa che seguirete, rinnovare i voti battesimali e rinnovare i voti religiosi. Così si comincia bene l'annata.
Non bastano le parole, gli auguri che abbiate un anno lieto, ecc., bisogna che noi lo viviamo bene, e cioè, il battesimo e la Professione. Fare questo con tanta fede e con tanto amore. Il tempo passa e noi bisogna che lo santifichiamo nella misura che il Signore vuol darci il tempo. E se fosse anche che il Signore ci chiamasse in questo tempo, in questo anno, o anche in questo giorno, che siamo: «e per morire [per lui]», come è detto nella formula del battesimo.
Sia lodato Gesù Cristo
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1 Nastro 144/a (= cassetta 229/a). Voce incisa: “1º gennaio 1967. Festa della Circoncisione. Meditazione del PM”. - Per la datazione, cf PM: «Oggi incominciamo il nuovo anno...». - dAS, 1º gennaio 1967: «Celebra [il PM] verso le 5 e tiene meditazione alle PD della comunità di CGSSP».

2 Lc 2,21.

3 Tt 2.11-15.

1 Per tutta la meditazione, cf «Rinnovazione delle promesse battesimali» in Le Preghiere della Famiglia Paolina, EP, 1965, p. 37.

1 Cf Gn 1,26.